Anime & Manga > Hanakimi
Segui la storia  |       
Autore: Rowena    01/03/2009    0 recensioni
Storia su quanti danni possono essere provocati da un pacco inaspettato, una mail non spedita e una ragazza ingenua e molto distratta. Ma... Saranno davvero danni, o succederà qualcosa di meglio?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

13 Febbraio Lunedì

La mattina dopo c’è scuola, e la nostra eroina pasticciona fatica ad alzarsi per via della pessima nottata che ha passato, rosa dal senso di colpa. Riuscire a sistemare le cose con la sua migliore amica è la sua priorità, a qualunque costo!
Mizuki e Julia fanno due percorsi diversi per arrivare all’istituto, quindi non si vedranno fino in classe. La giapponesina si attorciglia una ciocca di capelli intorno a un dito, nervosa. Non ha quasi chiuso occhio, questa notte, eppure il tempo in più non le è servito a trovare le giuste parole per spiegare quella mail.
Lo capisce, lei ha gradito poco le intromissioni di suo fratello e di Julia stessa, mentre era in Giappone, soprattutto perché entrambi volevano riportarla a casa senza sentire ragioni.
Però lei lo faceva a fin di bene, accidenti! A pensarci bene, Nanba alla fine è un bravo ragazzo, e un caratteraccio come quello della sua amica potrebbe anche metterlo in riga, mentre lei meriterebbe una persona forte e, pure a momenti alterni, saggio come sa essere Minami.
Se diventassero come i nonni Umeda… No, Mizuki, stai correndo troppo!
La ragazza prende l’autobus per andare a scuola e cerca di rilassarsi un po’ con le cuffie del lettore mp3. Kiss kiss fall in love canta la sua artista preferita prima di attaccare la strofa in giapponese. Sembra che il pezzo sia stato scelto per la sigla di un nuovo anime, dovrà cercarlo sui canali satellitari che riceve dalla patria.
È una canzone proprio adatta per San Valentino, però in questo momento non ha voglia di ascoltarla. Meglio cambiare e darsi a qualcosa di più arrabbiato.
Il percorso non è lunghissimo, e in breve Mizuki scende davanti all’istituto del suo liceo.
Eccola là, proprio in mezzo al cortile; finalmente avrà la possibilità di spiegarsi.
«Julia!» chiama forte alzando una mano per attirare l’attenzione della ragazza che, però, dopo averla squadrata con un’occhiata gelida fa finta di niente e prosegue per la sua strada, senza aspettarla.
Ma… Non è mai successa una cosa del genere, nemmeno nei loro peggiori litigi! Che gelo, accidenti. Tuttavia, la nostra eroina non è certo un tipo che si fa mettere sotto così facilmente, perciò ingrana la quarta – e data la sua proverbiale velocità non si può parlare di metafora – acchiappa la sua migliore amica, se ancora più chiamarla così, e prende la strada che porta sul tetto dell’edificio.
«Questo si chiama rapimento, pazza che non sei altro», strepita Julia cercando di liberarsi. «Io non voglio avere a che fare con te, mettimi giù!»
«Niente da fare, tu adesso mi ascolti e mi lasci finire le spiegazioni» replica secca la ragazza giapponese, decisa a fermarsi solo una volta arrivata in cima alle scale antincendio. Vivere due anni in un convitto maschile l’ha aiutata parecchio, si è irrobustita e ha molta più grinta.
E dire che dieci minuti fa si chiedeva cosa fare per rimediare al suo pasticcio!
«Ascoltami bene, io non ho ordito nessun piano malefico alle tue spalle» esordisce con il fiatone, stanca per la corsa con bagaglio a mano appresso. «Nanba mi ha mandato un regalo di San Valentino per te, forse per seguire la tradizione occidentale, ma forse gli è sfuggito che solo le coppie già formate si scambiano i doni».
È ben diverso in Giappone, come continua a spiegare con solerzia, dove solo le ragazze regalano il cioccolato, mentre chi lo riceve ricambia la gentilezza un mese dopo per il White Day.
Nell’assistere a una lezione sulle differenze tra le culture dei vari paesi, Julia inizia a fissare la sua amica con aria sempre più stupefatta e confusa. «E tutto questo cosa c’entra con me? E… Quel cretino giapponese con gli occhi da pesce lesso mi ha mandato un regalo? Perché?»
Ma che testa di legno, pensa Mizuki. Eppure sa essere così acuta e brillante, quando vuole!
«Avrei dovuto consegnartelo domani, perché fosse una sorpresa, ma ormai non ha senso aspettare» e nel dire questo si sfila di dosso lo zaino e ne estrae un pacchetto avvolto in carta tutta decorata a cuori; nel passarglielo, sorride mestamente. «Non stavo sparlando di te, volevo solo dire al senpai di non farsi troppe illusioni».
Ora la biondissima americana è sicura di avere di fronte la sua amica: chissà come fa a essere sempre in mezzo a situazioni del genere, riesce a ficcarsi nei problemi più folli e complessi che lei abbia mai visto!
«Mi dimentico sempre che anche lui è tuo amico, per quanto mi suoni assurdo» ammette l’altra lasciandosi sfuggire un sorriso. «Avanti, vediamo che c’è qui dentro…»
E dopo aver preso con molta attenzione il pacchetto, Julia comincia a scartarlo febbrilmente, quasi spaventata. Se è solo uno stupido scherzo, promette a se stessa, correrà in Giappone sul primo volo per far scontare a quel dongiovanni la giusta vendetta, lo giura sul suo onore.
Anche Mizuki è curiosa da morire, la notte tra sabato e domenica non ha quasi dormito per la voglia di scoprire cosa c’era nel pacco!
È una bambola vestita da ballerina, con tutu e scarpette da punta, e assomiglia a Julia in modo impressionante. «Che carina… Oh, c’è anche un biglietto».

Rio mi ha detto che hai studiato danza classica per molti anni, così quando l’ho vista ho pensato a te, anche se non credevo che le ballerine dovessero anche imparare a fare a pugni come i maschiacci!
Be my Valentine
Minami


«Ha perfino chiesto a Rio un’idea per farti un regalo? Accidenti» commenta Mizuki, colpita, «non c’è nessuno che può battere una zia così giovane per un’occasione del genere!»
La parentela tra la più giovane dei fratelli Umeda e il casanova conoscenza fa sempre ridere come matte le due amiche, che sembrano aver già dimenticato il problema tra loro. Povera Rio, non solo Nanba è più alto di lei – cosa anche accettabile – ma, pur essendo suo nipote, è più vecchio. E poi come si comporta… Poverina, la imbarazza da morire.
«Uhm, avrei preferito un brillante, a questo punto, ma è davvero un pensiero carino» ammette Julia con sufficienza prima di infilare bambola, biglietto e addirittura la carta strappata dentro il suo zaino.
«Allora, mi hai perdonata?» indaga la sua amica, preoccupata.
«E come si fa a rimanere arrabbiati quando fai quel tuo musetto triste?» ribatte lei, ridendo. «Dobbiamo andare in classe, è tardi, ma… Ho un piano».
E bisbiglia nell’orecchio di Mizuki l’idea che le è appena venuta in mente, scommettendo che neanche quella faccia tosta di Nanba potrebbe prevedere la sua prossima mossa.

*

Ancora Lunedì

Le ultime due ore la loro classe ha lezione di cucina, neanche a dirlo, con il corso di economia domestica. Un’ottima occasione per rifare il cioccolato senza attirare l’ira materna, che il sabato non ha gradito molto lo stato in cui le ha lasciato credenza, piano cottura, forno, acquaio e qualunque oggetto abbia usato per preparare i suoi dolcetti.
Già, l’altro giorno le è venuto un colpo, povera donna, eppure non le sembrava di aver fatto tanti danni! In fondo avrebbe ripulito tutto, come poi ha fatto… Che miscredenza.
«Cosa prepari, Mizuki?»
Allora è davvero passata: non le farebbe una domanda del genere, se fosse ancora arrabbiata, ed è meglio così. «Voglio provare a migliorare il mio cioccolato, forse ancora non è il sapore giusto» spiega indicando i frutti arancioni sul suo tavolo di lavoro. «Mia madre mi ha consigliato le scorzette d’arancia, che con il fondente dovrebbero stare benissimo».
Julia osserva con più attenzione gli ingredienti che la ragazza ha portato da casa per dedicarsi alla sua ricetta. In teoria dovrebbero preparare tutti lo stesso piatto, ma quando l’ora di cucina è doppia volendo si può provare a sperimentare, facendo sempre attenzione a non combinare danni. «Quel dolce è per Sano, vero?» domanda all’improvviso prendendo l’altra di sprovvista.
Sorpresa dall’acume dell’amica, Mizuki annuisce arrossendo un poco. «Sì, in Giappone si usa regalare cioccolato per San Valentino al proprio ragazzo, anche se il mio sembra allergico ai dolci. Questo però dovrebbe piacergli, almeno spero».
Il suo ottimismo provoca una risatina alla bionda, che poi rabbrividisce al pensiero di cosa hanno combinato una volta per preparare una torta di compleanno per Shizuki. Possono solo ringraziare se non è esplosa la cucina, visto come era settato il forno per la cottura!
«Certo che… Ha un coraggio, questo tipo! Insomma, non ha paura dei tuoi risultati ai fornelli?»
Sciocchezze, sbuffa Mizuki. «Gli ho già anche regalato delle fette di limone al miele e gli sono piaciute molto».
Le ha apprezzate nonostante fossero cadute a terra, tra l’altro, ma questo è meglio non specificarlo. La sua fama di cuoca è già pessima senza dettagli tanto imbarazzanti.
«Se lo dici tu… Allora non ha capito che vuoi fargli una sorpresa?»
«Sembra di no» sorride soddisfatta, soprattutto al pensiero della faccia che farà il suo ragazzo.
Dal fornello a destra Julia ridacchia, mentre mescola i suoi ingredienti in una ciotola. «Ma è più che possibile che Sano in realtà abbiamo indovinato e ti regga il gioco per farti piacere» commenta dando un buffetto all’amica. «Lo ha già fatto su cose ben più importanti, perciò non me ne stupirei».
Jenny e Mina, loro compagne di classe, hanno ascoltato tutta la conversazione e ora sospirano estasiate: ormai conoscono nei minimi dettagli la pazzia di Mizuki da parecchio tempo e trovano incredibile tutta la storia. Ah, cosa si è disposti a fare per amore…
«È un vero gentiluomo, questo Sano» esclama Mina all’improvviso, facendo sobbalzare entrambe le cospiratrici, mentre anche l’altra arriva a rincarare la dose. «È vero, insomma: non è da tutti conoscere un segreto come il tuo e aiutarti a proteggerlo per così tanto tempo!»
Mizuki fa per dire che anche Nakatsu l’ha protetta, per non parlare di Kayashima che aveva scoperto la verità fin dal primo giorno semplicemente leggendole l’aura, e anche Umeda ha fatto la sua parte, ma si zittisce; quando Sano l’ha scoperta, ancora non la conosceva, non sapeva nulla di lei e tuttavia non l’ha smascherata. Solo per aiutarla a rimanere dove voleva, al fianco del suo idolo. E poi, quella strana amicizia è diventata qualcos’altro, e lui ancora l’ha aiutata a mantenere il segreto per averla tutta per sé.
Beh, viste così le cose prendono tutt’altra piega: è vero, il suo ragazzo è un gentiluomo.
«Hai ragione, Sano… È Sano, per lui è normale comportarsi così».
«Mizuki, lascia perdere l’arancia: ho un’altra idea» esclama d’un tratto Julia, scostandola dal tavolo di lavoro.
L’interessata rimane perplessa e, in un certo senso, un pochino offesa: d’accordo, è palese che non sia un asso ai fornelli, ma impedirle pure di provare a migliorarsi le sembra davvero troppo! «Ma che fai? Guarda che non vale se li prepari tu» prova a protestare, senza risultati.
«Perché? L’anno scorso glieli hai comprati in un negozio specializzato in regali di San Valentino, se non sbaglio» le ricorda l’amica, zittendola senza difficoltà. «Ascolta, perché non gli prepari un dolce che gli ricordi di più la tua personalità? Sono sicura che apprezzerà l’idea… E poi faresti il cioccolato più amaro e gustoso che io abbia mai assaggiato».
Julia agita davanti al naso dell’altra una scatolina trasparente, in un cui è conservata una polverina rossastra.
«Cioccolato… Al peperoncino?» tenta di indovinare Mizuki, poco convinta.
«That’s it!» risponde la ragazza bionda scombinando i capelli dell’amica. «Adesso controlliamo la ricetta su internet, così da non sbagliare le dosi, e poi ti aiuto. Vedrai che gli piacerà un sacco».



   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Hanakimi / Vai alla pagina dell'autore: Rowena