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Autore: sheisasweetygirl    27/11/2015    2 recensioni
Verrà da te e ti chiamerà "papà".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ciao, questa è una lettera per una persona, scritta sul momento. Riguarda il nostro rapporto e ciò che vorrei accadesse in un futuro prossimo. Se ci sono errori non pensateci due volte prima di farmelo notare almeno correggo subito. Se vi va, fate una piccola recensione, tanto per rendermi conto in quali campi devo ancora migliorare. Buona lettura.




" Ciao. sono qui su questo banco di scuola freddo e anonimo. Non so bene con quale forza il professore stia continuando a parlare. è la 4^ ora, accidenti, perchè non si ferma a fare una pausa? Potrebbe uscire un attimo, potrebbe smettere di parlare, potrebbe tacere. e porca miseria, perche tutti gli altri in classe continuano a chiacchierare suscitando l'ira di colui che da dietro la cattedra si sta sgolando richiamando il silenzio? Tacessero tutti quanti, dal primo all'ultimo. Perchè nessuno riesce più ad apprezzare la bellezza del silenzio? La penna blu è quasi finita, accidenti, devo prenderne una nuova a casa.  Il diario ancora è troppo bianco, ancora un sacco di pagine sono da riempire. Per l'amor del cielo, tacete tutti quanti. I pensieri stanno sfumando perchè la confusione che fate è paragonabile al mercato di domenica mattina, quando tutte le nonnette parlano del piu e del meno. dei figli, della vita, del lavoro, delle soddisfazioni e delle disgrazie. Almeno loro si dicono qualcosa d'interessante; voi non perdete l'occasione di prendere in giro qualche ragazzo che cerca di fare attenzione, che si veste non firmato come voi, che anziche l'iphone o il samsung ha l'htc. Perfavore chetatevi, fatevi una vita. Il professore continua a parlare e a richiedere l'attenzione degli alunni oramai sfumata passato quel compito per il quale tutti, il pomeriggio prima, si sono preoccupati, si sono disperati, arrivando ad esclamare "non so niente". Queste ultime persone probabilmente prenderanno fra il 7 e l'8, abbassando la loro abituale media che veniva circondata da "non mi riesce nulla", "non mi torna nulla" o, il migliore, "prendero 3".  Cavolo ancora 30 minuti prima che quella campanella suoni e un'altra ora prima della fine definitiva della settimana e dell'inizio del beato weekend che passeremo a studiare per l'imminente compito di filosofia. é il lavoro degli studenti. Chiunque affermi questo, per me, puo darsi fuoco. Hanno ragione, ovvio, ma vi prego, non fatemelo anche pesare. La mente vola durante le morbose lezioni di latino, la mente vola e arriva a te. Arriva a te che non sei nel banco accanto al mio, che non mi aspetti a casa, che non mi chiamerai. Arriva a te che fai la tua vita. La mente vola e arriva al nostro futuro. Cavolo ma ci vedi noi due, da grandi, il nostro matrimonio. Mi farai la proposta inaspettatamente, in sede, mentre tutti guarderanno e io cosi, conciata in divisa, ti saltero addosso, ti abbraccerò  ti stringero fortissimo. Al mio matrimonio avro un vestito da sposa ricamato, con lo scollo a cuore, le balze che lo renderanno gonfio e morbido. Avro i capelli tirati su solo in parte  e ricci. Tu avrai un vestito solito nero: certo che i maschi come te non hanno problemi a vestirsi nemmeno al loro matrimonio. Entrerò in chiesa con 15 minuti di ritardo: farsi aspettare ma non troppo. Avro un bouquet pieni di fiori bianchi come l'amore puro e innocente.  Le nostre fedi sanno bellissime, normali, ma bellissime perche saranno nostre.  Ci sarà un coro ad aspettarci nella Chiesa, un coro con tanto di organo e chitarre, uomini e donne. Ci sara la marcia nuziale al mio arrivo: certe tradizioni devono rimanere. La chiesa sara piena. i nostri parenti saranno commossi e felici. Mettero i tacchi, per arrivare almeno quasi al tuo pari. Ci saranno fiori ovunque. Sara caldo, ma non troppo afoso. Sara la giornata perfetta. Ci scambieremo le fedi, le promesse, e il coro risuonera in tutta la chiesa spaziosa e piena di gioia mentre ci baceremo come sigillo del nostro amore. Ci faranno le foto: adorero quel momento, tu lo detesterai, ma lo farai lo stesso, per me. Usciremo dalla chiesa per mano e un'ondata di riso ci investirà come sotto la pioggia. Ho gia in mente i nomi dei miei testimoni, e tu ? Arriveremo nella location. Immersa nel verde, vicino alla spiaggia. Sarà ancora giorno e si prospettera una serata tutta per noi. Mangeremo nel nostro tavolo e balleremo finalmente; ancora non ti ho visto ballare. Tu si, ma io no. Finalmente ballerai con me, non vedo l'ora. La torta, lo champagne, i balli di gruppo. Voglio il ballo del pinguino, sappilo, quindi prepara qualcuno che si possa mascherare e venire a ballare per me. Alla fine della serata saremo ancora sobri, perche saremo ancora sobri, giusto? Saliremo su una carrozza portata avanti da due cavalli, uno bianco e uno nero, verso l'hotel che avrai prenotato. Lì passeremo la nostra prima notte di nozze e sarà una notte meravigliosa. Puntino sulle i, lo champagne. A quel punto non serve più l'alcool, ma già che c'è..lo sai che io non bevo quasi mai nulla, ma per il mio matrimonio me lo permetti? Coroneremo la nostra notte. Il vestito da sposa lo riporremo delicatamente nell'armadio insieme al tuo, per non sciuparli. Passeremo la luna di miele non troppo lontano, ma sicuramente al mare. Al mare, d'estate. Perfetto. Devo ancora decidere però la destinazione precisa in realta. Non ci ho pensato, ma ho bisogno della tua opinione, siamo in due a pensare, non sono io e basta.  Torneremo a casa insieme e sara tutto bellissimo, perche ci sarai, sempre. Sarà una vita di baci scappati in sede. Programmeremo l'acquisto di una casa tutta nostra, bella, grande. Metterò delle tende anche rosse, sappilo, sappiatelo. Delle tende di quelle oscuranti. Mettero un caminetto, cosi ci addormenteremo sul divano davanti al fuoco caldo, insieme, mentre tu leggerai o, piu verosimilmente, guarderai la tv. Guarderai la tv e io ,sulle tue gambe con una coperta, d'inverno mi addormentero mentre le tua mani staranno sul mio viso. Arriverà il natale. Farò l'albero pieno di palline rosse dorate, così come le unghie che mi accompagnerai a fare dall'estetista, tanto per ricordare i bei tempi in cui ti illustravo come mettere dello smalto. La notte prima di Natale o meglio, la mattina di Natale, ti sveglierai prima di me ( non ti ci vorra molto) e sistemerai un pacco sotto l'albero. Sarà una scatola con un fiocco rosso, una scatola verde e un fiocco rosso. Tornerai nel mio letto, mi bacerai, ti avvicinerai e mi augurerai un buon natale. Mi farai alzare e, ignorando completamente la telecamera posizionata sopra a quella televisone, aprirò quel pacco cosi misterioso. Dentro ci troverò un cagnolino. Un cagnolino peloso e bianco, morbidoso che mi salterà addosso e mi lecchera la faccia. Con quei capelli così scompigliati, continuerai a riprendermi mentre il cucciolo saltera sul divano che avrai ricoperto con una coperta di pile apposta per lui.  Sarà il nostro cane, il nostro regalo. Il mio te lo riserverò per il pomeriggio. Ti bacerò cosi forte, da farti perdere l'equilibrio, da farti cadere su quel divano, ti saltero addosso e faro salire il cagnolino che annaspando alla base del divano, cercherà invano di salire. Lui verra da te, dalle tue mani, e tu lo accarezzerai come fosse la cosa piu bella di questo mondo. Arriverà il pranzo, verranno i miei, i tuoi. Mia mamma, i miei nonni, i tuoi, tuo fratello, tutti. Ci metteremo a tavola. Avremo preparato cibo per tutti e mangeremo insieme. Arriverà il pomeriggio, mi rimettero vestita comoda, se ne andranno tutti, verso le 19 di sera, augurandoci ancora tanti auguri di buon natale. Di nuovo con i capelli scomposti, con la tuta da casa, verro da te che nel frattempo starai posando i piatti nella lavastoviglie. Ti guarderò negli occhi e con un lieve tremore ti avvertirò che è l'ora di scoprire il tuo regalo. Noterai quel tremore nei miei occhi, ma immaginando sia per il ridere e la malizia, mi sorriderai. Mi fisserai, mi fisserai a lungo, finchè non mi deciderò ad uscire dalla stanza, pronta per prenderti il regalo. Mi piacerebbe sapere cosa penserai, quando tonerò in cucina con una piccola scatolina, con un fiocco bianco e con gli occhi luccicanti. Avrai ancora in mano un bicchiere sporco di cioccolata calda quando ti dirò che aspetterò un bambino. Continuerai a fissare prima me, poi la scatola e poi il cane che nel frattempo si sarà accoccolato proprio vicino al camino, sopra la tua ciabatta. Lascerai quel bicchiere al suo destino, si frantumerà in mille pezzi quando cadrà per terra e mi guarderai incredulo. Poi sorriderai, sorriderai e i tuoi occhi diventeranno lucidi e belli come non mai. Fermero quelle lacrime che staranno per scendere porgendoti la scatola. La aprirai aspettandoti oramai il peggio. Troverai dentro un bavaglino rosso e bianco con scritto sopra "Ho il papà migliore del mondo". Appoggerai la scatola sopra la tavola e ti fermerai, ti fermerai perchè aspetterai me. Me che ti saltero addosso e ci chiudero in un abbraccio senza fine, in un abbraccio stretto forte e caldissimo, meraviglioso. A quel punto potranno arrivare le lacrime, le lacrime e andremo in camera da letto. Andremo sul nostro bel letto matrimoniale e ci passeremo la notte. La mattina dopo ti alzerai, porterai fuori il cane. Passerà una settimana. Comunicheremo, durante un pomeriggio, la bella scoperta ai nostri genitori. Saranno tutti felici. Passeranno i giorni e tu sarai mio. Avremo i nostri lavori, io sarò un chirurgo, tu continuerai ad essere un barista, ma al bar dell'ospedale. Una notte alla settimana andremo a fare volontariato, incontreremo colei che vado chiamando "mia sorella" e porteremo quel cucciolo peloso con noi, ovunque andremo. Passeranno dei mesi:sarà una femmina. La nostra bambina. 9 mesi totali, alla trentottesima settimana la piccola vorrà uscire dal quel pancione. Avremo passato 8 mesi tra voglie e attenzioni e regali. Tu sarai stato vicino a me, avrai parlato con la bambina tramite la mia pancia augurandole di non rimanere bassa come sua madre. Io, invece, le avrò augurato di non diventare stupida come il padre. Nascera alla 38esima settimana, in salute e in forma. Leggermente prematura, ma non troppo. All'ospedale ci conosceranno tutti oramai. Sarà una nuova vita tornati a casa. Passeremo i primi mesi a disperarci della nostra vita, a piangere il nostro sonno perso. Ti dovrò insegnare come mantenere la calma . Passeremo il primo anno a darci da fare, e poi si allenterà la tensione. La bimba avrà i miei occhi, i miei capelli, ma sarà magrina ed esile come te. Le insegneremo tutto ciò che sappiamo. Le trasmetteremo quella nostra capacita di capire le persone, di aiutare gli amici. Farà i suoi primi passi tenendo quelle piccole manine strette strette alle tue e, sempre in braccio a te, mentre tutti e 4 saremo sul divano dirà la sua prima parola "mamma". Ti amerà così tanto, come io amero te. Terrà un braccialettino sottile sottile che le compreremo noi. Crescerà in un batter d'occhio. Crescerà. Noi saremo nel lettone insieme sfiniti dopo il lavoro quando verrà a chiamare dalla tua parte del letto. Ti dirà che non riesce a dormire e tu la farai salire nel lettone. Gattonerà nel mezzo, tra noi due, con un pigiamino rosso a strisce bianche, annullando quel contatto che fino a poco prima mi stava riscaldando dal freddo del lenzuolo, e ti volterai verso di lei, le canterai una ninna nanna stonando tutte le note, ma non le importerà. Dormirà finlalmente. Ti rialzerai e la riporterai nel suo lettino nella stanza accanto. Al suo della tua voce però, anche io mi sarò addormentata e tu verrai da me, dal mio lato e sistemerai la coperta. Rientrerai nel letto e mi bacerai, poi spengerai la luce e annullerai di nuovo lo spazio fra di noi. Avremo meno tempo per noi due, ma ciò non toglie che ogni tanto potremo approfittarne durante la scuola della bambina. Il nostro cane sarà già cresciuto e diventato un bestione. Avremo un giardino intorno alla casa grande, nel quale potrà passare il suo tempo insieme all'altro trovatello, tolto dalla strada. Staranno fuori però. Arriverà la sera e ricorderemo il nostro primo bacio. Ti racconterò per l'ennesima volta quella storia. Io, appena diciassettenne, per il tuo compleanno, come l'anno precedente ti avevo scritto una lettera. L'avevi letta davanti a me, nello stanzino dove c'è il computer. MI avevi guardata e mi avevi abbracciato. Poi però mi avevi guardato meglio e  mi avevi chiesto se avessi potuto baciarmi così, solo per dimostrare la tua immensa gratitudine. Doveva essere un bacio a stampo, quello. In realtà lo era, inizialmente. Ma poco dopo che ti eri staccato ne avevamo avuto subito nostalgia ed avevamo fatto un passo indietro ricominciando da capo. Da lì, per una settimana, ci eravamo a malapena salutati, finchè, finalmente non ci eravamo decisi e rivelati. Ovviamente ero troppo piccola per soddisfare tutto ciò che avevi in mente. Per questo la nostra relazione non era andata avanti, ma c'era una persona che pensava ai tuoi bisogni. Passati due anni era tutto tornato a galla: tutto aveva funzionato alla perfezione. Lei se n'era andata, si era trasferita e io ero rimasta con te.

Il trillo della campanella si fa sempre più nitido, credo sia l'ora di mangiare qualcosa."

   
 
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