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Autore: Harmony394    28/11/2015    4 recensioni
Quando li guarda, Triss sente lo stomaco stringersi.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Geralt di Rivia, Triss Merigold
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Anche così
We only said goodbye with words
I died a hundred times
You go back to her
And I go back to black

 
 
Quando li guarda, Triss sente lo stomaco stringersi.

Sapeva che quel momento sarebbe arrivato nell’istante stesso in cui aveva soccorso Geralt e lui aveva riaperto gli occhi, incrociando il suo sguardo.

Sapeva che sarebbe arrivato e che avrebbe fatto male dacché lui le aveva rivolto un sorriso sbieco, beffardo e bellissimo. Un sorriso che lasciava presagire che nulla sarebbe durato, che avrebbe avuto l'effimera bellezza della vita di una crisalide ora farfalla.

Lo sapeva, e lo aveva fatto lo stesso: si era innamorata di lui.

Mentendo a se stessa, costruendo l’illusione che Yennefer fosse davvero sparita per sempre, Triss si era convinta che quella fosse la sua occasione per essere finalmente felice.

Si è sbagliata; è stata egoista e presuntuosa, ma non ha rimpianti. È andata avanti per la sua strada e per tutto il tragitto ha continuato a ripetersi che andava bene anche così.
 
Se quel momento arriverà, si era detta, allora mi godrò il presente al meglio possibile.

 
~
 

Le labbra di Geralt sono secche e ruvide, ma la sua lingua è calda, le sue dita ferree e sicure mentre le stringe la vita. Quando si baciano, Triss chiude gli occhi e affonda le mani fra i suoi capelli; lui glielo lascia fare e sorride maliardo fra un bacio e l’altro. Triss lo ama con tutto il suo cuore e sa che quei momenti avranno presto una fine. Tuttavia non riesce a fermarsi e, testarda, continua a ripetersi che va bene anche così.  
~
 
A letto, Geralt è diverso da com’è in battaglia. Prima di prenderla la attira a sé, le bacia la fronte, il naso e le guance. Quando i capelli rossi le finiscono sulle labbra, lui glieli scosta con delicatezza dal viso, come se temesse di spezzarla,  come se fosse una bambola di porcellana. Non parla mentre la rende sua, non le dice Ti amo”, ma la bacia in un modo tale che non c’è bisogno di nessun’altra prova per saperlo.

La mattina dopo, però, finisce tutto. Lui torna lo strigo freddo e distaccato di sempre, e lei torna a essere la maga pragmatica e sfacciata qual è. Durante una mattina, mentre si sistema i capelli, Triss sente che presto finirà tutto. Allora prende un calice, vi versa del vino e continua a ripetersi che va bene anche così.

 
~
 
Quando recupera la memoria, Geralt cambia. Si ricorda di lei, adesso, di Yennefer, e sa che deve andare a cercarla.

Triss gli dice che va bene, che è giusto così.

«Vai da lei,» gli sussurra una sera «trova Yen» ma Geralt la conosce e sa che dietro a quelle parole c’è una supplica disperata.

Non andare, resta con me, non lasciarmi.

Per un attimo Triss osa sperare che sceglierà lei, che deciderà che la donna che ama non è la maga dai capelli corvini e ricci, ma quella dalla chioma fulva e morbida, quella che lo seguirebbe anche in capo al mondo e la stessa che non riesce più a guardare delle rose senza pensare a quel giorno, ma Geralt non lo fa. Si limita a grugnire frasi biascicate, di chi sa di dover dire qualcosa di scomodo e non trova le parole adatte, e alla fine non dice nulla.

Triss sospira, perché sa che non c’è bisogno di parole, e si fa da parte.

Il momento della fine è arrivato, crudele e spietato come aveva previsto, e va bene anche così.

 
~
 
Geralt e Yennefer sono di nuovo insieme. Si sono ritrovati, il loro amore sembra addirittura più forte di prima. Triss si ritrova a odiare la maga come mai prima in vita sua perché sa che avrebbe potuto esserci lei al suo posto, che le labbra di Geralt avrebbero potuto baciare le sue, che se lei non esistesse Geralt amerebbe solo lei, ma ancora di più si ritrova a odiare se stessa per essersi lasciata trascinare in quella situazione.

Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, continua a ripetersi, e non ho rimpianti.
 
E anche quando le lacrime diventano impossibili da trattenere e i singhiozzi le scuotono le spalle, Triss continua a ripetersi che no, non importa, e che va bene anche così
 
 
 
 
 
 
– Note dell’Autrice. 

Prima di tutto, grazie a chiunque abbia letto fin quaggiù! Spero che la storia vi sia piaciuta nonostante il drammah.
Questa fan fiction nasce più come uno sfogo personale che come un vero e proprio esercizio di scrittura. Questo periodo è piuttosto nero per me e in un certo senso scrivere questa storia è stato un modo come un altro per esorcizzare quest’angoscia che mi accompagna da un po’.

Il personaggio di Triss è sempre stato il mio preferito di tutta la saga di The Witcher sin dall’inizio del gioco,  mi ci rivedo fin troppo sia nella versione letteraria – che, tra l’altro, vi consiglio caldamente di leggere – sia che nella vita vera. Per questo, sin da subito ho saputo che se avessi dovuto scrivere qualcosa, sarebbe dovuta essere su di lei e il suo rapporto Geralt. Geralt che, a mio modesto parere, non la merita nemmeno più di tanto. Nel videogioco possiamo fargli scegliere Triss invece che Yen, ma sappiamo tutti che nella versione letteraria questo non accadrà mai e, visto che il mio “canon” si rifà alla versione del libro, la cosa mi lascia abbastanza indispettita considerando tutto quello che Triss ha fatto per lui. Ma vabbé, sappiamo tutti che non sempre le cose più giuste sono quelle che vanno in porto.

Questa fan fiction su basa sugli avvenimenti del primo, secondo e la prima parte del terzo videogioco. Spero con tutto il cuore di non aver reso OOC né lei né Geralt. Come ho già detto, attraverso Triss ho cercato di “esorcizzare” quelli che sono i miei problemi, le mie ansie e le mie angosce, quindi se il personaggio è rimasto “influenzato” da questo mi dispiace e faccio ammenda. Shame on me and on my cow. :H
 
Un ringraziamento speciale a
 _Branwen_  per aver betato la storia ed essere una personcina bellissima e gentilissima e carinissima e tantissimi altri aggettivi che terminano con -issima. La frase “Un sorriso che lasciava presagire che nulla sarebbe durato, che avrebbe avuto l'effimera bellezza della vita di una crisalide ora farfalla”  è tutta sua, io l’ho solo presa in prestito!

Un abbraccio per forte a tutte le Triss che hanno letto. Tranquille, presto troverete anche voi il vostro Eskel. :*
 
A presto!
P.S: Il testo della canzone a inizio capitolo è di Amy Winehouse, Back to Black.
 
 
 
 
 
 
   
 
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