Libri > The Maze Runner
Segui la storia  |      
Autore: RavenclawLovegood    29/11/2015    0 recensioni
"Ne sei sicura?" chiese, con gli occhi umidi.
"No, ma ci voglio credere. Meglio avere delle false speranze che non averne affatto." rispose.
"Io ti farò del male. Non voglio, non potrei mai perdonarmelo!" ribattè, sentendo le lacrime che stavano per sgorgare.
"Sai Newt, noi non possiamo scegliere di non sentire il dolore, ma mettendola così io preferisco essere uccisa da te piuttosto che essere lasciata moribonda in mezzo alla strada da chiunque altro"
Ora la ragazza aveva a sua volta gli occhi lucidi, e Newt potè vedere riflesso nei suoi il dolore che in quel momento lo stava divorando, e che probabilmente lei vedeva nei suoi come in uno specchio.
A.U. in cui Newt, uno studente della scuola superiore St. Charles, si ritrova a fare i conti con un passato piuttosto duro, e un presente che lo è ancora di più, che commette l'errore di innamorarsi della persona sbagliata. Ma quella persona è anche colei che non potrebbe mai abbandonare, quindi cosa farà quando sarà costretto a scegliere tra lasciarla proprio nel momento meno opportuno, proprio quando tutto sembra girare per il verso giusto; o restare al suo fianco quando ne ha bisogno, ma rischiare di ferirla irreparabilmente?
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alby, Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Newt. Ehi amico, mi senti? Terra chiama Tipo Imbambolato Con Un Nome Assurdo. Tipo Imbambolato Con Un Nome Assurdo, rispondi."
Newton Sangster uscì dalla sua immaginazione, ritornando con un brusco balzo alla noiosa realtà scolastica. Si girò verso un Minho divertito e allo stesso tempo scocciato -chi sapeva da quanto tempo lo stava chiamando, e per dirgli cosa- che lo stava fissando come si fissa un totale imbecille.
"Scusa, non ascoltavo... cosa mi dovevi dire?" chiese, più per cortesia che per vero interesse. Minho roteò gli occhi, spazientito: "Non stavo dicendo niente, idiota, volevo solo farti notare che stavi fissando da tipo cinque minuti la mano della Watson."
Newt scosse la testa accennando un mezzo sorriso obliquo, prima a tornare a fissare con sguardo perso la schiena della ragazza.
"Newt!" questa volta Minho aveva quasi urlato, beccandosi un'occhiataccia dalla professoressa, alla quale rispose con un sorriso sarcastico. "Anche se fissi un'altra parte del corpo non cambia niente, sai?"
"Okay, okay... sei proprio noioso quando ti metti d'impegno!" rispose il biondo.
L'asiatico allungò un braccio per dargli una pacca amichevole sulla spalla, costringendolo a girarsi verso di lui:
"Eri tu che ieri mi facevi un mazzo così e che continuavi a rompere per questa verifica! Ora impegnati per prendere una sufficienza. Sei tu quello intelligente, e se non fai nulla tu, io da chi copio?"
Newton fece una risatina soffocata, per poi chinarsi sul foglio e leggere il testo della prima equazione. Erano cose abbastanza semplici, e poi a lui la matematica era sempre piaciuta. Con i numeri non c'erano vie di mezzo: una questione poteva venire giusta solo ed esclusivamente se in ogni passaggio facevi tutto come lo dovevi fare, altrimenti era sbagliato.
Cominciò a scribacchiare sulla carta, un numero dopo l'altro, un passaggio dopo l'altro, un ragionamento, altri numeri, e in breve tempo aveva risolto la prima equazione.
Secondo esercizio: un problema di geometria. Lesse il testo lentamente, quasi assaporandolo. Mise il cappuccio della penna fra i denti, e la mordicchiò sovrappensiero. Rilesse ancora una volta il testo, poi cominciò a scrivere i dati, le richieste, e infine la parola "procedimento".
Rimase un attimo a fissare la pagina, poi mise in moto il cervello e, con molta calma, scrisse le operazioni da fare per risolvere il problema. Dopo averle risolte ed essere arrivato alla conclusione del problema, si concese un momento per guardarsi intorno e osservare a che punto fossero i suoi compagni. La maggior parte di loro si arrovellava con il problema, i più lenti avevano appena finito l'equazione, solo alcuni erano avanti quanto lui.
Terzo esercizio: domanda aperta.
Come si estrae la radice quadrata approssimata per difetto a meno di 0,1 , 0,01 , 0,001 ... di un numero non quadrato perfetto?
A quanto pareva i professori si divertivano a giocare sulla memoria: questo era il programma di seconda media.
La radice quadrata approssimata per difetto a meno di 0,1 , 0,01 , 0,001 ... di un numero non quadrato perfetto si estrae mettendo la virgola dopo l'ultima cifra del radicando e aggiungendo 1, 2, 3 ... gruppi di zeri; poi proseguendo con l'estrazione come per i numeri interi ma mettendo la virgola nella radice appena abbassato il primo gruppo di zeri.
A quanto pareva Newton Sangster sapeva giocare con la memoria.
***
"Tu sei un mostro, ammettilo Newt!"
Minho gli stava addosso da ore con questa storia. Newt chiuse l'armadietto, scocciato ma al contempo compiaciuto.
"Per l'ennesima volta, no. Ho solo... una buona memoria, ecco tutto." disse sbuffando.
"Seconda Media!! Tu ti ricordi la matematica della seconda media, e io non mi ricordo cosa ho mangiato ieri a cena!"
"Ieri a cena eri al telefono con me, e mi hai fatto una cultura sulle lasagne-della-nonna-Maggie. Potresti aver mangiato quelle, per esempio" gli ricordò Newt, alzando gli occhi.
"Ah, già..." sospirò Minho, il quale per poco non andò a sbattere contro il suo amico che si era fermato di botto in mezzo al corridoio e si era irrigidito improvvisamente, diventando di sasso.
Rachel Watson e le sue amiche Li e Charotte erano appena entrate nel corridoio ridendo. Erano le ragazze più carine e popolari della scuola, e tutti i ragazzi della scuola superiore St. Charles avevano avuto una cotta per una delle tre, almeno una volta. Tutte e tre erano molto belle, socevoli e intelligenti, perciò erano amiche più o meno di tutti.
Li, cinese, capelli neri, lisci e sottili come spaghetti, carnagione olivastra, mani affusolate e altezza considerevole.
Charlotte, francese, capelli biondi e ricci, occhi azzurro cielo, sempre sorridente, con quella evve che faceva impazzire i ragazzi.
Rachel, britannica, capelli castano chiaro-ramati, occhi color cioccolato, carnagione chiara, forse leggermente troppo magra e a volte silenziosa.
Rachel, con delle morbide labbra rosate che coprivano dei denti bianchissimi e dritti, ma che non aveva mai messo l'apparecchio.
Rachel, con delle mani bellissime e unghie perfette e del loro colore naturale.
Rachel, che profumava sempre di menta e di miele, che si truccava poco e che era in ogni caso bellissima.
Rachel, che quando sorrideva -e accadeva spesso- si illuminava tutta la stanza.
Rachel, che oggi stava benissimo con il suo maglione color panna, i suoi jeans attillati e la sua sciarpa di lana blu.
Rachel, che con la sua presenza perseguitava Newt anche nei suoi sogni, ogni notte.
Rachel, che era il primo pensiero di Newt quando si alzava e l'ultimo quando andava a dormire.
Rachel. Rachel. Rachel.
 

ANGOLO AUTRICE eccomi... volevo solo ringraziare chi ha letto la storia e scusarmi perchè
è la mia prima ff quindi non so cosa ne penserete. Inoltre, per chi avesse un attimino di tempo,
mi piacerebbe molto sapere cosa pensate della storia, quindi se voleste recensire... un doppio grazie!!!
P.S. Scusate se non è una Newtmas ma non la shippo... sono una cattiva persona vero? Ma state trenquilli
che c'è la coppietta gay! Volete sapere qual'è? Eheheh io sono una brava (o cattiva, dipende dai punti di vista)
persona quindi non faccio spoiler! Continuate a leggere...!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: RavenclawLovegood