Sarò
breve:
è dall’uscita su Vogue
del servizio
fotografico a tema Star Wars che
alcune persone, conoscendo il mio totale rincitrullimento per i SeKai,
mi
chiedono di scriverci qualcosa. Ho aspettato che mi venisse in mente
qualche
idea sufficientemente balorda et voilà, la fiera
dell’ignoranza è servita. Per
amor di precisione, sappiate che le foto a cui faccio riferimento sono
le
seguenti: http://img.vogue.co.kr/vogue/2015/11/style_564c5081c1e05.jpg
e http://www.kpop-map.com/wp-content/uploads/2015/11/exo-vogue-star-wars-2.jpg.
Il titolo della fycci è una citazione nerd de L’impero
colpisce ancora, secondo film della saga ma quinto in
ordine cronologico.
Il giorno in
cui il loro manager annuncia agli EXO l’esclusiva
collaborazione proposta
niente meno che dalla Disney Pictures per il lancio
dell’ultimo, attesissimo
episodio della saga di Star Wars,
è
per Joonmyun un giorno gioiglorioso. Gaudio e tripudio, grande festa
alla corte
di Francia. Infatti, benché il suo status di rampollo
dell’alta borghesia di
Seoul strida come unghie sulla lavagna con la figura stereotipata e
ormai
iconica del nerd, lui è sempre stato un fan sfegatato del
successo
cinematografico firmato George Lucas. Ricorda ancora quando, bimbo
ignaro del
futuro, era andato al cinema con la famiglia a vedere La
minaccia fantasma e di come poi, una volta uscito dalla sala,
non avesse saputo decidere chi gli piaceva di più tra
Natalie Portman e Ewan
McGregor –rispettivamente nei ruoli della regina Amidala e di
Obi-Wan Kenobi.
L’opportunità
di registrare una nuova canzone scritta ad hoc, Lightsaber,
quasi gli impedisce di dormire per due notti di
seguito. Gli dispiace un po’ non comparire nel video, ma il
disappunto passa
presto dopo essersi convinto che ci saranno altre occasioni per placare
la sua
sete di fanboy. Di lì ad un paio di giorni, il manager
sgancia la bomba: parteciperà
ad un servizio fotografico a tema su Vogue
Korea, la Bibbia patinata del
glamour. La felicità rischia di fargli esplodere una
coronaria, ma dura poco.
L’uomo lo prende da parte e, posandogli una mano sulla
spalla, lo mette al
corrente dell’amara verità: “Insieme a
te ci saranno Jongdae, Sehun e Jongin”.
Joonmyun sente il proprio cuore mancare un battito ed il sangue
ghiacciarsi
nelle vene. Si domanda, non senza un certo sarcasmo, se la profezia dei
Maya
sulla fine del mondo non sia stata semplicemente posticipata di qualche
anno.
Il problema,
pensa il nostro eroe indossando diligentemente gli abiti scelti dalla
stylist,
non è posare insieme ai tre colleghi, amici fraterni e -nel
caso di Jongin-
quasi dei figlioletti putativi. Non condividono il suo stesso amore per
Star Wars, Jongdae non si
raccapezza con
la cronologia (“Aspetta, credo di aver capito male: mi stai
dicendo che prima sono usciti il
quarto, il quinto e
il sesto film e solo dopo il
primo,
il secondo e il terzo? Ma come cazzo è
possibile?!”), Jongin non riesce a
pronunciare correttamente il nome di Chewbecca e Sehun si confonde
sempre tra
Obi-Wan, Anakin Skywalker e Han Solo. Però, insomma, non
è quello l’aspetto
tragico e potenzialmente catastrofico della faccenda. Non davvero.
“Sehun,
Kai,
mettetevi in posa sul divanetto!” ordina il fotografo, e
Joonmyun frena
l’impulso di schiaffarsi violentemente una mano in faccia
solo perché teme le
ire della truccatrice. Saggio Yoda,
ti supplico, fa’ che fili tutto
liscio. Te
lo chiedo per il bene comune. Grazie grazie grazie, il tuo Padawan
preferito.
Ignari dei
turbamenti interiori del loro leader, gli interpellati obbediscono alle
direttive. Sehun, sfoggiando piuttosto fieramente una ridicola
permanente da
barboncino e una spruzzata di finte lentiggini sulle guance, prende
posto su un
sofà di pelle marrone e accavalla le gambe -che non vedono
l’ombra di un rasoio
da quel dì- come esige il fotografo. I suoi genitali non
ballano esattamente la
lambada per la gioia, tuttavia Sehun sopporta stoicamente in quanto
ritiene di
possedere arti inferiori troppo belli perché il mondo intero
non li possa
ammirare sulle pagine di un giornale.
“Mostra
bene
il copricapo di Dart Fener, mi raccomando. Kai, stenditi accanto a lui
–bravo,
fai vedere la maschera della guardia imperiale… No,
più vicino. Appoggia la
testa sulle sue gambe” lo istruisce l’assistente
fotografo.
Joonmyun
sospira. Jongdae occhieggia il duo con apprensione. Jongin apprezza la
loro
solidarietà silenziosa, sebbene inutile in un simile
frangente. Preferirebbe
ficcare la testa in un sacco pieno di scorpioni vivi piuttosto che
accomodarla
in grembo a Sehun. Quando gli viene chiesto di infilare la mano destra
sotto la
guancia, a contatto con la coscia (pelosa) dell’amico coperta
da un esiguo strato
di stoffa e a pochi millimetri di distanza dal suo uccello, Jongin
impreca
mentalmente chiedendosi quali orrendi crimini abbia commesso nelle vite
precedenti
per meritarsi tutto ciò. Perché Sehun
è un animale, un pirla dotato da Madre
Natura di testa dura, faccia da broccolo e, per compensare quelle
carenze, una
cospicua dotazione a sud dell’ombelico. Ha la carica ormonale
di un cinghiale
nella stagione degli amori, nonché la stessa delicatezza a
letto, e sfiga vuole
che l’unico essere umano al mondo in grado di stimolargli la
libido come
nemmeno Rocco Siffredi sotto Viagra sia proprio Jongin.
Erano amici,
un tempo. Poi il Lato Oscuro si è impadronito del cervello
di Sehun e adieu,
farewell, sayonara. Se prima una sua proposta di giocare a Minecraft
significava,
letteralmente, giocare a Minecraft, da diversi anni ormai anche un
semplice
saluto può sottintendere una frase del tipo “tu
adesso vieni con me e ti fai
piegare a novanta dal sottoscritto acciocché io possa
abusare del tuo corpo
finché mi pare e piace, e non provare nemmeno ad
obiettare”. Jongin, quando
Shisus distribuiva fermezza e forza di volontà, era in fila
per il talento
nella danza. Quali fossero state le conseguenze di una tale
ripartizione di
diversità caratteriali è facile dedurlo.
Qualche
centinaio di scatti più tardi, il fotografo si dichiara
soddisfatto e concede
alla troupe una pausa di cinque minuti. A Jongin non par vero di
potersi
allontanare da Sehun ed il suo arnese, in stato di pericolosissima
semierezione
stile toh-guarda-che-curioso-rigonfiamento-nei-pantaloni, tuttavia il
sordido
macaco in calore che l’ha scelto come fidanzato riesce a
bloccarne la fuga e a
sussurrargli (non esattamente a bassa voce) nell’orecchio:
“Amore, perché non
ti giri sull’altro fianco e già che ci sei mi fai
un bel pomp-”
La
catastrofe è evitata per un soffio, e solo grazie al
tempestivo intervento di
Jongdae e Joonmyun che si fiondano a separarli. “Altrimenti
questo servizio
fotografico lo finiamo tra una settimana, cretino che non sei
altro” spiega Jongdae
acchiappando Sehun per un orecchio.
Saggio Yoda,
grazie un cazzo pensa il leader.
Ancora un
paio di fotografie e, se gli dèi lo vorranno, i quattro
baldi giovani potranno
tornare in dormitorio. Tocca di nuovo a Sehun e Jongin, che hanno
rispettivamente
promesso di tenere a bada le mani e portare pazienza fino al termine
del
photoshoot. Soltanto allora saranno liberi di ammazzarsi o copulare
selvaggiamente; una cosa non esclude l’altra, scherza
Jongdae.
Ai due,
piazzati davanti ad un Dart Fener a grandezza naturale o giù
di lì, viene
consegnata una spada laser ciascuno: azzurra per Sehun, rossa per
Jongin. Il
quale, conciato con una indescrivibile tunica (caftano? poncho?
cardigan
sovradimensionato?) in lanetta lunga fino ai piedi e un cappellino nero
da
baseball, si sente abbastanza cretino, altro che Cavaliere Jedi. A
Sehun è
toccato un outfit più sobrio, se si esclude il cappello a
testa larga dal
sapore metrosexual. Comunque sia, le preghiere di Joonmyun sembrano
finalmente
venire ascoltate perché non si verifica alcun incidente,
né di natura sessuale
né diplomatica. Certo, forse Sehun ci prende un
po’ troppo gusto a maneggiare
una autentica lightsaber e comincia
a
fare il gigione senza che nessuno glielo abbia ordinato, ma scagli la
prima
pietra chi in vita sua non ha mai cazzeggiato-
“Se
non la
smetti di dare sfogo alla tua intrinseca deficienza con
quell’attrezzo giuro
che te lo ficco su per il naso” sbotta ad un certo punto
Jongin, stanco e
scazzato oltre i limiti consentiti dalla legge, un tono di autentica
minaccia
nella voce.
Sehun si
ferma, colpito e affondato. Poi un barlume di concupiscenza mista a
zero
istinto di conservazione gli illumina lo sguardo. “Sai invece
dove potrei
infilarti il mio attrezzo?”
suggerisce con tanto di perfetto occhiolino da maniaco sessuale.
I suoi
riflessi non sono sufficientemente pronti da consentirgli di evitare, o
quantomeno parare, la ginocchiata sulle palle che arriva il nanosecondo
successivo. E stavolta, nemmeno Joonmyun e Jongdae intervengono.
Se pensate
che io abbia esagerato, ho una gif fresca di giornata che conferma la
mia
teoria: guardate con che eleganza il Broccolo glielo appoggia: https://45.media.tumblr.com/069bbb43956393a3d6d9e4c05193f3ad/tumblr_nykd5rYZQa1rnq7q2o2_r3_400.gif,
https://49.media.tumblr.com/35277e968fbbd7632f61cdf43f5c4a9f/tumblr_nykd5rYZQa1rnq7q2o3_r3_400.gif,
https://49.media.tumblr.com/4a3b266cc35378ebcb95dccf099b33ba/tumblr_nykd5rYZQa1rnq7q2o4_r3_400.gif.
Evaporo, che
è meglio.