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Autore: Claireroxy    29/11/2015    1 recensioni
[Baby!Fic; DaisyxLuigi, interpretabile come semplice amicizia; TripleFlashfic; partecipa al contest "Most Loved" di Stratovella, risultata seconda classificata a pari merito]
Tre flashfic racchiuse in una one-shot, tre momenti da me descritti che riguardano Daisy e Luigi.
I- Primo incontro
"Ciao! Sai che hai proprio un cappello buffo?"
II- Dubbio
"Perché piangi?"
"Perché adesso hai deciso che la tua migliore amica è Rosalinda!"
III- Amicizia
È vero, s'era auto-nominata migliore amica, e gli amici non si picchiano, ma poteva sempre cambiare idea!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daisy, Luigi, Waluigi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I- Primo incontro
C'era una bambina all'inizio della pista, e stava guardando i kart fermi da un bel po'. Luigi le si avvicinò incuriosito: non l'aveva mai vista prima, e voleva tanto sapere sapere cosa ci facesse lì da sola.
"Ciao" la salutò, andandole vicino. Ma lo disse a voce troppo bassa, e l'altra non lo sentì.
"Ciao" riprovò, questa volta avvicinandosi di più. Ma, ancora una volta, la timidezza lo bloccò, e tutto quello che uscì fu un bisbiglio.
Ma non si diede ancora per vinto. Questa volta, prima di parlare, chiuse gli occhi, prese un gran respiro e...
"Ciao! Sai che hai proprio un cappello buffo?"
Luigi riaprì gli occhi, e saltò indietro con un grido. Per poi accorgersi che non c'era niente di cui spaventarsi; era solo la bambina che s'era girata.
"Che cos'hai?" chiese lei, togliendosi il ciuccio di bocca.
"N-niente!" tentò di minimizzare Luigi (l'aveva appena incontrata, e già faceva la figura del fifone!), ma poi uno strano luccichio catturò la sua attenzione.
Proveniva dalla testa della bambina, ed era dorato, come se avesse...
"...Una corona? Sei una principessa?" chiese.
La ragazzina inspiro rumorosamente, prima di dire "Sì, ma lo detesto".
Prima che l'altro potesse aggiungere qualcosa, lei cambiò discorso "Che cosa sono?" chiese, indicando i veicoli.
"Sono kart" rispose il bambino "Non li hai mai visti? Da dove vieni non ci sono?"
Nonostante tutto, era ancora incuriosito. Sapeva che un'altra famiglia reale sarebbe venuta nel Regno dei Funghi per un po', a discutere di affari, ma non aveva idea che ci fosse anche una principessina al seguito. 
"No" La piccola s'avvicinò a quello di Luigi "A che servono?"
"Ad andare in giro" Vedendo lo sguardo bramoso della principessa, lui aggiunse "Se vuoi ti faccio vedere come si fa..."
"Davvero?!"
"Sì. Guarda, quello accanto a te è il mio. Se vai dentro..."
Neanche il tempo di finire la frase che quella strana ragazzina lo aveva afferrato per un braccio e lo aveva trascinato nel veicolo, per poi mettersi lei al posto di guida.
"Allora? Come si accende?" gli aveva chiesto con aria adorante, mentre Luigi si rimetteva a posto il cappello.
"N-no, aspetta" tentò di ribattere lui, anche se la bambina non sembrava sentirlo. Il fatto che la sua irruenza lo avesse di nuovo impaurito di certo non aiutava.
"Forse devo accendere questo?"
"Intendevo, sai, che..."
"O questo?"
"Che dovevo guidare i..."
"E questo che fa?!"
Con un sussulto, il kart partì a razzo, dritto verso un muro.
"FRENAAAAA!" urlò Luigi, ma era troppo tardi.
CRASH!
"Ops" disse la bambina, osservando il fumo che usciva dal motore "Mi sa che si è rotto... Ah, tu come ti chiami? Io Daisy!"
Fu allora che Luigi iniziò ad aver paura di lei.
{423 parole}
 
 
II- Dubbio
"Principessa... Scendi dall'albero?" la esortò Luigi, sperando che bastasse questo a convincerla.
Daisy guardò giù. Non appena lo vide, si tolse il ciuccio di bocca e proclamò "Io con te non ci parlo"
Già solo per il modo in cui aveva detto quella frase, Luigi sarebbe corso via. Non s'era dimenticato cos'era successo la prima- e unica- volta in cui ci aveva avuto a che fare, e non voleva che lei lo trascinasse in qualcos'altro di strano e spaventoso!
Perché Mastro Toad aveva insistito che andasse proprio lui?! Neppure era bravo, in queste cose!
"Ma lo hai appena fatto..." tentò d'obiettare.
"Perché dovevo risponderti. Ma ora non lo faccio più" 
"E..."
"Oh, sta zitto!" 
Senza neanche aspettare che finisse la frase, la principessa scoppiò in lacrime. Il piccolo Luigi ci restò di sasso. Non sapendo come procedere (arrampicarsi sull'albero no! Non era bravo...), le chiese: "Perché piangi?"
"Perché adesso hai deciso che la tua migliore amica è Rosalinda!"
"R-rosalinda?" Il piccolo sollevò il suo enorme cappello per grattarsi la testa "Intendi, la ragazza che ama le stelle? Quella che ha il telescopio?" Non ci aveva mai parlato!
Beh, però non aveva mai nemmeno detto d'essere il suo migliore amico. Forse s'inventava le cose, come suo fratello diceva che tutte le femmine facevan...
"Sì, lei!" Daisy prese a piangere più forte. Se continuava così, avrebbe richiamato tutta la servitù del castello "Ho visto che l'hai abbracciata! Con me non l'hai mai fatto!"
"Perché mi fai paura!" pensò subito lui, ma si trattenne. Nonostante lei fosse terrorizzante, odiava vedere le persone piangere. "Intendi alla cerimonia di stamattina? Quella a cui tu sei arrivata in ritardo?"
"Sì!" La piccola s'asciugò qualche lacrima. Stavano diminuendo, quindi l'idraulico decise d'aspettare che si calmasse prima di spiegarle "All'inizio, il papà di Peach aveva spiegato che il papà di Rosalinda era morto, e che quindi dovevamo stare tutti vicino alla famiglia, perché era un grande astronomo di corte- o forse il migliore, non ricordo. Ma poi Rosalinda è scoppiata in lacrime, quindi l'abbiamo abbracciata tutti, anche se all'inizio io non mi osavo, ma poi mio fratello mi ha trascinato lì ed ecco... Però l'avresti capito se ti fossi svegliata prima, sì!" Improvvisamente Luigi alzò la testa, sentendosi più forte. Si era dimenticato che quella bambina gli faceva paura, ma il coraggio svanì quando vide che Daisy era scesa di qualche ramo ed era più vicina a lui.
Ma non fece nulla di così brutto. Si limitò a guardarlo e a chiedergli "Quindi sono ancora la tua migliore amica?"
"Ehm..." Luigi si trovò in difficoltà. Non voleva farla piangere, ma neppure darle false speranze "Ecco, penso che..."
A Daisy non bastò altro "Evviva!" esclamò, saltando direttamente su Luigi, che per poco non l'afferrò al volo "Sono tanto, tanto, tanto felice di questo! E comunque non ti preoccupare, la prossima volta non correrò via perché ho paura che la cerimonia sia barbosa, così non mi arrabbierò più con te!"
Una sola parola passò nella mente di Luigi.
"Aiuto".
Fu allora che, volente o nolente, i due bambini s'avvicinarono.
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III- Amicizia 
"Ecco, sistemato!" sorrise Daisy, osservando Waluigi correre via con le lacrime agli occhi, non tanto per le botte ma più perché le aveva prese da una femmina più piccola di lui. Cioè lei, la magnifica principessa di Sarsaland!
"G-già..." concordò Luigi, con una mezza idea di correre via prima che picchiasse anche lui. È vero, s'era auto-nominata migliore amica, e gli amici non si picchiano, ma poteva sempre cambiare idea!
Questi pensieri volarono via non appena guardò il pavimento. I mattoncini del suo castello, su cui aveva lavorato per tutta la mattinata, erano sparsi per tutta la stanza: Waluigi li aveva calciati via e lo aveva preso in giro per non essere riuscito a difenderlo, per questo Daisy era corsa lì.
Il fatto che non fosse riuscito a farcela da solo lo colpì come un Pallottolo Bill.
Ma la principessa non se n'era accorta; stava camminando per la stanza a raccogliere i pezzi, e nel frattempo esclamava frasi come "Non preoccuparti! Ora lo ricostruiamo, e più bello di prima! Nessuno verrà più a disturbarti, vedrai!"
Dopo svariate volte, non sentendo risposta, Daisy si voltò. E vide che Luigi s'era accasciato a terra.
Per un secondo, rimase pietrificata. Poi lasciò cadere tutti i pezzi e corse subito da lui.
"Tutto a posto? Hai battuto la testa?" 
S'inginocchiò e gli mise una mano sulla testa, per controllare se ci fossero ferite.
Non percepì niente. Poi, all'improvviso, le spalle del bambino furono scosse dai singhiozzi.
"Piange?" si chiese stupita la principessina. Non sopportava che potesse essere triste, quindi tirò fuori un fazzoletto ricamato e glielo diede. Fu quando Luigi si mise a sedere e lo afferrò che Daisy si permise di fargli una domanda.
"Dove hai battuto, che ti fa così male?"
"N-non ho battuto" rispose il ragazzino, soffiandosi il naso "È che... Non sono coraggioso!"
"Hai paura che Waluigi lo vada a dire a tutti? Possiamo sempre dire che sei stato tu, e che lui sta mentendo!"
"Ma, ma ciò non risolve la cosa!" si lamentò il ragazzino. Le lacrime iniziarono a scendere più copiosamente "È che... Ci dicono sempre che io e mio fratello siamo destinati a diventare eroi. Ma, se sono un fifone, non lo diventerò mai!"
Daisy rimase sorpresa da quelle parole. Luigi non le aveva mai accennato queste cose (sembrava sempre così allegro!), e si chiese come avesse fatto a non notarlo prima, quando era così evidente.
Poi, ebbe un idea.
"Tu sei buono, però!"
Lui la guardò senza capire.
"Sì, sei buono!" continuò, convinta che l'avrebbe tirato su di morale "Aiuti tutti e fai sempre la cosa giusta, anche quando hai paura! È questo che ti rende un eroe, non importa il resto!"
"Quindi..." Luigi esitò un po', prima di parlare "Per te sono un eroe?"
"Ma certo!" rispose convinta la bambina "Anzi, il mio eroe preferito!" E per dimostrarglielo lo baciò sulla guancia.
"E-ehi!" Luigi sorrise e s'allontanò di scatto, imbarazzato.
Daisy rise. Era molto più bello quando era rosso che quando piangeva!
La sua risata contagiò anche Luigi, e lo liberò dalle ultime tracce di tristezza.
Fu allora che furono gettate le basi per il loro splendido rapporto.
{495 parole}
 
  
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