1 Maggio 1931
«A te dedico, ma Jeanne, la prima rosa di Maggio.»  
Con queste parole Francia le donò una rosa rossa, appunto, la prima di Maggio. 
Le sue mani pallide presero con estrema grazie quella rosa che, con il suo colore rosso scarlatto, le fece risultare ancor più chiare. Giovanna sorrise, portandola al naso per sentirne il profumo, mormorando un timido «Grazie». Le sue guance si erano colorate di un leggero rosso, quasi a voler fare compagnia alla rosa.
 
30 maggio 1431
Il sole splendeva in cielo. Nessuna nuvola all'orizzonte, si prospettava una bella giornata. La strade della città erano tinte di un rosso scarlatto, Parigi in piena fioritura. 
Francia si dirigeva verso la piazza, strascicando i pesanti piedi. La sua testa era china, sperava di svegliarsi da quell'orribile incubo. Nella mano destra stringeva una rosa rossa, le spine erano ancora sullo stelo. 
Arrivato in piazza alzò lo sguardo: esattamente al centro di essa si ergeva il rogo. Vi si avvicinò, mentre delle lacrime gli rigavano le guance. Giovanna era già stata legata, aspettava solamente che qualcuno venisse a darle fuoco. La sua testa era china, ma si poteva notare che il suo viso era ferito. I suoi abiti erano logori e sporchi, i suoi capelli dorati molto più corti. 
Un uomo posò una torcia ai suoi piedi, il legno cominciò a bruciare. 
Francia le si avvicinò, noncurante delle persone intorno a lui che cercavano di fermarlo. Strinse i pugni, si sentiva impotente. Le sue nocche diventarono bianche, le spine della rosa si conficcarono nel suo palmo e da lì presto cominciò a sanguinare. Salì sulla piattaforma del rogo, mettendosi in ginocchio. Giovanna lo guardò, mostrandogli il suo sorriso più splendente, mentre delle lacrime cominciarono a fuoriuscire dai suoi occhi celesti. 
Francis alzò il viso per poterla ammirare un'ultima volta e, lentamente, poggiò la rosa ai suoi piedi. 

«A te dedico, ma Jeanne, l'ultima rosa di maggio.»