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Autore: Lady Lara    29/11/2015    3 recensioni
"Anno domini MDCCXXVI XV giorno del V Mese . Diario di bordo .."
L'Irlanda e la Scozia subiscono il dominio dell'Inghilterra e le angherie di RE Guglielmo III. L'eroico pirata Captain Hook combatte la sua guerra personale. Qualcuno gli ha insegnato che si combatte per onore, per giustizia o per amore. Lui sceglierà quale uomo essere.
Chi è Lady Barbra, che lo assolda per una missione in incognito? E la donna che tutti chiamano "La Salvatrice"? Killian Jones è troppo scaltro per non capire che c'è altro oltre le apparenze.
Due anime che sanno leggersi l'un l'altra. Che succederà quando intenti e passione si incontreranno?
"Preferisco non averti che averti una sola volta e perderti per sempre .." Il dolore vissuto che rende oscuri e una nuova luce che permetterà loro di trovarsi ed amarsi anche se sembrava impossibile. Ciò che hanno fatto nella loro vita e ciò che faranno sarà per amore. Solo per amore.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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II parte
Arrivo a Storybrook
 
Spugna scese dalla vedetta e si diresse con calma verso il Capitano.
–Signore!Come da ordini stavo venendo ad avvisarvi che ho appena avvistato terra ma, ovviamente, ve ne sarete accorto!
- Ovviamente Spugna!- Rispose questi tirandosi su dalla ringhiera di legno e riprendendo il suo portamento autoritario. 
- Fai dare il cambio al timoniere e fatti sostituire alla vedetta. Dormi qualche ora. Alle ore 6 voglio tutti sul ponte; a quell’ora, secondo i miei calcoli, staremo per entrare nelle acque di Storybrook.
Dopo un veloce “Signorsì” Spugna si voltò per eseguire gli ordini e correre nella sua cuccetta, finalmente a poter chiudere gli occhi per il meritato sonno.
Captain Hook a sua volta tornò in cabina, si distese sul letto ma non aveva un briciolo di sonno. Una strana agitazione si impossessò di lui, associata ad una forma di euforia per le attese novità che avrebbe incontrato. Si passò la mano sugli occhi, massaggiandoli, si spostò indietro il ciuffo ribelle di capelli che gli ricadeva sulla fronte. Restò per un paio di minuti con le braccia incrociate dietro il collo poi, di scatto, si alzò e si diresse verso la sua scrivania. Su di essa vi era distesa una carta geografica che riproduceva la costa dell’America Settentrionale. La Penisola di Storybrook era una propaggine della Nuova Scozia abbastanza distante dalla Costa Americana. Il punto a cui era più vicina era sicuramente la Colonia del Maine. Navigando con poco vento in poppa, come stava succedendo in quel mentre, si poteva calcolare quantitativamente un mese ed un altro mezzo, di viaggio dalla penisola alla costa.
-Sarà un ottimo avamposto per fare rifornimento, riposarci un paio di settimane, fare manutenzione alla Jolly Roger e … un giro panoramico. Vediamo quali risorse ci fornisce e soprattutto se le mie informazioni corrispondono al vero.
Con la mano spostò la cartina e con l’uncino tirò verso di sé lo spesso diario di bordo rivestito con una consumata copertina in cuoio marrone su cui, in oro sbiadito, campeggiava la scritta Captain  L. Jones. Sfiorò con la mano, quasi ad accarezzarla, quella scritta, poi, con gesto deciso, andò alla nuova pagina da compilare.
-Anno Domini  MLCCXXVI giorno XV del mese V
-Avvistata alle ore 02,00 isola di Storybrook. Entrata nelle acque territoriali prevista per le ore 06,00.
- Evento particolare: anniversario del Capitano della nave.
- Note da ricordare: annotare sul libro contabile 1) Due dobloni d’oro per marinaio; 2) Doppia razione del rancio e doppia pinta di rum.
Chiuse il volume e lo ripose nel primo cassetto a destra della scrivania. Si diresse verso l’angolo opposto della cabina dove versò in una bacinella di metallo argenteo l’acqua di una brocca, si rinfrescò il viso, tirò ancora una volta in dietro i capelli, ora umidi d’acqua, tornò verso il letto per indossare i suoi stivali di cuoio nero, un panciotto egualmente nero ornato di alamari che chiuse sul torace, in modo piuttosto destro, nonostante l’uncino al polso. Si assicurò in vita la cintura con la spada e infilò un elegante pastrano di pesante pelle nera. Si guardò allo specchio attaccato sulla parete vicino alla brocca, riuscì con la sola mano ad aprire una scatolina contenente una strana sostanza nera, intinse leggermente l’indice e con quella sostanza si contornò gli occhi. - Captain Hook è pronto per entrare in scena  - pensò tra sé,  aprì la porta e si diresse verso il ponte dove la ciurma lo attendeva puntuale per ricevere gli ordini del giorno.
 
Rocca di Storybrook ore 06,00 del 15 Maggio 1726
Un uomo incappucciato, nascosto tra l’ombra di un tiglio e la siepe di fronte, fissava con loschi intenti la donna  che pochi metri più avanti, ignara, gli dava le spalle. In silenzio le si accostò sguainando il pugnale, pronto a colpirla. La donna avvertì uno spostamento dell’aria e un leggero scricchiolio sulla ghiaia; velocemente si piegò sulle gambe divaricandole, in una frazione di secondo appoggiò i palmi a terra, stese la gamba destra, agevolata dai comodi pantaloni che indossava e con un immediato movimento rotatorio del dorso, falciò con l’arto teso le gambe dell’assalitore. Questi , con uno scatto felino si rotolò per terra e si rimise in piedi in un attimo, attaccandola frontalmente. La donna ormai completamente all’erta  era pronta al contrattacco. Afferrò il polso armato dell’avversario piegandolo all’indietro e facendogli cadere il pugnale.  Poggiò il gomito nel suo costato e facendo leva, velocemente lo scaraventò a terra , facendolo volare sopra la sua schiena, il tutto nonostante il peso dell’uomo ed il proprio corpo minuto. Raccolse il pugnale e con un balzo fu su di lui puntandogli la lama alla gola. L’uomo disteso a terra scoppio a ridere –Brava Emma! Sei veramente in gran forma, vigile attenta e letale. Fossi un tuo nemico  mi daresti filo da torcere. – Emma sorrise soddisfatta, gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi  ma lui ne approfitto per puntarle i piedi ai fianchi e farle fare una capovolta sulla schiena: - No ora non ci siamo! Non fidarti neppure di chi ti sembra amico.  - Hai ragione August. Sono stata una sciocca. Aiutami a rialzarmi – gli rispose  sfoderando un sorriso seducente tra i capelli biondi scompigliati, fuoriusciti da una bassa coda di cavallo. August non fece in tempo ad offrirle la mano che lei lo aveva nuovamente atterrato  - Chi è lo sciocco adesso Colonnello? – L’uomo rise ancora  -  Sei una seducente imbrogliona! Lo avrei dovuto sapere da quel sorriso, cosa stavi per farmi. - Scoppiarono a ridere abbracciandosi fraternamente.  – Sei pronta per passare alla spada? – Puoi scommetterci! – Con passo veloce recuperò la spada che aveva appoggiato sul bordo del pozzo campeggiante il centro dello spiazzo e la tirò fuori dal fodero. August sorpreso riconobbe quella lucente lama dai bordi ondulati, affilata e letale – Sicura che vuoi usare proprio questa ? –  Lei annuì convinta – Sai che è necessario che io lo faccia. Il momento è giunto. Ho bisogno di allenare meglio il movimento del polso e l’uso di ambedue le mani. – Il militare annuì con il capo – Allora My Lady, in guardia!
Andarono avanti per un’altra ora buona. Emma sembrava instancabile ma August riconobbe che era solo la sua caparbietà e dovette essere lui ad interrompere l’allenamento.
 
-Tra due ore approderemo al porto di Storybrook ! – Arringò Captain Hook alla sua ciurma composta da nove uomini. -  Resteremo al momento due settimane per manutenzione e rifornimento. A turno,  minimo quattro uomini resteranno sulla nave,  mentre gli altri eseguiranno i miei ordini a terra. – I pirati annuirono, chi con un cenno del capo chi con un mugugno.  – A pranzo avrete doppia razione del rancio e di rum e, che io sia maledetto,  questa sera avrete di che divertirvi con le donne di qualche locanda. Oggi è il mio compleanno e stiamo arrivando ad un punto decisivo della mia ricerca, voglio festeggiare con voi e avrete due dobloni d’oro per spassarvela questa notte, come vorrete. – Si levarono urla di gioia dalla ciurma – Evviva Captain Hook! – Lo sollevarono letteralmente sopra le loro teste e gli gridarono i loro auguri. Hook rideva con loro soddisfatto.  Tornando sulle tavole di legno il più giovane dei pirati, un tipo secco con il naso aquilino e i capelli rossi gli chiese: - Signore se tutti scenderanno a terra questa sera, chi farà la guardia? – Bravo Eddy! Visto che sei stato così coscienzioso  da preoccupartene, ti lascerò l’onore di custodire per questa notte la mia nave e domani sera andrai tu a divertirti! Ora consentiamolo ai più vecchi. Magari domani ti potranno dare qualche consiglio su quale donzella mettere le mani – rispose ammiccando maliziosamente, mentre gli altri sette uomini ridevano alle spalle di un costernato Eddy.  – Ora ragazzo, armati di straccio, secchio ed acqua e lustrami il ponte di questa bella signora.
 
Emma ed il Colonnello August Booth avevano finito il loro allenamento e chiacchieravano amabilmente dirigendosi verso la balconata del giardino che si affacciava sul mare.  Come suo solito Emma guardò dal cannocchiale che vigilava ancorato al muro e, con sorpresa, vide arrivare un elegante affusolato veliero:
 – Guarda August che splendida nave si sta dirigendo al nostro porto! – August prese a sua volta il cannocchiale e vi poggiò l’occhio destro: – Si veramente elegante … Si direbbe un vascello inglese da guerra. Non vorrei sbagliare ma credo di aver già visto quella nave. – Beh! Sei il capo del servizio di sicurezza, sguinzaglia i nostri informatori, vediamo di chi si tratta e … se potremo utilizzarlo per la nostra missione.
 
 
Puntuale come previsto da Hook, la Jolly Roger attraccò al molo del porto di Storybrook. Il Capitano, accompagnato da cinque dei suoi uomini, si avviò scherzando con loro verso il villaggio. Con la scusa del rifornimento avrebbe cercato di ottenere le informazioni che lo interessavano. La sua meta fu la taverna del porto, quale posto migliore per poter conoscere ciò che gli interessava? Si incontrava sempre un taverniere pronto a scambiare quattro chiacchiere con i forestieri e se consumavano pagando soddisfacentemente, si poteva chiedere di tutto e di più, erano una fonte di informazione solitamente eccellente. Fu fortunato, trovò il tipo che faceva al caso suo.
Angus O’Danag era un omone di un buon metro e novanta, fisico imponente, in evidente sovrappeso. Aveva un faccione rubizzo, grosse orecchie, pochi capelli radi lisciati all’indietro. In maniche di camicia, con un panciotto di stoffa marrone ed un unto grembiule, che aveva la pretesa di essere bianco, accoglieva i clienti con la promessa di fumanti e profumate zuppe di pesce fresco e rum a volontà.  Da lui il Capitano seppe che la penisola, molto più grande di quanto appariva, era un ducato collegato al governatorato del Maine che a sua volta aveva sede nel piccolo Principato di Mistaven. Era stata in passato un covo di pirati ma quando vi era arrivato un aristocratico scozzese, incaricato dal re d’Inghilterra, Guglielmo III d’ Orange, di “bonificarla”, questi aveva assoldato il pirata Barba Nera per eliminare gli altri pirati, si era impossessato della rocca, aveva consentito il commercio e lo sviluppo del villaggio ma lui stesso era un’anima nera non meno losco e crudele dei pirati precedenti. Spesso riprendeva il mare per tornare in Scozia, lasciando la bella moglie, Lady Sara e suo figlio Neal, per mesi ed in alcune occasioni addirittura anni, per combinare chissà che cosa. – Per nostra fortuna poi è arrivata la Salvatrice! – Chi?! – chiese il Capitano incuriosito.
- Dovete sapere che il Duchino Neal, durante uno degli ultimi viaggi del padre, aveva avuto occasione di conoscere la figlia del Principe James Pendragon Di Charming, sai il sovrano di Mistaven. Dai! La linea di terra che si estende dietro l’isola! Una grossa fetta della Costa Americana! Il Re  lo ha dichiarato suo feudatario o governatore, come diavolo si dice! Insomma fatto stà che la figlia si è sposata col duca Neal, anche se pare che il buon James e sua moglie Margaret White non fossero felicissimi di imparentarsi con il Duca Mc Cassidy! Si certo Neal era un bravo ragazzo, educato da Lady Sara e veramente uno timorato di Dio, niente a che vedere col padre sa! Comunque per fartela breve amico! Il vecchio Mc Cassidy venne accusato di praticare la stregoneria in Scozia, dove era tornato per due tre anni. Si diceva che praticasse messe nere sacrificando neonati! Con l’aiuto del suo “compare”  tornò di fretta a Storybrook ma non aveva fatto i conti con la nostra Lady Emma. Figurati se una come lei poteva accettare la presenza di un simile mostro appena vennero a sapere che era ricercato e soprattutto per che cosa! Con l’aiuto del principe James riuscirono a farlo fuori! – Quindi il mostro è morto? – Chiese Hook – Macchè! Il bastardo è riuscito a scappare grazie all’amico! – Quale amico? – Ma sempre quello no! Barba Nera! Giovanotto non mi sembri molto attento! Non avrai intenzione di ubriacarti prima di sera eh! A me sta bene, se mi fai vedere il tuo oro ti svuoto tutto il barile di rum in bocca ma se poi attacchi briga con qualche altro fesso … io non voglio guai nella mia bettola!
-Sta tranquillo vecchi mio sono qui per divertirmi e rifornire la mia nave prima di riprendere il largo. Ma come hai chiamato la duchessa? – A parte il fatto che lei è una principessa, Lady Emma Swan Pendragon di Charming, qui la chiamiamo “La salvatrice”, non solo perché ci ha liberato da quel folletto maligno di Rambl Mc Cassidy ma anche perché è una di noi, tutti la amano. Oltre che bella e intelligente ha un cuore di pura bontà. Non c’è una casa al villaggio in cui lei non sia stata a portare conforto e aiuto. Ha pure la capacità di guarire sa! – Vuoi dire che è una fattucchiera? – Ma sei tutto scemo giovanotto? Che fattucchiera! Si tratta di medicina, conosce le erbe come nessuno! – Hai detto che si chiama Emma Swan? – Seeeh! Sei proprio arrivato amico! Basta! Paga va! E se vuoi vieni a finirti la paga questa sera. – Oltre al rum fornisci anche le donne amico? – Certo Giovanotto! Per chi mi hai preso! Sono un taverniere per bene io! Donne quante ne vuoi e la stanza di sopra se riesci a salire le scale, sempre che tu non  sia troppo ubriaco! - Per quello non ho problemi a reggere il rum. Piuttosto preparami arrosto di cinghiale e contorno per otto persone, questa sera si festeggia! –  O’ Danag è qui per servirti amico! A Proposito come  ti chiami? -  Il mio nome è Jones, ma mi puoi chiamare Captain Hook!
O’Danag rimase a bocca aperta, senza parole, conosceva bene quel nome. - Non avevi visto l’uncino O’Danag? Non mi sembri molto attento. Eppure hai bevuto meno di me! – Detto ciò con un sorriso sghembo e uno scatto del pollice, gli lanciò la ghinea che teneva tra le dita, si girò e si diresse verso la porta. Quella sera sarebbe tornato, per ora le informazioni erano abbastanza ma le sue indagini non erano finite.
 
-Mamma! Mamma! - Un bambino di circa 6 anni corse incontro ad Emma. Lei lo prese al volo tra le braccia baciandolo sulle guance. August guardava la scena con affetto, amava il piccolo Hanry, un bambino sveglio e simpatico con due occhioni azzurri vispi e una zazzera di capelli scuri sempre un po’ scarmigliati. Hanry scese dalle braccia della madre e abbracciò ai fianchi il Colonnello il quale con la mano sinistra gli scompigliò di più i capelli. – Se hai finito l’allenamento con la mamma potresti giocare ai cavalieri con me? Ti pregooo! – Non era facile per August resistere alle richieste del piccolo e gli promise che una mezz’ora potevano giocare con le spade di legno.
Emma li guardava mentre iniziarono il loro gioco e le tornarono in mente ricordi dell’infanzia.
August era più grande di lei di circa cinque anni, era figlio del primo consigliere di suo padre, Sir Marcus , un uomo integerrimo e saggio. La madre del piccolo August era morta di consunzione quando il bambino aveva quattro anni. La Principessa Margaret, sua madre, donna affettuosa e dal cuore generoso, aveva preso il piccolo sotto la sua ala protettrice con il benestare del principe consorte, il quale, amandola profondamente, era il primo ad appoggiare le iniziative benefiche della moglie.  Quando nacque Emma  il castello di Mistaven venne attaccato da un gruppo di pirati che volevano estendere il loro dominio dalla penisola di Storybrook, dove allora avevano il loro covo, fino alla Costa  del Maine,  regnata dai due generosi principi. Suo padre James tenne duro, la stessa Margaret combatté al suo fianco usando la spada come fosse stata un uomo. I pirati appiccarono il fuoco alla torre sud della rocca, proprio dove si trovava la stanza della principessina. Sir Marcus intenzionato a salvare suo figlio August ed incaricato dal principe di fare lo stesso con la piccina, li prese entrambe e scese per i sotterranei, li nascose in un vecchio armadio raccomandando ad August di stare in silenzio e di difendere la principessa a tutti i costi. Tornò ai piani superiori per avvisare il principe che i bambini erano in salvo e combattere con gli altri. Fece appena in tempo a vedere che uno dei pirati stava per attaccare James alle spalle. Con la spada sguainata si buttò in mezzo per impedirlo ma fu trafitto mortalmente dalla sciabola di quel dannato. James si voltò per soccorrere il suo primo ministro e vendicarne il sacrificio. Il pirata che si trovò davanti non era molto più vecchio di lui ma era già conosciuto come un  uomo spietato, era soprannominato Barba Nera. James esitò un attimo di fronte alla sua giovinezza e quello ebbe il tempo di fuggire. Quando ritrovarono i bambini August teneva stretta, al suo piccolo torace, la neonata, avvolta in una copertina bianca bordata di viola: La piccola dormiva ignara di tutto, ma quello che per lei sarebbe diventato il suo migliore amico ed un fratello era rimasto completamente solo. Fu così che i principi lo adottarono definitivamente.
I ricordi di Emma, alcuni di essi risultato dei racconti dei genitori, si interruppero con l’arrivo di Lady Belle Franch. Augus quando la vide smise immediatamente il gioco con Hanry e si avvicinò alle due donne per porgere i suoi omaggi alla nuova arrivata. Fece un cavalleresco inchino e si sporse per baciarle la bianca e sottile mano che la donna, arrossendo, gli porse cordialmente – Lady Bell – Colonnello. Sapevo che eravate in giardino, ero venuta a cercare Hanry, abbiamo la nostra lezione di francese! - Ma io voglio giocare ancora con zio August! - Insistette il piccolo. La madre intervenne con tono tra scherzoso ed autorevole:
-Ragazzino! È  il momento del dovere. Il Colonnello ora ha un impegno e tu se vuoi diventare un bravo principe devi saper distinguere il senso del piacere da quello del dovere. - Poi si abbassò verso di lui ed a bassa voce aggiunse – Questo pomeriggio se August avrà un po’ di tempo potrete allenarvi ancora con  le spade di legno.
 Il bambino le butto le braccia al collo ricevendo un altro bacio dalla madre, salutò August e preso per mano da Belle rientrò per la sua lezione di francese.
-Possibile che ancora non ti decidi a dichiararti fratellone? –  August sospirò – Beh! Ecco … lei è così … io sono così … - Si! Lei è così perfetta e tu sei così perfetto per lei che penso sia ora di celebrare un altro matrimonio nella nostra famiglia.
August, il coraggioso e spavaldo militare, imbarazzato, calciava con un piede la ghiaia, poi preferì cambiare argomento: - A proposito .. Neal?
– Neal? Dove vuoi che sia a quest’ora, sicuramente nel suo letto!
– Certo sicuramente non nel tuo Emma! – Rispose con tono di rimprovero e rabbia August
–Non mi è mai piaciuto quell’uomo, ho sempre pensato che non fosse quello giusto per te.
- Si me lo hai detto dal primo momento, ma lui mi aveva mostrato la sua parte migliore e quando tu sei partito ha alleviato il vuoto che  mi avevi procurato andandotene per tutto quel tempo in Inghilterra. Non ho mai trovato nessuno che potesse essere giusto per me, l’unico per cui ho avuto un affetto profondo, oltre che Neal, sei stato tu ma è proprio quell’affetto che ti ha fatto fuggire da me. Non fuggire da Belle adesso! Quello che sente lei per te e tu per lei non è il mio affetto fraterno, è l’amore che unisce un uomo ad una donna.
August annuì sorridendo dolcemente, la prese tra le braccia e le depose un bacio sulla fronte
 - Mia cara Emma, ho tutta l’intenzione di coronare il mio sogno d’amore, ma tu non puoi continuare così, puoi chiedere a nostro padre di annullare il tuo matrimonio. In queste condizioni è come se non foste sposati. Potresti avere un’altra possibilità, ancora non hai vissuto il tuo grande amore!
 – August io ho promesso davanti a Dio. Voglio bene a Neal nonostante tutto. È  mio marito! Anche se lui non è stato in grado di mantenere le nostre promesse matrimoniali, questo non mi giustifica a rinnegare le mie. Inoltre c’è Hanry, non posso togliergli il padre, lui lo adora.
– Certo Hanry adora Neal, ma se non mi inganno non mi pare che Neal abbia un grande attaccamento a lui, mi sembra più gelosia la sua piuttosto che amore paterno.
Quella per Emma era una profonda ferita nel cuore dura da poter ammettere, ma ora non era il momento per pensarci. Hanry era un bambino felice e lei voleva che continuasse ad esserlo, il suo più grande amore era proprio quel dolce bambino. Non c’era posto per un uomo nel suo cuore, specialmente ora che la felicità e la vita di suo figlio erano in pericolo. Aveva una missione da compiere e ogni sacrificio era valido se l’avesse affrontato solo per amore.
 
   
 
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