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Autore: darkroxas92    29/11/2015    8 recensioni
E se Harry Potter fosse finito per sbaglio nel mondo di Fairy Tail durante la sua infanzia? E se fosse stato accolto proprio nella gilda numero uno di Fiore? E se un giorno Albus Silente riuscisse a ritracciarlo, chiedendogli di tornare nel suo mondo d’origine? Come si svilupperà la storia del mago più famoso della comunità magica con queste premesse?
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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57: Una scoperta scioccante Capitolo 57: Una scoperta scioccante
“Aspetta, aspetta, aspetta.” Fece Gray, interrompendo Harry. “Tu hai visto di nuovo quel cane durante la partita di Quidditch?”
“Già. È per colpa sua che non mi sono accorto subito del Boccino. Non che sarebbe servito a molto, visto quel che è successo dopo, però…”
“Visto?!” Esclamò Ron. “È il Gramo! Ti ha scelto come sua prossima vittima!”
L’occhiataccia che ricevette dagli altri fu sufficiente a zittirlo.
“Però è strano…” Riprese Luna. “Perché i Dissennatori ti hanno preso come loro obiettivo?”
“Forse è l’Eterion. Dev’esserne rimasta qualche traccia al mio interno quando ho tentato di fondermi con esso.”
“O quando l’hai mangiato.” Aggiunse Erza.
“No, lì ho trasferito subito tutta l’energia magica a Natsu.”
“Ad ogni modo, direi che è chiaro che cosa dobbiamo fare.” Disse Hermione. “Dobbiamo trovare un incantesimo in grado di respingerli.”
“Chiediamo a Silente. O al professor Lupin.” Propose Lucy.
Majutsu annuì. “Sì, forse è la cosa migliore da fare.”

Lunedì tutti quanti si diressero verso l’aula di Difesa contro le Arti Oscure.
“Speriamo che il professor Lupin sia tornato.” Commentò Fullbuster, sbadigliando. “Una lezione tanto noiosa non credo di averla mai avuta prima… Storia della Magia a parte ovviamente.”
“Credo siamo stati fortunati.” Disse Hermione, dopo aver guardato dentro l’aula.
Il professor Lupin era tornato. Aveva proprio l’aria di chi è stato malato. Il suo vecchio mantello penzolava più largo e c’erano ombre scure sotto i suoi occhi; però sorrise ai ragazzi mentre prendevano posto, e tutti esplosero in un fiume di lamentele sul comportamento di Piton durante la sua assenza.
“Non è giusto, era solo una supplenza, perché ci ha dato dei compiti?”
“Non sappiamo niente dei Lupi Mannari…”
“…due rotoli di pergamena!”
“Avete detto al professor Piton che non c’eravamo ancora arrivati?” Chiese Lupin un po’ accigliato.
“Sì, ma lui ha detto che eravamo indietro…”
“…non ha ascoltato…”
“…due rotoli di pergamena!”
Il professor Lupin sorrise all’indignazione sulle loro facce. “Non preoccupatevi. Parlerò io col professor Piton. Non dovete fare il tema”.
“Oh, no!” Esclamò Hermione delusa. “Io l’ho già finito!”
“Chissà perché, ma la cosa non mi sorprende.” Ridacchiò Ron.
“A dir la verità lo abbiamo finito anche noi.” Dissero insieme Harry ed Erza, mentre dietro di loro anche Lucy alzava la mano per indicare la stessa cosa.
La lezione fu molto piacevole. Il professor Lupin aveva portato con sé un barattolo di vetro con dentro un Marciotto: una piccola creatura con una zampa sola, dall’aria fragile e innocua, che sembrava fatta di fili di fumo.
“Attira i viaggiatori nelle paludi.” Spiegò il professore, e tutti presero appunti. “Vedete la lanterna appesa alla mano? Lui avanza a saltelli, la gente segue la luce, e poi…”
Il Marciotto emise un rumore orrendo e si scagliò contro il vetro.
Quando suonò la campana, tutti raccolsero i libri e si diressero alla porta, compreso Majutsu.
“Aspetta un momento, Harry.” Lo fermò Lupin. “Vorrei parlarti.”
Potter annuì, salutando gli altri e tornando indietro.
“Mi hanno detto della partita.” Disse l’uomo, tornando verso la cattedra e cominciando a stipare la valigetta di libri. “E mi dispiace per il tuo manico di scopa. C’è qualche speranza di ripararlo?”
“No.” Rispose sincero il moro. “L’albero l’ha fatto a pezzi. Ma meglio lui che io, no?”
Lupin sospirò.
“Hanno piantato il Platano Picchiatore l’anno che sono arrivato a Hogwarts. Allora facevamo un gioco, bisognava cercare di avvicinarsi e toccare il tronco. Alla fine un ragazzo, David Gudgeon, ha quasi perso un occhio, e ci è stato proibito di avvicinarci. Sarebbe ora di sradicarlo… Ne parlerò con il professor Silente.”
“Le hanno detto anche dei Dissennatori?” Domandò Majutsu.
Lupin gli scoccò un rapido sguardo. “Sì. Credo che nessuno abbia mai visto il professor Silente così infuriato. Sono irrequieti da un po’ di tempo… sono arrabbiati perché si rifiuta di farli entrare nell’area della scuola… È per quello che sei caduto, immagino…”
“Sì.” Assentì Harry. Esitò, e poi la domanda gli salì spontanea alle labbra. “Perché mi tormentano così? Sono così debole per loro?”
“Non ha niente a che vedere con la debolezza.” Rispose il professor Lupin seccamente. “I Dissennatori tormentano te e i tuoi amici più degli altri perché nel vostro passato ci devono essere cose terribili che gli altri non hanno vissuto.”
“Questo spiega un po’ di cose…”
Un raggio di sole invernale attraversò la classe, illuminando i capelli grigi di Lupin e i segni sul suo giovane volto.
“I Dissennatori sono le creature più disgustose della Terra. Infestano i luoghi più cupi e sporchi, esultano nella decadenza e nella disperazione, svuotano di pace, speranza e felicità l’aria che li circonda. Perfino i Babbani avvertono la loro presenza, anche se non li possono vedere. Se ti avvicini troppo a un Dissennatore, ogni sensazione piacevole, ogni bel ricordo ti verrà succhiato via. Se appena può, il Dissennatore si nutrirà di te abbastanza a lungo da farti diventare simile a lui… malvagio e senz’anima. Non ti rimarranno altro che le peggiori esperienze della tua vita. E le cose peggiori che sono successe a te, Harry, bastano a far precipitare chiunque da un manico di scopa. Non hai niente di cui vergognarti”.
“Non credo. Io alla fine non ho vissuto esperienze tanto terribili rispetto ad altri.”
“Ti riferisci ai tuoi amici? In effetti, mentirei se ti dicessi che non sono rimasto incuriosito da ciò in cui il Molliccio s’è trasformato.”
“Ognuno ha avuto il suo passato difficile.” Rispose Harry, per poi spostare lo sguardo. “Eppure… nonostante lo sappia, il mio subconscio evoca mia madre… Sento lei supplicare Voldemort di non uccidermi.”
“Ne sei sicuro?”
Majutsu sorrise. “Di recente… ho avuto modo di vederla. Ho vissuto un’esperienza molto vicina alla morte. E lei è venuta in mio aiuto. Sì, lo so che sembra un discorso da pazzi, ma-”
“Non lo penso.” Lo interruppe il professore. “So bene che ci sono ancora molte cose a noi ignote, però vorrei chiederti come mai eri finito in una situazione di quel tipo.”
“Non posso dirle molto, è coperto dal segreto di Stato di dove abito. Diciamo semplicemente che… Voldemort non è l’unico mago malvagio che ha messo i suoi occhi su di me.”
“Il ragazzo dai capelli blu? Avevo immaginato avesse a che fare… ma perché Paciock?”
“Io, Erza, Natsu e Neville siamo stati gli unici ad affrontarlo. È stato uno scontro… all’ultimo sangue.”
A quelle parole Lupin spalancò gli occhi. “Stai dicendo che lo avete-”
“No. Sinceramente, non sappiamo che fine ha fatto. L’edificio dove abbiamo combattuto è crollato, e non abbiamo trovato alcuna traccia del suo corpo. Ma probabilmente è morto.”
Il professore sospirò. “Come aspetto sei davvero uguale a tuo padre.” Commentò, sorridendo. “Ma direi che sei abbastanza diverso da lui. Non sei spensierato, anzi.”
Majutsu sgranò gli occhi. “Lei conosceva mio padre?”
“Certo. Ero uno dei suoi amici. Ne abbiamo combinate diverse assieme. Anche se mai quanto lui e l’altro nostro amico…”
“Chi era?”
Lupin scosse la testa. “Mi dispiace. Sono passati tanti anni e rievocare il suo ricordo è doloroso. Era il migliore amico di tuo padre. Probabilmente… Probabilmente è morto anche lui…”
Harry restò in silenzio.
“Capisco.” Fece infine. “Se dovesse cambiare idea, potrebbe farmelo sapere? Mi piacerebbe scoprire se è davvero morto o no. Io… sto cercando di scoprire di più sui miei genitori.”
“Hai paura di non essere alla loro altezza?”
“Non sono certo il figlio che si aspettavano di avere.”
Lupin gli poggiò le mani sopra le spalle, guardandolo negli occhi. “Harry, ti posso assicurare al cento per cento che i tuoi genitori sarebbero più che orgogliosi di te. Sei pronto a sacrificarti per i tuoi amici, e la tua magia è di un livello che ben pochi possiedono.”
“Eppure… non sono neppure in grado di respingere i Dissennatori, mentre quel maledetto di Black è pure riuscito a ingannarli per ben due volte!”
Il professore restò in silenzio.
“Sì.” Disse. “Black deve aver trovato il modo di combatterli. Non l’avrei creduto possibile… i Dissennatori sono in grado di prosciugare un mago dei suoi poteri se rimane nelle loro mani troppo a lungo…”
“Ma anche lei è riuscito a mandar via quel Dissennatore sul treno!” Esclamò Harry all’improvviso, ricordando l’evento. “E anche Silente!”
“Ci sono… delle difese a cui si può ricorrere” Rispose Lupin. “Ma c’era un solo Dissennatore sul treno. Più sono, più è difficile resistergli.”
“Quali difese?” Chiese subito Harry. “Me le può insegnare?”
“Non ho la pretesa di essere un esperto nella lotta ai Dissennatori, Harry, tutt’altro…”
“Ma se i Dissennatori vengono a un’altra partita di Quidditch… io devo saperli combattere… Non posso arrendermi a loro…”
Lupin guardò il volto determinato del ragazzo, esitando qualche secondo. “Beh… d’accordo. Cercherò di aiutarti, ma temo che dovremo aspettare il prossimo trimestre. Ho molto da fare prima delle vacanze. Ho scelto un momento molto poco opportuno per ammalarmi.”
Majutsu annuì, per poi ringraziarlo e uscire.
“Già, immagino non sia facile doverlo sopportare ogni volta…” Mormorò allontanandosi.
All’interno dell’aula il professore restò in silenzio.
“Ormai manca poco per avere la risposta alle tue domande… Majutsu.”

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Il tempo cominciò a scorrere velocemente, e quasi senza che qualcuno se ne accorgesse, il trimestre giunse alla fine.
Anche quest’anno, la maggior parte degli studenti decise di tornare a casa per Natale, con l’eccezione del gruppo di Fairy Tail e di qualche altro studente.
“Non che voglia lamentarmi, ma sembra che nessuno ci tenga a festeggiare Natale qui a Hogwarts, o sbaglio?” Domandò Gray.
“Beh, il fatto che Black sia entrato qui dentro immagino abbia giocato il suo ruolo.” Rispose Neville.
“Se dovesse entrare di nuovo durante le vacanze, allora è probabile che chi lo aiuta sia uno degli studenti rimasti qui.” Commentò Erza. “E in quel caso… sarò più che lieta di mostrargli il nostro punto di vista.”
“Non so se esserne felice o se provare pietà per quel poveretto…” Mormorò Fred.

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La figura incappucciata si sedette sulla cima di una delle torri, ignorando la neve che cadeva dal cielo, ma che sembrava stargli alla larga.
“Comincio ad annoiarmi… non è nel mio stile stare tanto tempo a fare nulla.”
Ma non appena disse ciò, alzò la testa di colpo, per poi sorridere.
“Lo sento!” Esclamò, scattando in piedi. “Ti sento! Finalmente stai arrivando, eh? Finalmente sei qui per rompere la mia noia!”

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Hermione cadde a terra, tenendosi una mano sopra la testa.
“Hermione!” La chiamarono subito gli altri, aiutandola ad alzarsi.
“Che succede?” Domandò Ron, preoccupato.
“I-Io… Non lo so… Non ne sono sicura… Ma ho sentito qualcosa…”
“Che cosa?” Chiese Majutsu.
“S-Sarà solo la stanchezza… Di recente ho studiato davvero tanto… Vedrete che con le vacanze mi rimetterò in sesto.”
Erza e Harry la guardarono poco convinti.
“Che cos’hai sentito?” Domandò ancora il moro.
Hermione spostò lo sguardo. “Dev’essere la mia immaginazione… Per forza…”
“Che cosa?”
“Un potere ancora maggiore di quello che ho rilevato durante Divinazione…” Spiegò la castana.
“Quello che in confronto l’Eterion era nulla? Un potere ancora più grande, aye?!” Ripeté Happy, sgranando gli occhi.
“Dove Hermione? Dove lo hai sentito?” Chiese Titania.
“Vicino… Sembra che si stia avvicinando, ma l’ho percepito solo per pochi secondi…”
“Un secondo potere così grande in arrivo su questa scuola?” Fece George. “Comincio davvero a rivalutare le profezie della Cooman.”

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“Che succede?” Domandò Dudley, guardando Sirius, che era rivolto verso l’uscita del loro rifugio.
“Natale ormai è alle porte.” Rispose lui, con tono nostalgico. “Mi chiedo se non sia il caso di intervenire…”
“Mi hai già fatto rischiare per andare in quella specie di zoo di gufi per mandare quella lettera…”
“Beh, tu almeno puoi farti passare per uno studente qualsiasi. Per me sarebbe stato piuttosto difficile andarci. E Grattastinchi sarebbe sembrato sospetto, con una lettera in bocca, no?”
“Non hai di certo esitato a usare quel gatto per mettermi in questo pasticcio.” Replicò il ragazzo, sbuffando. “Comunque non mi hai ancora detto perché aspetti Natale con tanta ansia. Scusa se lo dico, ma dubito che qualcuno ti manderà un regalo. E per colpa tua anch’io quest’anno né resterò a secco.”
“Ti sbagli. Un regalo lo riceverò. Solo, non adesso.”
“Eh?”
Sirius sorrise.
“Sta arrivando. Lui e il suo pazzo amico. Apposta per portare un regalo a me e ai miei amici.”

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La mattina di Natale infine giunse.
Harry e gli altri del terzo anno vennero svegliati da Ron.
“Ehi! I regali!”
Harry sbadigliò, scuotendosi i capelli con la mano e mettendosi seduto a osservare il Weasley, che aveva cominciato subito a scartare i pacchetti.
“Un altro maglione dalla mamma… marrone, un’altra volta… guardate se ce l’avete anche voi.”
E come da sua previsione, tutti loro avevano ricevuto un maglione, rosso scarlatto con ricamato sopra sia il leone di Grifondoro sia il simbolo di Fairy Tail.
“Il Master potrebbe assumere tua madre, sai?” Asserì Gray, guardandolo. “Solo, avrei preferito una maglietta… questo per me è troppo caldo.”
“Glielo farò presente per il prossimo anno.” Ridacchiò Ron, per poi guardare verso Majutsu. “Ehi Harry, che cos’è quello?”
Mentre parlava indicò un lungo pacchetto sottile, poggiato ai piedi del letto.
“Non ne ho idea…” Rispose lui, prendendolo in mano. “Anche se dalla forma…”
Potter strappò la carta.
Per tutta la barba di Merlino!” Esclamò il rosso, facendo cadere a terra il pacco di caramelle che aveva appena aperto.
Majutsu stringeva tra le mani un manico di scopa, sopra il quale era inciso a lettere d’oro il nome ‘Firebolt’, affiancato dal numero di serie.
“Ehi!” Urlarono i gemelli, entrando senza bussare. “Voi cosa avete ricev- Per le mutande di Merlino, Harry! Quella è una Firebolt!”
Majutsu guardò la scopa che teneva tra le mani. “Voi… la conoscete?”
“Se la conosciamo?!” Gridò Neville, anche lui stupito. “Quello è il miglior manico di scopa del mondo! Non credevo ne avrei mai visto uno dal vivo!”
“Chi diamine te lo manda?” Chiese Ron a mezza voce.
“Non lo so… Non c’è nessun biglietto.” Rispose lui, guardando la carta.
“Cavolo, chi spenderebbe così tanto per te?” Osservò Fred. “Dubito fortemente i tuoi zii.”
“Forse ancora la McGranitt? Come con la Nimbus.” Azzardò Natsu.
“E andrebbe a spendere quasi tutta la sua paga annuale?”
Harry poggiò sul letto il manico.
“Non so… la cosa mi puzza.” Disse. “Un regalo senza biglietto… e per giunta un regalo, a vostro dire, così costoso?”
“Chi vuoi che te lo abbia mandato, scusa? Black?” Domandò Ron ridendo, per poi zittirsi.
Tutti guardarono in silenzio la scopa.
“Credo sia meglio che la porti alla McGranitt per sicurezza. Non voglio correre rischi inutili. Se risulterà priva di incantesimi pericolosi, beh, allora la userò più che volentieri.”

Dopo aver consegnato il manico di scopa all’insegnante, che fu non poco sorpresa, Harry fece per tornare nella Sala Comune quando vide uno studente con un vassoio pieno di cibo tra le braccia che gli dava le spalle.
“Ehi tu!” Urlò, facendolo fermare. “Okay che è Natale, però vedi di non rubare dalle cucine tutto quanto prima del pranzo!”
“D-D’accordo.” Rispose lui, con una voce quasi in falsetto, per poi correre via.
Harry restò a guardarlo allontanarsi.
“Che strano… non mi sembra di averlo visto prima… eppure mi è familiare… Boh.”
A sua insaputa, Melody era in piedi poco lontano, anche lei incuriosita da quello studente.
“E lui chi è?” Si chiese.

All’ora di pranzo tutti scesero nella Sala Grande e scoprirono che i tavoli erano stati di nuovo disposti lungo le pareti e che al centro della stanza c’era un solo tavolo, preparato solo per i pochi rimasti a scuola.
I professori Silente, McGranitt, Piton, Sprite e Vitious erano seduti con Gazza, che aveva sostituito il solito cappotto marrone con un frac dall’aria molto vecchia e piuttosto muffita.
“Buon Natale!” Esclamò il Preside mentre i maghi di Fairy Tail si avvicinavano al tavolo. “Siccome siamo così pochi, ci sembrava sciocco usare i tavoli dei dormitori… sedete, sedete! I cracker!” Continuò entusiasta il Preside, offrendo l’estremità di un involto d’argento a Piton, che lo prese con riluttanza e tirò. Con uno schiocco simile a un colpo di fucile, il cracker si spezzò rivelando un grosso cappello da strega, a punta, sormontato da un avvoltoio impagliato.
La bocca di Piton diventò una fessura e l’insegnante spinse il cappello verso Silente, che se lo mise subito al posto del suo.
“Cominciate!” Disse con un sorriso.
Mentre Harry si serviva di patate arrosto, le porte della Sala Grande si aprirono di nuovo. Era la professoressa Cooman, che scivolò verso di loro come se avesse le ruote. Per l’occasione indossava un abito verde coperto di lustrini, che la faceva somigliare più che mai a una scintillante libellula gigante.
“Sibilla, che bella sorpresa!” Esclamò Silente alzandosi.
“Stavo guardando nella sfera, Preside.” Disse la professoressa Cooman con la sua voce più velata e remota. “E con mio grande stupore mi sono vista abbandonare il mio pranzo solitario e raggiungervi. Chi sono io per rifiutare i suggerimenti del destino? Sono scesa subito in fretta dalla mia torre, e vi prego di perdonare il ritardo…”
“Certo, certo.” Disse il mago con gli occhi che brillavano. “Permettimi di prenderti una sedia…”
E con un cenno della bacchetta sollevò a mezz’aria una sedia, che roteò su se stessa per qualche secondo, prima di cadere con un tonfo tra il professor Piton e la professoressa McGranitt.
La professoressa Cooman esitò, poi prese posto sulla sedia vuota, gli occhi chiusi, la bocca serrata, come in attesa che un fulmine colpisse la tavola. La professoressa McGranitt affondò un grosso cucchiaio nella zuppiera più vicina.
“Della trippa, Sibilla?”
La nuova arrivata la ignorò. Aprì gli occhi, si guardò intorno un’altra volta e disse: “Ma dov’è il caro professor Lupin?”
“Temo che il poverino sia di nuovo ammalato.” Spiegò Silente, facendo cenno agli altri di servirsi. “Un vero peccato che debba succedere proprio il giorno di Natale.”
“Ma naturalmente tu lo sapevi già, vero, Sibilla?” Disse la professoressa di Trasfigurazione inarcando le sopracciglia.
La professoressa Cooman scoccò alla McGranitt uno sguardo gelido.
“Certo che lo sapevo, Minerva.” Rispose piano. “Ma non si ostenta la propria Onniscienza. Spesso mi comporto come se non possedessi l’Occhio Interiore, per non innervosire gli altri.”
“Questo spiega molte cose.” Ribatté mordace la collega.
“Chi scommette che prima di stasera la McGranitt le lancia contro una fattura?” Chiese divertito Fred.
“Dieci Galeoni che resiste.” Replicò il gemello.
“Scommessa accettata.”
“Preferirei non puntaste su di noi.” Fece la vicepreside, sospirando nel sentirli.
“E in ogni modo, la scommessa finirà con un pareggio, visto che una grande minaccia sta per giungere su di noi.” Continuò la Cooman.
“Davvero? Ma che sorpresa…” Commentò con voce melliflua Piton.
“La sfera di cristallo mi ha rivelato che entro stasera giungeranno da noi degli ospiti molto speciali.”
“E di chi si tratta?” Domandò Malfoy. “Ancora tizi strambi come l’altr’anno?”
“Oh, non saprei. La sfera non mi ha rivelato la loro identità. Si è rotta prima.”
I maghi di Fairy Tail si guardarono tra di loro, e anche Silente rivolse uno sguardo preoccupato all’insegnante di Divinazione.

Due ore più tardi, quando il pranzo terminò, Harry, Erza e Hermione si alzarono per primi, seguiti dagli altri.
La Cooman cacciò uno strillo.
“Miei cari! Chi di voi si è alzato per primo? Chi?”
“Non abbiamo guardato.” Rispose Titania.
“Dubito che faccia molta differenza.” Disse gelida la professoressa McGranitt. “A meno che un pazzo armato di ascia non sia appostato dietro la porta pronto a fare a pezzi il primo che attraversa l’ingresso.”
Tutti scoppiarono a ridere.
“Ha una così bassa stima nei miei confronti, Minerva?” Chiese una voce maschile, mentre le porte si aprivano, lasciando entrare nientemeno che Cornelius Caramell.
“Ministro! Che piacevole sorpresa! Prego, si accomodi. Sono sicuro che i nostri cuochi saranno più che lieti di preparare ancora qualcosa per lei.” Fece il Preside.
“Ti ringrazio Albus, ma ho già mangiato con la mia famiglia. Oh, Harry, come stai?” Domandò a Potter, il quale lo stava superando per uscire.
“Sto bene, grazie. Lei?”
“A parte Black tutto bene, sta solo facendo impazzire il Ministero. È sparito nel nulla, ma non sono cose di cui parlare a Natale. Andate pure, tranquilli.” Rispose lui sbrigativo.
Tutti si voltarono a guardarlo, per poi uscire, lasciando aperte le porte.
“Sospetto, vero?” Fece Gray.
“Venite.” Disse Harry, dirigendosi verso un corridoio vuoto.
“Che cosa vuoi fare?”
“Non vi è sembrato che il Ministro fosse abbastanza ansioso di buttarci fuori?” Chiese Majutsu, tirando fuori il mantello dell’invisibilità. “Voglio scoprire che cos’è venuto a fare qui.”
Senza avere nulla con cui obiettare, gli altri lo imitarono.
“Potevamo anche usare le fate di Luna, no?” Propose Ron. “Se ci beccano…”
“Beh, è Natale. Oggi sono tutti più buoni, no?”
“Speriamo…”
Rientrarono nella Sala Grande, dove notarono che anche il Preside e gli altri studenti se ne erano andati, lasciando solo la McGranitt, Vitious, Hagrid e il Ministro, i quali stavano parlando tra di loro.
“Quindi ancora non avete scoperto dove si nasconde Black.” Disse Vitious.
“Già. E dopo quello che è successo a Halloween… non nascondo che sono assai preoccupato. Se c’è davvero uno studente che può aiutarlo a entrare-”
“Mi rifiuto di credere che uno dei nostri alunni possa stare dalla sua parte!” Esclamò quasi offesa la McGranitt. “Sarebbe terribile…”
“Black potrebbe averlo costretto sotto minaccia. Non sarebbe strano per lui.” Replicò Caramell.
“Ancora fatico a crederci…” Sussurrò Vitious. “Me lo ricordo ancora… era un così caro ragazzo…”
“Piton non sarebbe d’accordo.” Disse Hagrid, non riuscendo a trattenere un sorriso. “Non so le volte che li ho dovuti separare. Per non parlare di quello che combinava assieme a Potter.”
Harry sentì lo stomaco stringergli. Black e suo padre… si conoscevano?
“Precisamente.” Disse la professoressa McGranitt. “Black e Potter. I capi della loro piccola banda. Tutti e due molto brillanti, è ovvio, straordinariamente brillanti, in effetti, ma non credo che a scuola ci siano mai state delle pesti come loro…”
“Mica lo so.” Replicò Hagrid ridacchiando, “Fred e George Weasley mi sa che gli darebbero del filo da torcere a quelli, sì.”
“Non so se andarne fiero o no…” Pensarono assieme i gemelli.
“Sembrava che Black e Potter fossero fratelli!” Intervenne il professor Vitious. “Inseparabili!”
“Ma certo!” Esclamò Caramell. “Potter si fidava di Black più che di ogni altro suo amico. Quando finirono la scuola, nulla cambiò. Black fece da testimone quando James sposò Lily, poi lo scelsero come padrino di Harry. Lui non lo sa, naturalmente. Potete immaginare come l’idea lo torturerebbe.”
“Perché Black alla fine si è rivelato complice di Voi-Sapete-Chi?” Sussurrò Vitious.
“Molto peggio …” Caramell abbassò la voce e continuò in una sorta di basso brontolio. “I Potter sapevano che Voi-Sapete-Chi dava loro la caccia. Silente, che naturalmente lavorava senza sosta per fermare Voi-Sapete-Chi, aveva parecchie utili spie. Una di loro lo avvertì, e lui lo disse subito a James e Lily. Consigliò loro di nascondersi. Beh, naturalmente non era facile nascondersi da Voi-Sapete-Chi. Silente disse loro che la cosa migliore era usare l’Incanto Fidelius, un incantesimo incredibilmente complesso che consiste nel nascondere con la magia un segreto dentro una sola persona vivente. L’informazione è nascosta dentro la persona prescelta, o Custode Segreto, e quindi è impossibile da trovare… A meno che, naturalmente, il Custode Segreto non decida di renderla nota. Finché il Custode Segreto si fosse rifiutato di parlare, Voi-Sapete-Chi avrebbe potuto perquisire per anni il paesino dove erano nascosti James e Lily senza trovarli, nemmeno se fosse andato a sbattere il naso contro la finestra del loro salotto!”
“E Black era stato ovviamente scelto come Custode Segreto dei Potter!” Esclamò la professoressa McGranitt. “James Potter disse a Silente che Black sarebbe morto piuttosto che rivelare dove si trovavano, che lo stesso Black progettava di nascondersi… eppure Silente rimase preoccupato. Ricordo che si offrì lui stesso come Custode Segreto per i Potter. Era certo che qualcuno vicino a loro stesse tenendo informato Voi-Sapete-Chi sui loro spostamenti.” Continuò. “In verità da qualche tempo sospettava che qualcuno dalla nostra parte avesse tradito e stesse passando un sacco di informazioni a Voi-Sapete-Chi.”
“Ma James Potter insistette per affidarsi a Black.” Fece Vitious. “E poi, appena una settimana dopo che l’Incanto Fidelius era stato eseguito… Black li tradì.”
“Proprio così. Black era stanco di fare il doppio gioco, era pronto a dichiarare apertamente che stava dalla parte di Voi-Sapete-Chi, e pare che avesse progettato di farlo alla morte dei Potter. Ma, come tutti sappiamo, Voi-Sapete-Chi fallì col piccolo Harry. Svaniti i suoi poteri, terribilmente debole, fuggì. E questo lasciò Black in una posizione molto spiacevole. Il suo Signore era caduto proprio nel momento in cui lui, Black, aveva mostrato la sua vera anima di traditore. Non ebbe altra scelta se non fuggire a sua volta…”
“Sporco schifoso voltagabbana!” Urlò Hagrid. “Io l’ho incontrato! Devo essere stato l’ultimo che l’ha visto prima che ammazzasse tutte quelle persone! Sono io che ho portato via Harry dalla casa di Lily e James dopo che li ha uccisi! L’ho portato via da quelle rovine, povero piccolino, con una ferita grossa sulla fronte, e i suoi genitori morti… e Sirius Black salta fuori con quella sua moto volante. Non avevo capito che cosa faceva là. Non sapevo che era il Custode Segreto dei Potter. Pensavo che aveva appena sentito la notizia dell’attacco di Voi-Sapete-Chi e che era venuto a vedere cosa poteva fare. Tutto bianco e tremante, era. E sapete che cosa ho fatto? HO CONSOLATO QUEL TRADITORE ASSASSINO!” Ruggì Hagrid.
“Hagrid, ti prego!” Disse la professoressa McGranitt. “Parla piano! Qualcuno potrebbe tornare indietro…”
“Come facevo a sapere che non era disperato per Lily e James? Invece lui pensava a Voi-Sapete-Chi! E poi mi dice ‘Dammi Harry, Hagrid, sono il suo padrino, lo curo io…’ Ah! Ma io avevo ordini precisi da Silente, e ho detto a Black che no, che Silente ha detto che Harry deve andare da suo zio e sua zia. Black ha insistito ma alla fine si è arreso. Mi ha detto di prendere la sua moto per portare via Harry. ‘A me non serve più’ dice.
“Ma io dovevo saperlo che c’era qualcosa che non andava. Lui amava quella moto, perché allora la dava a me? Perché non gli serviva più? Perché era troppo facile da trovare. Silente lo sapeva che lui era il Custode Segreto dei Potter. Black sapeva che doveva scappare quella notte, sapeva che era questione di ore prima che il Ministero gli dava la caccia.
“E se gli davo Harry, eh? Ci scommetto che lo buttava giù dalla moto dritto in mare. Il figlio del suo migliore amico! Ma quando un mago passa al Lato Oscuro, non c’è niente e nessuno che gli importa più…”
I ragazzi si voltarono verso il punto dove immaginavano si trovasse Harry, il quale aveva cominciato a tremare per la rabbia.
“Ma non è riuscito a sparire, eh? Il Ministero della Magia l’ha catturato il giorno dopo!” Riprese il guardiacaccia.
“Ahimè, magari.” Disse Caramell amaramente. “Non siamo stati noi a trovarlo. È stato il piccolo Peter Minus, un altro amico dei Potter. Impazzito di dolore, senza dubbio, sapendo che Black era il Custode Segreto dei Potter, è andato a cercarlo.”
“Minus… quel ragazzino grasso che gli correva sempre dietro a Hogwarts… Sì, lo ricordo bene.” Ammise Vitious.
“Venerava Black e Potter, erano i suoi idoli.” Aggiunse la professoressa McGranitt. “Ma non era dotato come loro. Spesso sono stata dura con lui. Potete immaginare come… come mi dispiace adesso…” Era come se all’improvviso le fosse venuto il raffreddore.
“Su, su, Minerva.” Fece Caramell gentilmente. “Minus è morto da eroe. I testimoni, Babbani, naturalmente a cui poi abbiamo cancellato i ricordi, ci hanno raccontato come Minus ha affrontato Black. Dicono che singhiozzava: ‘Lily e James, Sirius! Come hai potuto!’ E poi ha preso la bacchetta magica. Beh, naturalmente Black è stato più veloce. Ha polverizzato Minus…”
La professoressa McGranitt si soffiò il naso e disse con voce confusa: “Stupido ragazzo… sciocco ragazzo… era sempre un disastro nei duelli… doveva lasciar fare al Ministero…”
“Parola mia, se ero io a trovare Black prima di Minus, non perdevo tempo con le bacchette, ma lo squartavo pezzo a pezzo…” Ringhiò il guardiacaccia.
“Non sai quello che dici, Hagrid.” Disse Caramell severo. “Nessuno, a parte i Maghi Tiratori Scelti della Squadra Speciale Magica, sarebbe riuscito a far fronte a Black, una volta in trappola. Io ero viceministro al Dipartimento delle Catastrofi Magiche a quell’epoca, e fui uno dei primi ad arrivare dopo che Black uccise tutta quella gente. Io… io non lo scorderò mai. A volte me lo sogno ancora. Un cratere al centro della strada, cosi profondo che aveva distrutto la fognatura. Corpi dappertutto. Babbani che urlavano. E Black lì in piedi che rideva davanti a ciò che era rimasto di Minus… un mucchietto di stoffa macchiata di sangue e qualche… qualche frammento…”
Caramell si interruppe bruscamente.
“Black fu portato via da venti uomini della Pattuglia della Squadra Speciale Magica e Minus ricevette l’Ordine di Merlino, Prima Classe, alla memoria, che credo fu di qualche consolazione per la sua povera madre. Da allora Black è sempre rimasto ad Azkaban.”
La vicepreside sospirò. “È vero che è impazzito, Ministro?”
“Vorrei poterlo dire!” Esclamò Caramell lentamente. “Credo che certamente la sconfitta del suo maestro lo abbia messo fuori gioco per un po’. L’assassinio di Minus e di tutti quei Babbani fu l’atto di un uomo disperato, senza via di scampo: crudele e inutile. Ho incontrato Black nella mia ultima ispezione ad Azkaban. Sapete, gran parte dei prigionieri stanno seduti e borbottano tra sé nel buio, privi di senno… ma vedere come Black sembrava normale mi ha lasciato di stucco. Mi ha parlato come un essere ragionevole. È stato snervante. Sembrava solo annoiato: mi ha chiesto il giornale. Sì, mi ha stupito lo scarso effetto che i Dissennatori sembrano avere su di lui… ed era uno dei prigionieri più sorvegliati, sapete? Dissennatori fuori dalla sua cella giorno e notte.”
“Ma perché crede che sia fuggito?” Chiese Vitious. “Santo cielo, Ministro, non starà cercando di riunirsi a Lei-Sa-Chi, vero?”
“Oserei dire che questo è il suo piano… finale.” Disse Caramell evasivo. “Ma speriamo di catturarlo molto prima. Devo ammettere che Voi-Sapete-Chi solo e senza complici è una cosa… ma ridategli il suo servitore più fedele, e tremo al pensiero di come potrebbe risorgere in fretta…”
“Andiamo.” Mormorò Harry, girandosi e uscendo dalla Sala Grande, seguito dagli altri, preoccupati.
Si diresse verso il giardino, dove si tolse il mantello, continuando ad avanzare in direzione della Foresta Proibita.
“Harry, fermati!” Lo chiamò Erza.
Majutsu obbedì, per poi voltarsi. “Lui… Lui era loro amico… Era il mio padrino… e ci ha tradito!” Urlò, scatenando un’onda di energia magica che generò un colpo di vento.
Nessuno sapeva cosa dire.
“Si fidavano di lui… Avete sentito, no?”
“Harry-”
“Lo sapevano tutti! Anche Lupin! È per questo che non mi ha detto chi era il migliore amico di mio padre! Perché avrebbe dovuto rivelarmi che era anche il suo assassino!”
Harry a quel punto alzò la mano, facendo apparire la sua spada.
“Erza… per piacere, affrontami a duello.” Disse semplicemente. “Ho bisogno di scaricare questa rabbia… e tu sei l’unica in grado di resistere ai miei colpi.”
Natsu, Gray e Happy scattarono immediatamente all’indietro, mentre Titania sostituiva la sua divisa con l’armatura, brandendo subito una spada.
“Ne sei sicuro?” Chiese seria. “L’ultima volta abbiamo quasi distrutto la gilda.”
“Se non faccio nulla rischio di esplodere.”
“Molto bene allora.”
“Q-Questa non ci voleva… uno scontro tra loro due lascerà profonde ferite al castello!” Esclamò preoccupato Gray.
“Allora, sei pronta?”
“Quando vuoi.”
I due maghi di Classe S scattarono uno contro l’altro nello stesso instante, facendo scontrare le due lame tra di loro e provocando un’onda d’urto che fece cadere all’indietro Ron, Hermione, Ginny e Neville.
Gli altri restarono in piedi solo per pura fortuna.
“Ed era solo il primo colpo!” Gridarono i gemelli.
In quel momento cominciò ad alzarsi del vento, seguito da un forte rumore, quasi uno stridio.
“Non mi tratterrò!” Esclamò Harry, cominciando a creare una sfera di fuoco.
“Fatti sotto!”
Majutsu non se lo fece ripetere due volte e scagliò la magia contro l’amica, che riuscì a respingerla, lanciandola in alto, ma con somma sorpresa di tutti i presenti, questa andò a scontrarsi contro qualcosa.
Tutti alzarono lo sguardo e videro un oggetto blu cominciare a precipitare verso una delle torri del castello, avvolto dalle fiamme. Prima che potessero anche solo pensare di intervenire, l’oggetto andò a sbattere contro le mura, ribalzando contro di esse più volte, per poi cadere nel parco, lasciando un profondo solco nel terreno, mentre le fiamme si spegnevano da sole.
“Avete… colpito un ufo?” Domandò Hermione incredula, mentre si avvicinavano cautamente all’oggetto.
“No… direi piuttosto… che hanno colpito una cabina del telefono volante…” Rispose George. “Anzi, direi una cabina della polizia Babbana. Ne ho vista qualcuna in giro a Londra da piccolo, ma sono sicuro che non volassero.”
In quel momento la porta della cabina si aprì verso l’interno, lasciando uscire un arpione che andò a colpire il bordo della porta, conficcandosi nel legno.
“Che… cosa?!” Esclamarono tutti quanti, sorpresi.




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E dopo eoni, finalmente eccomi qui con il nuovo capitolo!
Complimenti a chi aveva intuito l'entrata nella storia degli occupanti della cabina blu... ma ribadisco quanto detto nelle risposte ai commenti: nessuno dei misteriosi personaggi appartiene al loro universo, quindi c'è ancora il mistero attorno a loro ù.ù
Ad ogni modo, cercherò di pubblicare almeno un altro capitolo per la fine dell'anno, così da cominciare a risolvere i misteri di questo Natale ù.ù
Detto questo... buon dicembre a tutti! E spero di augurarvi Buon Natale in tempo!

Ah, dimenticavo! Purtroppo per motivi tecnici ho dovuto cambiare link della pagina facebook. Trovate quello nuovo al bottone nel mio profilo. Se non lo trovate contattatemi pure per mp
   
 
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