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Autore: vittoriaM20    29/11/2015    4 recensioni
Dal testo:
"Vedrai, quando tutto questo sarà finito, ti sposerò e saremo una vera famiglia." mi sussurrò.
"Ma lo siamo già, Felpato."
Selene Brandon è una ragazza studiosa, orgogliosa e insicura. Sirius Black.. Beh, sappiamo tutti chi è Sirius Black.
I due si incontreranno ad Hogwarts e, tra intrecci e triangoli amorosi, si innamoreranno. Ma troveranno qualche ostacolo: la loro testardaggine e il loro orgoglio non saranno gli unici impedimenti.
Questa non è solo una storia d'amore, ma è anche una storia di coraggio e di amicizia. Una storia in cui la vita dei protagonisti non sarà tutta rose e fiori, anzi: dovranno affrontare parecchie difficoltà e le supereranno insieme. Inganni e bugie tormenteranno le loro vite, ma alla fine scopriranno la verità.
{Questa storia parte dall'epoca dei Malandrini e non ho ancora deciso quando finirà. Sicuramente arriverò alla Seconda Guerra Magica.}
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Regulus Black | Coppie: James/Lily, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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A te che vieni dalla Luna
proprio come me, 
che mi fai sentire nel posto giusto,
che continui a darmi una speranza anche quando vedo tutto nero.
Al mio magiaro preferito. 
A noi che siamo così vicini, non importa quanto lontani.


So close no matter how far.













 

 

Sirius'POV
"Io non sarò convinto del fatto che voi tre siete in stato interessante finchè non vi vedrò diventare delle balene." affermò Remus una sera scherzando.
Alice, Lily e Selene si guardarono complici. La signora Paciock e la signora Potter avevano appena scoperto di essere in dolce attesa, mentre la mia Selene era già a un mese e mezzo di gravidanza. Anche se non si vedeva ancora nulla ed era magra come lo era sempre stata, aveva una luce negli occhi che la rendeva diversa, più bella del solito.
 
Mentre Selene pettinava i suoi lunghi capelli davanti allo specchio del bagno, io ero sdraiato sul letto a sfogliare un libro sulla gravidanza e sui neonati che aveva comprato e quasi consumato a furia di leggerlo.
"Sai, Sirius.. Stavo pensando che i primi mesi di gravidanza sono i più critici, non mi devo stancare e devo mangiare in modo appropriato..."
Avevo già capito l'antifona. Entrai nel bagno e la avvolsi in un abbraccio.
"Se vuoi far venire Elmo qui per me non ci sono problemi." le sussurrai in un orecchio.
"Sicuro che non sia un problema per te??"
"Assolutamente no, perchè dovrebbe esserlo?! Quell'elfo è simpatico. Questo ed altro per te e per il piccolo." dissi sfiorandole la pancia piatta -  ancora per poco.
 
Il giorno dopo, quando mi alzai, trovai Elmo in cucina più felice che mai.
"Buongiorno signor Sirius, ha dormito bene?"
"Splendidamente, Elmo. Bentornato."
Elmo mi sorrise e mi servì la colazione.
Selene nel frattempo era uscita dal bagno con una carnagione verdognola.
"Buongiorno.." disse barcollando.
"Tutto bene?" le chiesi alzandomi ed aiutandola a stare in piedi.
"Le solite nausee mattutine."
"Anche la signora Margareth si sentiva spesso male quando aspettava la signorina Selene... - disse Elmo con un sorriso triste - La signorina Selene si deve solo riposare..."
Al suono del nome di sua madre, Selene rabbrividì, divenne pallida, abbassò lo sguardo e si raggomitolò sul divano.
"Oggi non andare al San Mungo se non te la senti. - le consigliai - Andrò io ad avvisare la coordinatrice del corso."
"Grazie, non me la sento proprio." rispose Selene mentre fissava l'angolo più remoto della stanza come se fosse la cosa più interessante da guardare.
 
In quel mese e mezzo era diventata particolarmente attenta alla sua alimentazione e comprò da una farmacia babbana delle diavolerie chiamate 'integratori' - diceva che facevano bene al bambino. Io non vedevo l'ora di poter essere chiamato papà e controllavo ogni giorno il calendario, facendo il conto alla rovescia. Mancavano otto mesi circa e finalmente avrei tenuto tra le braccia mio figlio.
Ogni giorno non vedevo l'ora di tornare a casa e lo stesso valeva per James: eravamo così felici all'idea che presto saremmo diventati padri insieme, eravamo così innamorati delle nostre donne che ormai più nulla sembrava avere importanza. Fantasticavamo sul fatto che i nostri figli sarebbero cresciuti insieme e che se fossero stati due maschietti o due femminucce, sarebbero sicuramente diventati amici per la pelle; e nell'ipotesi in cui uno dei due avesse avuto una femminuccia, i nostri figli si sarebbero sposati sicuramente.
Alla fine dei nostri viaggi mentali scoppiavamo quasi sempre a ridere, rendendoci conto di quanto fossimo diventati rammolliti.
 
Una sera quando tornai a casa, trovai Lily sulla mia poltrona, intenta a sfogliare le riviste di neonatologia di Selene.
"Ciao Sirius!" mi salutò la signora Potter.
"Ciao Lily, che ci fai qui? James si preoccuperà... - poi mi guardai intorno alla ricerca della mia amata bionda - E Selene dov'è?"
"Tranquillo, ho lasciato un messaggio a James e comunque sto andando via. - disse la rossa  alzandosi - Selene è uscita un attimo, le serviva un telefono."
"Per quale motivo?"
"Ti spiegherà tutto lei..."
Mi salutò ed andò via.
Elmo era in cucina che preparava la cena, entusiasta come sempre di servirci, e pensai che mi avrebbe potuto riferire i dettagli della conversazione tra quelle due malandrine.
"Elmo, tu sai qualcosa? Perchè a Selene serviva quella diavoleria babbana?"
"Elmo non origlia le conversazioni della signorina..." disse l'elfo altezzoso.
"Andiamo amico, rimarrà un nostro segreto... Parola di malandrino!"
Cercai di sfoggiare uno dei miei sguardi nel vano tentativo di convincerlo, ma Elmo mi guardò torvo.
"Non c'è bisogno che tu corrompa il povero Elmo." disse una voce alle mie spalle.
Selene era appena entrata in casa e si stava togliendo la giacca.
Portava i suoi lunghi capelli raccolti in un una treccia ed indossava dei jeans ed una t-shirt babbana. Fui tentato di rimanere imbambolato a guardarla, ma dovevo scoprire cosa stava tramando.
"A cosa ti serviva il telecoso?" chiesi incrociando le braccia sul petto.
"Ho prenotato una visita dal ginecologo.. Me l'ha consigliato Lily." disse con naturalezza Selene, come se pronunciare quella strana parola fosse all'ordine del giorno.
"Gine..che?"
Selene si portò le mani sul viso e rise.
"Allora, bimbo - mi disse dandomi un pizzicotto sulla guancia - il ginecologo è un medico che 'cura' l'apparato genitale femminile, e si occupa quindi anche delle gravidanze."
Inarcai un sopracciglio e feci una faccia offesa. Odiavo non sapere qualcosa, ma non sopportavo ancora di più il fatto che nonostante Selene fosse una purosangue come me, era perfettamente al corrente di tutte le usanze e i costumi babbani.
"E tu vorresti farti visitare da questo ginecoso?"
"Esattamente."
"E quale sarebbe l'utilità? I Medimaghi sono abbastanza competenti per seguirti."
"I babbani riescono a scoprire ancor prima del parto se il bambino è affetto da qualche malattia, se sta bene..."
"Davvero? E come fanno?"
"Con una macchina... Poi il medico mi farà una visita e verrò sottoposta a molti esami per accertarci che sia tutto a posto."
"Una visita.. " sussurrai grattandomi il mento.
Selene scoppiò a ridere divertita.
"Ti reputo abbastanza intelligente da capire in cosa consista." mi disse mentre apparecchiava la tavola assieme ad Elmo.
"Ed è un uomo a farti questa visita." dissi sprofondando sulla sedia.
"Se ti fa stare più tranquillo, puoi accompagnarmi. Basta che non mi fai fare brutte figure."
"Sì, mi fa sentire decisamente più tranquillo." risposi sorridendole.
Dannati babbani. Se ne inventavano una più del diavolo.
 
Il giorno della visita arrivò e portò con sè ansia e preoccupazione. Selene aveva paura che il ginecoso trovasse qualche problema ed io ero nervoso quanto lei.
Mi costrinse a vestirmi da babbano; indossai dei jeans ed una camicia bianca con la mia fedele giacca di pelle. Invece Selene mise una gonna rossa con una camicetta bianca. Prendemmo la metropolitana come dei normali babbani e raggiungemmo lo studio del medico.
Ci dissero di aspettare e che saremmo stati ricevuti dal medico. Dopo un po' una donna grassoccia e tozza vestita di bianco chiamò Selene ed io mi alzai per seguirla, ma fui bloccato da quella bisbetica.
"Mi dispiace signore. Dopo potrà assistere all'ecografia."
Dopo qualche decina di minuti la stessa donna mi chiamò e mi fece entrare in una stanza tutta bianca che profumava di pulito. C'era uno strano lettino sulla destra con vari attrezzi di cui fino ad allora ignoravo l'esistenza; sulla sinistra c'era un altro lettino, normale, con accanto un cubo strano ed illuminato, simile ad un televisore; al centro della grande stanza c'era una scrivania, dietro alla quale era seduto un uomo dalla pelle diafana, biondo, con gli occhi ambrati ed un'espressione sicura e rassicurante sul viso. Sembrava essere abbastanza giovane, poteva essere qualche anno più grande di noi, eppure i suoi modi di fare erano da uomo adulto e maturo, sembrava quasi provenisse da un'altra epoca.
"Buonasera, signor Black - mi disse alzandosi dalla sua poltrona e poi indicando una sedia di fronte a lui - La stavamo aspettando. Prego si accomodi."
Selene uscì da dietro un divisorio e venne a sedersi di fianco a me.
"Bene, gli esami sono apposto. Non c'è alcuna malformazione o patologia che rischia di creare problemi alla gravidanza." disse sorridente il medico.
Aveva un modo di parlare così sicuro ed affabile che risultava quasi insopportabile, avrei tanto voluto rompergli quei denti bianchi che si ritrovava, ma tirai un respiro di sollievo quando ci diede quella bella notizia.
"Ora possiamo procedere con l'ecografia."
Si avviò vicino a quel macchinario strano e Selene lo seguì; si distese sul lettino e si scoprì la pancia sotto il mio sguardo stupito. Era la prima volta che vedevo fare un'ecografia, e per me era una cosa nuova. Il dottore le mise una specie di gelatina sul ventre ed iniziò a premere forte con un affare strano. Improvvisamente si sentì un rumore provenire da quella macchina che si ripetette a ritmo scandito... sembrava come un battito.. era insolito però per essere un battito cardiaco.
Guardavo sul monitor senza distinguere la forma del bambino. Poi vidi il medico sussultare. Selene se ne accorse e subito si agitò conficcando le unghia da gatta nel mio palmo.
"Dottore tutto bene? Sta bene il bambino?"
"Cosa vedete sul monitor?" chiese il dottore ricomponendosi, sempre con quel sorriso fastidioso sulle labbra.
"Due macchie nere con al centro altre due bianche..." risposi deciso, mentre Selene era letteralmente in preda al panico.
"Ciascuna di queste macchie - come lei le ha chiamate, Signor Black -  sono i sacchi amniotici che contengono i vostri figli."
"Sono due?" risposi io esaltato.
Il medico annuì ed io non riuscii a trattenere una risata di gioia che fuoriuscì dalla mia bocca abbastanza rumorosamente.
"Due gemelli, Selene! - le dissi dato che sembrava ancora non aver capito - Due piccoli Black!"
Sul suo volto comparve un sorriso enorme che illuminò ancora di più la stanza.
"Dottore lei mi sta davvero dicendo che fra qualche mese avrò in casa tre Black?!"
"Esattamente."
Selene prese con forza il mio volto tra le sue mani e mi baciò, sotto lo sguardo del medico che sembrava sinceramente felice quasi quanto lo eravamo noi.
 
Selene's POV
"Ti rendi conto? Due piccoli Black che scorrazzeranno per casa e che mi chiameranno papà!" esclamò Sirius per l'ennesima volta dopo essere usciti dall'ambulatorio.
Lo guardavo e più si dimostrava felice ed entusiasta, più cresceva il mio amore per lui.
"Dobbiamo avvisare gli altri! Andiamo dai Potter!"
Quando arrivammo a casa Potter, James non ebbe nemmeno il tempo di aprire la porta che Felpato lo aveva già avvolto in un abbraccio fraterno. Poi si lanciò in un entusiasta racconto della visita medica e diede la buona nuova ai nostri amici.
"Due gemelli, Ramoso! D U E!" disse mostrando a James l'indice e il medio uniti.
"Davvero?" chiesero in coro James e Lily.
"Sì!" risposi calma.
Ero stanca ed affaticata. Il dottore mi aveva rassicurato che erano sintomi del tutto normali, specialmente nella settima settimana di gravidanza e che non c'era da preoccuparsi.
Lily mi abbracciò e si congratulò con me, mentre James e Sirius zompettavano come due idioti al centro del salone.
La signora Potter ed io li guardammo con gli occhi di chi ormai è piacevolmente rassegnato.
"A te come va?" chiesi alla mia migliore amica.
"Tutto bene, a parte qualche nausea la mattina. - mi rispose sorridente - Restate qui a cena per festeggiare la notizia?"
"Per me va bene! Selene.. tu te la senti?" mi chiese Sirius.
Ultimamente era diventato così premuroso ed attento; finalmente capivo mia madre quando diceva che una gravidanza cambiava davvero tutto.
Mi sentivo stanca ed appesantita e avrei tanto voluto infilarmi sotto le coperte del mio lettone e rimanerci fino a domani mattina. Poi guardai Sirius che era felice ed entusiasta come un bambino e decisi che non volevo togliergli questo piacere.
"Sì, certo."
"Okay, allora vado a preparare la cena!" disse Lily dirigendosi in cucina.
"Ti aiuto, così evitiamo di far vomitare la gente come l'altra volta..." aggiunse James seguendola, mentre la rossa gli mollava un ceffone sulla nuca.
"Sei sicura? Ti vedo un po' strana. Non sei ..contenta?" mi chiese preoccupato Felpato.
"Sirius, non puoi capire quanto io sia felice. - gli dissi accarezandogli il viso - Ho solo bisogno di stendermi un po' e riposarmi. Dovrebbe farlo anche Lily, sai?!"
"JAMEEES! LILYY! - urlò Felpato con la determinazione che lo contraddistingueva, richiamando i nostri amici dalla cucina - Tu cara signora Potter, fai compagnia a mia moglie e riposati per il bene del mio figlioccio. Io e te, signor Potter, cucineremo per le nostre signore."
Mia moglie.. aveva detto davvero quelle parole?!
Lily nel frattempo mi raggiunse in salone sorridente. Si sedette sulla poltrona di James senza farsi pregare e stese i piedi sul tavolino, mentre io ero sdraiata sul divano.
"Selene... Posso farti una domanda?" mi chiese la mia migliore amica.
"Dimmi."
"Sirius non ha intenzione di sposarti? - disse mangiucchiandosi le pellicine delle labbra - Sbaglio o ha appena detto mia moglie riferendosi a te?"
"Ha promesso di sposarmi dopo la guerra. E poi... non ha molta importanza per me." risposi sincera e sicura del fatto mio.
"Anche dopo questa bella notizia?" mi chiese stupita Lily.
"Sì" le dissi semplicemente sorridendole.
Per me non era davvero importante, io e Sirius non eravamo mai stati così uniti come in quel periodo; cos'era in fondo il matrimonio se non un inutile pezzo di carta ed una pura formalità?!
Qualcuno suonò al campanello.
"Vado io! Arrivoooo! - disse James canticchiando - Lunastorta! Codaliscia! Che sorpresa, entrate! Avete impegni per cena? Io e Sirius stiamo preparando una cenetta coi fiocchi."
James congiunse le dita delle sue mani e se le portò vicino alla bocca in un gesto tipicamente italiano.
Remus guardò stralunato il suo amico, mentre Peter ridacchiava.
"Peter vieni ad aiutarci a cucinare, tu che sei una buona forchetta!" urlò Sirius dalla cucina.
"Stai per caso insinuando che io sono un incapace ai fornelli, Felpato? - chiese sorridendo Remus, poi si rivolse a me e a Lily - Come stanno le mie mammine preferite?"
"Selene e Sirius aspettano due gemelli!" mi anticipò la rossa.
"Lily! - esclamai lanciandole un cuscino addosso - Volevo dirglielo io, maledetta!"
Nel frattempo Remus aveva spalancato gli occhi e rideva allo stesso tempo.
"Woow, tu e Sirius vi siete dati da fare, a quanto pare."
"Idiota!" dicemmo in coro io e Lily.
E due cuscini volarono sulla testa di Remus.
Peter, che nel frattempo era stato cacciato dalla cucina dai due chef della serata, se ne stava ad ascoltare in un angolino, come al solito facendo finta di non esistere.
"Peter, che ci fai lì? Vieni qui." gli dissi invitandolo a sedersi accanto a noi.
Esitante si avvicinò a noi e si sedette su di un puffo, accanto a Remus.
Il mio migliore amico mi raccontò che anche la sorella di Fabian e Gideon Prewett aveva avuto due gemelli e stava letteralmente impazzendo.
Mi portai una mano sul viso fingendomi disperata.
"Ma Molly ha anche altri tre figli!" cercò di rassicurarmi Remus.
"Un bambinone di ventidue anni vale per tre bambini." dissi ad alta voce per farmi sentire da Sirius.
"Guarda che ti ho sentita, gattina!" rispose Sirius avvicinandosi alla porta del salone, mentre teneva attorno al braccio una grossa pentola  e ne mescolava il contenuto con la bacchetta.
La cena preparata da Sirius e James fu davvero... disgustosa. Io e Lily riuscimmo a non mangiare con la scusa che avevamo le nostre nausee da donne incinte, invece Remus e Peter, poverini, furono costretti a mandar giù quegli intrugli indefiniti.
 

-

 
Era da tempo che James e Sirius non ne combinavano una delle loro. Io e Lily, in cuor nostro, speravamo che finalmente avessero messo a posto la testa, ma non osavamo dirlo a nessuno per scaramanzia.
E invece proprio in una sera di fine Novembre, Sirius e James si confermarono gli uomini più immaturi e incoscienti del mondo intero; non seppi come, quando e perchè, ma Sirius riuscì ad ottenere una motocicletta babbana ed insieme a James l'aveva stregata. Fin qui nulla di particolarmente grave, conoscendo i soggetti. Molto prevedibilmente i due Malandrini avevano avuto la brillante idea di farsi un giro in moto per la Londra babbana a tutta velocità, mentre io e Lily sapevamo che erano a lavoro da bravi capi - famiglia.
Illuse.
Quando lo venimmo a sapere Lily per l'ira divenne paonazza in viso e i suoi già fiammeggianti capelli parvero diventare ancora più rossi. James cercò di tranquillizzarla con scarsi risultati.
"Calma, Lils. Fallo per il bambino..." diceva ponendo le braccia tra lui e sua moglie per difendersi.
"E' proprio per nostro figlio che ora ti spaccherò la testa! Chissà tu non metta un po' di giudizio!" disse Lily urlando.
Sirius tratteneva le risate bloccandosi la bocca con le mani. Bastò uno dei miei sguardi per farlo tornare serio.
Lily continuava ad urlare imperterrita e James indietreggiava per sfuggire alla sua furia.
"Lily, vedi Selene che non dice nulla a Sirius?" cercò di giustificarsi James.
"Non sono affari tuoi!" esclamò Sirius che a quanto pare non aveva voglia di sentire una delle mie ramanzine.
Rimasi in silenzio a casa dei Potter solo perchè ero sempre troppo stanca e non volevo sprecare energie preziose, ma stavo immaganizzando abbastanza ira per scagliarmi contro Sirius in privato.
Una volta tornati a casa, il mio compagno sembrava allegro e di buon umore, canticchiava, ignaro che dentro di me bollivo di rabbia.
"Non penserai di certo di cavartela così!" esclamai.
"Cosa?" mi chiese lui fingendosi stupito.
La sua aria da finto innocente mi intenerì e non riuscii a sbraitare contro di lui. Tutta la rabbia si trasformò in frustrazione e in dispiacere: ero impotente di fronte ai suoi occhi. La maternità mi stava facendo diventare fin troppo buona; sbuffai mentre mettevo a posto con la bacchetta i miei vestiti.
"Sei arrabbiata?" mi disse guardandomi di nuovo con quegli occhioni grigi.
Mi passai una mano tra i capelli. La gravidanza mi giocava brutti scherzi: ero diventata più lunatica e emotivamente instabile del solito.
"Sì, cioè... - sospirai, presi un respiro profondo e gli presi le mani - Non voglio che ti cacci nei guai. Me lo hai promesso.. Ricordi? Specialmente ora che stiamo per diventare genitori. Non voglio che i nostri figli crescano senza un padre perchè si diverte a farsi inseguire dalla polizia..."
Sirius mi guardava preoccupato ora, e sembrava esserlo davvero.
"Hai ragione. - disse spostandomi una ciocca di capelli che mi era caduta sul viso - Giuro solennemente di avere buone intenzioni."
 

-

 
Per le settimane successive i due Malandrini non fecero altro che raccontare a chiunque le loro prodezze e di come si erano beffati dei poliziotti babbani che avevano tentato invano di fermarli.
Lily era vistosamente stufa di sentire i loro racconti.
"Sai cosa penso Selene?!" mi disse una domenica mattina la mia amica.
"Cosa?"
"Dovremmo prenderci una giornata tutta per noi... - disse martoriando le punte dei suoi capelli con le dita - Potremmo andare a fare un po' di shopping.. Comprare cose per i bambini! Che dici?"
Mi guardai le caviglie ormai perennemente gonfie; non amavo fare shopping, non era proprio uno dei passatempi che avrei messo nella lista delle cose che amavo fare. Ma avevo bisogno di distrarmi un po' e volevo passare del tempo con la mia amica.
"Allora che ne dici?" incalzò Lily.
"Perchè no?!" risposi sorridendole.
 
E così dopo circa trenta minuti, eravamo fuori per le vie di Notting Hill alla ricerca della fermata metropolitana più vicina. Adoravo il quartiere in cui abitavo, colorato, traquillo e aveva un non so che di familiare. 
Lily si sapeva muovere bene a Londra, sapeva dove andare e cosa fare: visitammo parecchi negozi, ma io non comprai nulla; i vestiti per neonati erano tutti o celesti o rosa ed io non sapevo ancora il sesso dei gemelli. Pensai che era davvero banale vestire i bambini o di celeste o di rosa, in base al sesso. C'erano tanti altri bei colori! I miei figli vestiranno di rosso, Rosso Grifondoro.
Lily decise di comprarsi qualche vestito premaman, qualche bavaglino e dei calzini minuscoli.
"Perchè tu non hai comprato nulla?" mi chiese la mia amica, mentre camminavamo per le vie più affollate di Londra.
"Non ero ispirata oggi..." le dissi leggermente annoiata.
Fare shopping non era mai stato un gran divertimento per me. Mia madre mi costringeva ad accompagnarla, mi comprava vestitini da bambolina ed io mi annoiavo terribilmente...
Cosa avrei dato per poter passare ancora un po' di tempo con lei.. Chissà dov'era in quel momento con mio padre...
"Hai mai visto il Tower Bridge?" mi chiese la signora Potter riportandomi sul pianeta Terra.
"Mmh, no. Se l'ho visto è stato di sfuggita."
"Devi assolutamente vederlo!"
E si sapeva, quando Lily decideva qualcosa non c'era niente che potesse farle cambiare idea.
Proprio quando raggiungemmo la costa del Tamigi, vedemmo il Tower Bridge sollevarsi per lasciar passare un battello. C'era davvero una bella vista da lì: il ponte splendeva nel buio della sera e le torri, altrettanto illuminate, si elevavano su quel fiume grigio e scuro.
Ci sedemmo su una panchina ed osservammo il ponte abbassarsi lentamente e le macchine riprendere a scorrervi sopra.
"Porteremo i nostri figli a fare lunghe passeggiate qui quando saranno più grandi..." disse Lily sognante.
Io cercai di immaginarmi con due bambini che mi tenevano le mani, identici a Sirius, e Lily con un bambino bruno con gli occhialetti tondi di James.
Sì, sarebbe stato bello.
"E soprattutto non li lasceremo mai soli con quei due!" continuò la signora Potter scuotendo le mani spaventata, per poi mettersi a ridere.
"Al massimo potremmo lasciarli se c'è anche Remus con loro..." dissi ridendo assieme a lei.
All'improssivo un boato interruppe le nostre risate: il Tower Bridge divenne buio, e non riuscimmo più a disinguerlo nel buio. Un fascio di luce verde spiccò nel cielo e notammo un teschio bianco incombere su Londra. Io e Lily ci guardammo e senza dire una parola ci alzammo di scatto ed iniziammo ad evocare i nostri patroni per informare i membri dell'Ordine: un puma e ed una cerva argentea iniziarono a fluttuare nell'aria fino a scomparire nel buio. Le grida aumentavano e regnava il terrore: la gente scappava in cerca di un riparo, e ci consigliava di fare altrettanto. Io e Lily corremmo fino ad avvicinarci alle torri per vedere ciò che stava succendendo: dei cancelli ostacolavano il passaggio delle macchine alle due estremità del ponte e delle figure oscure attaccavano i poveri babbani che cercavano di fuggire il più lontano possibile da loro. La nostra attenzione fu catturata
da una donna vicina al cancello dove ci trovavamo noi che era accasciata a terra e che piangeva sul corpo morto del figlio; il bambino aveva ancora un'espressione spaventata sul volto, i suoi occhi color nocciola spalancati sembravano ancora cercare il viso di sua madre; le urla di dolore di quella donna furono per me come la più tagliente delle lame conficcata nel mio cuore. Poi una figura scura comparve affianco a lei come un fantasma, e con un fascio di luce spaventosamente verde, la donna fu colpita e cadde vicino al corpo senza vita del figlio. Senza pensarci su mi materializzai dall'altra parte del cancello, sfilai la mia bacchetta e colpii quel Mangiamorte con uno Stupeficium.
Lily mi guardò preoccupata e subito capii a quello che stava pensando; sarebbe stato pericoloso combattere nella nostra situazione, ma non potevo restare a guardare mentre gente innocente veniva uccisa. Così mi feci ancora più avanti ed iniziai ad attaccare. Mi ritrovai davanti un Mangiamorte dai lunghi capelli biondi con un' inquietante maschera nera; iniziammo a duellare, mentre Lily combatteva con un altro vile Mangiamorte ed in poco tempo lo mise KO.
"Finalmente ho il piacere di conoscerti, Selene Brandon." disse l'uomo che avevo di fronte, mentre mi lanciava una fattura.
"Io non ti conosco, ma il piacere è tutto mio." gli risposi fingendomi gentile, mentre mi proteggevo con uno scudo e il suo incantesimo rimbalzava altrove.
"Lucius Malfoy, cugino acquisito del tuo amato Sirius.." disse facendo un lieve inchino, per poi far scomparire la maschera dal suo viso con un gesto aggraziato.
"MALFOY!  - urlò una donna bassa alle sue spalle - Lascia finire a me la Brandon.. Voglio essere io a far fuori tre traditori in un solo colpo."
La donna si fece spazio e scansò Malfoy, rivelandosi: quella donna era spaventosamente identica ad Andromeda, ma aveva uno sguardo spiritato. Doveva essere Bellatrix Lestrange.
Non era il momento di pensare: Bellatrix iniziò ad attaccarmi con maledizioni senza perdono, dalle quali riuscii a proteggermi non con poca difficoltà. Era estremamente abile ed io riuscii solo a difendermi.
"Che c'è? Hai paura di attaccarmi?" disse ridendo sguaiatamente.
Continuava a sbeffeggiarmi e ad insultarmi, e proprio mentre aveva iniziato a sottovalutarmi riuscii a disarmarla. La sua bacchetta cominciò a roteare in aria verso la mia direzione, ma un Mangiamorte la prese al volo e la restituì alla legittima proprietaria.
"Pensavi davvero di farla franca, ragazzina?!" ringhiò arrabbiata.
In quel momento mi accorsi che io e Lily non eravamo più sole: gli altri membri dell'Ordine erano arrivati e stavano combattendo valorosamente. Per un istante mi sentii più tranquilla, poi vidi Sirius combattere in un equilibrio precario su un muretto. Anche Bellatrix si accorse di lui e sorrise malignamente, come solo lei poteva fare.
"SIRIUS ORION BLACK!" lo chiamò a gran voce.
Felpato, che nel frattempo aveva affatturato il mangiamorte con cui stava duellando facendolo precipitare nel Tamigi, si voltò e, scendendo dal muretto su cui era prima, ci venne incontro sorridendo in modo arrogante.
Da tempo non vedevo quell'espressione tipica dei Black sul suo viso.
"Mia cara cugina, vedo che hai conosciuto la mia compagna.."
"Sì - sibilò Bellatrix - Ora che ci sei anche tu posso uccidere tutta la famigliola al completo."
Sirius si mise di fronte a me per proteggermi ed iniziò a combattere con sua cugina; io mi scansai dalla sua ala protettrice ed iniziai ad attaccare Bellatrix per aiutarlo.
Poi improvvisamente Bellatrix si bloccò e scomparve in una scia nera e così fecero tutti i Mangiamorte ancora coscienti e liberi.
Sirius prima di avvicinarsi a me si guardò intorno per essere sicuro che i Mangiamorte fossero davvero andati via; poi tirò un sospiro di sollievo e corse ad abbracciarmi. Il suo abbraccio non era fermo come al solito: tremava, e potevo sentire sul mio petto il suo cuore che batteva all'impazzata. Mi strinse forte a sè, come se volesse assicurarsi che fossi davvero viva e che il mio cuore battesse ancora.
Dei pianti isterici sciolsero il nostro abbraccio: Emmeline Vance e Dorcas Meadowes piangevano sui corpi esanime di Fabian e Gideon Prewett. Mi guardai attorno e notai che Lily piageva disperata tra le braccia di James, Remus e Peter accanto a loro, sanguinanti, osservavano la scena. Altre due persone innocenti, buone e coraggiose avevano perso la vita in quella follia. Ed io, Selene Brandon, la ragazza dalla lacrima facile, non riuscivo a piangere. Non volevo piangere. In quel momento, di fronte alla morte e a così tanto dolore, mi sembrava superfluo piangere.
 
Sirius'POV
Selene, che di solito piangeva per qualsiasi cosa, in quell'occasione così triste e tragica, non versò nemmeno una lacrimuccia. Non sapevo se preoccuparmi o essere infuriato con lei. Come aveva potuto mettere in pericolo la sua vita e quindi anche quella dei bambini?!
Al quartier generale tutti piangevano ed erano commossi, Lily sembrava la più scossa di tutti; Selene si limitava a fissare il vuoto: la guerra e la sofferenza la stava cambiando. Gideon e Fabian erano morti valorosamente, due brave persone come loro non meritavano quella fine.
Silente si prese l'impegno di informare la sorella dei Prewett, Molly Weasley.
 
Quando tornammo a casa quella sera, Selene era ancora in silenzio stampa; non parlava, era assorta in chissà quali pensieri che io ovviamente non potevo sapere.
In un'altra occasione forse avrei apprezzato il suo coraggio, ma non in questa: aveva sfidato ed affrontato da sola Bellatrix, si era messa volutamente in pericolo, quando poteva aspettare semplicemente il nostro arrivo. Dentro di me ribollivo di rabbia.
"Sei un' incosciente, ecco cosa sei!! Nelle tue condizioni metterti a combattere.. Non me lo aspettavo da te!" le dissi amareggiato nel vano tentativo di riuscire a scuoterla e a farla parlare.
In preda alla rabbia iniziai a sbattere qualsiasi cosa che mi capitasse a tiro.
Ma niente: mi guardò senza alcuna espressione e si infilò nel bagno. Passò lì dentro più di un'ora, tanto che mi preoccupai e più di una volta bussai alla porta per assicurarmi che stesse bene.
Quando uscì finalmente dal bagno, con ancora tutti i capelli sgocciolanti, notai sotto i suoi occhi, quella sera di un insolito color indaco, due scure occhiaia.
"Vuoi venire a riposarti??" la rimproverai arrabbiato sbattendo una mano sul materasso.
Selene scattò furibonda e scaraventò la spazzola con cui si stava pettinando i capelli.
"Sirius, si può sapere cosa vuoi?"
"COSA VOGLIO? - dissi dopo aver perso anche quel briciolo di pazienza che avevo sempre avuto - TU, TU. HAI RISCHIATO TI FARTI AMMAZZARE QUESTA SERA! E non hai messo in pericolo solo la tua vita, ma anche quella dei nostri figli!"
"COSA AVREI DOVUTO FARE? LASCIARE CHE AMMAZZASSERO TUTTA QUELLA GENTE E STARMENE CON LE MANI IN MANO? - ruggì contro di me mentre stringeva la sua vestaglia tra le mani, furente - TU, CARO SIRIUS, NON HAI VISTO UNA MADRE PIANGERE SUL CORPO DEL FIGLIO APPENA UCCISO. TU, TU NON HAI VISTO MORIRE LA STESSA DONNA SOTTO I TUOI OCCHI SENZA POTER FARE NULLA!"
I suoi occhi si riempirono improvvisamente di lacrime, diventarono rossi e gonfi, ma non una goccia salata scese giù sulle sue guance. Tremava e singhiozzava come una bambina, la schiena ricurva quasi come se volesse chiudersi su sè stessa.
Ero davvero stupido: dovevo immaginare che Selene non si sarebbe mai messa in pericolo per nulla. La scena di quella madre uccisa mentre piangeva il figlio morto doveva averla toccata profondamente sia come figlia che come futura madre.
"Perdonami.." le dissi prendendola fra le mie braccia.
Sembrava così piccola e fragile mentre la stringevo, tanto che temevo che da un momento all'altro potesse frantumarsi in mille pezzi. Ma no, lei era la mia Selene, un fiero felino, un puma. Sotto quei lineamenti delicati e quei modi di fare da donna aristocratica c'era una donna coraggiosa che aveva reso il dolore un suo punto di forza in questa tempesta ed era rimasta in piedi, fiera e forte. Ed io l'avevo troppo sottovalutata.
 
Dopo esserci coccolati un po', Selene si calmò e mi raccontò con calma tutto quello che era successo. Mi disse di essersi presentata a Lucius Malfoy, il viscido maritino di Narcissa.
"Poi è stato cacciato da Bellatrix. E' una donna folle: ha detto che voleva essere lei ad eliminare tre traditori in un solo colpo e..."
Interruppe il suo racconto e rimase pietrificata.
Avevo sentito bene? Bellatrix aveva davvero detto di voler eliminare tre traditori?!
"Sei sicura di quello che hai sentito?" le chiesi mentre lei si massaggiava la fronte preoccupata.
"Sì, se ci pensi ha detto anche a te di voler eliminare la famigliola al completo."
Era vero.
"Come può aver saputo che sei incinta e per di più di due gemelli?? - le chiesi alzandomi di scatto dal letto ed iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza - Noi abbiamo detto dei gemelli solo ai nostri amici..."
"E abbiamo detto esplicitamente di tenere la notizia riservata almeno per il momento." aggiunse preoccupata.
Che uno dei nostri amici fosse la spia di cui parlava Silente?
Rabbrividii al sol pensiero.




 

NdA: Salve a tutti carissimi! Scusatemi per la lunga assenza ma è stato un periodo particolarmente intenso. Quel genio del mio ragazzo (che è ungherese) si è fatto investire da una macchina ed io sono corsa a Budapest da lui e ci sono rimasta per una settimana. Sono tornata solo oggi e la prima cosa che ho fatto è stata scrivere questo capitolo... Ce l'avevo in testa da giorni ed è stata un'impresa ardua trattenere le idee con tutte le ansie e le preoccupazioni che ho avuto! Ho cercato di mettere insieme come al solito il dolce e l'amaro; spero davvero che vi sia piaciuto... ed in caso contrario.... Me ne farò una ragione. LOL 
Come avete vito ad inizio capitolo ho messo un collage da me fatto in cui ci sono foto di Sirius (Gary Oldman nel film "
Rosencrantz e Guildenstern sono morti") da giovane e l'attrice che mi ha ispirato per quanto riguarda l'aspetto fisico di Selene: Vanessa Hessler. Non è molto conosciuta, ha fatto qualche fiction per la Rai e qualche cinepanettone se non sbaglio. Beh, se fossi un uomo cercherei una come lei, ecco. Spero vi piaccia. 
Poi qui vi lascio una foto di Budapest (non mia perchè il mio cellulare è stupido, ma presa da internet) la città in cui ormai è rimasta parte di me. Per farmi perdonare, ormai la carta GIF di Sirius me la sono giocata abbastanza. 
Come al solito ringrazio il mio cuore di panna Claude aka
piccolo_uragano_, la fedelissima e simpaticissima _Lady Holmes_, la bravissima Moonys, grazie anche a notaro slash, e alle due nuove lettrici SaraPia e _apefrizzola_! Dedico a voi questa meravigliosa vista di Budapest.

PS: Se ho fatto degli errori, come al solito perdonatemi. Ho la testa ancora in Ungheria. PPS: (me ne sono accorta solo ora rileggendo il capitolo) OGNI RIFERIMENTO A FATTI E VAMPIRI E' PURAMENTE CASUALE. LOL

 

   
 
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