Prologo.

Odio le persone che mi dicono che non ho alcun motivo per essere triste. Sono la figlia del salvatore del Mondo Magico e di una delle più brave e famose giocatrici di Quidditch di tutti i tempi; James e Albus, i miei fratelli maggiori, sono entrambi capitani delle squadre di Quidditch delle loro Case inoltre James è Caposcuola e Albus Prefetto, futuro Caposcuola anche lui; ho una famiglia numerosa, milioni di zii affettuosi e cugini simpatici; due nonni che non mi fanno mancare nulla; un migliore amico fantastico e una migliore amica dolcissima. Eppure, chiamatemi viziata, incontentabile, depressa, o semplicemente datemi ragione, cosa che a mio parere ho, sono infelice della mia vita. Ora, voi che state leggendo questo, mi starete dando della matta e della psicopatica. Ma lasciate che vi spieghi tutto, e poi, anche se non sarete della mia stessa opinione, forse mi avrete capito un po'.

Mi chiamo Lily Luna Potter, ma questo penso l'abbiate già capito. Ho quasi quindici anni. Frequento la Scuola di Magia a Stregoneria di Hogwarts; sono al quarto anno nella Casa di Godric Grifondoro. Ho i capelli rosso scuro, come mia nonna Lily, lunghi fino a sotto le spalle, però li ho più boccolosi; ho qualche lentiggine sul viso (per fortuna meno dei veri Weasley); gli occhi sono blu scuro, probabilmente un miscuglio leggermente più scuro di quelli nocciola di mia madre e quelli azzurri degli altri Weasley; sono minuta ma alta. Non mi reputo una super gnocca, ma penso di essere abbastanza guardabile. A scuola me la cavo... beh, questo è un effetto collaterale della mia vita. Il fatto è che la gente si aspetta molto da me. Inoltre, il fatto che i miei fratelli maggiori abbiano non solo soddisfatto, ma anche superato le aspettative della gente, impone che io debba fare meglio di loro. Qualche anno fa morivo dalla voglia di venire ad Hogwarts. Ora considero Hogwarts la mia trappola. Anche solo il fatto di dover indossare la divisa è una piccola tortura per me. Siamo tutti vestiti uguali, dobbiamo tutti studiare le stesse cose senza poter fare quello che vogliamo. Io, che amo ascoltare la musica, non posso perché qui la tecnologia non funiona. Tutte queste cose non mi permettono, non ci permettono, di esprimere noi stessi, di essere chi vogliamo. Non sto dicendo di voler dichiarare guerra al Mondo Magico o di volermi schierare contro di esso se, per disgrazia, ci fosse una guerra. Sto solo dicendo che tutto questo non fa per me. E nessuno sembra volerlo capire, compresi i miei genitori, i miei fratelli e tutti i miei parenti. E sono sinceramente stanca di questa situazione.

Angolo mio!

Ciao a tutti! Era da un po' che avevo voglia di scrivere questa storia, anche perchè penso che questa situazione sia reale, che possa succedere a chiunque abbia dei genitori che hanno fatto grandi cose. Spero che il prologo vi sia piaciuto, i capitoli saranno più lunghi.

Tantissimi bacioni, alla prossima,

Paeonia Lutea.