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Autore: Adhafera    30/11/2015    0 recensioni
[Ripubblicazione] Mega crossover tra the originasl/supernatural/ harry potter
Regulus Black è morto ma non ha lasciato la famiglia senza un'erede, una ragazza sedicenne che per essere tenuta lontana dalla complicata famiglia del padre trascorre una vita tranquilla a New Orleans, ma ora che Dhalia ha preso il controllo di New Orleans e ha imprigionato la famiglia originaria lei e poche altre saranno costrette a fuggire e a nascondersi ben lontane per cercare di salvare chi è rimasto nel nuovo mondo, questo porterà i destini delle streghe di New Orleans ad intrecciarsi con quelle degli studenti di Hogwarts . Nel frattempo i fratelli Winchester si ritrovano ad avere a che fare con una furibonda Rowena Ravenclow e un Rabastan padrino dovrà rivolgersi alle persone più inaspettate per proteggere la figlioccia, e mentre Sirius dovrà fare i conti col passato di suo fratello, Bellatrix dovrà fare i conti con i suoi sentimenti confusi nei confronti della nipote e con un certo cacciatore che le farà disprezzare i babbani leggermente di meno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Rabastan Lestrange, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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THE HEIRESS 10 HTML

Hogwarts 12 Ottobre 2013


Cassandra si guardava intorno in quella bizzarra stanza che avevano ormai eletto a loro rifugio, difronte a lei stava disegnato sul pvimento un cerchio di sale all' interno del quale si trovavano due uccelli morti illuminati dal fuocherello debole di candele nere e rosse ormai vicine all' estinzione la cui fiamma si rifletteva sulla superficie brillante e sfaccettata del diamante perfetto della vedova Fauline, cominciava sinceramente a temere che quell' idea avuta da Adhara fosse un gigantesco buco nell'acqua. Cominciava a temere, Cassie, per la loro incolumità ma vedere Davina così motivata la faceva desistere dal comunicare qualsiasi avvertimento. Se fossero state scoperte le avrebbero come minimo arrestate sempre che non si facessero del male sul serio, pensò a Sophie e a tutti i guai che stava affrontando per tenerle al sicuro e agli studenti della scuola, sperò davvero che quel loro incantesimo non avrebbe messo in pericolo nessuno.

“Allora proviamo di nuovo?”

Davina le guardava con aria determinata, era stanca, distrutta, due profonde occhiaie lasciavano intendere che non dormisse da giorni, i capelli cercavano di sfuggire a quella che era una crocchia disordinata ...non si curava più, pensava solo a portare a termine il suo obbiettivo ben diverso da quello delle amiche, che volevano solo chiarezza dopo le scoperte di Rebekah, lei lo faceva solo per Kol, solo per riaverlo al suo fianco...se avessero vissuto in un altra epoca, dove Dhalia non minacciava le loro famiglie e l'esistenza stessa delle loro comunità Cassie li avrebbe visti bene a sperimentare magia nera su Klaus.

“D'accordo...ma se non riusciamo neanche stavolta tu Davina te ne vai a dormire almeno un paio d'ore”

“Non ho bisogno di dormire, ho bisogno di riportare in vita Kol, di ammazzare Dhalia e di liberare Marcel e Josh...forza!”

Adhara lanciò prima uno sguardo preoccupato alle amiche, perfino lei che era sicurissima che quel loro tentativo aveva delle speranze di riuscita non poteva fare a meno di preoccuparsi per Davina che era sempre più debole ma quando sia Monique che Cassie le fecero cenno che non era il caso di insistere raggiunse le sue amiche, le quattro formarono un cerchio attorno alle ceneri del vampiro originario, Monique, Cassie e Adhara si tenevano per mano, mentre Davina con la sinistra era attaccate alle altre tre mentre con la destra posata al pavimento si preparava per canalizzare la magia di Hogwarts.

“Siete pronte?”

quattro cenni affermativi furono l' unica conferma di cui Adhara aveva bisogno per comincare a pronunciare l' incantesimo

“An toi Lem, Briggitte Bratti...”

“...toi Lem, Briggitte Bratti”

“An Toi Lem, Brigitte Bratti...an toi lem, Briggitte Bratti”

Adhara lanciò uno sguardo verso Cassie...di nuovo non stava accadendo nulla, Monique e Davina riaprirono gli occhi e la grifondoro era quasi esasperata

“Non capisco cosa stiamo sbagliando...la magia la sento, ma non capisco per quale motivo non raggiunge le ceneri”

“Dee rilassati, non è colpa tua, la magia la sentiamo tutte...Cassie tu che dici?”
da quando era tornata in vita Cassie per via del suo contatto ravvicinato, a dir poco, con la magia di Esther era diventata tra le quattro la più sensibile alla magia...e spesso quella sua condizione che la indeboliva e la rendeva vulnerabile in quel momento era l' unica a poter dire cosa ci fosse di sbagliato in quello che stavano facendo.

“è difficile da dire, Davina sta canalizzando la magia della scuola e la magia raggiunge il cerchio di sale...è solo...le ceneri, c'è bisogno di qualcosa che ci aiuti a trasmettere l' energia canalizzata direttamente alle ceneri”

in quel momeno Davina ebbe un lampo di genio...saveva dimenticato qualcosa, qualcosa di vitale per la riuscita dell' incantesimo

“Il diamante...è lui il collegamento tra le ceneri e la magia...non dovevamo lasciarlo nel cerchio di sale”

le altre tre ancora confuse decisero che tanto valeva tentare, erano giorni che provavano a resuscitare Kol e provare una via diversa non avrebbe fatto la differenza, Adhara prese il diamante tra le mani e lo posizionò nella ciotola assieme alle ceneri di Kol, sperando che in quel modo si potesse creare il contatto di cui avevano bisogno.

“Proviamo di nuovo”

“An Toi Lem, Briggitte Bratti”

“An Toi Lem, Brggitte Bratti”
“An Toi Lem, Briggitte Bratti”

e la sentirono, la amagia fluire dentro il diamante...come se fosse un corso d' acqua, fresca e rigeneratnte.

“An Toi Lem, Briggitte Bratti”

Monique istintivamente serrò ancora di più la presa attorno alle mani di Adhara e Cassie...cominciava a sentire un leggero tremolio pur non capendo da dove venisse

“An Toi Lem, Briggitte Bratti”

Adhara dal canto suo ne era certa...quella era la volta buona, si sentiva completamente riempita dalla magia di quella enorme scuola, mai aveva avuto così tanto potere nelle sue mani e lasciare andare quella magia verso il diamante era liberatorio e nostalgico allo stesso tempo, più andavano avanti con l' incantesimo e più sentiva uno strano calore pervaderla...sentì la presa della mano di Davina venire a mancare e appena aprì gli occhi per capire cosa stesse succedendo l' unica cosa che vide fu un forte bagliore bianco...poi il buio.


Londra, 12 Ottobre 2013.


“...per cui andrò a risolvere questo dannato problema con i lupi mannari ovunque essi si trovino, cercando una condizione vantaggiosa”

l' umore nervoso e infastidito di Rebekah Mikaelson si intonava perfettamente con il clima uggioso e umidiccio di una londra ormai sull' orlo dell' inverno, ovvero costantemente sotto la pioggia, pioggia che ora la ex vampira originaria cercava di scrollarsi dai capelli riccissimi evitando accuratamente di fare la doccia alle due figure femminili che la accompagnavano lungo la scalinata di quel loro edificio dai mattoni rossi dove ancora avevano l' appartamento precedentemente affittato... al quale presto avrebbero detto addio.

“Rebekah se vuoi posso venire con te...ora che il problema mangiamorte dagli organi fusi è stato quasi risolto il ministero non ci sta impegnando troppo...o almeno non sta impegnando me”

la voce annoiata di Sophie Deveraux raccoglieva nelle sue note più o meno tutte le emozioni che accomunavano le ragazze in quel momento.

“Dico davvero Sophie...posso farlo da sola, quello che mi crea problemi non è incontrarmi da sola con i lupi mannari, dopo i miei fratelli credo di poter affrontare chiunque anche con questo stupido corpo umano”.

Gli attacchi dei licantropi stavano diventando sempre più studiati e meno prevedibili...organizzati, e Rebekah si trovava costretta ad affrontare il problema secondo le direttive che il ministero della magia le comunicava, direttive a parer suo scadenti, bigotte e improducenti, in quel periodo pensava spesso ad Hayley, se la sua mamma lupa fosse stata lì probabilmente le avrebbe potuto dare qualche consiglio utile su come negoziare con quelli del suo genere, ma sfortunatamente la persona ai lupi mannari più vicina che lei avesse era suo fratello Nik il quale non era in uno dei periodi più diplomatici della sua vita. Lui assieme agli amici di Camille aveva già lasciato l' appartamento e si era trasferito in uno dei loro manieri nella nazione, questo aveva permesso a Camille di prendersi una più che meritata vacanza da quello che ormai sembrava essere il suo impiego fisso ossia evitare che suo fratello e quel cacciatore ancora così sconosciuto per la vampira dessero inizio a una serie di morti che di certo avrebbero avuto non pochi effetti collaterali.

“Siamo tutte nella stessa barca vero?”
“Vuoi dire frustrate e prossime all' assassinare qualcuno? Sì So' credo che ci siamo quasi!”
l' allegria della ex vampire nel pronunciare quelle parole fece stranamente sorridere le altre due

“Sapete non pensavo avessimo così tanto in comune! Sono proprio contenta di avervi conosciute”

“Oh io ci avrei scommesso!”
“Che vuoi dire Cami?”
la bionda si voltò stranamente sorridente verso le altre due, quei giorni l' avevano particolarmente prvata e vederla in vena di scherzare era una cose che le altre due adoravano

“Sorvolando sul fatto che io sono umana, Sophie è una strega e tu una vampire millenaria....siamo tutte andate a letto con lo stesso uomo, direi che è abbastanza indicativo!”

le altre due cominciarono con sommo sollievo della bionda a ridacchiare ricordando quei giorni a New Orleans che smbravano così lontani.

Posando le buste della spesa nel pavimento la bionda si sporse per cercare di aprire la porta dell' appartamento lasciando antrare le altre due prima di lei, ma nonappena furono dentro il sangue della strega del quartiere francese gelò nel momento in cui la donna si rese conto che non erano sole e che la persona che ora stava comodamente seduta sul pavimento del loro salotto in quel momento si sarebbe dovuta trovare in una prigione.

“State indietro!”

istintivamente tirò fuori la bacchetta puntando gli occhi neri contro quelli verdi e divertiti del loro ospite, occhi di portava con sé un passato che Sophie eavrebbe prefirito tenere celato e che aveva un gran a che fare con l' uomo che nel frattempo aveva cominciato a ridacchiare osservandole divertito, ma mentre Sophie era sicurissima di quello che avrebbe dovuto, e voluto, fare Rebekah osservava rapita la figura emaciata che minacciava in quel momento la loro sicurezza e inspiegabilmente per le altre due vi si avvicinò con gli occhi velate dalle lacrime

“Pensavo che non ti avrei più rivisto...Finn”
“Ciao sorellina...dov'è il bastardo? Credevo foste tutti assieme”

in quel momento dalla porta della cucina emerse un' altra figura maschile, alta e slanciata con una meravigliosa espressione sollevata in volto un volto amico che fece quasi sobbalzare la terapista ma che fece anche abbassare la guardia della sterga

“Vincent...ci hai trovate! Ma come- e chi- ?”

le parole non riuscivano a lasciare la bocca ma l' emozione era quasi tastabile, l' uomo le si avvicinò onestamente contento di aver trovato almeno loro in buono stato

“è una sotria lunghissima...è stata Freya in realtà non io, e quello come ha già capito Rebekah è Finn”

“Vince devo chiederti una cosa...come hai trovato il corpo, il corpo che ospita Finn, lui è un ricercato non può stare con noi...ed è pericoloso”

“A dire il vero Sophie speravo che me lo dicessi tu...era vicino a New Orleans quando l' ho trovato...e chiedeva di tua sorella”

la faccia pallida e atterrita della Deveraux divenne tavola di studio sia per Rebekah che per Camille, le quali ci lessero emozioni che conoscevano entrambe fin troppo bene perché erano emozioni che le riguardavano in prima persona...Sophie Deveraux aveva la faccia di chi nascondeva qualcosa, qualcosa di grosso

“Finn”

questa volta la strega si rivolse direttamente al vampiro nel corpo del mago, sperando di ottenere qualcosa

“Finn io devo parlare con lui”

l' uomo ghignò divertito...oh lui sapeva che che quei due avrebbero avuto molto di cui parlare. Lo aveva visto nella mente del suo ospite indebolita dagli anni in prigione...una mente che aveva troppo in comune con quella della defuna Jane Anne, il corpo collassò a terra sotto lo sguardo stupito dei presenti per rialzarsi poco dopo rivelando il volto di un uomo spaesato e confuso che nonappena vide Sophie subì quasi una metamorfosi...sorpresa e sollievo forse tutte cose che contribuirono ad alzare il livello di curiosità dei presenti

“Non mi sorprende sapere che ci sei tu dietro tutto questo...tassorosso”
“Non ho tempo da perdere ...per cui perché non mi dici che cosa volevi da mi asorella...Rodolphus”


***


la lunga fila di grifondoro di fronte all' ingresso del loro dormitorio aveva fatto intendere ad Hermione Granger che Ron doeva aver fatto qualcosa per far offendere la signora grassa...proprio quel giorno che lei, vista la pioggia improvvisa aveva deciso di starsene tranquilla a studiare, uno sbuffo violento da parte di quest'ultima attirarono l' attenzione di quel suo amico dai capelli scarmigliati

“Ti prego..non fargli del male”
“Ma ti pare normale? Io non ci voglio credere che ha dimenticato di nuovo la parola d' ordine”

Harry sapeve benissimo che l' irritazione nella voce della compagna non dipendeva dalla dalla quella assurda e stressante situazione quanto dalla recente...recentissima relazione tra il suo amico e una grifondoro del oro anno, Lavanda Brown. Hermione aveva preso la cosa come una qualsiasi ragazza che, dopo aver realizzato di essere innamorata di uno dei suoi migliori amici, aveva visto la sua possibilità di starci assieme a causa della prima venuta....ovvero malissimo

“Sono certa che sarà stato troppo impegnato ad allenarsi per prestare attenzione a sciocchezze simili!”
“Di chi parli?”

improvvisamente i due grifondoro si trovarono di fronte il loro amico dalla chioma rossa che li aveva raggiunti abbracciato, o meglio avvinghiato, alla sua nuova conquista.

Che succede?”
“R-ron....non eri tu che cercavi di entrare in dormitorio?”

il rosso squadrò l' amica indignato, quella mancanza di fiducia nei suoi confronti lo faceva imbestialire

Credi che sia troppo stupido anche per entrare in dormitorio oltre che per giocare a quidditch? Almeno le scale hanno deciso di non cambiare”

ma prima che Hermione potesse ribattere dalla folla emerse Neville Pachock ed Harry notò con preoccupazione che il ragazzo era pallido come un cencio

C'è qualcosa che dovreste vedere...tutti quanti voi”

i quattro si fecero strada tra studenti del primo anno spaventati e ragazzi più grandi decisamente irritati e quando raggiunsero il quadro della signora Grassa il trio dei miracoli mettendo da parte la precedente accennata ostilità si scambiò uno sguardo complice, la donna era nel quadro ma era immobile...immobile come se fosse un quadro normale, un quadro babbano.

Harry si allontanò dai due amici e iniziò ad osservare i quadri circostanti i quali come temeva erano nelle stesse condizioni, si ricordò improvvisamente di cosa aveva detto Ron appena arrivato

almeno le scale hanno deciso di non cambiare

“Hermione fammi un incantesimo”

la ragazza lo guardò inizialmente un po' confusa

“Che incantesimo Harry?”

“Uno qualsiasi Dai! Schiantami o...o pietrificami, fammi una fattura ma fai qualcosa!”

la ragazza puntò ancora insicura la bacchetta contro il migliore amico e pronunciò decisa l' incantesimo più innocuo che le venne in mente

“Levicorpus”

ma, esattamente come si aspettava Harry, non accadde nulla

“Che diavolo sta succedendo? Siamo sotto attacco?”

Ron per quanto in quei giorni non stesse andando d' accordo con la riccia sapeva benissimo che se Hermione decideva di scagliare un incantesimo non sbagliava mai...e quell' insieme di stranezze lo avevano portato a una sola conclusione...ad Hogwarts non c'era magia

“Potremmo...Herm vai in biblioteca vedi se riesci a trovare qualcosa, Neville avvisa i professori, Ron vieni con me”

“Dove andiamo?”

“Nei sotterranei...se siamo fortunati ci troveremo Malfoy”

“Pensi che sia stato lui Harry?”
“Diciamo che i suoi precedenti non mi aiutano a pensare diversamente...poi da qualcuno dobbiamo pur cominciare!”

con quelle parole i ragazzi si separarono diretti ognuno verso le proprie destinazioni.


***


“Sii onesto Harry...non credi davvero che Malfoy sia capace di auna cosa simile...insomma guarda!”

il ragazzo mostrò distrattamente il panorama di caos totale che si era scatenato, i quadri ovunque guardassero erano immobili, intere classi nel caos totale con professori che non avevano impiegato troppo per capire cosa stesse succedendo e che cercavano di mettersi in contatto con il Minestero della Magia o con qualche Auror

“Far sparire la magia da Hogwarts mi sembra troppo anche per Malfoy! Poi scusa se davvero fosse possibile per lui fare una cosa del genere perché mai uno come Voldemort non lo ha fatto prima?”

il moro si girò esasperato verso l' amico

“Senti Ron...io non credo che sia Malfoy a fare l' incantesimo, sono perfettamente consapevole del fatto che non sia neanche lontanamente capace di prosciugare la scuola...ma cerca di essere realista, io, te ed Hermione siamo bravini con gli incantesimi, ma di magia oscura ne sappiamo poco e niente...la mia speranza, se davvero lui non dovesse essere coinvolto, è che sia, vivendo a stretto contatto con i mangiamorte, leggermente più informato di noi”

i due ragazzi si fermarono di fronte all' ingresso del dormitorio di Serpeverde anche lì con studenti che cercavano disperatamente di entrare

“Che diavolo ci fate qui Grifondoro?”

la voce furiosa di Gregory Goyle attirò l' attenzione dei due che cercarono tuttavia di mantenere una parvenza di controllo

“Senti..dobbimo entrare e dobbiamo vedere Malfoy”

“Beh io non sono sicuro che Draco voglia vedere voi”

“Senti tu-”

“Adesso basta!”

i tre si girarono verso Daphne Greengrass accompagnata da una ragazzina che doveva essere qualche anno più piccola di loro

“Goyle cosa diavolo succede?”
“Vogliono vedere Draco”

la ragazza lo sorpassò fermandosi di fronte ai due grifondoro che speravano di trovare in lei un' interlocutrice più ragionevole

“Non penserete davvero che sia colpa di Draco!”
“Noi non lo pensiamo ...ma ti renderai conto che questa cosa che sta succedendo...noi non sappiamo nulla di magia oscura...e lo sappiamo...io ero nell' ufficio di Silente il giorno che tu”

la ragazza gli mise una mano sulla bocca velocemente impedendo ad Harry di finire la frase, si voltò verso la ragazza che era venuta con lei e le fece cenno di andare via

“Astoria vai a vedere se i bambini del primo anno hanno bisogno di qualcosa...Gregory vai a cercare il professor Piton”
“Ma veramente-”
“VATTENE VIA! Voi due venite con me”

Ron ed Harry seguirono confusi la ragazza che li portò lontano dall' entrata, affollata, della casa di Salazar

“Io ...non so cosa voi crediate ma non è stato Draco a fare quello che vedete”
“Vogliamo solo sapere dove si trova...è nel dormitorio?”

la ragazza si ricompose, ma era evidente che tutti quegli avvenimenti l' avevano scossa parecchio,

“Lui non è qui...doveva andare a trovare Theo stamattina, sapete è ancora in infermeria dopo che-”

ma la frase fu interrotta dalle risate soffocate di Ron che, non si vergognava ad ammetterlo, ricordava con gioia lo scontro avvenuto tra i due serpeverde i giorni precedenti ed il fatto che Nott fosse ancora in infermeria era la conferma che la O'Connell non ci era andata per niente leggera con lui.

“Che ne direste se andassimo in infermeria per vedere se riusciamo a trovarlo là? Daphne puoi venire con noi se vuoi”

ottenuto un cenno affermativo da parte della bionda i tre si allontanarono assieme...cercando di passare il più inosservati possibile.


***


Hermione si scaraventò dentro la Biblioteca lanciandosi un ultimo sguardo dietro per essere sicura che Gazza non fosse da quelle parti, richiuse la porta dietro di sé notando con piancere che la Pince era addormentata sul bancone e che gli studenti, evidentemente spaventati da quello che stava succedendo avevano lasciato l' aula.

Si diresse velocemente verso gli scaffali della sezione proibita..conscia del fatto che se ci fosse stata una possibilità per fare o disfare un incantesimo del genere lo avrebbe trovato lì, aveva appena preso in mano il primo volume quando udì distintamente il rumore di dolce e basso di..una mela? Una pesca...che veniva morsicata.

“Non ci posso credere mezzosangue...la sezione proibita....allora non sei così santarellina come vuoi far credere!”

la grifondoro si girò trovandosi di fronte il ghigno strafottente di Draco Malfoy che, per l' appunto si mangiava una mela assolutamente incurante dell' ambiente circostante

“Non so se tene sei accorto Malfoy ma la scuola potrebbe essere sotto attacco!”
“Oh per cui sei venuta a compiere la più trasgressiva azione della tua vita prima di andare a farti ammazzare per Potter!”

il tono sarcastico e denigratorio del serpeverde la fecero solo imbestialire di più...poi un brivido freddo le percosse la schiena e la consapevolezza di avere il probabile colpevole davanti agli occhi le fecero istintivamente tirare fuori la bacchetta

“Vuoi provare anche il brivido dell' omicidio?”
“Smettila di fare il finto tonto Malfoy! Cosa diavolo sta succedendo?”

il ragazzo alzò un sopraciglio divertito e fece qualche passo verso la strega

“Sai che quella non ti proteggerà in questo momento vero? Ma potresti sempre cercare di buttarmi a terra in uno scontro corpo a corpo...sappiamo già che possiedi la forza di un uomo”

la ragazza arrossì leggermente capendo subito che stava alludendo al loro piccolo scontro avuto durante il terzo anno

“Sei tu il colpevole?”
“Tu che ne pensi?”

“...no mezzosangue...potrà sembrarti strano ma con il mio migliore amico ancora in infermeria per colpa di quella pazza scatenata non avrei, per attaccare la scuola, usato l' unico modo che poteva privarlo delle cure d cui aveva bisogno e di certo non in questo momento”

Hermione abbassò la bacchetta semiconvinta...del resto forse anche lui aveva degli amici da proteggere e francamente era certa che una magia del genere fosse troppo anche per Malfoy

“E poi siamo onesti...non ne saresti capace manco volendolo, forza aiutami a cercare qualcosa...l' ultima cosa che voglio è che questa situazione assurda duri abbastanza da dare il tempo a quella sociopatica di tua zia di arrivare qui”

i due si misero ad analizzare attentamente alcuni dei testi a loro disposizione rendendosi conto entrambi della stranezza della situazione

“Pensi che potremmo essere sotto attacco?”
“Se lo fossimo ci sarebbero già state le prime vittime...sono passati venti minuti e di attacchi manco l' ombra”

Improvvisamente una scossa violenta fece crollare diversi tomi e Draco osservò Hermione scendere dalla scaletta per tornare a terra

“Vai a combattere i mangiamorte ma hai paura dei terremoti?”

“Immagino che invece tu ti stia divertendo!”

La ragazza si era accucciata sul pavimento con le mani strette sulle orecchie per cercare di non pensare al caos che la circondava...credevano di non essere sotto attacco? Avevano sicuramente parlato troppo presto.

Hermione si aspettava che Malfoy tornasse a prenderla in giro da un momento all' altro invece con sua grande sorpresa stette fermo a esattamente dov'era e la guardava con...preoccupazione? Sicuramente si stava sbagliando.

Draco da parte sua si ritrovò a posarle, con sgrande sorpresa sia sua che della ragazza, le mani attorno alle spalle

“Senti...andrà tutto bene ok? È solo...è solo un terremoto”

“Davvero? E dopo il terremoto cosa arriverà? Certe volte...certe volte ho coe la sensazione che la situazione possa solo peggiorare”

il serpeverde si rese immediatamente conto che le parole della mezzosangue stavano andando a coprire tutto l' arco di avvenimenti che aveva, dal primo anno di scuola, visto lei e i suoi amici protagonisti e prima che lui potesse dire qualcosa per confortarla le scosse si arrestarono così come erano cominciate, Hermione spostò tempestivamente lo sguardo verso la superficie giallastra delle pagine che aveva in mano notando con sua grande sorpresa che le figure aveano ricominciato a muoversi...la magia era tornata.

“Hai visto? Nessun attacco...niente di niente, vuoi andare fuori a vedere che non ci siano stati danni?”

la ragazza accettò senza pensarsi la mano del ragazzo di fronte a lei...pensando a quanto bizzarro fosse che per l' ennesima volta dall' inizio di quell' anno scolastico nessuno dei due aveva sentito la necessità di insultare l' altro.

Si avviarono fuori dalla libreria ripercorrendo tutti i corridoi della scuola...i quadri avevano ripreso a muoversi e a parlare, alcuni degli studenti continuavano a correre in un via vai disordinato cercando di rimettere assieme i pezzi di quello che era appena successo, ma con grande sollievo di Hermione nessuno pareva essersi fatto male

“Hai visto mezzosangue...stanno tutti be-”

ma le parole del serpeverde furono bruscamente interrotte da un urlo disperato, la voce che riecheggiava ancora nei corridoi chiedendo aiuto spezzata dai singhiozzi era una voce ben nota ad entrambi i ragazzi, Hermione giurò di vedere Malfoy impallidire prima prima che quest' ultimo si lanciasse giù per le scale verso l' infermeria per cercare di capire cosa mai potesse essere accaduto a Daphne Greengrass.


***


Dove diavolo sono? Ero morto...dovevo essere morto...ma allora che cosa è questa luce assurda?


An Toi Lem, Briggitte Bratti”


...queste voci...Davina?


An Toi Lem, Brigitte Bratti”


hai davvero trovato il modo piccola strega...tu e quelle piccole sanguinarie delle tue amiche


An Toi Lem, Brigitte Bratti”


Quando la voce melodiosa e ovattata venne a mancare, Kol Mikaelson si rese conto di avere un corpo di nuovo, e una vista e un olfatto...era come se stesse sperimentando i cinque sensi per la prima volta, prendendo di nuovo coscienza del suo corpo si alzò trovando le quattro fanciulle del raccolto a terra prive di sensi, esauste per lo sforzo compiuto. Si fermò ad osservare il corpo di Davina, studiandola le accarezzò i capelli

...alla fien hai davvero trovato un modo per ripostarmi indietro.

Ma c'era ancora una cosa con la quale il giovane vampiro non aveva fatto i conti...quelle quattro portentose ragazze aveano riportato in vita Kol...il vero Kol...il vampiro Kol.

La sete, bruciandogli la gola come fuoco, rifiutava di passare inosservata, il bisogno di sangue era tornato a farsi sentire, doveva allontanarsi da loro. Si guardò intorno cercando di capire dove fosse quando con sua grande sorpresa trovò, piegati con cura, dei vestiti posati su una sedia...e sopra di essi il suo anello per la luce del sole, accanto ad essi una pagina di giornale che ritraeva Sophie Deveraux assieme a un uomo che non aveva mai visto, un giornale di Londra.

...eravate lì anche prima?

Si avviò fuori da quella stanza e con suo grande disappunto si rese conto di essere in una scuola...una scuola piena di ragazzini sui quali non si sarebbe potuto nutrire che pergiunta vestivano in modo davvero bizzarro, una cosa era sicura...non era più a New Orleans,

Dove diavolo sono?

camminava conscio del fatto di avere gli sguardi di quei mocciosi confusi puntati addosso, avrebbe dovuto fare presto...decise di rifugiarsi, ansimante, in quella che sembrava un' infermeria almeno lì avrebbe potuto trovare del sangue, si richuse la porta dietro notando che solo un letto era occupato, da un ragazzo che lo guardava decisamente stranito

“Sei il medico? Non sei un po' giovane?”

Kol gli si avvicinò consapevole di aver trovato la soluzione ai suoi problemi.

Lui andrà bene

“Dimmi dove siamo?”

Theodore Nott da parte sua era già stufo dell' aria strafottente di quel giovane uomo di fronte a lui...vestito per giunta come il più comune dei babbani...ma stranamente non oppose resistenza, rispose alla domanda come se fosse l' unica cosa da fare

“In Inghilterra...alla scuola di magia di Hogwarts...chi diavolo sei? Cosa mi stai facendo?”
“Silenzio ragazzo ...non vogliamo farci sentire”

e così stette il sepreverde, in sepreverde, con gli occhi piendi di terrore appena capì che quello non era affatto un medico, l' ultima cosa che sentì prima di perdere i sensi furono i denti del vampiro perforagli il collo poi solo uno strano formicolio.

Kol poteva dirsi soddisfatto, aveva trovato il sangue, aveva capito dove si trovava, ora restava solo da capire come fare a trovare i suoi fratelli? Sempre che fossero lì anche loro.

Ma d' un tratto la porta si spalancò violentemente rivelando un gruppetto di ragazzini in divisa

“Co-cosa gli stai facendo?”

mentre una piccola bionda guardava sconvolta la scena gli altri con lei tirarono subito fuori..delle bacchette magiche?

Quei ragazzini rievocarono subito dei ricordi nella mente del vampiro, risalenti alla metà dell' ottocento...o del novecento? Non ricordava bene, ma appena l' urlo disperato della ragazza ruppe l' aria capì che era il momento di andare. Schizzò fuori troppo veloce anche per essere visto e prese immediatamente le distanze dal gruppo di studenti, si fermò solo quando si ritrovò davanti un curioso uomo magro e trasandato che gli si piantò davanti come a volerlo fermare, il vampiro non si fece troppi problemi ad afferrarlo per il collo e a scaraventarlo contro il muro

“Tu adesso, mi farai uscire di qui e mi dirai come raggiungere Londra nel più veloce dei modi”.


***


“Daphne!” Hermione faceva ormai fatica a tenere il passo di Draco che giunto in prossimità dell' infermeria si buttò sull' amica ancora in stato di shock che cercava di alzarsi da terra

“Daphne guardami..dimmi che è successo!”

“Io non...non ne ho idea, è stato così,veloce”

poi indicò il corpo di Theo privo di sensi mentre i tre grifondoro, stupiti dallo sguardo di puro terrore sul volto del serpeverde cercavano di rimetterlo sul lettino,

“Lui è..è per caso...”
“è vivo Malfoy! È solo svenuto...ma quella cosa ci si stava praticamente nutrrndo quando siamo arrivati, non avevo mai visto nulla di simile”

un sospiro di sollievo uscì dalle labbra sempre semisocchiuse del serpeverde che si avvicinò all' amico, il collo, decorato dall' evidente e profondo segno di un morso, e buona parte del torace erano completamente coperti dal sangue.

“Signor Potter! Ma cos- cosa diamine è capitato qui?”
“Piacerebbe saperlo pure a me”

i ragazzi si voltarono verso le due figure appena entrate, l' espressione di terrore dipinta sul volto della McGranitt si intonava perfettamente a quella situazione assurda nella quale gli studenti si erano ritrovati, mentre l' uomo accanto a lei raggiunse il letto con Theo percorrendo l' infermeria a grandi a grandi falcate

“Di cosa si tratta Alastor?”

l' auror scostò il brandello della camicia di Theodore osservando il morso e la ferita che cominciava lentamente a perdere meno liquido vermiglio

“è un vampiro Minerva....questo è senz'altro un Vampiro, lo avete trovato voi?”
i ragazzi fecero un cenno affermativo con la testa senza dire nulla, ancora troppo sconvolti da quello a cui avevano assistito

“Allora..temo proprio di dovervi interrogare”


***


Quando Adhara riprese i sensi la stanza in cui si trovava le sembrò terribilmente buia, l amente era ancora accecata dal bagliore che aveva visto prima di lasciarsi andare a uno stato di totale incoscienza, tenendosi la testa formicolante con la man si alzò notando Davina già seduta su una delle sedie, accanto a lei i granelli del del cerchio di sale si mischiavano ai resti del diamante perfetto, completamente plverizzato; delle ceneri di Kol Miakelson nessuna traccia

“Che diavolo è successo? Ha funizionato?”
l' amica grifondoro le rivolse un sorriso preoccupato e, Adhara notò, anche leggermente rassegnato

“Non ne ho idea Adhara...non c'era quando ho ripreso i sensi, e le ceneri sono andate, per cui ho ci siamo riuscite o comunque abbiamo bruciato la nostra unica possibilità”

“Vedrai che andrà tutto bene...prometto che troveremo un altro modo se non dovessimo farcela”

“Davvero?”

non c'era speranza nella voce di Davina e la Serpeverde non poteva darle torto

“Vado fuori a vedere cosa succede, tu resta qui e aspetta le altre...ci rivediamo più tardi”

assicuratasi di ricevere un cenno affermativo da parte dell' amica, Adhara si avviò fuori dalla stanza trovando i corridoi nel caos totale, a quanto pare il loro incnatesimo aveva avuto riprercussioni anche nelle mura della scuola...e non se ne sarebbe dovuta soprendere. Ovunque studenti cercavano conforto l' uno nell' altro, c'era addirittura chi parlava di attacco terroristico sventato, che qualcuno avesse cercato di introdursi nella scuola per uccidere Harry Potter e che avesse fallito solo per l' intervento tempestivo degli Auror, la strega di New Orleans si chiese per un momento se pure Sophie fosse stata mandata da loro.

Sì fermò per un momento di fronte alla porta dell' infermeria notando Theodore ancora steso sul lettino, possibile che fosse ancora in quelle condizioni solo per lo scontro avvenuto tra loro due? Si decise ad entrare trovando Madama Chips intenta a somministrargli quelle che sembravano a tutti gli effetti pozioni rimpolpa sangue.

“Cosa posso fare per te cara? Ti senti male?”

“Oh no, no davvero..ero qui per vedere cosa aveva il mio compagno di casa”

l' espressione della donna si rabbuiò improvvisamente

“Poveretto, era già ridotto maluccio la prima volta che me lo avevano portato...anche s enon pareva nulla di grave, ora invece..dopo l' attacco di quel vampiro maledetto...”

alla parola vampiro l' espressione di Adhara si colorò di nuova speranza, le dispiaceva per Theo ma se il vampiro che lo aveva attaccatto era chi lei pensava allora era fortunato ad essere stato trovato ancora vivo

“Che vampiro?”

“Uno che deve essere entrato durante...durante...non so neanche come chiamarlo, tutta la magi aera andata via e suppongo pure le nostre fonti di protezione e un vampiro deve essere riusicto ad entrare...anche se in pieno giorno mi pare una così bizzarra, il povero Theo ha avuto la fsortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato”

“Capisco...beh grazie mille! Mi infori se dovesse sentirsi meglio”

la ragazza si lanciò fuori dalla stanza senza attendere la risposta della donna, ora vrebbe finalmente potuto dare una buona notizia a Davina.

Si diresse di nuovo verso la porta di quella stanza misteriosa per comunicare alle sue amiche che il loro incantesimo eta riuscito, che se non avevano rivisto Kol era puramente perché evidentemente il minore dei Mikaelson doveva avere qualche piano per conto suo, ma svoltando l' angolo non vide la chioma bionda di Daphne Greengrass venirle addosso.

“Ma che- Daphne cosa diavolo hai?”

ripresasi dallo scontro iniziale la strega di New Orleans puntò lo sguardo cercando di leggere il volto dell' amica, sconvolta e agitata... evidentemente il loro incantesimo aveva cretao più problemi del previsto

“Scusa..scusami Adhara, ma quello che sta succedendo è solo...oh mamma, senti devo andare ho bisogno di parlare con Theo adesso”

prima che la bionda potesse andarsene Adhara la fermò serrandole la mano sull' avambraccio causando nell' amica non poca irritazione

“Senti, prima che tu mi salti addosso, non puoi parlare con Nott, è incosciente... del tutto inutile come sempre, perché non ti calmi e non mi dici cosa sta succedendo?”

la bionda ancora ansimante per la corsa cercò di calmarsi e convinta dalle parole dell' amica si sedette cercando di riassumere brevemente la situazione dalla mancanza di magia fino all' arrivo degli Auror e degli interrogatori, man mano che Daphne prosegueva col racconto Adhara si rendeva conto che si erano davvero spinte troppo oltre e che quello strano preside amico di Sophie non ci avrebbe messo molto a capire chi c'era dietro quel misterioso attacco, anzi sicuramente lo sapeva di già. Se le avessero prese le loro possibilità di sconfiggere Dhalia si sarebbero quantomeno dimezzate, avrebbero perso un sacco di tempo a risolvere quella assurda situazione senza curarsi di quelle che srabbero state le conseguenza...e adesso un loro compagno innocente, almeno in quel caso, sarebbe probabilmente finito in galera per questo

“Daphne c'è una cosa che non capisco, hai detto che questi Auror hanno accusato Mlafoy perché credono che si affiliato a questo...questa specie setta di maghi oscuri e gli hanno chiesto di mostrargli il braccio per dimostrare il contrario...perché non gli ha davvero semplicemente mostarto il braccio?”

bastò uno sguardo disperato della bionda per capire che anche quei ragazzini protetti tra le mura della scuola avevanpo i loro bei problemi.

“Oh mio Slazar...ma allora lui-”
“Draco non è cattivo Adhara, non pensare male, ma io non credo che abbia alcuna scelta”

“Che diavolo fate voi due qui?”

le due ragazze si voltarono ritrovandosi Theodore Nott appena rialzato avvolto in una vestaglia bianca che dovevano avergli dato per sostituire la divisa sporca di sangue,il serpeverde osservava le due ragazze con sospetto...aveva bisogno di sapere cosa diavolo stesse succedendo

“Theo! Dovresti essere ancora a letto, torna immediatamente dentro!”
“No aspetta Nott! Per caso ti ricordi come era fatto il vampiro che ti ha aggredito? Oppure sai il suo nome?”

Theo avrebbe risposto se lo sguardo blu della compagna non gli avesse confermato alcuni sospetti che erano nati durante la visita di Draco quella mattina, durante quel curioso black out di magia...nessun segno di preoccupazione o paura, quanto piuttosto una grande eccitazione, lui era sempre stato un ragazzo abbastanza perspicace sopratutto quando si trattava di sentimenti ed empzioni, desideri ed aspettative, per quello lui e Blaise erano così popolari tra le ragazze e per quello Daphne era costantemente arrabbiata con loro.

“Io non ci posso credere”

“Theo che succede?”

con uno slancio che prese alla sprovvista entrambe le ragazze si avventa su Adhara afferrandola per la camicia

“Ci sei tu dietro questo casino vero mezzosangue?”
“Ti sugerisco amichevolmente di lasciarmi andare adesso!”
“Theodore e Adhara perfavore!”
“Il mio migliore amico sta per essere arrestato perché tu avevi in mente chissà che cosa!”

Daphne cercò di mettersi in mezzo tra i due aggrappandosi con entrambe le mani al braccio di Theo, che stava ancora addosso all' amica con i muscoli tesi e le nocche biance

“Andiamo Daphne! Chi altri vuoi che sia stato?”

la riccia poteva sentire lo sguardo pungente dell' amica studiarla alla ricerca di qualche segno che smentisse le parole del moro...segni che non avrebbe trovato. Lo sguardo sfuggente di Adhara e la sua mano tremolante che aveva ormai smesso di combattere contro la presa ferrea di Theo la convinsero che, come al solito, l' amico aveva centrato il segno e per quanto Daphne potesse essersi affezionata alla O'Connell in quei brevi mesi mai avrebbe potuto mettere a paragone quel legame ancora in fase di sedimentazione con l' amicizia di Draco che era in quel momento la sua maggiore preoccupazione.

“Daphne io-”
“Dimmi che cosa sai...per favore”
“L' ho fatto per un buon motivo...non posso dirti quale, ma ti aiuterò a togliere Draco dai guai”

quell' affermazione fu abbastanza per convincere Nott a mollare la presa e Daphne a rilassarsi, la bionda pur vergognandosi un po' non poteva negare di sentirsi stranamente sollevata che Adhara avesse deciso di collaborare.

“Beh allora andiamo!”.


Londra, 12 Ottobre 2013


Rebekah passò un tovagliolo umido a Sophie che cercava di togliere il sangue dalle mani e dai vestiti, poi il suo sguardo si posò sulla figura legata a una delle sedie ancora rimaste in quell' appartamento, il sangue gli colava lungo il viso e il petto e la vampira si ritrovò non troppo sorpresa che l' autrice di quel massacro fosse prospio la strega amica

Del resto ha ucciso Davina

“Andiamo Sophie...dopo tutti questi anni credevo che volessi almeno fare quattro chiacchere!”

il tono derisorio dell' uomo non lo aveva abbandonato nonostante le innumerevoli torture che la strega gli aveva inflitto

“Vuoi parlare Lestrange? Va bene parliamo!”

la donna si posizionò di fronte al suo interrogato assicurandosi che tenesse gli occhi ben piantati nei suoi, in una condizione normale, sempre che normali potessero essere le condizioni che vedevano Rodolphus Lestrange e Sophie Devaraux potessero essere definite normali, gli avrebbe chiesto di Rabastan o lo avrebbe direttamente riconsegnato alle autorità, ma anche lei in quel momento aveva bisogno di risposte, se Rodolphus cercava Jane Anne cercava quasi sicuramente qualcosa che avesse a che fare con il Quartiere Francese e se cercava qualcosa nel suo territorio in quel momento per quanto ne sapeva lei poteva essere anche qualcosa che l' avrebbe messa in pericolo.

“Dimmi perché cercavi Jay e io non ti ammazzo”

“Oh Sophie lo sappiamo entrambi che non puoi ammazzarmi...se mi uccidi poi avresti bisogno di un altro corpo per il tuo amico qua dentro...”
“Non è mio amico”
“...e la tua situazione si farebbe addirittura più complicata di quello che già è. No, parliamo di qualcos'altro...hai visto mio fratello di questi tempi? Sai sono assolutamente certo che mi stia nascondendo qualcosa...e dopo la tua performance di stasera sono assolutamente certo che abbia a che fare con te...da dammi qualche indizio”
la donna cominciava ad agitarsi e con lei anche gli altri presenti, evidentemente la voce del suo arrivo in Inghilterra si era sparsa anche tra i nemici del paese, provò per un attimo ad immaginarsi la reazione che doveva aver avuto Rabastan alla notizia, soprattutto dopo che lei gli aveva garantito che mai avrebbe messo Adhara in pericolo portandola in Inghilterra e seppe con certezza di aver deluso Jane Anne alla quale aveva giurato che sua figlia non sarebbe andata incontro al destino della madre...il che riguardava anche l' avere a che fare con certa gente

“Non ci vuoi davvero parlare con me eh Deveraux? Allora parlerò io, dimmi come hai preso la notizia della morte del caro Evan? Eravate piuttosto intimi ai tempi della scuola...sai è stato ammazzato dal tuo nuovo, come chiamarlo...datore di lavoro? Sa che avevi un arelazione con il cugino della cara Bella? Ma immagino che tu debba averglielo tenuto nascosto...non staremmo qui a parlare altrimenti”

“Dove vuoi arrivare Lestrange?”

“Io e te, cara Sophie, siamo uguali!”
il tono soddisfatto dell' uomo disgustò la ragazza così tanto che avrebbe a quell' affermazione deisderato di rispondere con altri incantesimi...e lui se ne accorse, e dalla sua espressione soddisfatta Sophie comprese che era esattamente la reazione che si aspettava, ma si afrettò lo stesso a rispondere

“Noi non siamo uguali Lestrange, io non sono come voi”
“Oh ma sei più come noi che come quei ridicoli pezzenti che ci danno la caccia...ecco fors enon negli ideali ma nei metodi...non sarei legato e sanguinante a una sedia del tuo appartamentose così non fosse, se tu fossi davvero come quel cane di Balck a quest' ora io sarei in carcere, ma non lo sono e sai perché? Perché evidentemente tu hai più da guadagnare da me qui in questo stato che da me rinchiuso in una cella ad Azkaban... per cui perché non mi sleghi e non parliamo da persone civili?”
“Tu non sei una persona civile Rodolphus...e io non ti devo nulla. Dimmi cosa voleva da Jay”
l' uomo continuava a studiare la giovane donna di fronte a sé, ne studiava i movimenti e i tono, le meozioni e le reazioni alle sue evidenti provocazioni. Per qualche strano motivo Sophie Deveraux era convinta che ci fosse qualche suo secondo fine nel voler andare a cercare Jane Anne, cosa effettivamente vera, ma voleva divertirsi un po' dal momento che lui da quella conversazione non avrebbe guadagnato proprio nulla...avrebbe provocato un po' la strega e avrebbe scoperto se spaeva effettivamente cosa lo legava a Jane Anne.

“Sai Sophie...questa cosa che mi hai fatto è davvero divertente. Questo Finn deve essere davvero infuriato con voi perché ogni tanto mi passa alcuni dettagli della vostra vita a New Orleans e certi...certi Sophie sono davvero divertenti! Non posso credere che tu scopassi davvero con il vampiro che ha ucciso tua sorella, eppure dopo mio fratello e Rosier ero convintissimo che i tuoi standard, almeno per gli uomini avessi un certo livello”
“Adesso Basta!”

“Sophie calmati ti prego!”

Rebekah assisteva alla scena impotente e si rese conto che lei e Sophie erano stranamente simili, entrambe con un passato più oscuro di quello che davano a vedere ed entrambe desiderose che smpre quel passato restasse celato anche agli occhi delle persone che in teoria dovevano essere la loro famiglia. Ipotizzò l'idea di mettere a tacere quel bastardo prima che potesse riuscire nel suo intento di far davvero infuriare la strega

“Ah questa però! Hai davvero ammazzato una quattordicenne? E poi dici che non sei uguale a noi...ora che ci penso visti questi tuoi assurdi ricordi e i tuoi precedenti direi che se ti candidassi oggi per cercare di diventare mangiamorte nessuno potrebbe avere nulla da controbattere!”

e accadde, quello che sia Cami che Rebekah temevano fin dall' inizio di quel sadico interrogatorio accadde...Sophie non ce la faceva davvero più e come l' originaria aveva sperimentato su se stessa non sopportava né le provocazioni né che qualcuno si arrogasse il diritto di dirle cosa di giusto aveva o non aveva fatto, afferrò la lama argentata di un coltello e la piantò violentemente nella coscia del suo interlocutore che cercò suo malgrado di trattenere le urla, che ancora in gola gli si mutarono in un rantolio soffocato ed animalesco, la strega cominciò a rigirare la lama nella ferita appena inferta assicurandosi di procurare al mago il livello di dolore più alto ottenibile con quel piccolo oggetto, Camille lasciò la stanza disgustata dalla con la quale le due donne assieme a lei compivano atti del genere, si ritrovò a pensare che effettivamente neanche Sophie così gentile e ra poi così diversa da Klaus, raggiungense la stanza accanto dove trovò Vincent lasciandosi alle spalle la glaciale voce di Sophie che aveva ricominciato a trillare nell' precchio dell' uomo

“Stammi bene a sentire, tu mi dirai cosa diavolo volevi da Jane Anne chiaro? Oppure farò in modo che i tuoi allegri compari ti riabbiano a pezzettini... in maniera tale che il tuo signore si renda conto di cosa capita a chi si mette contro le streghe del quartiere francese, avevi ragione, noi non siamo come voi...quando noi vogliamo qualcosa la otteniamo”.

La bionda trovò lo stregone intento a studiare qualcosa seduto sul pavimento della camera, ma noappena la vide le rivolse il volto dipinto da quella che Cami sperò non essere compatimento

“Allora...non reggevi più?”
la ragazza bevve un sorso di quello che con suo grande sollievo era Whiskey da bicchiere abbandonato su uno scaffale senza chiedere il permesso sotto lo sguardo ora divertito di Vincent

“Avevo bisogno di cambiare panorama...cosa stai facendo?”
“Traccio una via sicura per raggiungere Mikaelson Court...sai ora che abbiamo la certezza che il corpo che ho scelto per Finn è davvero quello di un ricercato non sarà per nulla semplice arrivare dove dobbiamo passando inosservati...come ti senti? Rebekah ha detto che ultimamente non te la sei passata troppo bene”

la ragazza si sedette accanto all' uomo studianto i piccoli granellini di sale che ordinatamente tracciavano lunghe linee in quello che doveva essere l' antico territorio del Wessex...le venne spontaneo chiedersi quanti anni dovesse avere quella mappa che sicuramente così ben tenuta poteva essere solo di Elajah

“Sto abbastanza bene...diciamo che tutta questa situazione mi lascia un po'...stranita credo, sono troppe cose mescolate assieme”

“Non ho capito con che cosa stanno combattendo esattamente questi tuoi amici...Rebekah crede che ti stiano stressando troppo”

la ragazza si girò leggermente seccata

“E quando te le avrebbe dette tutte queste cose?”
l' uomo sorrise leggermente e si puntellò la tempia con l' indice facendo sospirare pesantemente la ragazza

“Non puoi entrare costantemente nella mente degli altri...lo trovo scorretto!”
“Che vuoi farci...in fin dei conti è pur sempre il cervello della mia ex moglie, non hai risposto alla domanda comunque”

“...contro il marchio di caino”

l' uomo la guardò un po' stranito e dopo aver capito che la ragazza non scherzava ma era davvero seria fischiò leggermente e riafferrando la bottiglia di Whiskey gliene versò un altro bicchiere...più soddisfacente di quel sorsetto che aveva preso prima.

Cami avrebbe voluto chiedergli di New Orleans...di Marcel e degli altri ma le parole le morirono in gola non appena sentì la porta dell' appartamento spalancarsi di botto, istintivamente scattò in piedi per andare a vedere cosa stesse succedendo ma fu tempestivamente bloccata da Vincent che le intimò di fare silenzio, la ragazza fece come suggerito e aspettò che l' uomo facesse quello che doveva fare

“Invisique”

la teneva stretta per mano e la guidò sulla soglia della soggiorno dove un giovane uomo dai capelli rossastri e una donna dagli assurdi capelli rosa stavano “parlando” con la sterga e l' originaria, i due si sporsero leggermente facendo attenzione a non fare alcun genere di rumore, solo perché non potevano vederli non voleva dire che non potessero percepirne la presenza.

“Tonks io posso spiegarti”

Cami capì che Sophie si rivolgeva alla ragazza dai capelli rosa la quale assunse un' espressione che era al limite del disgusto

“Non c'è nulla da speigare Sophie...dopo i fatti di qualche giorno fa Moody mi ha dato ordine di pedinarvi, per essere sicuri che non ci sarebbero state ritrsioni nei vostri confronti visto quello che era successo col mangiamorte...ma oggi! Tu hai sempre saputo chi era la misteriosa ragazza bionda, era con te maledizione! E poi questo...”

Camille notò la delusione nella voce della ragazza, mentre Vincent teneva d' occhio l'uomo dai capelli rossicci che aveva nel frattempo cominciato a girare per casa, probabilmente cercando loro due

“Perché lo hai portato qui...per ridurlo in quel modo poi? Sirius era sicuro che di te ci si potesse fidare...lui...lui lo voleva davvero So'. Hai idea di come la prenderà?”
“Mi dispiace... davvero, ma credimi non avevo altra scelta”

nella voce dell' amica Cami lesse sincero senso di solpa, e la ragazza doveva aver fatto altrettanto perché sembrava davvero sconvolta da quello che stava per fare, teneva la bacchetta puntata contro le due donne ma non poteva fare a meno di mostrare quella che era una leggera ombra di tristezza, la mano tremava mostrando agitazione, per un momento a Camille parve proprio che fosse lei quella nella condizione peggiore

“Allora dimmi perché? Se è un buon motivo davvero dimmi quale per favore!”

“Non posso”

“Non mi lasci altra scelta...Pevensy”

l' uomo richiamato abbandonò la sua ricerca e tornò nel soggiorno dalla sua collega.

“Sophie Deveraux, Eva Sinclair ...in virtù dei poteri conferitemi dal Ministero della Magia io vi dichiaro in arresto”

Cami fece per avvicinarsi ma fu di nuovo preventivamente fermata da Vincent che la trascinò in cucina dove stava l' unica finestra aperta della casa facendole cenno di scendere, la terapista rivolse un ultimo sguardo alle due amiche che nel frattempo stavano per essere, assieme all' uomo, condotte fuori...ma con grande sorpresa di Camille l' unica cosa che sentì fu un sonoro schiocco prima di vedere le donne sparire dal suo campo visivo. Ormai soli i due si sentirono finalmente liberi di confrontarsi

“Perché non abbiamo fatto nulla? Adesso cosa raccontiamo alle ragazze...avremmo dovuto intervenire”

la bionda smise di agitarsi solo quando le mani dell' amico le si posarono sulle spalle

“Cami..Cami calmati adesso. Non avremo otuto fare nulla, intervenire voleva dire attaccare quei due e darsi alla fuga con un ricercato, un' assassina, una complice di quelli che sembrano atti terroristici e un mago oscuro, sto parlando di me nel caso tu non avessi capito”

la ragazza sembrò finalmente rinsavire un po' e cercò di ritrovare la sua tipica compostezza

“Avremmo solo peggiorato la situazione...raggiungiamo gli altri e poi decideremo il da farsi. Sono certo che Klaus in tutti i suoi secoli di assassinii abbia ancora qualche conoscienza rilevante in questo paese, va bene?”
la ragazza sorrise debolmente ancora preoccupata per la sorte di quelle che erano a tutti gli effetti diventate parte della sua non sanguinea famiglia.

“Cosa facciamo capo?”
“Iniziamo col calarci dalla finestra”

“Non possiamo usare la porta? Non possono vederci tanto”
l' uomo scosse la testa e cominciò a sporgersi sul davanzale

“La casa potrebbe ancora essere sotto controllo...preferisco non correre rischi”

la ragazza si rassegnò all' idea e dopo aver l' amico raggiungere l' asfalto senza troppi problemi si decise a calarsi giù dall' edificio, ringraziando di non abitare troppo in alto.


Hogwarts 12 Ottobre 2013


Adhara, Theodore e Daphne si facevano strada tra gli studenti della scuola urtandone qualcuno e attirando per la loro andatura frettolosa e distratta gli sguardi contrariati di quei quadri che fino a qualche minuto prima erano semplicemente dei pezzi di tela. Arrivarono in prossimità del cortile dove un discreto gruppo di persone stava assistendo a quella che sembrava una lite tra la professoressa McGrannitt e un iomo robusto e un po' ricurvo che Adhara non aveva mai visto ma che fece impallidire i suoi amici accanto a lei, nessuno dei tre aveva pronunciato una parola da quando avevano lasciato l' infermeria ma la strega del quartiere Francese era troppo incuriosita da quello che stava capitando per non fare domande

“Nené chi è quello?”
“Quello è Alastor Moody, era il capo degli Auror ma doveva essere in pensione. Evidentemente la situazione del paese è così grave che il Ministero ha ritenuto opportuno rivolgersi a lui per affrontare la situazione”

la voce della McGrannitt ruppe il silenzio che si era venuto a formare tra i tre nonapenna Daphne aveva finito di parlare

“Alastor è solo un ragazzo...ragiona!”

“Non c'è nulla su cui io debba ragionare Minerva, o il signor Malfoy mi mostra il braccio o lo porto via a costo di caricaricarmelo sulle spalle!”

Adhara era così presa dalla conversazione tra i due che non notò la compagna Grifondoro avvicinrsi al suo gruppo,

“Hermione! Cosa stanno facendo?”
“Vogliono ancora vedergli il braccio...non hanno prove e io ho confermato che si trovava con me durante...durante qualsiasi cosa sia successa, ma Moody non se ne andrà senza qualcuno da interrogare. Il fatto che sia stata presa di mira Hogwarts lo fa imbestialire...diciamo che questa è la goccia che fa traboccare il vaso in un mese pieno di fallimenti”

Theodore si rivolse verso alla streghetta del quartiere francese che si era completamente straniata dalla conversazione

“Bene O'Connell, questo è il tuo momento”

la ragazza trascinò gli amici poco lontano dalla folla, cercando di non farsi suggestionare dal tono canzonatorio che Nott, come sempre, le stava riservando

“Ok, posso provare un incantesimo, uno dei nostri di New Orleans...puoi brevemente descrivere il segno sul braccio Nené?”
“è un serpente attorcigliato a un teschio...”

la ragazza si rivolse speranzosa verso Theodore sperando, visti i trascorsi di suo padre, che ne avesse un' idea un po' più precisa di quella che si era fatta lei durante il suo fugace scontro con Draco, il ragazzo allora prese l' avanbraccio di Adhara e cominciò a percorrerlo delicatamente e lentamente con i polpastrelli delle dita,

“Ecco mezzosangue...riesci un po' ad immaginartelo? Qui si attorciglia al teschio...qui c'è la testa e qui la coda...i contorni ssono normalmente molto scuri...è quasi vivo”

la ragazza rabbrividì leggermente a quel contatto inaspettato, il ragazzo da parte sua continuava a far scorrere le sue mani sulla pelle liscia della ragazza la quale concentrandosi sul movimento delle mani del ragazzo cercava di disegnare il tatuaggio nella mente...almeno per capire cosa avrebbe dovuto occultare, e più le sue dita la percorrevano precise più il marchio nero prendeva forma nella sua testa rievocando ricordi di quando ancora era bambina, di quando viveva con Rabastam e cosa fossero gli Auror neanche lo sapeva, ma comicniava a ricordarlo il braccio sinistro del suo padrino, con quello strano segno di cui solo ora cominciava a cogliere il significato, si riscosse brsucamente quando si rese conto che il contatto si era interrotto e che i suoi amici la stavano osservando aspettandosi che cominciasse da un moemnto all' altro.

“Ok..ehm va bene...Theo stammi davanti assicurati che la mia faccia resti coperta...Hermione e Daphne potreste far attenzione che non si avvicini nessuno? Vorrei evitare di finirci pure io in galera”

i tre fecero come gli era stato detto ed Adhara si ritrovò faccia a faccia con Theo

“Sai non vedo l'ora di vederti in azione!”

“Ero convinta che ne avessi avuto abbastanza l'altro giorno”

i due continuarono a fissarsi con aria di sfida finché la ragazza non ruppe il contatto visivo socchiudendo gli occhi per concentrarsi sull' incantesimo.

“...Phasmatos radium calaraa...”

appena riaprì gli occhi si ritrovò di fronte Theo che una volta ricevuto un cenno affermativo dalla strega si allontanò dalle ragazze per dirigersi verso Draco, pregando che l' incantesimo avesse funzionato, il biondo dal canto suo stava ancora discutendo con Moody rifiutandosi di mostrare il braccio perché lui non aveva, almeno per questa volta, fatto nulla di male.

“Draco mostragli il braccio avanti!”
la sicurezza nella voce del moro lasciò Malfoy decisamente confuso, lui sapeva...spaeva che era uno di loro e allora perché dirgli una cosa del genere? Tutte le domande otennero una risposta appena si voltò discretamente verso Daphne ed Hermione che affiancavano una delle quattro tremende che, notò il biondo con sorpresa stava sussurrando qualcosa...cammuffando le parole con una conversazione con le altre due. Si voltò di nuovo verso Theodore leggendo nei suoi occhi quella che doveva essere una promessa, qualunque cosa quelle tre stessero facendo la stavano facendo per aiutarlo.

Il ragazzo si alzò lentamente la manica della camicia senza avere il coraggio di guardare l' avanbraccio che piano piano veniva scoperto, ebbe la forza di riportarvici gli occhi sopra solo quando la voce della McGrannitt ruppe di nuovo il silenzio.

“Visto Alastor...non c'è nulla”

“Potrebbe essere nascosto!”

“Oh per carità Alastor sei veramente-”

ma prima che la donna potesse finire la frase con quello che di certo non doveva essere un complimento un uomo dai capelli rossicci irruppe nel cortile spostando su di sé l' attenzione dei presenti.

“è fatta signore l' abbiamo presa! Aveva ragione sa? Stava davvero nascondendo qualcuno ...e che qualcuno!”

Moody si voltò confuso e già martellato dalle parole del collega il cui sorriso smagliante contribuiva a rovinargli l' umore.

“Pevensy di chi stai parlando?”
“Di quella dannata strega signore. Ha fatto bene a farcela seguire, abbiamo preso pure Lestrange”
l' uomo si fece d'un tratto più attento...il cognome in questione lo aveva fatto rizzare immediatamente

“Ah ma non ce l' ha fatta stavolta...non ha neanche opposto resistenza!”
“Di chi diamine stai parlando Pevensy! Non farmelo ripetere”
“Della Deveraux signore...abbiamo arrestato Sophie Deveraux!”

Adhara non troppo distante udì come il resto dei presenti la notizia e dovette resistere all' impulso di saltare al collo del suddetto uomo per chiedere spiegazioni, invece si allontanò senza dare spiegazioni con gli occhi che cominciavano a velarsi di lacrime e percorsi diversi corridoi trovò finalmente le amiche intente ad uscire dalla misteriosa stanza va e vieni.

“Adhara che è successo? Pare tu abbia visto un fantasma”
“L'hanno arrestata Nique...hanno arrestato So'”

le quattro si scambiarono una eloquentissima occhiata...ora per loro sarebbero cominciati i problemi.






Chiedo umilmente scusa per questa assenza di mesi,

sono stata devvero impegantissima e non ho avuto la possibilità di aggiornare, spero comunque che gradiate il capitolo abbastanza lungo...mi farebbe tanto piacere che mi faceste sapere cosa ne pensate!

Grazie in anticipo a chiunque deciderà di spendere qualche minuto del suo tempo per esaudire questa mia richiesta.

   
 
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