Characters: Killian Jones; Peter Pan;
Pairing: KillianxPeter { captainpan };
Rating: NC-16
Genre: Introspettivo; Erotico;
Words: 520
Warning: slash; age difference;
Prompt di: HollyMaster Efp ~ OUAT; Hook/Peter: "Rimani sull'isola
con me, ti prometto che ci divertiremo come una volta."
Disclaimers: I personaggi di OUAT appartengono a chi di diritto.
Scritta per la
Drabble Weekend 19/09-20/09 2015 @We
are out for prompt
Era entrato coperto dall'urlo della risacca: un demone accompagnato dalla sua
ombra che volontariamente si addentrava nella tana del leone.
Seduto sul bordo della branda del Capitano, Peter ne sfiorò il disegno della
mascella con la punta delle dita, graffiandone la barba con le unghie. Sorrise
all'incresparsi delle labbra di Killian, leggendone il fastidio e il piacere e
ritrovandovi la familiarità dei vecchi tempi.
«È così che dovrebbe sempre essere, Killian.»
Un sussurro di troppo, il respiro soffiato sulla bocca del Pirata ed Hook
spalancava gli occhi di scatto, ritrovandosi il volto fanciullesco di Peter Pan
alla distanza di uno spiraglio d'aria. E a lui, l'aria, fu come se l'avessero
tolta.
La bocca si dischiuse solo in seguito per far entrare l'ossigeno, con esso
giunsero le parole: «Tu, piccolo demone!»
Fece per sollevarsi, ma qualcosa bloccava le sue braccia: un'ombra dagli occhi
rossi che schiacciava la sua contro il letto, mentre l'uncino e l'imbracatura
ridevano di lui dal comodino.
Anche Peter rise, di quella risata infantile e crudele che Killian conosceva fin
troppo bene, che temeva ed amava, con la stessa intensità con cui amava l'oceano
e lo temeva, forse addirittura di più.
«Non dare bado a lui, ho pensato che con un piccolo aiuto sarebbe stato più
facile convincerti.» Peter non si era allontanato dal suo volto e le sue labbra
sfioravano quelle del Capitano ogni volta che le muoveva per parlare.
Killian fece schioccare la mascella, ma tutto quello che incontrarono i suoi
denti fu l'aria, mentre il ragazzo che non cresceva si tirava indietro
sfuggendogli, come se volasse.
«Convincermi a fare cosa?» gli domandò.
«Ormai pensavo lo avessi capito, Pirata. Voglio che tu rimanga.»
«Mai.»
Peter rise, si alzò in piedi davanti agli occhi di Killian che di colpo si erano
fatti attenti, salivano e scendevano sulle forme sottili del suo corpo; aveva
provato ad immaginarlo adulto, lontano dalla malizia di ragazzino in cui
Neverland lo aveva bloccato, ma ogni volta si presentavano gambe snelle davanti
ai suoi occhi, fianchi stretti e muscoli tesi sotto la perfezione della sua
pelle chiara, morbida, che lo invitava a morderlo e a prenderne un altro
pezzetto. In cambio avrebbe dovuto dargli solo la sua anima.
«Mai.» ripeté, la bocca secca e la lingua che passava e ripassava sulle labbra.
Aveva il respiro pesante e le brache di pelle erano una costrizione dolorosa che
stava già maledicendo.
Peter scrollò le spalle e la casacca fu a terra.
«Ho tutto il tempo per farti cambiare idea.»
Rise e i pantaloni gli scivolarono giù dalle gambe.
Reclinò il capo e lo sguardo di Killian fu intrappolato al suo.
Si arrampicò sul letto, gli arti che si tendevano in un disegno perfetto e le
curve dei glutei che trovarono posto contro il cavallo dei pantaloni del pirata,
gonfio della sua eccitazione.
Peter si curvò su di lui, le dita piccole gli raccolsero il volto e le labbra
(Dio, le sue labbra!) lo baciarono rimettendogli in circolo quel veleno che
già una volta lo aveva consumato da dentro e lo aveva reso suo.
«Rimani sull'isola con me, ti prometto che ci divertiremo come una volta.»