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Autore: cioco_93    01/12/2015    2 recensioni
Un amore oramai adulto, un omicidio con mille testimoni ma nessun sospettato, e una bambina già vista di cui non si riesce a scoprire nulla.
180 giorni dopo gli avvenimenti del film, Veronica ritorna sul ring di Neptune affiancata da vecchie e nuove conoscenze, e immersa in una nuova indagine ad alta tensione, senza mai dimenticare però gli aspetti sarcastici, divertendi, di amicizia e romantici che 3 stagioni di serie e un film hanno saputo regalarci.
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Logan Echolls, Un po' tutti, Veronica Mars
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera.!! rieccomi finalmente con un nuovo capitolo. Ringrazio tutti quelli che hanno iniziato a incuriosirsi alla storia, e avviso che i primi capitoli saranno piuttosto semplici, ma devo pian pianino introdurvi al caso, in modo da non farvi perdere quando lo renderò più vivo e contorto ahahah Detto ciò vi auguro buona lettura

2. Poche utili informazioni


Martina Lorez,
è questo il nome che risulta dai documenti ritrovati sul corpo della vittima.
Purtroppo, rispetto ai database, risulta anche che il nome sia falso,
come quello della ragazzina di cui era in compagnia durante la sparatoria.
Le autorità pregano quindi, chiunque abbia delle informazioni o riconosca le due vittime,
di presentarsi nell'ufficio dello sceriffo il più presto possibile”



I notiziari trasmettevano oramai le stesse notizie da ore, ma nessuno pareva dare segni di utili informazioni.
Oramai erano le 22.30 e l'ufficio dello sceriffo era un via vai di cialtroni o passanti, che presupponevano di avere visto qualcuno sparare, qualcuno scappare, ecc ma senza mai arrivare ha un dettaglio interessante. Papà stava per dare di matto, e io finché rimanevo bloccata ovviamente non potevo dargli una mano.
Non ero una testimone chiave che poteva dare dettagli, ma quando ero rientrata nella Hall dell'aeroporto e mi ero avvicinata alla ragazzina sporca di sangue, la piccola come se mi conoscesse, aveva deciso di aggrapparsi a me e non volersi più staccare. Non aveva ancora versato una lacrima e nemmeno proferito parola. Io e Logan una volta arrivata l'ambulanza e i vari agenti, decidemmo di accompagnare noi stessi la ragazzina al commissariato e da quel momento non ero più uscita da quei uffici.
Avevo lasciato andare il mio fidanzato a casa, dopo ore di viaggio e di jet leg aveva decisamente bisogno di riposarsi, mentre io ero rimasta a tenermi cura della bambina.
- Tesoro cosa ci fai ancora qui.?? pensavo fossi andata via da ore – Mi domandò mio padre uscendo dal suo ufficio, notandomi ancora seduta davanti alla reception.
- E come facevo.?? la piccola non si è voluta staccare da me nemmeno quando sono arrivati i servizi sociali. Non ha detto una parola, nemmeno come si chiama. Si è aggrappata a me e non mi ha più lasciato – gli raccontai mostrandogli la ragazzina che dormiva sulle mie ginocchia.
- Immagino che non era così che avevi programmato la giornata per il ritorno di Logan – commentò sarcastico sedendosi accanto a me.
- Decisamente no. Ma oltre a questo avrei preferito rendermi utile in qualche modo – constati iniziando ad accarezzare la piccola testolina bionda che dormiva beata – Avete scoperto qualcosa di utile.? - domandai infine.
- Niente. La donna che accompagnava la bambina aveva dei documenti falsi, e la piccola pure. Infatti avrei bisogno di te e Mac una volta che riuscirai a uscire da qui. Avevano due passaporti falsi, e dovete rintracciare quanto meno da dove provengano, io da qui non ho gli accessi giusti – constatò lo sceriffo.
- Domani mattina ci penso io, non ti preoccupare. Piuttosto con lei adesso come facciamo.?? - chiesi perplessa. Papà la prese in braccio, e la bambina oramai in un sonno profondo non fece finalmente resistenza.
- Vai, adesso mi invento qualcosa – mi rispose baciandomi in fronte. Annuì stancamente e mi diressi finalmente verso l'uscita, quando mio padre richiamò nuovamente la mia attenzione – Ah, e salutami Logan – concluse con fare di rimprovero ma allo stesso tempo malizioso. Sorrisi come una ragazzina e finalmente mi avviai fuori.

Quando entrai nella casa, il silenzio regnava sovrano, e trovai Logan addormentato sul divano. Sembrava così stanco, che non ebbi le forze di fare l'egoista e svegliarlo. Andai a prendere una coperta dalla camera da letto, ma quando iniziai a coprirlo, l'uomo diede finalmente dei segni di vita.
- Non avrai veramente pensato di lasciarmi dormire sul divano.? - Domandò lui ancora mezzo addormentato tirandomi a se.
- Sembrava che dormissi così bene, non volevo disturbare – dissi con una tenerezza decisamente non da me.
- Oh come siamo dolci mio piccolo Marshmallow – constatò divertito il ragazzo baciandomi. Un bacio dolce, all'inizio, passionale a seguire, che ci portò in men che non si dica a spostarci in camera da letto, e a colmare le distanze di quei 180 giorni.
La mattina seguente fu il forte odore di caffè a risvegliarmi. Trovai infatti Logan in cucina intento a preparare la colazione ancora in boxer. Ultra sexy, non posso aggiungere altro.
- Teoricamente sarebbe stato carino che mi alzassi io a preparare qualcosa di buono per darti il bentornato – commentai avvicinandomi al bancone.
- Concordo in pieno Veronica. Ma essendo che non ho fatto in tempo a metter piede fuori dall'aeroporto, per vederti già coinvolta sulla risoluzione di un misterioso caso d'omicidio e sapendo che passerai tutta la giornata chiusa in ufficio a lavorarci, mentre io bighellonerò in giro per la città, ho immaginato che ne avessi bisogno tu più di me di una gustosa ed energetica colazione fatta con amore dal uomo – rispose divertito lui posandomi davanti agli occhi un piatto pieno di deliziosi pancake.
- Per bighellonare cosa intendi di preciso.??- domandai incuriosita dai programmi del ragazzo fiondandomi sulla colazione.
- Un po' di surf con Dick la mattina e un po' di shopping nel pomeriggio – accennò Logan vago.
- Tu odi lo shopping marinaio – commentai perplessa e divertita.
- Non fare l'investigatrice con me Mars. Devo comprare un po' di cose, capita anche a noi uomini – rispose lui tutto serio. Scrollai le spalle e mangiando l'ultimo boccone mi alzai dallo sgabello per avvicinarmi al ragazzo.

- Va bene, vedrò solo di occuparmi dei casi di lavoro – dissi baciandolo dolcemente – Ora scappo, grazie della colazione – conclusi poi velocemente andandomi a cambiare.


Un ora dopo ero fissa davanti allo schermo del computer a cercare di capire qualcosa sulla misteriosa coppia, ma svariate ricerche con le poche informazioni di cui eravamo in possesso, non portavano a nulla. Solo verso ora di pranzo le cose finalmente iniziarono a smuoversi.
- Cavoli, non volevano proprio esser rintracciate le ragazze – esordì Mac entrando nel mio ufficio – ma io sono un genio del computer e quindi sono riuscita a scoprire un po' di cose interessanti – concluse fiera sedendosi davanti a me.
- Spara – risposi mettendomi comoda.
- Allora il volo che è atterrato qui a Neptune proveniva da Sidney, ma chiunque abbia avuto interesse a spedire qui le due ragazze risiede a Melbourne. Sono riuscita a entrare nell'ID di chi ha venduto i passaporti. Ha avuto uno scambio di mail con questo “DL87” con il quale si accordano dove e quando la donna con la bambina sarebbero venute a ritirare e pagare, ovviamente in cash, i passaporti. Non si presenta mai, ma si intende che quindi è un terza persona che ha organizzato il tutto. Purtroppo ha usato un computer di un internet point, ma sempre dallo stesso negozio e in un lasso di tempo che va da settimana scorsa a due addietro – iniziò a raccontarmi la ragazza.
- Normalmente ti direi che è fantastico, ma risalire a chi abbia usato quel computer dalla California la vedo abbastanza surreale come cosa anche per me – replicai perplessa.
- Infatti è qui che è entrata in scena la mia parte geniale, cosa credi.?? Ci ho messo un po', ma la meglio Hacker che c'è in me ha avuto la meglio. Sono riuscita ad entrare nel softwer del computer generale di questo “Flower internet Point” di Melbourne, che fortunatamente tiene tutto il suo database dei clienti sul computer, ed entro domani mattina avrai il registro di chiunque abbia usato i computer del negozio nell'ultimo mese – disse fiera la mia amica.
- Questo è uno dei motivi per cui sei la mia migliore amica - dissi finalmente sorridente – Direi che ora ci possiamo permettere un bel pranzetto – conclusi entusiasta alzandomi e dirigendomi finalmente fuori dalla stanza.

Nel pomeriggio mi diressi diretta da mio padre, per aggiornarlo su quel poco che avevamo scoperto e per sapere se c'erano novità riguardo le vittime.
- Purtroppo anche qui le informazioni che abbiamo ottenuto sono poche – iniziò a raccontarmi lo sceriffo abbattuto – gli esami medici hanno semplicemente rilevato che la bambina e la donna non erano imparentate, e in più anche il biglietto aereo è stato pagato al momento in contanti -
- La piccola ha parlato.?? - chiesi preoccupata per le sorti della ragazzina. Non sapevamo niente di lei, nemmeno l'età era sicura, se non che fosse intorno ai dieci anni.

- Niente. Non parla con nessuno. Ha passato la notte in ospedale, per accertamenti, ma gode di ottima salute e non abbiamo idea di cosa farne. Non possiamo rimpatriarla, ne lasciarla in una casa famiglia perché è pur sempre coinvolta in caso di omicidio. Qui non può stare, ma bisogna in qualche modo tenerla sotto controllo. Sto vagliando l'ipotesi di portarla a casa da noi. Non vedo molte altre opzioni – disse l'uomo guardandomi quasi come in accettazione della sua richiesta.
- Una scelta assurda, ma credo che effettivamente sia la cosa migliore. È da sola qui, lontano da chiunque possa essere la sua famiglia, l'unica persona che conosceva è morta ed è solo una bambina. Ti darò una mano papà, puoi stare tranquillo – gli risposi serena.
- Bhè, ti alleni a fare un po' la mamma per un futuro – constatò divertito l'uomo, e non potei che Sgranare gli occhi facendomi andare di traverso il caffè che stavo bevendo.
I figli erano un futuro che effettivamente desideravo, ma adesso non era sicuramente il momento di parlarne.

  
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