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Autore: Kikyo90    01/12/2015    1 recensioni
[Dari]
In realtà, Vero, a casa di quel ragazzo ci era andata ma c'erano stati solo dei baci. Era stato così dolce da non cercare altro per non spaventarla, quella volta...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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***                                                                                                                                                                                                                                                                               Sento la voce di mia mamma che mi parla, che mi chiama in lontananza. Ultimamente sono sempre da lei, sarà che non ho voglia di rimanere solo... a stare soli si é ancora più tormentati dai pensieri.                                                                                                                                                                                                                                                                            So che dovrei risponderle, ma sono troppo sovrapensiero anche qui... quella ragazza... così simile a me e diversa da Erica, cosa faccio?                                                                           Non é che abbia avuto particolari reazioni, ieri... se le interesso tanto come dice mia mamma, doveva avere un minimo di reazione. Forse dovrei provare in altri modi... lei non mi dispiace, ed é così difficile trovare una ragazza simile a me...

-Fabio! Ma sei vivo?

-Ehh?

-Fabio, oggi sei sulle nuvole... che combini?

-Ma niente, mamma... stai tranquilla.

Cercai di sorridere per rassicurarla, ma non sembrò funzionare granché.

-Fabio, c'entra mica Erica?

Centro...

-Sì e no, mamma... a tratti sono schifato da quello che ha fatto e, altre volte, non so se voglio vederla ancora. Sai, tre anni sono lunghi da lasciar perdere...

-Tesoro,-si sedette vicina a me, abbracciandomi-so che puoi anche aver paura, adesso. Non ti dico subito, ovviamente con i tuoi tempi, ma dovresti cercare di interessarti ad altre ragazze. Te lo dicevo che ti stava solo usando, Erica... secondo te perché non voleva farsi mai vedere con te di giorno?

-Sì, lo so... sto cercando di lasciarla perdere del tutto e di seguire il tuo consiglio. Sai, sono uscito con la tua collega...

***

-Dio, Ele *-* Ancora non ci credo... poi ha anche detto di sì quando gli ho detto che potevamo rivederci *-*

-Ehm, sì, Vero... come dirtelo in modo delicato... hai rotto le balle, sono due ore che ripeti sempre la stessa cosa!

-Scusa...-rispose, l'altra, grattandosi la testa imbarazzata.

-Te lo avevo detto che gli piaci u.u Donna di poca fede u.u

-No, ma non credo... sì, magari gli sono simpatica ma non credo di più...

Ad interrompere le due ragazze, arrivò il cameriere del bar in cui erano che aveva portato loro le cose che avevano ordinato. Una coppa di frutta e gelato per Elena e una cioccolata calda per Vero.

-Ma come diavolo fai a bere quella roba con questo caldo?-le chiese la rossa, con occhi sgranati.

-Io non sento mai caldo, dovresti saperlo u.u

-No, l'unica cosa che so é che non sei umana u.u

-Ebbene sì, sono un vampiro u.u

-Dopo devi andare da Trony, allora?

-Sì ma, oggi, non c'é... di solito martedì fa il mattino. Poi, sinceramente, non me ne frega un cacchio se c'é o non c'é... tanto, fra due week end, me lo vedrò perennemente davanti per sette mesi.

-Davvero non ti interessa più?-le chiese Elena, scettica.

-No, comunque non come prima... tranquilla, non corro il rischio di ricascargli fra le braccia.

-E vorrei vedere, ti accoppo con le mie mani se lo fai O.O

-Mi accoppi o mi abbicchieri?-chiese Vero, soffocando una risata.

Poco ci mancò che, ad Elena, andasse per traverso il gelato per la battuta mal riuscita.

-Tu sei una causa persa! Non dire altro, non dirlo!

Ormai, l'altra, era in preda alle risate.

-Meglio che vado a farmi 'sto lavoro, va, sennò non vado più...-disse, fra una risata e l'altra.

-Ecco, meglio che vada va... folle!

-Retromarcia no?-rispose Vero, con tono innocente.

-Ma che cazz O.O Vai, va! O ti tiro qualcosa dietro!

Vero salutò Elena, ridendo ancora, preparandosi per andare da Trony. Si sentiva abbastanza tranquilla; alla fine, con Daniele, erano rimasti abbastanza in buoni rapporti... di Chris era vero che non le importava più, almeno in parte. Cioé, quello che provava per lui ormai si era spento. Quello che ancora la tormentava era il ricordo delle sue parole... il giorno che era andato a trovarla al lavoro, in pausa, per poi dirle che che gli aveva fatto piacere e non vedeva l'ora di rivederla.

Quegli occhi e il modo in cui l'avevano guardata prima di baciarla le davano ancora i brividi. Si chiese come facesse a recitare così bene... gli occhi non dovrebbero essere la parte più sincera?

"Evidentemente no..."-si rispose, mentre scendeva dalla macchina.

Era arrivata al Trony, prese un sacchettino ed entrò. Rimase un attimo immobile, trovandosi davanti chi non doveva esserci.

"Ma porco bipede, non doveva fare il mattino?"

-Buon giorno, chi si rivede...-disse lui, espressione indecifrabile, andandole vicino.

-Ciao...-rispose lei, molto freddamente, passandogli oltre per andare a fare il suo lavoro.

Doveva appiccicare delle etichette di sconto sui tablet Samsung e sfiga voleva che fossero proprio nel reparto di Christopher.

Dopo quel saluto lui la ignorò per un po'. Ovviamente, lei, fece lo stesso; di certo non voleva che notasse quanto era ferita.

Sì, lo era ancora... ma, forse, ce l'aveva più con sé stessa per aver creduto alle sue belle parole.

-Ma per favore, ma quanto sei coglione...-borbottò, sottovoce.

-A chi fai tutti questi bei complimenti?

Una voce dietro di lei la fece sobbalzare, si girò e vide che era lui.

-A nessuno...-rispose, sempre più freddamente.

-Ma é morto qualcuno? No, perché mica me lo spiego tutto 'sto gelo...

-Vedi un po', vuoi che ti salto in collo per abbracciarti?

-Non mi dispiacerebbe mica un suo abbraccio... anche un bacino, magari.

-Sé, col cazz...

-No, con le labbra u.u

Vero si girò, per un attimo, guardandolo con occhi spalancati.

-Guarda che puoi anche ridere, eh!

-Non ne ho molta voglia, al momento...-si girò di spalle per finire il suo lavoro.

Il ragazzo la guardava, forse senza realmente capire il perché del suo atteggiamento.

-Perché non mi guardi? Non mi piace parlare senza guardare in faccia una persona.

-Allora torna al lavoro, semplice no?

Le poggiò una mano sulla spalla per farla girare. Lei si sforzò di guardarlo, cercò di non lasciar trasparire niente di quello che provava.

"Dio, che occhi... se non lo conoscessi direi quasi che é sincero..."

-Allora, cosa vuoi?-gli chiese, freddamente.

-Hai la stessa vitalità di un bradipo narcotizzato.-disse lui, alzando gli occhi al cielo-Prima non eri mica così...

-Se sono diventata così é solo colpa tua, ricordalo... io potevo veramente interessarmi a te, tu mi hai presa per il culo e basta...

-Ma non é vero, tu mi interessavi...

-Certo, ti interessavo talmente tanto da dire le stesse cose alla mia amica, vero? "Averti qui sarebbe un dolce risveglio"-disse, imitandolo sprezzante-Ma per favore! Tu non sai cosa vuol dire avere o volere qualcuno accanto!

-Io...

Christopher cercò di ribattere ma, lei, lo interruppe subito.

-Guarda, lasciamo perdere... hai fatto abbastanza danni. Se vuoi scusarmi, adesso, devo andare...

Si dileguò, prima che lui potesse dire qualsiasi cosa. Il ragazzo la guardò andare via; era fra l'arrabbiato (nessuna lo aveva mai respinto in quel modo) e il dispiaciuto (mentre scappava, gli era sembrato di vedere una lacrima scivolare sulla guancia di lei).

"Bah, alla fine non ho fatto niente di male..."-pensò lui, con un'alzata di spalle, per scacciare il senso di colpa prima di tornare al lavoro.

Intanto, Vero, si era appena seduta in macchina. Si asciugò la guancia, sperando che lui non si fosse accorto di niente.

Si odiò per quella reazione, era del tutto fuori luogo... non era amore o qualche altro sentimento, come detto prima quello che provava per lui si era spento. Ritrovarselo davanti, così, le aveva riportato alla mente non solo le cose che le diceva ma tutti i baci che si erano scambiati... il modo in cui l'aveva stretta mentre la baciava e l'averlo trovato a fissarla quando aveva aperto gli occhi... ancora non si capacitava di come facesse a mentire così bene.

Stava per mettere in moto e tornare a casa, quando le squillò il telefono. I pensieri di poco prima sparirono quando vide chi era.

-Ciao Fabio, come va?

-Bene, grazie, tu?

-Diciamo bene, dai... ho fatto un lavoretto e stavo per tornare a casa.

-Sei ad Aosta?

-Più o meno, sono davanti al Trony. Perché?

-Mi chiedevo se ti andasse di assistere alle prove e, poi, di mangiare qualcosa insieme.

-Certo, molto volentieri-rispose lei, sentendo ritornare il sorriso-Per che ora diresti di vederci?

-Fra un'oretta può andare bene?

-Sì, ottimo, così ho tempo per andare a casa a cambiarmi..

-Allora facciamo due orette, va..-rispose lui, ridacchiando.

-Ohh, ho fatto ridere il tenebroso Fabio per la seconda volta!-disse la ragazza, fintamente sorpresa.

-No no, é solo la tua impressione u.u

-Certo, come no... comunque, spiritoso eh! Io sono velocissima a prepararmi u.u

-Uhm, sicura? Io me ne accorgo con mia sorella, una volta che ha messo tipo tre ore per prepararsi ad uscire... una roba assurda!

-Naa, io sono molto più rapida u.u

-Vedremo....-la provocò lui-fra un'retta al caffé dell'altra volta?

-Affare fatto, ci sarò u.u

-Vedremo u.u A dopo, Vero...

-A dopo, Fabio.. ciao.

"Fanculo, Christopher... non mi hai voluta? Ci hai perso solo tu..."

Avviò la macchina e si diresse da Elena, abitava lì vicino e si sarebbe sbrigata prima.

***

Mamma, che rottura 'sto telefono... ma chi é? Ma che vuole Dario?

-Pronto, che vuoi?

-Sempre amichevole, eh... mi spiace disturbarla, signor vampiro, ma pensa di farsi vedere oggi, alle prove?

-Sì, ovvio, ma ti avevo detto che arrivavo un pelo in ritardo...

-Guarda che, a me, non hai detto niente...

-Ma sì, ti ho mandato un messaggio prima. Ti ho scritto che arrivavo dopo perché sto aspettando una persona.

Ehm, ok, perché lo sento ridacchiare?

-E bravo Fabio, nuova vittima?

-Ma quanto puoi essere scemo?-gli chiedo, alzando gli occhi al cielo.

-Io potrò anche essere scemo ma, tu, non hai neanche negato.

Quanto odio quando fa questa voce idiota...

-Comportati bene o me la farai scappare, va '-.-

-Poi dovrai raccontarmi un paio di cose u.u Ero rimasto ad Erika che non sapeva se lasciarti o no...

-Lasciamo perdere, va... comunque, dopo, la conoscerete perché l'ho invitata ad assistere alle prove.

-Ohh, evento storico... Fabio invita una ragazza a sentirci alle prove e ci si fa vedere in pubblico di giorno!

-Ma che cretino... vedi di comportarti bene, dopo '-.-

-Fidati di me u.u Bravo bambino, io u.u

-A posto siamo '-.-

-Vabbé, se tardi o non arrivi capirò perché..

Ma che idiota!

-Tu non sei normale, lasciatelo dire... ci vediamo dopo, va.

Chiudo la telefonata, senza neanche ascoltare la sua risposta. Certo che, quando ci si mette, é proprio cretino... guardo l'orologio, cinque minuti e dovrebbe arrivare.

Per poco, Marta, non mi metteva nei guai l'altro giorno. Non mi aspettavo che la riconoscesse... fortuna che, Veronica, mi ha creduto e non ha fatto troppe domande. É enigmatica quella ragazza, non é come le altre.

Riguardo l'orologio, ormai dovrebbe quasi esserci, quando sento due mani che mi coprono gli occhi.

***

Vero non sapeva cosa la spinse a fare quello che fece. Lo vide, di spalle, lo riconobbe e gli si avvicinò. Lui non se ne accorse e pensò di fargli una sorpresa.

-Chi é?-gli chiese, coprendogli gli occhi con le mani.

-Uhm, guarda, non saprei proprio u.u-rispose, lui, mentre si girava-Forse la befana u.u

-Attento a come parli, eh..!

-Dai, parmalosona, che scherzavo!

-Da quando, il tenebroso Fabio fa queste battute? u.u

-Ogni tanto rido anche io.. ascolta, adesso andiamo in sala prove che é qua vicino, proviamo un'oretta o due e, poi, andiamo a mangiarci qualcosa. Va bene?

-Sì, va bene.. così conosco anche gli altri *-*

Vero non vedeva l'ora, anche se le piaceva Fabio era pur sempre una fan del gruppo ed era più che felice di vederli di nuovo di persona dopo cinque anni.

-sì, certo, gli altri...-disse, Fabio, alzando gli occhi al cielo e battendosi una mano sulla fronte-Vero, ascolta, ti chiedo scusa in anticipo...

-Per cosa?-chiese lei, confusa.

-Temo che lo capirai dopo... '-.-

-Ma é successo qualcosa?

-No, figurati, niente di grave...

La ragazza era sempre più confusa. Guardava Fabio con aria interrogativa mentre, lui, apriva una porta situata dietro un centro benessere che si trovava vicino al caffé dove si erano visti la prima volta.

Entrarono in un corridoio abbastanza stretto, al fondo del quale c'era una piccola saletta.

-Toh, ecco il ritardatario!-esclamò, Daniel, ridacchiando.

-Su che, il ragazzo, aveva le sue buone ragioni.. certo che ci potevi anche mettere un po' di più, eh, figlio mio u.u Guarda che me la lasci insoddisfatta questa povera ragazza u.u

Fabio si girò verso Veronica, con uno sguardo da "ecco cosa intendevo, scusami".

-Se la smettete di fare i cretini, posso presentarvela prima che scappi via...-disse, lui, alzando gli occhi al cielo.

Vero si avvicinò a Fabio, con gli occhi spalancati e rossa come un peperone.

-Vero, anche se li conosci già te li presento... lui é Daniel e, questo alla mia sinistra, é il Pirlovano '-.- Non ci badare a quello che dice, il cervello lo ha abbandonato parecchio tempo fa '-.-

-Piacere di conoscervi, ragazzi..-fece lei, stringendo loro le mani, ancora un po' in imbarazzo-come state?

-Bene, grazie, tu?-le chiese, Daniel.

-Diciamo bene, dai.. diciamo che mi fa un pochino strano essere qui con voi.

-E così,-disse Dario, sogghignando-tu sei la ragazza che ha scatenato gli ormoni del nostro tenebroso...

-No, beh, io...-balbettò lei, guardando Fabio in cerca di aiuto.

-Vedi di scatenarlo bene, stasera, così mi arriva bello pimpante al concerto di domani..

Dire che, Vero, era bollente ormai era poco. Per fortuna intervenne Fabio.

-E meno male che ti avevo detto di comportarti bene '-.- Se me la fai scappare, poi, ti faccio scappare io '-.-

-Scusa,-disse Dario, porgendole la mano e facendo una faccetta da bimbo dispiaciuto-non volevo metterti a disagio... ricominciamo da capo, ok? Io sono Dario, ma puoi chiamarmi Dari.

-E, io, sono Vero ma puoi chiamarmi anche Vere, Ve, o Veve..

-Ok, adesso che il bimbo ha capito come comportardi possiamo andare a provare u.u-disse, Fabio-Vero, tu puoi sederti qui al al tavolino; se ti da fastidio il suono esci un attimo o rischi di rimbambirti come me..

-Ma no, tranquillo, sono abituata alla musica ad alto volume..

-Ok, ottimo..

Il ragazzo le scompigliò affettuosamente i capelli, prima di lasciarla per tornare dagli altri.

  
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