Fanfic su artisti musicali > David Bowie
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Autore: Rosysmith    01/12/2015    2 recensioni
Un dolce incontro che cambia due vite, un amore che sboccia e che si evolve nel corso di una vita. Una promessa che forse non e' destinata a rimanere semplicemente tale.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti. Eccomi qui a cimentarmi in una nuova fan-fic. Spero proprio che vi piaccia perche' l'ho scritta in un momento emozionante della mia vita avendo come sottondo la meravigliosa canzone "wild is the wind" di David Bowie. Buona lettura ;)

                                                          PROMESSA
Quando lo incontrai per la prima volta avevo solo dieci anni. Lui ne aveva trenta ed era già conosciuto in tutto il mondo.
La mia piccola manina venne tirata dalla mamma, era così arrabbiata con me. Continuava a dire che non era una brava persona quella, sussurava parole d'odio che al tempo nella mia ingenuità ancora non capivo affondo. Dal canto mio, riuscivo solo a vedere quei grandi occhi, così uguali e diversi insieme.
Vidi che lo stavano portando nella sala degli interrogatori, io sfuggii a mia madre, scappando dalle guardie che cercavano di prendermi. Non avevo paura, c'era solo lui per me.
Arrivata al suo cospetto lo abbracciai, era altissimo, riuscivo a malapena ad arrivare ai suoi fianchi.
Lui ne rimase sorpreso, mi scompigliò un po' i capelli e si chinò per guardarmi meglio. Mi girai verso la mamma, mi guardava adirata e stranita, le guardie intorno a noi cercavano di capire le sue intenzioni ma, credo, decisero di non intervenire.
-Cosa fai, piccolina?- mi chiese piano, con gentilezza. Io arrossii e girai la testa di lato, distogliendo lo sguardo.
-Sei un principe per caso?-. Rise di gusto e allora mi voltai con un delizioso broncio offeso.
-Non credo che "principe" sia una definizione adatta a me. Forse sono un duca, forse un bandito, e chi lo sa?-.
Gli schioccai un baciò sulla guancia. Poi gli sussurrai: 
-Che tu sia un duca o un bandito, io un giorno ti sposerò, promesso-. Lui sorrise e mi rispose: 
-Non vedo l'ora-.
Lo portarono via, mia mamma mi diede uno schiaffo e non mi accompagnò piu' a prendere quel film che tanto volevo vedere.

Dieci anni dopo, passeggiando per Berlino, lo rincontrai, il mio duca.
Stava camminando accompagnato dal suo menager. Quella sera ci sarebbe stato il suo concerto e, come in ogni capitale europea, io avevo comprato il biglietto per il posto davanti al palco. Lui girò lo sguardo, i nostri occhi si incontrarono, i suoi sempre così diversi e bellissimi.
Si voltò verso il menager, gli sussurrò qualcosa e con passo spedito venne verso di me. Al mio cuore mancò un battito.
-Ciao piccolina- sorrisi, ricordando quel dolce nomignolo.
-Ciao duca- sorrise di rimando -Avevamo una promessa in sospeso, mi pare- arrossii, pensando alla sfrontatezza di quella volta. Ero intenerita dal fatto che lui si ricordasse di me però.
-Beh è sempre valida- abbassai lo sguardo, sorpresa di me stessa. Da dove mi era saltata fuori una proposta del genere?
-Ci speravo un po' sai?- tornai a guardarlo. Da vicino i suoi occhi erano ancora piu' belli, sembravano ingrandirsi sempre di piu', solo qualche secondo piu' tardi capii il perchè. Mi stava baciando, un bacio di quelli che si danno ai bambini piccoli, eppure per me così pieno di passione. Era come se in quel momento tutto ciò in cui avevo creduto si stesse concretizzando.
-David- sussurai e da lì incominciò tutto. 


 
   
 
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