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Autore: Panenutella    01/12/2015    2 recensioni
Dal primo capitolo.
"Uno spiraglio fra loro e lo vedo: rimango sbalordita.
Alto, due spalle larghe così, capelli scuri, ricci e lunghi, occhiali da sole, maglietta grigia a maniche corte, tatuaggi lungo tutto un braccio.
Mannaggia la miseria.
È Harry Styles."
Basta capitare nel posto e nel momento voluti dal destino, e l'impatto dell'incontro tra una non-fan italiana dei 1D e Harry Styles cambierà per sempre le vite di entrambi.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 – Incontro

Oggi è una di quelle giornate di aprile in cui sei fuori di casa senza giacca e non rimpiangi di non avere con te una felpa calda, ma rabbrividisci comunque dal freddo anche se sei seduto al sole da tre ore consecutive.
Io sono in leggins, sneakers, maglietta bianca e camicia rossa a quadri, e ho freddo. Sono seduta per terra davanti al Colosseo, cercando di renderne una copia fedele su uno dei fogli bianchi del mio album da disegno. Ho le mani sporche di carboncino e una gomma pane quasi completamente logorata in una tasca del borsone accanto a me, e non sono mancati i turisti che mi hanno lanciato monetine da cinque o dieci centesimi pensando che stessi chiedendo l’elemosina.
‘Sti turisti.
Almeno sette di loro nell’ultima ora si sono messi davanti a me per scattarsi selfie del Colosseo, incuranti del fatto che mi stavano facendo ombra e, soprattutto, mi coprivano la visuale. Santa pazienza…
Intanto che finisco i dettagli del suolo lascio correre i pensieri. Ogni tanto mi piace ricordare a me stessa chi sono.
Mi chiamo Annie Everdeen. Abito in un monolocale di 28 metri quadrati vicino a Roma Termini, da sola. Capelli biondo cenere, occhi scuri, frangetta e lentiggini. Non sono uno spettacolo ma preferisco essere così piuttosto che avere venti ragazzi puzzolenti che mi ronzano attorno pensando che sia una facile. Per carità, piuttosto che avere schiere di ammiratori preferirei essere invisibile.  
Io e il mio vecchio Ipod siamo praticamente inseparabili. Ce l’ho nelle orecchie anche ora, impostato sullo shuffle. Sta riproducendo una delle ultime canzoni di una band che ho iniziato a seguire da poco: gli One Direction. La canzone è “Drag Me Down”.
With your love, nobody can drag me down.

Ecco, il disegno è finito. Mi alzo tenendolo in una mano, mi spazzolo via dalle gambe i trucioli di gomma pane, chiudo l’album da disegno, mi tolgo le cuffie dalle orecchie, metto l’Ipod in tasca, prendo il borsone e mi incammino. Quando sono in centro città preferisco nascondere le cose come l’Ipod e il cellulare, per via di tutti i borseggiatori che ci sono in giro. Peggio ancora la macchina fotografica.
Oggi non ho niente di speciale da fare: tecnicamente potrei lavorare un po’ ma non ne ho voglia e può aspettare un giorno. Voglio passare del tempo con me stessa.
Imbocco Via dei Verbiti diretta all’arco di Costantino canticchiando Drag Me Down, quando delle grida femminili attirano la mia attenzione e mi volto preoccupata.
In effetti c’è un mucchio di ragazzine urlanti come scimmie, accerchiando qualcuno e sollevando i cellulari come bandiere.
Mi avvicino incuriosita, cercando di scorgere chi hanno assaltato così entusiaste. Sento qualcuna di loro urlare “Grazie, Harry!”.
Uno spiraglio fra loro e lo vedo: rimango sbalordita.
Alto, due spalle larghe così, capelli scuri, ricci e lunghi, occhiali da sole, maglietta grigia a maniche corte, tatuaggi lungo tutto un braccio.
Mannaggia la miseria.
È Harry Styles.
Quello che è considerato il membro più affascinante degli One Direction sta proprio a pochi metri avanti a me, a farsi fare selfie con le fan. E io che fino a trenta secondi fa stavo ascoltando quella canzone, adesso me lo ritrovo così vicino.
Ma neanche a farlo apposta!
Rimango imbambolata a guardare le ragazze che a poco a poco se ne vanno quasi scappando con gridolini eccitati, finché lui non rimane da solo in mezzo ai turisti discreti che si girano palesemente a dargli un’occhiata. Come se fosse un animale raro allo zoo.
Lui si incammina con le mani in tasca e a testa bassa, quasi come se non volesse farsi riconoscere. Povero Cristo, posso anche capirlo.
- Ehi, scusa!
Prima ancora di rendermi conto della cavolata che sto facendo sto correndo verso di lui, sventolando una mano per attirare la sua attenzione. Lui si ferma e si volta verso di me con un angolo della bocca sollevato in un sorriso. Sento che mi sta guardando da dietro quei Ray-Ban scuri che porta calati sul naso.
Mi fermo a un paio di passi da lui, ansimante per la mini corsa.
Dio, sono proprio goffa.
- Hi. – Mi fa con voce profonda da oltretomba.
-  Oh, hi!
Quasi non avevo calcolato che non parla italiano, ma tanto per me non ci sono problemi: prima di tutto sono un’interprete, e secondo sono mezza inglese. Qualcuno si stava mica chiedendo il perché del mio cognome straniero?
Tant’è che mi ritrovo comunque senza parole e lui nemmeno parla, mi guarda quasi svogliato secondo me.
- Vuoi un selfie? – Mi chiede sempre in inglese.
- Eh? Uhm… in realtà no.
No? No????
Anche lui sembra preso in contropiede.
- Volevo solo farti i complimenti per il vostro ultimo album, siete davvero maturati come gruppo.
Lui sorride, di un sorriso che mi fa sciogliere le ginocchia.
Calma, Annie. A cuccia.
Si toglie gli occhiali da sole, rivelando due occhi verdi che in foto non rendono assolutamente.
- Grazie.
- Tu sei Harry Styles, giusto?
- Giusto.
- Suppongo che non ti interessi, ma io sono Annie. Annie Everdeen. – Gli porgo la mano. Con mia grande sorpresa, lui la stringe.
- Sei molto gentile, Annie.
Arrossisco.
- Ora scusa se ti ho disturbato, ti lascio andare…
Arriccia le labbra. – Sei quella ragazza seduta per terra prima, o mi sbaglio?
Ora sono purpurea.
- Ah… mi hai notato?
- Mi sono fermato a guardare che cosa stessi disegnando, ma non mi hai neanche visto. Eri troppo concentrata sul disegno.
Il modo in cui mi dice che ero troppo “focused on the drawing” mi colpisce, e non so perché.
Apro il borsone.
- Posso fartelo vedere adesso, se vuoi…
Faccio per prendere l’album, ma lui mi ferma mettendomi una mano su un polso. Dio, ha le mani grandi. O sono io ad avere il polso molto sottile.
- Puoi farmelo vedere davanti a un drink, se ti va… e se conosci un posto tranquillo.
Ok, adesso svengo. Svengo sul serio.
Non solo quest’uomo è bello da fare paura, è anche un membro di una delle band più famose al mondo e mi ha appena invitato a bere un drink.
- Gesù, questo è irreale. Ora mi sveglio e scopro che qualcuno mi ha tirato una botta in testa per borseggiarmi, e ho sognato tutto.
Harry si piega all’indietro e ride. Non toglie le mani dalla tasca.
- Spero di no – sorride. – Allora? Conosci un posto tranquillo?
- Beh… posso portarti a casa mia, ma ho solo una coca cola da offrirti.
- Mh, posso stare tranquillo?
- Tranquillo, non ho nessuna intenzione sessuale. – Sorrido.
Ricambia il sorriso.
- Ok, vada per casa tua. Ma se vedo qualcosa di strano, chiamo le guardie del corpo.
Come se potessi farti qualcosa anche volendo, mi sovrasti di almeno dieci centimetri!
- Affare fatto. Non puoi pensare di trovare un posto tranquillo dove bere qualcosa nel centro di Roma. È come trovare un angolino appartato in mezzo al pubblico di uno dei tuoi concerti!
Ride. – Fammi strada.

Primo capitolo di quella che vorrei che sia una nuova avventura! Se vi piace, se vi intriga, se volete che continui, basta scrivermelo! Ho l'impressione che continuerò in ogni caso, questa per me è proprio una nuova sfida!
   
 
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