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Autore: Val__    01/12/2015    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
[...]Dopo quelli che a lui sembravano uno o due suoni di sveglia, ma che in realtà erano stati sette, si era deciso a dare almeno un occhio all'orario, alzandosi di scatto il secondo dopo ed urlando qualche imprecazione.[...]
[...]Non trovando i pantaloni della divisa arraffò i primi jeans in vista pentendosene immediatamente < CAZZOQUELLISTRETTINOOO! > urlò disperato mentre rotolando sul pavimento, cercò di tirarli su in zero-due secondi per poi correre con foga verso le chiavi del motore.[...]
[...]Quella mattina si stava rivelando la più funesta di tutte ed il meglio ancora doveva arrivare.
Non seppe bene come riuscì a nascondersi dietro l'estintore finché il passaggio non si fu liberato dal temibile orco per poi correre il più rapidamente possibile... verso la sua classe? No. Contro Sam Carson. Casualmente passato di lì nel momento sbagliato. Casualmente così alto e ben fatto da non spostarsi nemmeno quando Kenzi gli rimbalzò contro. Casualmente così attraente e perfetto da far pensare a Kenzi che le vertigini che seguirono il suo non altrettanto perfetto atterraggio sul marmoreo pavimento non fossero dovute al duro colpo.[...]
[Prima Classificata al contest "Slash is Love, Yaoi is Life"]
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Scritto per il contest "Slash is love, yaoi is life” indetto da _thedarksideofthesun_ sul forum di efp.

Nick su efp: Val_chan
Nick sul foum: Val_chan
Pacchetto: scena comica
Allegato al pacchetto: prompt “imbarazzo”
Rating: arancione (credo?)
n.d.a: Il mio pacchetto è la scena comica, ma credo che ognuno abbia la sua idea di comicità, quindi spero che il mio umorismo faccia almeno sorridere un po'!
Il rating per ora credo non arriverà al rosso, ma non ho pianificato un tubo e mi manca un pochetto per finirla, per ora pubblico il primo capitolo, giusto per dimostrare a me stessa che sto facendo qualcosa, ho pure fatto mettere la proroga... in più è mille anni che non pubblico qualcosa, spero non sia una schifezza!
(P.S.: Sono stupida, ma almeno mi sono divertita a scrivere queste stupidaggini XD)


 

Lo sventurato paio di jeans

Capitolo 1: codice morse

 

La prima mattina nel nuovo appartamento fu un trauma per Kenzi.
Le mattine lo erano sempre per lui, soprattutto se ad attenderlo c'erano cinque ore di spasso da trascorrere nel suo luogo preferito: la temibile scuola superiore detta “dei secondini” per via delle regole tanto vincolanti da obbligare i suoi studenti in divise terribilmente scomode.
A peggiorare il tutto era poi il preside, Arthur Clifford, rigurgitato da chissà quale scuola militare, non faceva altro che girare per i corridoi tutta la mattina per scovare ed interrogare (con metodi peggiori di quelli usati nei telefilm polizieschi che a sua zia piacevano tanto) imbecilli che tentavano di fare buco per un paio di ore, altri imbecilli che volevano solo farsi una paglia prima della pesante lezione di economia e ritardatari (occasionali o seriali che fossero).
Ed il caso volle che proprio quella mattina Kenzi fosse in ritardo.

 

Dopo quelli che a lui sembravano uno o due suoni di sveglia, ma che in realtà erano stati sette, si era deciso a dare almeno un occhio all'orario, alzandosi di scatto il secondo dopo ed urlando qualche imprecazione.
Non c'era nulla da stupirsi per il primo giorno d'indipendenza dal nido familiare. Sapeva che senza gli urli da cavernicolo dello zio Matt sarebbe stato difficile alzare le chiappe dal letto, proprio per questo aveva impostato sette sveglie... ma persino tutta quella previdenza non aveva potuto nulla contro la sua pigrizia.

 

Non trovando i pantaloni della divisa arraffò i primi pantaloni in vista, pentendosene immediatamente < CAZZOQUELLISTRETTINOOO! > urlò disperato mentre rotolando sul pavimento, cercò di tirarli su in zero-due secondi per poi correre con foga verso le chiavi del motore.
Non c'era tempo per una colazione decente, quindi rimandò il tutto alla ricreazione ed infilò nello zaino insieme ai libri qualche merendina, di quelle che mangiava da marmocchio e che avrebbe sempre mangiato fino alla fine dei suoi giorni e, tornando indietro a pelo per prendere le chiavi di casa, si chiuse la porta alle spalle.

 

Decisamente non era pronto per tutta quella responsabilità.

 

Arrivò a scuola con un ritardo di dieci minuti. Considerando la puntualità che regnava in quella scuola, le lezioni erano già iniziate ed il temibile preside già faceva le sue vittime per i corridoi.

Varcò con lentezza l'entrata principale, portando il casco come fosse un moccioso da cullare, i capelli castani completamente fuori dal solito asse (la sua riga da una parte ora era da un po' troppe parti) ed i jeans stretti come costante rimando a cosa gli sarebbe potuto succedere se fosse stato beccato.

Per fortuna avvistò il preside Clifford che, sicuramente troppo preso nel suo discorso per notarlo, se la stava prendendo con chissà quale povero malcapitato, probabilmente anche lui in ritardo.
Per sfortuna notò anche che erano posizionati esattamente al centro del corridoio che avrebbe dovuto percorre lui per arrivare a lezione.


Quella mattina si stava rivelando la più funesta di tutte ed il meglio ancora doveva arrivare.
Non seppe bene come riuscì a nascondersi dietro l'estintore finché il passaggio non si fu liberato dal temibile orco, per poi correre il più rapidamente possibile... verso la sua classe? No. Contro Sam Carson. Casualmente passato di lì nel momento sbagliato. Casualmente così alto e ben fatto da non spostarsi nemmeno quando Kenzi gli rimbalzò contro. Casualmente così attraente e perfetto da far pensare a Kenzi che le vertigini che seguirono il suo non altrettanto perfetto atterraggio sul marmoreo pavimento non fossero solo dovute al duro colpo.
< Seriamente?! Oggi non sarà un buon giorno... > concluse sotto voce prima di alzarsi accettando ben volentieri la perfetta mano che Sam gli stava porgendo con un sorriso dalla parvenza cortese, tradito dalla trasparente malizia che lo facevano apparire come il gran bastardo quale era.
< KENZI IO TI AMMAZZO > gridò la riconoscibilissima voce del suo migliore amico Ross che, correndogli in contro, notò immediatamente che c'era qualcosa fuori dalla norma < Sei fuori? QUELLO non è la divisa! >.
< Si vede tanto...? > chiese ancora intimidito dalla presenza di Sam che non sembrava intenzionato a limitare il suo sorriso di scherno.
Ross sembrò pensarci su < Oggi hai avuto una botta di culo. La prima ora è buca e gli inservienti che badano la classe lanciano permessi per il bagno a destra e a manca, ma conoscendoti non puoi avere due botte di culo al giorno... quindi sì, si vede un casino e mi dispiace ma ti beccheranno >.
La logica di Ross non faceva una piega.

 

Entrando in classe un po' scoraggiato e di pessimo umore per le numerose terribili figure che la giornata gli aveva serbato, si sedette al suo posto, fortunatamente situato in una delle ultime file dove sperava i suoi jeans non fossero avvistati da chi sedeva alla cattedra.
L'inserviente che vi sedeva infatti continuava indisturbato a leggere il giornale, alzando solamente lo sguardo per zittire chiunque facesse un rumore superiore al ticchettio della penna.
Fu proprio questo a dare un'idea a Kenzi che cominciò una serie di ticchettii, sbattendo il retro della matita contro il bordo del banco.

 

S.O.S. ALLARME NOIA.

 

Scandì in codice morse.
La risposta di Ross seduto qualche banco più avanti fu immediata.

Almeno niente pallosissiNa lezione di storia.

Ti complichi la vita con parole di cui fai pure male lo spelling.

 

Parla mister belle frasi.

 

Saranno pure lunghe, ma almeno sono corrette.

 

Kenzi adorava comunicare in morse, così erano al disopra di ogni sospetto e se stavano attenti potevano persino aiutarsi nei compiti in classe.
Conosceva Ross sin da quando all'asilo si erano litigati uno stampino viola a forma di coniglio che entrambi fingevano essere il loro animaletto domestico, e quando l'insegnante era intervenuta per farli ragionare chiedendo loro se preferivano prestarselo e fare a turno oppure romperlo ed averne metà ciascuno, entrambi risposero < METÀ! > e all'improvviso fu amore:
Ross aveva capito che forse poteva usare Kenzi come suo tirapiedi o addirittura come partner criminale nel caso la loro cattiveria si fosse rivelata equivalente. Kenzi, da sempre alla ricerca di qualcuno che non si mettesse a frignare ogni volta che la sua “innocente” boccaccia da bambino pestifero sparava qualche cattiveria, aveva capito che Ross sarebbe stato troppo impegnato a trovare una degna risposta alle sue cattiverie per mettersi a piangere.
E fu così che, ripromettendosi di conquistare il mondo insieme, rubarono lo stampino a forma di coniglio dai giochi dell'asilo. Esso sarebbe successivamente finito, come tante altre loro cianfrusaglie, nel loro covo malvagio (la casa sull'albero nel cortile di Ross) in qualità di trofeo di guerra.

 

Insomma giornataccia? Proseguì Ross giusto per infilare il dito nella piaga.

 

Non me ne parlare... mi sono persino schiantato contro gli addominali di ferro di Sam...

 

Sì e non capisco perché denigri l'immeMsa fortuna che hai avuto. Ti rendi conto che schiantarti contro di lui è l'unico modo che hai per sperare in un contatto fiFico?
 

A parte che se continui a sbagliare non capisco che cavolo dici... mi bastava guardarlo da lontano, schiantarcisi contro FA MALE!

 

Sei uno sfigato Kenzi. E lui è pure stronzo, che cosa ci trovi in uno del genere poi?

 

Intanto ha un gran bel sedere.
Cominciò Kenzi cercando di non far notare al compagno di banco il suo rossore, specie perché vicino a lui sedeva niente di meno che Roan Griffin, braccio destro di Sam.

 

Sì Kenzi. Che ha un bel culo lo sappiamo tutti. Altro?

 

Kenzi si bloccò. C'era altro? Il suo bel culo a lui sembrava una motivazione sufficiente, se contavi pure gli addominali di granito poi la faccenda cominciava a farsi sempre più convincente.

 

Kenzi... sul serio? Solo per il suo sedere... per te lui è solo un bel paio di chiappe?

Non riusciva a vederlo dal suo banco, ma era sicuro che a quel punto Ross stesse cercando disperatamente di non ridere fino alle lacrime, Kenzi sapeva che la sua superficialità non gli aveva mai dato veramente fastidio, anzi una volta gli aveva persino detto che lo confortava quell'aspetto di lui, perché < con te accanto sembro quasi una persona decente! >.

 

Non l'ho mai detto! ...Se aspetti che formulo una di quelle frasi fatte sulla bellezza interiore e cazzate simili magari mi riscatto... non mi viene niente.

 

Kenzi si sporse appena dal suo banco per riuscire a vedere Ross tremolante che cercava inutilmente di non ridere e di passare inosservato alla sua vicina di banco.

 

Vabbè, chi era quella persona molto saggia che una volta aveva detto che l'amore era per l'80% attrazione fisica?

 

Eri tu idiota. Proprio l'altro ieri.

 

Sì, proprio quella persona molto bella, saggia ed intelligente.

 

In quell'istante la campanella suonò.
L'ora era volata e grazie a quell'imbecille del suo migliore amico non sentiva più l'imbarazzo perseguitarlo.
Ancora sperava di essere riuscito a tenerlo alla larga quando, dopo essersi alzato per andare al banco di Ross, mentre anche gli altri compagni cominciavano a dirigersi verso la classe per l'ora successiva, passò di fianco a Sam che fermandolo con una mano sulla spalla, facendogli anche prendere un colpo per via del gesto improvviso, sussurrò al suo orecchio < Ti ringrazio per le belle parole, anche tu hai un paio di chiappe niente male >.
Kenzi si congelò sul posto per poi accendersi in viso di un rosso talmente appariscente da far preoccupare Ross che eccezionalmente si alzò dalla sua sedia e lo raggiunse preoccupato.
Grosso errore i jeans stretti. GROSSO ERRORE.

 

E adesso? La prima cosa che che fece non appena il suo cervello riprese a funzionare fu incolpare Ross dell'accaduto.

Decisamente non era pronto per assumersi nemmeno per questa di responsabilità.

  
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