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Autore: Sassali    01/12/2015    3 recensioni
Aria dentro, aria fuori. Se tu non respiri più, perché io dovrei continuare?
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Percy,
ho bisogno di dirti una cosa, perché non ce la faccio più a tenermela dentro. Ho provato a parlarne con gli altri, ma quando cerco le parole mi tornano in mente le ultime immagini che ho del tuo viso, bianco, imperlato di sudore e contorto in una smorfia di dolore, gli occhi socchiusi. E questa immagine mi blocca completamente, come se il cervello fosse una linea piatta e continua, una specie di nastro su cui scorre quell'immagine, solo quella. Una linea come quella che scorreva sull'apparecchio collegato a te, quella linea che ancora urlava quando ti ho parlato l'ultima volta. Mi fa male Percy, un male cane. Sai, credevo di poter fare a meno dei tuoi occhi, che averceli semplicemente incastrati nella memoria sarebbe bastato per sopportare meglio la tua mancanza. Mi sbagliavo, e credo di sapere come mai. 
L'ultima volta che li ho visti, quei tuoi occhi blu come il mare, caldi, profondi, occhi così belli da potermi innamorare ogni volta che avrei posato lo sguardo su di essi, l'ultima volta che ho potuto godere di quel panorama blu mozzafiato è stato devastante.
Quando mi dissero che dovevano portarti via perché eri morto e non c'era più niente da fare li ho guardati a uno a uno tutti quei medici che non hanno fatto niente per salvarti.
"Voglio vedere ancora i suoi occhi, vi prego.."
Sentivo come se un enorme macigno mi schiacciasse impedendo di muovermi, pensare, anche respirare era diventato difficile.
Aria dentro, aria fuori.
Se tu non respiri più, perché io dovrei continuare?
Il medico si è avvicinato, piano, mentre ancora ti stringevo tra le mie braccia, e ti ha sollevato un poco le palpebre e quello che ho visto mi ha congelato il sangue: erano sempre i tuoi meravigliosi occhi di quel color mare, ma erano spenti, freddi, vuoti. Occhi morti. Non credevo che una visione del genere mi avrebbe trapassato così tanto il cuore, aprendomi una ferita che fa male ancora adesso che sto scrivendo queste parole.
Sono scappato come un codardo, incapace di guardarti un secondo di più.
Mi dispiace amore mio, mi dispiace davvero tanto. Avrei voluto fare qualsiasi cosa per tenerti con me, aggrappato a questa vita. Avrei volentieri preso tutto il tuo dolore pur di farti stare bene. Ero convinto di poter continuare a vivere pensando a te, alla tua risata, a come splendevano i tuoi occhi quando ridevi o come semplicemente mi guardavi, come se fossi la cosa più importante del mondo, come se fossi il tuo mondo. E ora che per vederti devo camminare in mezzo a due file di croci bianche sto cadendo a pezzi.
Sogno di svegliarmi, alzarmi dal letto e trovare tra le magliette del cassetto una tua lettera, profumata con il tuo odore, odore dell'oceano e della brezza marina. Sogno di trovarci scritte tutte quelle cose che non sei riuscito a dirmi.
Sogno che l'ultima frase di quella lettera non era altro che "ti amo Super Jason".
Ti amo anche io, più della mia stessa vita.
Spero di sentirmi meglio dopo che avrò seppellito questo pezzo di carta accanto a te. Lo spero, per me e per te.
Grazie, perché anche se in realtà non puoi sentirmi, sfogarmi in questo modo mi fa sentire più vicino a te.
Mi manchi da morire, ogni giorno di più.
Con amore

Jason
   
 
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