Anime & Manga > Doremi
Ricorda la storia  |       
Autore: eleCorti    02/12/2015    2 recensioni
Un'amicizia può durare o può finire, sta a noi deciderlo. Un amico lo si può anche perdere, ma non perché ci hai litigato, ma a causa di eventi esterni, come è successo alla giovane Doremì Harukaze, la quale aveva delle amiche alle elementari, ma poi le ha perse, poiché hanno intrapreso strade diverse.
Ora va alle superiori, frequenta una nuova scuola, con nuovi compagni, e qui ritroverà le sue amiche. Ma la loro amicizia è davvero destinata a durare per sempre?
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dicono che la notte prima del primo giorno di scuola, in una scuola nuova, non si dorma bene, poiché si è troppo nervosi, perché non si conosce nessuno e si ha sempre paura di non trovare nessun amico e di restare soli.
Così si sentiva Doremì Harukaze, una ragazza di sedici anni, dai capelli rossi che portava raccolti in due codini e che stirava sempre, poiché non le piacevano ricci.
Doremì il giorno dopo avrebbe frequentato un’altra scuola, poiché visto i suoi voti pessimi, i suoi genitori avevano deciso di iscriverla in un istituto più alla sua portata.
E la giovane dai capelli rossi aveva una paura immensa, poiché nella sua vecchia scuola non aveva amici e anzi veniva spesso presa di mira a causa della sua goffaggine e del suo carattere un po’ infantile.
Eppure la ragazza, un tempo, ne aveva di amici, ed era una delle persone più felici del mondo, purtroppo tutto ha una fine, anche le amicizie.
E, sebbene, si fossero promesse che la loro amicizia fosse durata per sempre, persero i contatti con il tempo, poiché tutte e cinque si erano create una nuova vita, con nuovi amici.
Ma Doremì non le dimenticò mai, portava sempre il loro ricordo nel suo cuore e aveva sempre sperato di trovare persone fantastiche come loro.
Purtroppo non ci riuscì, anzi ebbe moltissime delusioni, poiché stringeva amicizia con persone che se ne approfittavano del suo carattere bonario e poi, una volta che non avevano più bisogno di lei, la scaricavano.
E lei ci soffriva, anche se non lo dava a vedere, poiché, sebbene fosse cambiata, aveva conservato la sua tipica allegria che aveva da bambina.
E sperava che almeno in questa scuola avrebbe trovato un amico e che tutti fossero gentili.
Decise, comunque, di non pensarci, ormai era tardi e doveva addormentarsi, se voleva svegliarsi presto e arrivare puntuale a scuola (altra abitudine che non era mutata da quando era bambina, era la passione di dormire fino a tardi).
Si avvicinò alla specchiera vicino al letto, si sedette e si sciolse i codini, fissandosi un’ultima volta allo specchio.
Era così cambiata rispetto a quando era bambina, era molto dimagrita, aveva un fisico perfetto, questo perché era afflitta dai problemi di peso che caratterizzavano gli adolescenti, e lei non era un eccezione. Solo in quell’anno aveva ripreso a mangiare normalmente, grazie alle continue pressioni dei suoi e della sorellina Bibì, che erano molto preoccupati per la giovane. Le era anche cresciuto il seno, non era né troppo abbondante, né troppo scarso, era giusto per una ragazza della sua età.
Si alzò e si sdraiò nel letto, cercando di prendere sonno e di scacciare via quei brutti pensieri che la tormentavano.
Alla fine si addormentò, ripensando al periodo più bello della sua vita: le elementari. E sperò un giorno di rincontrare coloro che un tempo erano le sue migliori amiche, non sapeva nemmeno come definirle.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
****
Il Sole era appena sorto illuminando le case della città assonnata; tra queste vi era anche casa Harukaze, in cui vi era una ragazza che dormiva in una maniera assai strana. Aveva, infatti, una gamba fuori dalle coperte, un braccio dietro la testa, l’altro penzolone verso il pavimento, infine aveva la bocca aperta, dalla quale le usciva un pochino di saliva.
Il suono della piccola sveglia anonima le fece digrignare i denti e cambiare posizione, mentre con il braccio destro spegneva il fastidioso oggetto.
Un qualunque normale adolescente si sarebbe svegliato al suono della sveglia, ma non Doremì che amava tanto dormire e veniva definita la “pigrizia in persona” dai suoi genitori e dalla sorella.
La porta bussò facendo entrare la madre della giovane: Haruka Harukaze, la quale, vedendo la figlia in quello stato di letargo, si avvicinò alla rossa e la scosse, cercando di ridestarla dal suo lungo sonno.
“Doremì sveglia! Sennò fai tardi a scuola!” esclamò la madre, levando le coperte alla figlia.
In tutta risposta, la fanciulla dai capelli rossi si girò dall’altra parte, poiché per lei era assai difficile lasciare il caldo e il morbido letto.
“Eh va bene! Fa come vuoi! Poi non ti lamentare se arrivi tardi il tuo primo giorno di scuola!” sbuffò la donna, uscendo dalla stanza.
Al sol sentire la parola primo giorno di scuola, la fanciulla aprì prima un occhio e poi un altro, per poi infine saltare giù dal letto e chiudersi nel bagno, per fortuna incorporato alla stanza.
S’infilò sotto la doccia, lavandosi a tempo record e, una volta fuori, si asciugò i capelli, facendoli ovviamente lisci, per poi lavarsi i denti e il viso.
Correndo, uscì dalla stanza per catapultarsi di sotto e raggiungere la famiglia riunita nella sala da pranzo che stava facendo colazione.
Si sedette accanto alla sorellina, che ora frequentava gli ultimi anni delle elementari e stava per entrare alle medie. Bibì era molto cresciuta, assomigliava molto a sua sorella, nell’aspetto fisico, mentre caratterialmente era molto meno impacciata rispetto alla maggiore, più placata ed andava molto bene a scuola.
Dopo aver bevuto il suo latte in una maniera assai frettolosa e aver mangiato un pezzo di pane con un velo di marmellata, la giovane dai capelli rossi risalì nella stanza e si mise la divisa, quella della sua vecchia scuola, poiché ancora non aveva quella nuova.
Uscì da casa, prese la bicicletta e pedalò verso la sua ardita meta, anche se molti studenti, lei inclusa, preferirebbero rimanere a casa a dormire e a oziare tutto il giorno.
Arrivò alla nuova scuola, che era un po’ distante rispetto alla sua casa, e perciò doveva abituarsi ad alzarsi prima la mattina, se non voleva arrivare in ritardo.
La scuola era molto grande, vi era un vasto cortile, popolato da studenti che entravano all’interno dell’edificio o che si fermavano nel cortile a parlare con i propri amici, prima che le lezioni iniziassero.
La giovane dai capelli rossi si diresse spedita all’entrata dell’edificio scolastico, andando nell’ufficio del preside per essere collocata all’interno della sua nuova classe, per farsi dare la divisa e il nuovo orario scolastico.
Il preside era un uomo di mezza età, calvo, e dall’aspetto molto bonario e dolce, il suo nome era Yamato Shinoda.
Si dimostrò molto cordiale con la sua nuova alunna, dandole un caloroso benvenuto, porgendole la divisa, spiegandole in che classe fosse e tutte le regole che doveva rispettare all’interno dell’edificio.
Non appena la campanella suonò, la giovane Doremì si congedò dall’uomo, facendogli un inchino come segno di ringraziamento per la sua cordialità, e poi uscì dal suo ufficio e percorse i lunghi corridori della scuola, in cerca della sua classe.
Era in 3F; seguendo le indicazioni, scoprì che la sua classe era al piano di sopra, così salì le lunghe scale, per poi cercare di nuovo la sua meta.
Alla fine trovò la sua classe, posta alla fine del lungo corridoio. Vi bussò ed entrò, il professore era già seduto alla cattedra, era anche lui un uomo, più giovane rispetto al preside, sui trent’anni all’incirca, con i capelli castani e gli occhi marrone.
L’uomo invitò la nuova alunna a entrare; la giovane, allora, avanzò molto timidamente, poiché la metteva a disagio avere gli occhi di tutti puntati addosso.
Si fermò poco distante dalla cattedra, guardando la classe, pronta per farsi conoscere.
“Salve a tutti, io sono Doremì Harukaze” si presentò, tenendo lo sguardo basso.
“Da oggi Doremì frequenterà la nostra classe” spiegò il professore agli alunni.
“Mmm… vediamo… laggiù c’è un posto libero. Ti siederai dietro a Sakura” le indicò un posto nella penultima fila centrale.
La rossa, allora, avanzò verso il suo posto, non accorgendosi che qualcuno la osservava, qualcuno che lei conosceva molto bene e che non vedeva da tempo.
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: Salve! È la prima volta che scrivo una long su Doremì, uno degli anime che ha segnato la mia infanzia! Qui non sarà presente magia di alcun tipo, non saranno delle streghe, ma mi concentrerò su temi puramente adolescenziali, come amicizia, amore, popolarità ecc. Ho sempre desiderato vedere Doremì e le sue amiche cresciute e soprattutto ho sempre voluto sapere se, dopo le elementari, la loro amicizia è durata, visto che nell’ultimo episodio mi sono commossa perché si separano.
Beh spero che leggerete la mia storia e che vi piaccia. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Doremi / Vai alla pagina dell'autore: eleCorti