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Autore: Zaike Gabricael    02/12/2015    1 recensioni
[Tratto dal secondo capitolo]
OC! Groenlandia
"Danimarca non si ricorda di me, e nemmeno gli altri nordici! Mi sono avvicinata a lui e l'ho salutato. Non so dove ho sbagliato, c'era pure poco freddo e quindi parlavo agevolmente. Lui si è girato e ci ha provato con me! Ma capisci?? Con la sua sorellona!!! Certo, è diventato un bel ragazzo, però venirmi a dire "Hey, bella ti va di vedere la mia penisola" proprio non si fa!!! Specialmente ad un proprio parente! "
Genere: Commedia, Slice of life, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nordici, Nuovo personaggio, Ucraina, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Diario di Groenlandia.
3 giugno 1946

Caro diario,
era freddo, grigio, colorato rare volte di uno speranzoso sprazzo giallo o biancastro. Tutto ciò che mi stava addosso rendeva i profili deformati e divertenti. Creavo nuove storie con quelle onde, ma poi tornava buio e dovevo cancellarle e sparire facendo finta di dormire così da non dare la colpa a qualcuno.
Chissà com'è diventato il Mondo. E le mie amiche nazioni? Meny e tutti gli altri? Chissà se il sole è ancora pallido. Chissà se il mare è ancora plumbeo e gelido. Queste erano le mie domande, ma la più importante era: qualcuno si ricorda di me?
Sarei finita dimenticata, letta solo di sfuggita in qualche cartina? Qualcuno mi avrebbe mai considerato come una nazione?
A quanto pare i miei pensieri di disperazione sono stati sentiti e interrotti oggi pomeriggio da uno scricchiolio inaspettato, un ovattato e confuso gorgoglio e dei passi. Oh, da quanto non ne sentivo?
È stato fugace, due occhi mi hanno ammiccato per poi sparire. Uno... tre... dieci schiocchi e il freddo se n'è andato via scivolandomi addosso. Sparito. Puff.
La mia prigione di ghiaccio è stata distrutta, finalmente. Continuavo a balbettare raggelata i nomi dei miei fratelli, felice quasi da piangere. Gli occhi mi hanno ammiccato ancora e ho visto un ragazzo dai boccoli dorati, tra le braccia teneva Kumajirou. Era da troppo tempo che non ci chiacchieravo assieme. Da quando sono finita ibernata in questa grotta non ho più avuto nessun contatto con le altre nazioni, sono rimasta sola soletta. Come se nessuno sapesse che esistevo.
Lo sconosciuto gentile mi ha messo una coperta, anche lui se l'è passata sulle spalle e ci siamo avvolti stretti stretti bevendo qualcosa di caldo davanti un fuoco. Lui la chiama coccolata... o roba simile! È dolce, buona, anche perché a me le caramelle piacciono molto! Non ne mangio da più o meno duecentoventicinque anni quando ancora... già quando ancora accoglievo calorosamente -ehm, si fa per dire- i drakkar che arrivavano nelle mie spiagge. Allora ero giovanissima e avevo incontrato i miei fratellini. Per non parlare di Lei.
Chissà quanto sono diventati grandi!
Il ragazzo che mi ha salvata si chiama mi pare Cunada (?), è buffo! Mi ha aggiornato velocemente su cos'è successo negli ultimi due secoli e in che pasticcio il Mondo si trova, e per poco non ho tossito via tutto il coccolato! Se becco il signor Germania lo raddrizzo per bene io! A meno che non sia spaventoso.
 

Saqqaq! Diario, non ti ho ancora detto chi sono.
Il mio nome è Groenlandia! Sono la sorellona di Islanda, Danimarca e Norvegia. Anche se sono stata scoperta quando gli ultimi due erano appena dei ragazzini, e Ice era piccolissimo perfino per ricordarsene, io ero già abbastanza grande e conoscevo solo tutto ciò che toccava le mie rive. Il resto proveniva dalle pergamene misteriose che mi portavano le balene.
Un bel giorno, più o meno verso il 1000 d.C. una nave si avvicinò di gran carriera, quasi volesse investirmi. I miei cittadini, che avevano appena scoperto che l mio territorio poteva anche essere verdeggiante, avevano una gran paura e all'inizio erano pure pronti a uccidere tutti gli invasori.
Dalla nave misteriosa, che poi imparai a chiamare drakkar, scese un uomo nerboruto vestito di pellicce e con dei baffoni d'ordinanza che sulle spalle reggeva un piccoletto dal casco niveo e gli occhioni viola. Il poverino era in lacrime, ma non strepitava, si limitava a tenersi stretto l'omone. Assieme a quella coppietta c'erano anche altre persone.
Con infinita pena, li ho invitati qui, seppur ci sia ancora ora poco da offrire. All'inizio il mio popolo era contrario, quelli facevano una paura! Ma pian piano, quando il piccolo Islanda si mise di buon impegno a ficcare il naso nei miei crepacci e tra i boschi appena disgelati, sono stati tutti letteralmente conquistati. Vari islandesi si fecero una casa sulle mie coste, perché meno fredde, e nel periodo in cui incontrai Islanda, faceva anche piuttosto caldo e quindi riuscivo a non biascicare mentre parlavo. Mi succede spesso, sai? Quando venivano a trovarmi i miei fratellini, facevano una gran fatica a star dietro ad un mio discorso. Però questa è un'altra storia...
Più tardi conobbi il fratellone di Islanda, Norvegia. Era piuttosto preoccupato: a quanto pare, Eirik il Rosso, colui che aveva accompagnato Ice, era stato esiliato dagli abitanti del medesimo per omicidio. Islanda non era riuscito a vederlo andare via con la coda fra le gambe, con così poche persone a confortarlo, e, con quel suo visetto adorabile da strizzatina di guance, ecco che me lo ritrovavo tra le palle di neve.
Sfortunatamente, vidi fuggire tutti quanti appena, attorno al 1450, ci fu una piccolissima era glaciale. Per un pelo non finii lì ibernata.
Finito quel trambusto di gelo e solitudine passato in una grotta con Meny e con i miei fratelli giusto quel poco che bastava, il fratellone, Norge, assieme al mio fratellino preferito Danimarca, arrivarono da me pensando che fossi "tornata pagana" pretendendo di spingersi in una spedizione missionaria.
Okay, lo ammetto, mi ero lasciata un po' andare e avevo deciso di ricordare cosa i miei venerassero prima. Devo proprio dire che quel tale... com'era che si chiamava? Ah, sì: Erik Gnupsson -perché poi si chiamavano tutti Eirik, Erik, Henricus o Henrik, proprio non lo so!-.
Insomma, all'inizio quello lì non mi andava proprio a genio! Aveva quell'aria da buon samaritano quando in realtà era sempre pronto a bacchettami di qua e di là perché questo non si poteva fare, quell'altro nemmeno. Appena ne ho avuto l'occasione sono andata dal piccolo Italia per vedere il Papa e gliele ho cantate! Oh, eccome se gliele ho cantate!
Ho recitato tutta la mia amata Nunarput utoqqarsuanngoravit, un successone! L'avevo messa giù come mio primo singolo già da secoli e poi ho scoperto che è diventato l'inno nazionale grazie a Henrik Lund pochi anni fa!
Comunque!
Obbligata ad essere cristiana! Ma con chi credevano di parlare? Ero una rispettabilissima nazione nordica ancora parzialmente cristiana! Non c'era proprio bisogno che Den e Norge facessero tutto quel trambusto. Che poi non era servito a nulla! Era stato buono solamente a terrorizzare i miei poveri cittadini.
Den aveva proprio dimenticato qual'era stata la sua prima religione! Pure lui non era stato un perfetto cristiano, all'inizio, specialmente quando si era divertito per i mari a combinare guai in veste di vichingo con Sve e Norge!
Sfortunatamente, fu proprio nel periodo dei controlli che successe il fattaccio che mi ha portato in questa triste situazione.
Un giorno stavo inseguendo Meny per il Gunnbjørn perché mi aveva rubato il mio preziosissimo fiocco, finché non sono inciampata e sono caduta dentro una grotta gelida come poche, dentro però non c'era ghiaccio. O almeno, non ancora!
Quando ho ripreso i sensi mi sono ritrovata distesa, compressa sopra da uno spesso strato di acqua sotto lo zero di un centinaio di gradi, il corpo che non rispondeva, con l'unica fortuna di essere una nazione e non poter morire in questo modo! Avevo sperato fino all'ultimo che Danimarca sbucasse e mi portasse fuori, o anche Ucraina mi sarebbe andata benissimo dato che le volevo un mondo di bene!
E così passarono anni. Dal maggio del 1721 sono rimasta imprigionata in questa caverna!
Mi sa proprio che Danimarca e Norvegia si beccheranno delle belle sculacciate per aver fatto certe cose senza il mio permesso! Accidenti a tutti e due!

BAR DI ZAIKE:

Forse avrei dovuto mettere nonsense e incompiuta nelle note, dato che non avrà mai una fine e che non ha ALCUN SENSO questa fic! Mi è venuta così, per pura curiosità ho scoperto della Groenlandia e puff, mi sbuca in testa questo paese freddo freddo!

Mah, spero di ricevere vostre notizie!

Bye bye!

   
 
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