Quel gufo, in quel momento, l’aveva distutta.
Mancavano pochi giorni alle vacanze di natale, pochi giorni a quando l’avrebbe rivisto: Che importava se non era stato presente al suo compleanno? Che importava se l’ultima volta che si erano visti erano stati insieme cinque minuti poiché egli era dovuto tornare al lavoro dopo pochissimo tempo?

Nulla, non contava nulla.

Non contava nulla per lei, lei che si era illusa, lei che si era lanciata in quella relazione senza paracadute nonostante il più che probabile atterragio scomodo. Oh Merlino, che atterraggio scomodo che aveva appena fatto.

“ Minì, mi dispiace, ma non ci riesco.
 Non riesco più ad accontentarmi di queste piccole cose, non riesco più a sopportare una relazione a distanza.
Spero tu sappia che non ha nulla a che fare con la nostra parentela ed i giudizi degli altri.
Spero tu sappia che ti ho amata e che ti amo tutt’ora.
Ti prego, capiscimi, non decido io, non ho deciso nulla.”

Quelle parole, nonostante scritte in modo molto ordinato, non avevano senso per la bionda: non potevano avere senso. James non la stava lasciando con una lettera di dieci righe, James non la stava lasciando !!

La prima lacrima bagnò il foglio e fu seguita dalla seconda e così avanti fino a quando, in un impeto di rabbia contro l’universo che li voleva divisi, Dominique strappò quella lettera, portatrice di tanto dolore.
Mai come in quel momento aveva capito quanto fosse innamorata di suo cugino, James Sirius Potter.
Mai come in quel momento avrebbe voluto odiarlo; Perché si, non lo odiava. Odiava se stessa invece, perché nonostante tutto non riusciva ad accusarlo, perché prendeva comunque le sue difese.

‘ Ha ragione, era diventato un inutile scambio di gufi ’

Avrebbe voluto costringerlo a raggiungerla ad Hogwarts, per vedere se aveva il coraggio di pronunciare quelle parole che con un insolito ordine aveva buttato sulla pergamena.
Il problema era che non si riteneva in grado di sopportare una scena del genere.
Che avrebbe fatto, avrebbe gridato?
Avrebbe gridato “ Sceglimi James, Scegli me e lotta per noi! ”
Si autocriticava nella mente. Stupida, stupida, stupida. Lui ha scelto, e tu non ci sei più.

 ‘ Eri solo una perdita di tempo, Dominique Weasley, qualcosa per cui non vale la pena lottare ’

Possibile che questa frase, nonostante non fosse mai stata pronunciata o scritta da questo, nella testa della Weasley era detta dalla voce di James?
Era un dibattito, una lotta interna che lasciava il corpo di Dominique esausto, lacrimante e spezzato, una schermaglia tra il Potter da lei creato e una frase, due parole, che riassumevano tutto il dolore di lei, tutta la necessità di averlo accanto, anche solo spiritualmente.

“ Scegli me James, scegli me. ”







{ E' qualcosa di demenziale, se non di più, prodotto dalla mia mente in carenza di nutella quindi abbiate pietà, per questo e perchè è tipo la prima storia che scrivo da ... anni (?) 
Se vi piace ( O anche se vi fa schifo !!!!!!! ) accetto tutti i consigli e le critiche del mondo :,)