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Autore: IrishBreeze    03/03/2009    4 recensioni
Poi un silenzio imbarazzante e Julian che fissava il vuoto e lui che si fissava le scarpe (sporche. E rotte) e non si sforzava nemmeno di spezzare il silenzio, perchè Mark Landers e Julian Ross si odiano.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Jun Misugi/Julian Ross, Kojiro Hyuga/Mark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seek&Seek
 
Did I ask too much
More than a lot
You gave me nothing
Now its all I got
Were one
But were not the same
We hurt each other
Then we do it again
 
"No...No...No!" pensava.
"Cazzo, spostati" Un sibilo violento. "Vai via".
"Non c'è più tempo. Fammi spazio."
"No, adesso te ne vai e..-"
"Arriva! Fammi spazio, cazzo"
Sconfitto, Mark si appiattì contro la parete del masso, lasciando entrare Julian nello spazio fra la roccia ed il pendio del parco giochi, spazio che prima era occupato interamente da lui.
"Sei un stronzo. Trovati il tuo nascondiglio, cazzo."
Come tutta risposta, Julian gli tirò una manata sulla spalla.
"Stai zitto. Phil è qua sotto."
Trattennero il respiro e Mark si irrigidì visibilmente.
Philip, inspiegabilmente, si mise ad urlare, annunciando a tutti la sua posizione: " Ehi! Sono qua, e sto arrivando... Ora arrivo. Sono qui e..ah!"
Con la coda dell'occhio, Mark vide sgusciare fuori da una minuscola casetta di legno Paul Diamond, subito rincorso da Philip. Non appena i due sparirono dalla sua vista, Mark riprese fiato.
"Sono stanco."
Un pugno su un occhio probabilmente gli avrebbe giovato di più. Perse immediatamente tutto il fiato recuperato e si girò di scatto verso Julian.
"C-Cosa?"
Mark era pronto a tutto. A lavorare per mantenere se stesso e la sua famiglia, a sputare il sangue per portare alla vittoria la sua squadra, persino a rinunciare a tutto per qualunque niente nel quale avesse creduto.
Ma questo no. Julian che sta male, no.
"Cosa cosa? Sono qua perchè sono stanco e non volevo correre troppo. Tutto qua. Sei stato tu ad incazzarti perchè ti ho rubato il nascondiglio"
Mark non si sentiva ancora in grado di respirare: "Non stai mica svenendo, eh?"
"No."
Mark si conosceva fin troppo bene. La Rabbia, la reazione naturale del suo corpo ad ogni sacrosanta incursione esterna. Fosse successo in un'altra situazione, probabilmente l'avrebbe preso, picchiato e venduto a Philip per trenta denari, i trenta denari meglio guadagnati della sua vita.
Ma questa volta...no.
 
Si erano allenati insieme tutto il pomeriggio, con il resto della squadra ovviamente, e poi tutti se ne erano andati ma lui doveva apettare l'autobus e Julian aveva ricevuto una chiamata dalla mamma che piangendo gli diceva che il Chaffeur aveva avuto qualche disguido e sarebbe arrivato un po' in ritardo ma non ti preoccupare, tesoro.
L'aveva rassicurata ed aveva riattaccato educatamente.
Poi un silenzio imbarazzante e Julian che fissava il vuoto e lui che si fissava le scarpe (sporche. E rotte) e non si sforzava nemmeno di spezzare il silenzio, perchè Mark Landers e Julian Ross si odiano.
Poi un "Grazie".
Grazie.
"Sono anni che non ci parliamo. Non so se ti odio, ma quella volta... Insomma sei rimasto. E non riesco a dimenticare di non averti mai detto grazie, perciò, grazie."
Con la bocca tappata.
Era invidia, gelosia, la sua rabbia che questa volta colpiva lui stesso, perchè non riusciva più a guardarlo ed a considerarlo come persona, anche se aveva un volto delicato e bello ed oscuro che una volta aveva visto sbattuto impietosamente sul terreno.
E quella voce, che sapeva implorare e perdonare.
"Ma io non ti odio. E' che... Mi sta sul cazzo che -"
"No, va bene Landers. Non dobbiamo fingere di... Grazie, e fine."
"Ma non è questo, Ross"
Non voleva farlo smettere, farlo scappare. E' che mi hanno insultato per te, Julian Ross, mi hanno detto che io non ero più io e io cosa dovevo fare?
Come adesso. Come avere paura di perdere qualcosa che non si è mai avuto.
Non era bravo nei pensieri, ed ancora meno con le parole.
L'aveva solo preso per le spalle e baciato, santo Dio, e avrebbe voluto correre via quando le mani di Julian raggiunsero la sua schiena, intrecciate come non mai, i suoi occhi chiusi.
Lo sentiva tutto addosso a lui, così stabile che anche lui stesso chiuse gli occhi ed immaginò di poterselo mangiare come una caramella o che semplicemente non esistesse.
Solo che non fu così. Le sue braccia sciolte e con uno schiocco quelle labbra che non erano più sulle sue e Julian sorrideva ma era imbarazzato, e con una mano si teneva il cuore e con l'altra si teneva a Mark.
"C-Cosa?"
"Non è niente. Sono stanco, fammi prendere aria. Scusa."
Lo sentiva barcollare ed aggrapparsi alla sua spalla.
Ma era moralmente accettabile amare, amare così con un lui stesso che forse non era più nemmeno lui?
 
Da dietro un gruppo di tigli, si sentivano strani colpi ed urla. Julian riconobbe quella di Paul che urlava qualcosa di incomprensibile. Mark non poteva giurarci, ma era piuttosto convinto che Philip e Paul stessero litigando per la tana.
"Va meglio?" lo chiese quasi distrattamente. Chissà se aveva veramente voglia di saperlo, poi.
"Non stavo male, Mark."
"Tu lo dici. Comincio a pensare che sia io che porto sfiga."
Julian non sapeva bene come replicare. Era leggermente confuso, perchè Mark sorrideva, e non ci era abituato.
"O forse sai, è la mia semplice presenza che fa smettere di battere i cuori."
Un sorrisetto tirato, ma molto sincero.
Ma e se non fosse moralmente accettabile, cosa è meglio fra perdere qualcosa che può essere ritrovato o perdere qualcosa che non si è mai avuto, qualcosa che non si può nemmeno ritrovare? Questa è retorica, Mark Landers, retorica degna del miglior Philip Callaghan, e stai pensando in terza persona come il miglior Julian Ross.
Sarà che quando è caduto ha rubato qualcosa dalle mie tasche, da gran truffatore quale è, ed io... voglio semplicemente riavermi.
"Dici che sei tu?"
"Proviamo?"
Quarantacinque minuti dopo, dopo aver sconfitto tutti e non aver lasciato nessuno fare tana, e dopo una breve ma intensa colluttazione con Paul Diamond per non fargli toccare la base, Philip Callaghan ancora si aggirava incerto nel parco, in guardia, maledicendo mentalmente quei due coglioni che chissà dove si erano nascosti.
 
 
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Ebbene sì, ho scritto una Juls/Mark.
C'è da dire che il mio rapporto con Jun Misugi è veramente un rapporto altanenante, nel senso che il nostro è un torbido amore che passa dalla più folle passione ai più neri baratri di disperazione<3 Insomma, mi fa sempre soffrire tantissimo e perciò lo amo.
E se ve lo state chiedendo: SI', SONO UNA FANGIRL CON LA KINK DEL MAL DI CUORE. Amo i malati *///*  *va a nascondersi*
 
Ringrazio tanto Melantò e Maki che mi hanno fatta felice con i loro commenti squeeanti di puro squeeing! *///* Noi fangilr siamo esseri bellissimi<3
Alla prossima (che credo sarà un ritorno alla Mark/Phil<3)
IrishBreeze
 
ps. Ovviamente la quote all'inizio è tratta da One, celeberrima canzone degli U2. QUINDI ANDATE TUTTI/E A SCARICARVI NO LINE ON THE HORIZON, il loro ultimo strabiliante album per il quale ho aspettato fremente QUATTRO ANNI E MEZZO. Avevo il bisogno di dirlo xD
 
 
 
 
  
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