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Autore: Crystal25396    05/12/2015    2 recensioni
SPOILER 5X12
La battaglia di Camlan si avvicina e Merlino, accompagnato da Galvano, si reca nella Valle dei Re Caduti, alla caverna di Cristallo. Ma Galvano non ha intenzione di lasciarlo andare così facilmente.
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«Temo che tu non abbia capito.»
La voce di Galvano lo fece immobilizzare sul posto, a pochi passi dalla soglia.
«Non puoi venire con me, devi andare da Artù.» insistette con voce più dura.
«Sì, è vero. Ma Artù ha bisogno di entrambi. Il coraggio non può nulla senza forza e magia.»
Una scossa improvvisa percorse la schiena del mago, che si voltò verso il cavaliera con una lentezza estenuante.
No…
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Galvano, Merlino
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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LA FORZA E LA MAGIA
 
 
 




 
 
«Da qui in poi posso proseguire da solo.» disse avanzando di qualche passo.
«Come farai a tornare?»
«Una volta che avrò trovato quello che cerco, non avrò più problemi.»
«Cosa stai cercando?»
«Non posso dirtelo. Fidati di me.» lo pregò guardandolo negli occhi.
«Io mi fido di te, Merlino. E’ per questo che te lo sto chiedendo. Vorrei che anche tu ti fidassi di me.»
«Va’ da Artù. Ha bisogno di te.»
Merlino voltò le spalle al cavaliere e si diresse verso l’ingresso della caverna.
Aveva paura. Per la prima volta in vita sua aveva davvero paura. La sua magia l’aveva sempre fatto sentire al sicuro, perché sapeva di poter sempre contare su di lei. Non l’aveva mai tradito o abbandonato.
E ora ne era stato privato. Morgana glie l’aveva strappata via.
Doveva riprendersela. Era l’unica possibilità che aveva per salvare Artù dal suo destino.
 
«Temo che tu non abbia capito.»
La voce di Galvano lo fece immobilizzare sul posto, a pochi passi dalla soglia.
«Non puoi venire con me, devi andare da Artù.» insistette con voce più dura.
«Sì, è vero. Ma Artù ha bisogno di entrambi. Il coraggio non può nulla senza forza e magia.»
Una scossa improvvisa percorse la schiena del mago, che si voltò verso il cavaliera con una lentezza estenuante.
No…
«Co-Cosa intendi dire?» balbettò sentendo la gola improvvisamente secca.
«In tutti questi anni Merlino, non sei mai scappato. Hai sempre combattuto al fianco di Artù, non lo hai mai abbandonato. Non sei un cavaliere, non eri obbligato a mettere a repentaglio la sua vita ogni volta. Artù non ti ha mai ordinato di seguirlo, sei tu che hai sempre voluto affiancarlo. Per proteggerlo. Come quella volta nelle Terre Perigliose.»
Galvano parlava lentamente, dosando le parole da utilizzare.
Merlino lesse nei suoi occhi fermezza e determinazione. La stessa che, lo sapeva, animava i suoi, quando disobbediva agli ordini di Artù e gli parlava apertamente, confidandogli i suoi pensieri e spronandolo ad agire nel migliore dei modi.
«Ho sentito quello che ti ha detto il custode del ponte.» continuò.
«Inizialmente non ci avevo fatto molto caso, ma poi ho iniziato a unire i vari pezzi. Il fuoco che ci salva dai banditi quando siamo andati a cercare la Coppa della Vita, tu che sei l’unico a sopravvivere dopo l’attacco di un Dorocha, Lamia che sembra spaventata da te, tu che ci conduci senza difficoltà alla Torre Oscura… Con il tempo tutto acquistava un senso. E ora, invece di affiancare Artù in una battaglia così importante, come hai sempre fatto, parti alla ricerca di qualcosa che hai perso. Forse sono un po’ tonto, lo ammetto, ma non sono così stupido da non arrivarci.»
Merlino volse gli occhi al cielo rimandando indietro le lacrime.
«Sei stato il mio primo amico, Merlino, e mi fido di te più che di chiunque altro.»
Il giovane mago si passò una mano sugli occhi, eliminando definitivamente le lacrime che non volevano saperne di andarsene.
Non aveva mai provato sentimenti così contrastanti.
Si sentiva sollevato. Una parte del peso che portava era stato alleggerito. Galvano, uno dei suoi amici più preziosi, sapeva.
E lui era stato così stupido da farsi scoprire.
Era deluso di se stesso.
Un segreto così grande e prezioso scoperto con così tanta facilità. E se fosse successo quando Uther era ancora re? E se Artù stesso lo avesse scoperto? Cosa sarebbe successo? Come si sarebbe comportato? E Gaius? Lo avrebbe fatto sentire deluso di lui. Una delusione maggiore di quella che in quel momento provava per se stesso.
Artù aveva ragione, era uno stupido.

«Mi-mi dispiace Galvano, io…»
Galvano gli poggiò le mani sulle spalle cercando di dargli forza.
«Sei un mago, vero?»
Merlino annuì silenziosamente, mantenendo la testa bassa e gli occhi chiusi.
«So che l’hai sempre usata per aiutare Artù, sei la persona con il cuore più puro che io conosca. E comprendo il perché che tu l’abbia tenuto nascosto a tutti noi.»
«Mordred... Lui sapeva chi ero. Lo ha sempre saputo. E lo ha detto a Morgana.» rivelò Merlino facendo un respiro profondo e fissando i propri occhi, ancora umidi, in quelli del cavaliere.
«E’ riuscita a sottrarmi la mia magia e senza di essa non posso fare niente.»
«Artù non può sperare di sconfiggere Morgana senza il tuo aiuto. Le nostre spade non possono nulla contro di lei.»
«Per questo sono qui. La Valle dei Re Caduti è un luogo sacro e antico. Qui vi è la Caverna di Cristallo, il luogo in cui è nata la magia. Devo entrare e recuperare i miei poteri. È l’unico modo.»
«Vengo con te.»
«No. Devo andare da solo. E poi Camelot ha bisogno del suo cavaliere più valoroso. Va’, io vi raggiungerò il prima possibile.» disse allungando il braccio e stringendo quello di Galvano.
«Artù dovrebbe fare te cavaliere. Sei il più nobile e il più coraggioso di tutti noi.» affermò strappando un sorriso dalle labbra del giovane mago, che quelle parole le aveva già sentite pronunciare da qualcuno.
«Fa attenzione.» si raccomandò porgendogli la propria spada. Merlino la prese regalando uno sguardo colmo di gratitudine al cavaliere.
«Anche tu.» rispose.

E con il cuore che batteva forsennatamente nel petto, Merlino voltò le spalle al cavaliere e si inoltrò nell’oscurità della magica caverna, alla ricerca di ciò che credeva di aver perduto, ma che in realtà non lo aveva mai abbandonato.
E Galvano tornò sui suoi passi, diretto in battaglia, con la consapevolezza che il mago sarebbe tornato a salvarli, come aveva sempre fatto.
E con un «Grazie.» sussurrato in direzione della caverna, il cavaliere partì al galoppo, verso quella battaglia di cui il Fato aveva già da tempo stabilito l’esito.
Là, dove Artù Pendragon avrebbe trovato la morte.

 










 
***
Angolo dell’autrice
Eccomi di ritorno con una piccola one shot su Merlin.
Sono stata costretta, nelle note, ad inserire la storia in un contesto vago perché non c’è quello della quinta stagione.
Comunque!..
La storia non è una what if? particolarmente elaborata, ma ho sempre amato le storie in cui i personaggi scoprono i poteri di Merlino o in cui lui è costretto a rivelarli. Mi sembrava non ce ne fossero molte, a differenza di quelle ambientate nel futuro, e così mi sono messa all’opera.
Potrei scriverne qualcun'altra di questo tipo…
Ah, a proposito, le battute iniziali sono tratte, come sicuramente saprete, dall’episodio 5x12, ma molto probabilmente non sono identiche a quelle pronunciate dai due perché, non riuscendo a trovare un video in italiano di quella scena su Youtube, sono andata a memoria. Se qualcuno di voi sa dirmi cosa dicono esattamente e potreste scrivermelo per messaggio privato ve ne sarei grata e potrei sistemare quelle cinque battute iniziali.
Spero che la storia vi sia piaciuta e, se avete critiche, consigli, insulti - o tutto quello che volete – da farmi, vi aspetto nelle recensioni.
Alla prossima!
 
-Crystal-
   
 
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