Questa storia è ispirata, solo per alcuni tratti, dalla vicenda di Romeo e Giulietta di Shakespeare.
In ogni caso, personaggi, contesto e trama appartengono a me.
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Dal capitolo primo:
La strada cominciava a farsi buia; tirò fuori la torcia dallo zaino e l'accese. Osservò l'ambiente attorno a lei, incuriosita. C'era una lapide in mezzo agli alberi, coperta di foglie; rabbrividì. Non le erano mai piaciute lapidi, bare e cimiteri, e quella sembrava stranamente fuori posto. Si avvicinò lentamente e scostò le foglie per leggere meglio cosa c'era scritto; la superficie era rovinata e antica. Strizzò gli occhi, avvicinando la torcia alla pietra.
-Sai leggere?-
Sobbalzò così violentemente che la torcia le cadde dalle mani. La raccolse e si voltò di scatto.
Accanto ad un albero, qualche metro più in là, c'era una persona. Le tremavano le mani, mentre gli puntava la torcia contro, e la persona si avvicinava.
Era un ragazzo. Non poteva avere più di diciannove anni. Ed era chiaramente della zona d'Argento.
Era stata beccata.