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Autore: _Fox    05/12/2015    2 recensioni
Raccolta di OS ispirata a Sunsetville, la mia originale nella sezione Romantico, ma leggibile a prescindere dal contesto.
Di Simon McDanar dicono che è un'arma di distruzione di massa, che ti prende per sfinimento - che è un miracolo sia ancora vivo, dopo quante ne ha fatte. Ma anche lui ha qualcosa da dire sugli altri (e su se stesso), con le sue fervide convinzioni e il modo tutto suo che ha di vedere le cose.
"AJ di solito ha da ridire su questa cosa. AJ ha da ridire su molte cose, in realtà, anche sul fatto che io sia al mondo, ma io so che lo dice perché mi vuole bene. Dicevo: Mc di solito definisce la mia strategia "induzione al suicidio" o "rimorchio per sfinimento", ma secondo me invidia la mia tecnica. Senza offesa per Mc. Gli voglio bene, davvero. Davvero davvero. È bello come un modello di Paco Rabanne e ostile come l’antrace, ma gli voglio bene lo stesso. Anche se è invidioso. Non glielo rinfaccio mai, perché sono buono, io, mica stronzo come lui, ma prima o poi gli farò notare che non è un caso che lui si sia beccato Miria e io Cindy."
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccole note alla lettura:
Per chi non conosce la storia originale, Simon si riferisce ad "AJ" e "Mc" come la stessa persona (AJ McKenzie, altro personaggio della storia originale). Chiunque egli citi è un personaggio di mia invenzione, ma non penso un paio di nomi precludano la percezione comica del testo.

[per leggere la storia a cui si ispira la raccolta clicca qui]
 



1
Allo specchio
“Hey, pupa.”
Voi non giudicatemi. Devo pur esercitarmi. Non si impara a rimorchiare senza dei sani allenamenti davanti allo specchio. Lo so quello che state pensando: che non è una bella frase da rimorchio, questa. Che non avrei possibilità se iniziassi così. Ma io vi dico che funziona. Ammicchi un po’, cerchi di non guardarle le tette almeno per i primi due minuti e mezzo e funziona. Me la danno, vi giuro che me la danno. In realtà che me la diano è un problema, perché Cindy non vuole, Cindy che è così bella, Cindy che amo tanto. Secondo voi ha capito che la amo? Ve lo chiedo perché ho qualche dubbio, nel senso che quando me la dà è sempre un po’ reticente, o ubriaca. Chiariamoci: non sono un criminale, mica la costringo. Il giorno dopo si sveglia ed è solo schifata, mica pentita. Poi va via e dice che mi odia e che è l’ultima volta. Una volta m’ha detto anche piuttosto che dartela di nuovo me la faccio cucire, ma non ho ancora trovato dei punti là sotto. Insomma, non è mai l’ultima volta. AJ di solito ha da ridire su questa cosa. AJ ha da ridire su molte cose, in realtà, anche sul fatto che io sia al mondo, ma io so che lo dice perché mi vuole bene. Dicevo: Mc di solito definisce la mia strategia induzione al suicidio o rimorchio per sfinimento, ma secondo me invidia la mia tecnica. Senza offesa per Mc. Gli voglio bene, davvero. Davvero davvero. È bello come un modello di Paco Rabanne e ostile come l’antrace, ma gli voglio bene lo stesso. Anche se è invidioso. Non glielo rinfaccio mai, perché sono buono, io, mica stronzo come lui, ma prima o poi gli farò notare che non è un caso che lui si sia beccato Miria e io Cindy. Senza offesa nemmeno per la Jones, eh. Anzi, devo ancora sdebitarmi per il lavoretto di mano con cui mi ha reso uomo qualche anno fa. Le ho promesso dei cupcakes alla nocciola quel pomeriggio, ma non glieli ho ancora portati.
Forse sto un po’ divagando.
Il punto della situazione è il papillon. Io non capisco cosa abbiano tutti contro questo papillon rosa. Mi sta da Dio, giuro. Voi non potete vedermi, ma io ve lo garantisco che mi sta da Dio. È mezz’ora che sono qui davanti allo specchio che me lo sistemo e risistemo e lo osservo, giusto per capire cosa può esserci di sbagliato in un papillon rosa con gli strass. Mc dice che è tremendamente gay come cosa, che così non ho uno straccio di possibilità, nemmeno con Cindy – nemmeno con Cindy ubriaca. Forse dovrei abbinarlo a un bel paio di boxer, che dite? Senza strass, però, boxer rosa senza strass, altrimenti Cindy scappa via senza sfilarmeli – perché gli strass in quella zona lì effettivamente non sono molto etero.  Comunque, dicevo: ad AJ questo papillon fa cagare, me lo urla dietro da un’ora abbondante che lo fa cagare. Mi minaccia anche perché sto facendo le prove per la serata in camera sua. Dice che gli fa schifo pensare a me in mutande che giro per la sua camera da letto, ma tanto io so – e lui sa – che sono bellissimo. Come questo papillon. Come questi boxer d’altronde. Quelli che indosso ora sono maculati, neri e verde fluo. Inutile dire che Mc si lamenta anche di questi, ma io dico che sono l’ultima genialata di mamma. Un genio di donna, mia mamma. Ne vuole proporre il bozzetto a Victoria’s Secret, sapete? Sono anni che ci prova, in realtà. Vuole una linea d’intimo maschile e gli Angeli in boxer. Io preferisco le belle tipe che sfilano al Fashion Show. Lo guardo tutti gli anni sin dalla pubertà - forse per questo ho sviluppato un fetish per l’intimo d’alta moda e per quello che c’è dentro i reggiseni.
Ma questa è un’altra storia.
Ora m’infilo lo smoking. Mi piace un sacco specchiarmi in mutande, ma devo: è mezz’ora che AJ minaccia di cacciarmi a calci se non mi sbrigo. Solo Olly è riuscito a salvarmi il culo, finora, ma il diversivo non durerà ancora per molto. Prima, però, voglio provarmi la maglietta dei White Stripes, quella di Mc, che mi piace un sacco. Proprio una figata di maglietta. È tra le poche cose che mi piacciono del suo guardaroba. Lui critica un sacco il mio, dice che il velluto a coste è illegale in almeno venti paesi, che la biancheria fluo non la indossano più nemmeno le spogliarelliste e che di bianco si vestono solo le spose e i gelatai. D’altronde, non posso pretendere molto da uno che usa magliette a stampe per lanciare minacce di morte subliminali e che si presenta alle feste sempre in completo nero e camicia bianca. Ne avrà almeno una decina, di completi. Tutti da almeno duemila dollari, tutti uguali e tutti senza brio. Ci ho provato a regalargli una cravatta, una volta. Era bellissima. Arancione con pois blu elettrico. Uno splendore davvero. Avrebbe dato colore al suo look, così gli ho detto, ma lui l’ha bruciata subito sulla fiamma del gas, in cucina. C’è da dire che quella volta era arrabbiato con me perché gli avevo rubato un paio di magliette, tra cui quella dei Kings of Leon che gli piace tanto – ma anche questa è un’altra storia. Insomma: Mc non capisce cosa sia il buongusto. Ha tanti pregi – quando vuole è persino simpatico e mi ha ficcato le dita in gola quando mi sono scolato una bottiglia di rhum, la scorsa vigilia di Natale – ma proprio il buongusto non ce l’ha. Non lo biasimo, però. Mamma dice che il gusto per la moda è per pochi eletti, pochissimi, al punto che ci saranno solo un paio di persone vestite davvero bene sulla faccia della terra ogni cento anni. Secondo mamma, a questo giro, siamo io e lei, e le do ragione: quando Mc, Johnny e tutti gli altri capiranno quant’è chic il velluto a coste sarà sempre troppo tardi.






Spazio Autrice:

Niente da dire, se non che non avrei mai pensato di pubblicare davvero una cosa del genere. Avrei voluto pubblicarla nel mio gruppo autrice, ma non sarebbe stato visibile a tutti quelli che leggono la storia di riferimento. Se vi siete ritrovati a leggere nonostante tutto, vi ringrazio.
Alla prossima,

Fox



 
 
   
 
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