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Autore: Believe in little things    05/12/2015    0 recensioni
A volte è dura fare la cosa giusta.
Quando la pressione scende come un fulmine.
E’ come se volessero che io fossi perfetto.
Quando in realtà non sanno che sto soffrendo.
Questa vita non è semplice.
Non sono fatto d’acciaio.
Non dimenticate che sono umano, non dimenticate che sono reale.
Pensate di conoscermi ma in realtà non mi conoscerete mai.
Ma c’è una cosa che so di sicuro:
Ve lo mostrerò!
***
Piccola one-shot su un sesto anno alternativo. Riguarda Draco e il giorno in cui riceverà il marchio...forse.
Genere: Generale, Guerra, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Ciao a tutti.
Ecco qui questa piccola OS, scritta quando ho sentito la canzone I'll Show You di Justin Bieber (che vi consiglio di ascoltare!).
Ascoltandola ho pensato che potesse raccontare qualcosa del personaggio che più preferisco ovvero Draco Malfoy.
La storia è venuta così, di getto.  
Beh, spero che vi possa piacere. ^-^
Alla prossima
. :)
§§§

20 Dicembre.
E’ arrivato il momento che quasi tutti ad Hogwarts aspettavano. Tutti eccetto me.
Era la gran sera. Finalmente il gran ballo di Natale era arrivato per la gioia di tutti.
Questo significava che ben presto avrei ricevuto un bel regalino da mio padre.
Era ingiusto che per colpa sua, per colpa dei suoi fallimenti, ci andavo di mezzo io.
Io non potevo oppormi, anche se volevo con tutto me stesso, per un semplice motivo: mia madre.
Al contrario di quello che dimostravo a tutti, io amavo sul serio mia madre.
L’unica per la quale io contavo qualcosa.
L’unica che mi ascoltava quando avevo qualcosa da dire.
L’unica che mi sapeva ben consigliare.
L’unica che mi avrebbe amato nonostante tutto.
L’unica che si preoccupava di e per me.
Io non mi opponevo ed accettavo tutto per lei.
Se lo avessi fatto, sarei diventato orfano di madre.
Avevo provato a convincerla a scappare, prima che le cose peggiorassero… ma non mi aveva dato ascolto.
Diceva che lui non avrebbe permesso che mi, anzi ci, toccassero. Credeva che il suo adorato marito non avrebbe venduto suo figlio per delle colpe che non aveva.
Credetemi quando vi dico che  lei ci credeva veramente.
Credeva a tutte le bugie che mio padre le diceva.
Ma un giorno se ne accorse, ma quel giorno per cambiare idea era troppo tardi.

Flashback

-Draco!-
sentivo qualcuno che bussava alla mia porta.
Ero vicino alla finestra, in camera mia, che dava sul parco del manor. Non ci badai molto.
Sicuramente era qualcuno di indesiderato come sempre. Mi girai dando nuovamente le spalle alla porta.
Ma quel bussare incessante non smetteva. La persona che mi cercava forse doveva dirmi qualcosa di importante.
-Draco!-
sentì quasi urlare.
Rimasi sorpreso, quella era la voce di mia madre.
Mi catapultai ad aprire la porta e la ritrovai inginocchiata a terra piangente. Aveva lo sguardo rivolto a terra e non smetteva di piangere e singhiozzare.
Quando si accorse che ero li, alzò lo sguardo. E solo allora lo vidi.
Il labbro spaccato dal quale usciva sangue e un livido sull’occhio che si stava formando.
La feci alzare e la feci entrare nella mia stanza e con un colpo di bacchetta insonorizzai e resi inaccessibile a chiunque la mia stanza.
-Draco… perdonami.. io…-
sapevo cosa stava per dirmi.
-No madre, non è colpa vostra.-
risposi curando le ferite. Il labro si risanò completamente e per quanto riguarda il livido lo feci scomparire.
-Invece si Draco! E’ anche colpa mia! Ho riposto fiducia nell’uomo sbagliato!-
mi urlò. Io chiusi gli occhi e sospirai.
-Credimi ero convinta che non avrebbe mai venduto me e suo figlio così facilmente ma.. mi sbagliavo. Dovevo dare retta a te molto prima…- sussurò subito dopo – ormai è tardi per tornare indietro vero? Che stupida che sono stata. Ti prego perdonami Draco! Ero solo accecata dall’amore che provavo per tuo padre. Non avrei mai.. mai..- e scoppiò nuovamente a piangere.
Mi avvicinai a lei e l’abbracciai. Sapevo che a picchiarla era stato lui, quello che ormai non definivo più mio padre, ma cosa peggiore quello che definivo un mostro. Quale uomo picchierebbe mai la donna che ama?
-Mamma, sta tranquilla. Andrà tutto bene. Te lo prometto.- e le baciai il capo.
-Invece no, Draco. Sarai marchiato. Capisci!? Per colpa di quello stupido, per colpa di un altro suo fallimento, sarai marchiato tu! Per colpa sua! Ed io non l’ho accetto! Tu non dovevi avere questo futuro Draco! Tu sei buono! Non sei un mostro come loro!-
Rimasi spiazzato per quello che mia madre mi disse. Rimasi a guardarla senza esprimere davvero la paura che mi stava sovrastando. Sapevo che avrei ricevuto il marchio contro la mia volontà. Dovevo essere forte e sopportare tutto per lei.
-Quando?-
chiesi solo.
-Durante queste vacanze natalizie. Mi dispiace così tanto Draco! Non ho potuto fare niente.-
mi rispose mia madre triste.
Non avrei mai immaginato di essere marchiato così presto.
-Mamma vai da Piton e vedi di farti vedere meglio per quel livido anche se è del tutto sparito. Puoi dargli questa lettera da parte mia, per favore?-
Mia madre mi salutò e se ne andò via.
Ero certo che sarebbe stata bene, anche senza di me.
***

-Dra’ sei pronto? Ho bussato un sacco di volte ma non rispondevi.-
chiese entrando nella mia stanza Blaise. Ero davanti allo specchio, perso nei miei pensieri, e non mi accorsi della porta e del suo bussare. Mi guardai un ultima volta allo specchio.
Si ero decisamente pronto. Il solito vestito da cerimonia che solo uno come me si poteva permettere.
-Si, Bla’ sono pronto. Possiamo dare via alle danze!-
gli risposi ghignando. Non avevo detto niente a nessuno riguardo il mio “regalo” di natale.
Tranne Blaise e Daphne ovviamente. Nessuno doveva sapere.
Tutti mi avrebbero continuato a vedere come sempre, il Draco Malfoy, stronzo, antipatico e mangiamorte.
Si, già in molti lo pensavano ed io non facevo niente per smentire quelle voci.
Del resto non mi interessava molto.
-E non solo, amico! Questa sera dobbiamo divertirci!-
aggiunse Blaise sorridendomi.

My life is a movie
And everyone’s watching 
So let’s get to the good part 
And passed all the non-sense
 

La mia vita è un film
e tutti stanno a guardare.

Quindi passiamo alla parte interessante
e dimentichiamoci il non-sense


Eravamo arrivati davanti alla porta che dava alla Sala Grande.
Avevo indossato la mia solita maschera. Facevo battutine con Blaise su questa o quell’altra ragazza.
Eravamo pur sempre due ragazzi di quasi 17 anni con gli ormoni a palla.
Stavamo per entrare quando Blaise mi bloccò.
-Hey guarda chi ce là.-
mi disse indicandomi la scala che stava percorrendo il famoso trio di Hogwarts.
C’era Potter con la sua fidanzata, la piccola Weasley. Ormai la loro storia di prendi e molla era nota a tutta Hogwarts. Ma sinceramente a me non interessava poi molto.
Poi c’era Weasleyuccio. Il nostro re. Non saprei dire se era vestito con un abito da cerimonia maschile o femminile. Devo dire che sua sorella e Potter avevano più buon gusto nel vestire.
Ma mancava una persona importante per quel trio così famoso. Chissà dov’era la Mezzosangue.
-Hey Weasley! Dove hai preso quel vestito? Chiedevo perché mi sembra adatto a mia nonna! -
e sogghignai insieme a Blaise.
-Malfoy giuro che questa volta ti uccido!.-
mi urlò contro, scendendo le scale di corsa.
Ma io ridendo entrai nella sala grande con Blaise e ci perdemmo nella folla.
Lasciando un ridente Harry Potter alle prese per non farsi picchiare dal suo migliore amico.

Sometimes it’s hard to do the right thing.
When the pressures is coming down like lightening.
It’s like they want me to be perfect. 
When they don’t even know that I’m hurting. 
Cause life’s not easy. 
I’m not made out of steel. 
Don’t forget that I’m human, don’t forget that I’m real. 
Act like you know me, but you never will.
There’s one thing that I know for sure:
I’ll show you…


A volte è dura fare la cosa giusta.
Quando la pressione scende come un fulmine.
E’ come se volessero che io fossi perfetto.
Quando in realtà non sanno che sto soffrendo.
Questa vita non è semplice.
Non sono fatto d’acciaio.
Non dimenticate che sono umano, non dimenticate che sono reale.
Pensate di conoscermi ma in realtà non mi conoscerete mai
Ma c’è una cosa che so di sicuro

Ve lo mostrerò


Stavo danzando con Daphne visto che mi aveva pregato di ballare almeno una canzone.
Mi aveva supplicato per tutta la serata ed io alla fine avevo accettato.
Girando per tutta la sala, mi accorsi di una persona in particolare che se ne stava in disparte.
Poi la vidi uscire fuori.
Fortuna volle che il ballo finì. Feci un inchino alla mia dama, dopo di che mi catapultai fuori anch’io.
Una volta fuori la cercai, ma non la vidi. Frustrato stavo per incamminarmi nuovamente all’interno della sala quando una voce mi bloccò.
-Sapevo saresti venuto a cercarmi.-
sorrisi, anche se non poteva vedermi. Mi girai nella sua direzione e la guardai sorridendo.
-Sei prevedibile, tesoro. Solo questo.-
dissi avvicinandomi a lei e la presi per i fianchi.  Mi era mancata.
Ci eravamo visti nel pomeriggio solo per pochi minuti ma era come se non la vedessi da un anno.
-Ah, quindi sono prevedibile…e dimmi avresti previsto che ti avrei lasciato oggi?-
disse avvicinandosi più a me. Ovviamente stava scherzando. Non poteva lasciarmi, non ora.
Non dopo tutto quello che avevamo passato.
Ma era tremendamente seria in viso.

Flashback

-Draco ormai è tutto inutile! Non posso aiutarti in alcun modo! Dovrai ricevere il marchio!-
dopo quello che mi aveva detto mia madre al mio ritorno ad Hogwarts dopo un pò di giorni il professor Piton mi convocò per parlare di “alcune questioni importanti” questo voleva dire che aveva ricevuto la mia lettera.  
-Non puoi dirmi questo! Ci dev’essere per forza qualcosa che posso fare! Io non voglio ricevere quello stupido marchio!- ormai ero impazzito non ragionavo più. Non volevo assolutamente essere marchiato come un animale. Servo di un pazzo.
-Draco calmati!- mi urlò di rimando Piton. –Ormai la data è decisa! Durante le vacanze natalizie di quest’anno sarai marchiato! Per questo devi dire grazie a tua madre Draco! Non ha potuto far altro che posticipare il tutto. Almeno su questo ha vinto lei anche se poi tuo padre l’ha punita per la sua insolenza verso il Signore Oscuro.-
Mia madre? Ma com’era possibile? Mi aveva detto che non aveva potuto fare niente per aiutarmi!
Ecco perché mio padre l’aveva nuovamente picchiata! Sapevo che mia madre era una che non si arrendeva molto facilmente soprattutto se di mezzo c’ero io. Doveva per forza averla vinta lei o erano guai. Ma quella volta aveva richiesto molto. Non doveva farlo! Io non valevo la sua vita.
- Smettila di pensare così! Smettila di pensare che non vali niente Draco! Tu sei un ragazzo forse un po’ troppo stronzo all’apparenza ma sei così per nascondere il vero te stesso.-
sorrisi tristemente.
-No invece. Io sono questo. Stronzo ma dolce allo stesso tempo. Codardo e inutile, incapace di tenere al sicuro la persona che ama più di se stesso. Non servo a niente. – mi lasciai scivolare a terra e pensai che per me ormai era finita. Sarei diventato davvero un mangiamorte! Alla fine mio padre aveva vinto.
-Tuo padre non ha ancora vinto Malfoy.-
disse una voce. Draco alzò di scatto la testa. Quella voce la conosceva abbastanza bene.
-Potter e tu che diamine ci fai qui? Cerca di farti gli affari tuoi! Smettetela di leggermi nella mente!-
dissi guardando prima Potter e poi Piton.
-Hai detto che vuoi salvare tua madre…-
-E questo cosa centra?-
-Hai una possibilità Malfoy, di cambiare il tuo destino, di essere utile e salvare la persona che più ami!-
Guardai sbalordito Potter. Non solo aveva origliato una conversazione privata. Ma mi stava anche aiutando! Lui che  è stato il primo ad andare in giro ad urlare che io ero diventato un mangiamorte!
Com’era strano il mondo.
-In che modo?-
chiesi soltanto, guardandolo dritto negli occhi.
-Entra nell’ordine.-
Si era bevuto il cervello per caso?! Mi potevo aspettare una risposta del genere da quel mentecatto di Silente! Tutti mi odiavano! Nessuno avrebbe cambiato il pensiero che avevano su di me! Nessuno si sarebbe fidato fino in fondo di me! Entrare nell’ordine non era una buona idea.
-Come fai a sapere che tutto questo non è una messa in scena per entrare a far parte dell’ordine per potervi spiare da parte del Signore Oscuro?-
chiesi alzandomi da terra e fronteggiandolo.
-Perche se lo fosse, non c’è posto dove potrai nasconderti dal mio pugno micidiale! Fa ancora male il naso?-
chiese una voce entrando dalla porta. Chi non poteva essere se non la so-tutto-io-Granger.
-E poi hai detto che vuoi salvare tua madre. A quanto pare hai un cuore anche tu furetto. Ne sono sorpresa.-
In pratica mi ero fregato da solo con le mie stesse mani, o forse qualcuno mi aveva fregato.
Mi girai a guardare il professor Piton, il quale stava ghignando.  Oh, ecco il “qualcuno” che mi aveva teso la trappola.
-Non nasconderti! Sapevi che loro due erano qui dietro ad ascoltare ogni cosa, vero? Sapevi che non avrei chiesto loro nessun aiuto, ecco perché li hai chiamati… Ora salta fuori anche Weasley per caso?
Comunque accetto! Ma solo per mia madre! E voi due non fatene parola con nessuno!-
E così dicendo me ne andai via.
Non notai che i tre presi in questione si sorrisero tra di loro.

Da quel momento in poi passai molto tempo con la Granger e Potter. Weasley a quanto pare non era stato avvisato, il perché non lo sapevo e non volevo saperlo.
Passai mesi ad allenarmi con la Granger in incantesimi, soprattutto sull’incato patronus.
Smisi di prenderla in giro, visto che lei non lo faceva. Anche se le vecchie abitudini era dure a morire.
Qualche battutina scappava sempre, ma posso assicurarvi che sapeva benissimo difendersi da sola.
Ma con il passare dei mesi, ci avvicinammo sempre di più.
Mi ritrovai a pensare spesso a lei. Avevo rivelato più a lei che a chiunque altro qualsiasi cosa mi riguardasse. Non mi sarei mai immaginato che da un giorno all’altro lei si allontanasse da me.
In quel momento entrò in gioco Potter raccontandomi che aveva paura per me. Paura di perdermi. Non voleva affezionarsi più del dovuto perché non voleva soffrire una volta che me ne sarei andato per la mia strada.
Rimasi sbalordito dalle parole di Potter quella volta. Non l’avevo ancora capito quello che stava cercando di dirmi, e rimasi più sbalordito nel capire che mi ero affezionato alla Granger anch’io.
Io e Potter eravamo molto simili sotto alcuni aspetti. Mi sorpresi non poco quando andavamo d’accordo.
Passai del tempo anche con la Lovegood, la Weasley e Paciock.
Erano persone semplici, buone. Sapevano per cosa volevano lottare fin dal principio.
E finalmente l’avevo capito annch’io.

I giorni passavano lenti e mi ritrovai a pensare alla Granger più del dovuto.
Mi chiedevo cosa stava facendo, con chi era e se stava bene.
Fin quando non la vidi con un altro ragazzo in biblioteca, stavano studiando insieme.
Non so perché ma provai una gelosia assurda. Mi ricordava tanto noi quando all’inizio mi dava ripetizioni.
Era tutto sbagliato. Non doveva essere li con quello. Li dovevo esserci io.
Era a me che doveva sorridere in quel modo.
Era a me che doveva abbracciare in quel modo.
Non mi accorsi di essere rimasto per tutto quel tempo li impalato a guardarla fin quando i miei occhi non si incrociarono con i suoi. Era troppo da  reggere.
Fu in quel momento che me ne andai.

***

Era arrivata l’ora della cena.
Ma io non avevo fame.
Quando lo vidi andarsene dalla biblioteca mi sentì triste.
Non potevo credere che io, proprio io, mi ero innamorata persa di Malfoy!
Era assolutamente impossibile da pensare! Ma era successo.
Dopo quel giorno che si unì a noi.
Dopo quel giorno in cui mi aveva sbalordito.
Non potevo crederci.
Passammo molto tempo insieme nella camera delle necessità, dove gli diedi numerose ripetizioni.
Anche se devo dire non erano necessarie. Malfoy era il miglior studente di Hogwarts, dopo di me ovviamente.
Passammo giorni fantastici, divertenti. Ora che ci penso è strano pensare che mi sono divertita in compagnia di Malfoy, ma devo ammettere che mi fece ridere parecchio! Soprattutto quando gli feci affrontare un molliccio. La sfortuna, o fortuna, volle che quella volta ci fosse anche Neville, Luna e Ginny per la lezione e non potete capire quanto ho riso alla battuta che fece quando al turno di Neville il molliccio prese la forma del professor Piton. Povero Neville divenne rosso per l’imbarazzo, ma potevo capirlo. Piton incuteva timore a tutti.
Da lì passammo quasi tutti i giorni a studiare, scherzare e confessare il vero “io”.
Non mi sarei mai aspettata un Draco così forte, capace di sopportare tutto quello solo per sua madre.
Ero immersa nei miei pensieri quando una mano mi tirò. Mi trovai fra le braccia di qualcuno.
Qualcuno che conoscevo abbastanza bene. Non era la prima volta che stavamo così. Semplicemente abbracciati.
-Scusa se non l’ho capito prima.-
mi disse sussurrandomi nell’orecchio. Mi strinse ancora più a se.
-Scusa se ci ho messo un po’ di giorni prima di venire da te.-
Io rimasi spiazzata.
-Hermione, neanch’io voglio perderti.-
In quel momento il mio cuore perse un battito.
Mi lasciò andare giusto quel poco per guardarmi negli occhi.
-Ti fidi di me?-
Io non sapevo cosa dire, in quel momento ero come la gelatina, se non era per lui che mi teneva sarei crollata a terra. Annuì semplicemente. Lo vidi sorridere e mi prese per mano. Mi portò nella sua stanza.
Era la prima volta che ci entravo. Mi guardai intorno un pò intimorita.
-Hermione, io… io…-
Sapevo che era difficile per lui.
Non era facile dire quelle due paroline alla tua nemesi. Non dopo tutti quegli anni di insulti e odio reciproco.
Gli andai vicino e lo abbracciai.
-Draco, va tutto bene… mi va bene così.-
gli sussurrai all’orecchio. Ed era vero.
-No, invece. Oggi quando ti ho vista con quell’altro in biblioteca. Ho provato un moto di gelosia e rabbia che non immagini.- mi confessò. Vidi che chiuse le mani in un pugno e lo vidi più teso. Rimasi sbalordita. Era la seconda volta che mi lasciava senza parole. Poi improvvisamente si rilassò. Mi guardo dritto negli occhi.
-Hermione, ti chiedo solo di non lasciarmi mai…-
Sbarrai gli occhi. Non ci credo. Non poteva essere. Draco Malfoy non poteva essersi innamorato proprio di me, vero?
-Mi… mi stai dicendo che… che… vuoi stare con me? Proprio con me?-
chiesi, non sapendo in che altro modo dirlo.
-Siamo sicuri che tu sia la studentessa migliore di Hogwarts?-
mi chiese prendendomi in giro.
-Senza alcun dubbio furetto.-
Gli risposi sorridendo.
-Ah sta zitta vieni qui.-
Mi prese le mani e mi tirò nella sua direzione. Fu in quel momento che ci baciammo.
***

-Hey Draco, ci sei? Stavo scherzando!-
Tornai a guardare Hermione. Mi ero perso nei miei ricordi, bellissimi ricordi aggiungerei.
-Non dire mai più una cosa del genere. Mai più.-
gli risposi serio. Mi abbracciò stretto. Potevo sentire il battito del suo cuore in sincronia con il mio.
-Mai.- mi sussurrò.
Si staccò da me giusto un po’, ci guardammo ancora negli occhi e ci baciammo.
Incuranti della neve che scendeva delicatamente dal cielo.
Incuranti d’essere osservati da più di una persona.
Incuranti di quello che potevano pensare gli altri.
Avevo trovato un altro amore.
Un amore che non avrei mai potuto immaginare di trovare in lei.
Un amore che mi sapeva far stare bene, con me stesso e soprattutto con gli altri.
Un amore per cui valeva la pena lottare.
-Hey piccioncini! Cosa ne dite di tornare dentro? Si gela fuori…Ah che male, Daphne! Perché mi hai picchiato?-
Io ed Hermione ci girammo verso la porta sorridenti.
C’era Blaise che si massaggiava la testa, Potter e la Weasley che ridevano, ed una Daphne divertita dalla situazione.
-Stupido deficiente! Erano così carini! -
gli rispose Daphne con gli occhi sognanti.
Li c’erano i nostri più cari amici che ci sorridevano felici.

I’ve got to learn things, 
Learn them the hard way.
Got to see what it feels like,
No matter what they say
.

Devo imparare molte cose,
impararle a mie spese.
Per vedere come ci si sente,
non importa cosa si dice.


-Quindi adesso lo saprà tutta la scuola.-
disse Hermione, guardandosi in giro. Eravamo seduti su dei pouf dentro la sala grande, ancora la festa era nel suo pieno svolgimento.
Molti lanciavo alcune occhiate nella nostra direzione. Era strano vedere Grifoni e Serpi seduti vicini, scherzare e ridere. Ma quello che si domandavo tutti era perché Hermione Granger e Draco Malfoy sedevano vicini, molto vicini, con le mani unite?
-Esatto, e si sa che le cose qui ad Hogwarts circolano molto velocemente.-
rispose Ginny, guardandosi a sua volta in giro.
-Mio padre, come le vostre famiglie lo verranno a sapere domani stesso.-
commentai seccato. Non mi sono trattenuto li fuori quando eravamo da soli e mi ero dimenticato che “soli” non eravamo affatto. Non posso dire che era colpa mia, ma anche un po’ colpa sua. Lei mi aveva fatto dimenticare tutti. Mi aveva fatto dimenticare dove ci trovavamo.
Non era un problema se mi avevano visto i miei amici ed i suoi, perché loro ci avevano beccato molto prima, ma il resto della scuola non doveva sapere niente.
-Tranquillo Dra’ ormai non possono farci più niente! Abbiamo deciso da che parte stare mesi fa.-
mi rispose Blaise, era ubriaco forse?
-Già, basta nascondersi... Blaise metti giù quel bicchierino! Ne hai bevuti abbastanza!-
gli urlò Daphne alzandosi e andando a recuperare un Blaise brillo in pista con un bicchierino che cercava di non far prendere a Daphne.
Sorrisi e con me anche la mia bella.
-Certo che sono divertenti…-
-Non immagini quanto…-

Flashback

-BLAISE ZABINIIIII-
si sentì urlare per tutta la sala comune. Mi sembrava di conoscerla quella voce… mi ricorda la voce di Daphne.
-GIURO CHE QUESTA ME LA PAGHI!!! STUPIDO DEFICIENTE!!!!-
si era Daphne. All’improvviso la mia porta si spalancò ed entrò un trafelato, quanto impaurito ma allo steso tempo divertito Blaise. –Se viene qui io non ci sono…e già che ci sei, non ridere quando la vedi!- e si chiuse dentro il mio bagno. Io lo guardai stralunato ma divertito allo stesso tempo. Ah questi ragazzi, se continuavano così non sarebbero arrivati neanche al loro matrimonio.
Tornai a occuparmi dei compiti che stavo facendo tranquillamente prima di tutto quel casino, quando la porta di camera mia si aprì facendo entrare una verde Daphne. Cercai di non ridere come mi aveva detto Blaise. Ma non potevo credere che gli aveva fatto uno scherzo simile!
-Dov’è quel deficiente! So che è qui, non negarlo Malfoy! -
Alzai le mani in segno di resa e sorrisi.
Lei andò verso il bagno e fu lì che lo schiantò.
-Questa roba non si leva molto facilmente dai capelli! Oh Draco resterò con i capelli verdi per un bel po’…- mi disse triste. Era vero, quella tinta dal corpo andava via abbastanza in fretta, ma i capelli… ahimè erano tutt’altro discorso.
-Beh sei una strega o no? Cambia il colore dei capelli fin quando non tornano normali!-
gli risposi semplicemente.
Lei mi guardò come se fossi pazzo. Corse verso di me e mi abbracciò.
-Grazie. Grazie. Grazieee. Non ci avevo pensato!!-
Sorrisi. Felice per qualche strano motivo.-
-Non c’è di che. Ah ti dispiace aiutare quel poveretto che hai schiantato?-
Fu in quel momento che fece rinvenire Blaise che era svenuto in bagno.
Ed in quel momento Blaise voleva uccidermi anche se poi io non avevo fatto e detto niente.
-Sei tu che ti vai a nascondere in posti assurdi! Sapevi che sarei venuta dal tuo migliore amico a cercarti! Come l’ultima volta! Non avercela con Draco! Sei tu che sei troppo prevedibile!-
gli rispose Daphne.
Non so perché ma in quel momento gli parlai di me, del marchio, della mia scelta.
Ed in quel momento mi accorsi di avere dei veri amici.
Mi confessarono che loro quell’estate stessa scrissero a Piton di non voler essere marchiati, che quei ideali dei genitori erano anormali! E poi parlavano proprio loro di disprezzare i nati babbani quando si facevano comandare da uno di loro! Quella situazione non andava bene a nessuno di loro ed avevamo, finalmente, pensato di agire in merito ai nostri pensieri e convinzioni.
***

-A cosa pensi?-
mi chiese guardandomi negli occhi Hermione.
-A quanto sia fortunato ad aver fatto la scelta giusta in tempo…-
risposi semplicemente.
Lei mi sorrise. Quel sorriso bello, sincero e un po’ timido. Infatti abbassò lo sguardo per un pò ma subito dopo torno a guardarmi.
-Ne sono felice anch’io.-
e ci baciammo, incuranti di tutto e tutti.

Sometimes it’s hard to do the right thing.
When the pressures is coming down like lightening. 
It’s like they want me to be perfect. 
When they don’t even know that I’m hurting. 
Cause life’s not easy. 
I’m not made out of steel. 
Don’t forget that I’m human, don’t forget that I’m real. 
Act like you know me, but you never will. 
There’s one thing I know for sure:


I’ll show you 

Cause life’s not easy. 
I’m not made out of steel. 
Don’t forget that I’m human, don’t forget that I’m real. 
Act like you know me, but you never will. 
There’s one thing I know for sure

I’ll show you
 

A volte è dura fare la cosa giusta.
Quando la pressione scende come un fulmine.
E’ come se volessero che io fossi perfetto.
Quando in realtà non sanno che sto soffrendo.
Questa vita non è semplice.
Non sono fatto d’acciaio.
Non dimenticate che sono umano, non dimenticate che sono reale.
Pensate di conoscermi ma in realtà non mi conoscerete mai
Ma c’è una cosa che so di sicuro

Ve lo mostrerò

Perché questa vita non è semplice.
Non sono fatto d’acciaio.
Non dimenticate che sono umano, non dimenticate che sono reale.
Pensate di conoscermi ma in realtà non mi conoscerete mai
Ma c’è una cosa che so di sicuro

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