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Autore: Mo0ny_    06/12/2015    1 recensioni
Londra, 1850. Nico Di Angelo è un uomo molto ricco e avido. Ha una piccola impresa commerciale e il suo unico aiutante è Jason Grace. Non ha rapporti con il mondo esterno e odia con tutto se stesso il Natale. Ma perché? Tutti lo giudicano male ma nessuno conosce il suo passato, lui stesso è concentrato troppo sul suo passato per godersi il futuro. Per questo interverranno lo spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e lo spirito del Natale futuro. Riuscirà Nico a ritornare sulla giusta via e riguadagnarsi la fiducia degli altri?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella sera, Nico faceva sogni tranquilli. Amava la comodità del suo letto, sarebbe rimasto lì per sempre. Ma anche i sogni più belli prima o poi finiscono. Sulle note leggere e delicate di “White Christmas” Nico si svegliò per la seconda volta quella notte. La vista ancora era un po’ annebbiata ma Nico intravide una figura femminile. Quando la vista divenne più limpida, Nico distinse una ragazza dai capelli riccissimi e rossi. Aveva anche una leggera spruzzata di lentiggini che a contatto con la pelle chiara, risaltavano i bellissimi occhi verdi. Teneva in mano un bastone col quale dirigeva gli strumenti che volteggiavano in aria accompagnati da una delicata polvere gialla.
- Chi sei?- chiese Nico un po’ spaventato. Lei rise.
- Ma come? Il tuo compare non ti aveva avvertito che sarei venuta  a trovarti?- ancora fra le nuvole, Nico chiese:
- Quale compare?-
- Leo Valdez, naturalmente. Io sono lo spirito del Natale passato, piacere di conoscerti.- le disse cambiando canzone. A quel punto Nico ricordò tutto.
- Ma allora è vero.- disse stupito. La rossa rise di nuovo.
- Oh, signor Di Angelo, tutto è reale. La magia del Natale poi… è una festività più che vera! Ma spesso i ricordi alimentano rancore e la magia perde valore fino a sparire dal cuore delle persone.- disse, ma Nico non ci capì un tubo.
- Cosa vuole?- chiese Nico freddo. La spirito rise, di nuovo.
- Allora lei è proprio lento signor Di Angelo. Voglio fare un piccolo viaggio nei ricordi!- stavolta lo spirito accennò ad un sorriso e un vortice di nebbia cominciò a ruotare intorno a Nico.
- Ehi!! Spirito aspetta!- ma ora il vortice lo aveva quasi rinchiuso e Nico chiuse gli occhi.

Quando li riaprì si ritrovò  poggiato sulla soffice neve. Era giorno e il posto in cui si trovava, non era di certo Londra! Nico si guardò un po’ intorno e vidi due bambini. Uno era piccolo, aveva la pelle pallida, i capelli neri lunghi e corvini. Indossava una sciarpa e dei vestiti un po’ malmessi. Il piccino era caduto a terra e stava piangendo. La bambina, evidentemente più grande, si posò vicino a lui e lo aiutò ad alzarsi.
“La situazione non ti è familiare?-“domandò lo spirito. Nico si avvicinò ancora di più. Guardò la bambina in volto e il suo cuore ebbe un tuffo nel vuoto.
“Dove siamo?” chiese Nico
“Siamo nel tuo passato. Qui tu non puoi intervenire, devi semplicemente osservare la tua vita passata.”
“Non può essere.. non sarà mica…?”
“Esatto Nico. Lei è tua sorella, Bianca” gli rispose lo spirito dolcemente. La bambina aveva capelli lunghi che gli arrivavano fino ai glutei e d erano un po’ mossi alle punte. La pelle era pallida e candida  e le guance erano sempre ricoperte di lentiggini. Nonostante gli occhi neri come la notte, i suoi sguardiemettevano sempre dolcezza e felicità.
“Perché mi mostri questo spirito?” chiese Nico un po’ rattristato. La scena cambiò. Erano nella casa di Nico. Era quel giorno. Quel fatidico giorno di 20 anni fa, quando Bianca e sua madre Maria, erano morte. Nico era in un piccolo angolo. Piangeva e teneva lo sguardo basso. Nico ricordava la sensazione che aveva provato. Si sentiva solo e perso. Anche suo padre Ade piangeva. Ma non per sua figlia o per sua moglie, no. Piangeva perché tutti dovevano vedere in lui una persona generosa e gentile, nessuno sapeva quello che Nico e Bianca passavano ogni giorno: schiaffi, calci e tanto altro.
“Che faremo senza di loro…” questo lo pensava veramente visto che la Maria portava  i soldi a casa lavorando nelle industri tessili. Nico fece un orribile espressione di disprezzo.
“Andiamo avanti” annunciò lo spirito vedendo lo sguardo triste del Nico adulto.

La situazione cambiò all’ improvviso. Ora c’ erano due bambini: uno era Nico, aveva intorno ai 12 anni e a fianco a lui c’ era una bambina di colore. Aveva i ricci color cioccolato e gli occhi dorati. Aveva un sorriso trentadue denti e stava rincorrendo il giovane Nico per le strade del paese.
“Me lo ricordo questo giorno!- annunciò il Nico del presente felice. – Mio padre si era sposato da pochi giorni con Marie Levesque,  una donna ricchissima, che era rimasta vedova da un certo Plutone con cui aveva fatto una bambina. Hazel. Stavamo giocando a nascondino e… quello fu l’ inizio…” Mentre completava la frase Hazel cadde e sopra di lei, il piccolo Nico. Quando si rialzavano, Hazel aveva le ginocchia sbucciate e usciva un sacco di sangue dalle sue mani. Si mise a piangere come avrebbe fatto qualunque bambino. Proprio in quel momento, Marie uscì dalla casa e andò a soccorrere la sua piccola.
- Come stai piccola? Ti sei fatta male? TU- disse indicando Nico che soffriva anche lui poiché si era fatto –Quando tuo padre tornerà lo verrà a sapere e saranno guai!
- Ma non è stata colpa sua!- cercò di aiutarlo Hazel ancora piangendo.
- Hazel tu non difenderlo! Fila in camera tua Nico e non uscire fin che tuo padre non verrà a casa!-
La scena mutò di nuovo.  Erano nel salotto della cucina e Marie e Ade stavano parlando di quel che era successo. Nico era in mezzo a loro e aveva lo sguardo passo.
“Spirito ma loro non ci vedono?” chiese Nico cercando di distrarsi.
“No. Siamo come dei fantasmi, loro non possono né vederci e né sentirci ma noi possiamo. Ora presta attenzione a quello che succede.”
“Ma so cosa succederà! È la mia vita passata!”
“Solo guardando ciò che ti ha fatto soffrire  hai qualche possibilità si cambiare” gli disse lo spirito.
- Nico!!!- ruggì Ade –Hazel è più piccola di te! Ti avevo chiesto solo una cosa! Una! Di andare d’ accordo con lei! Invece cerchi di ucciderla!
- Ma è stato un incidente! Ci stavamo riconcorrendo e lei è inciampata e…
- Ora è colpa sua! - disse Marie –Ade, io non so come tu faccia a sopportarlo! Dice bugie in continuazione e non ha il minimo segno di rispetto! Se fossi in te io lo avrei già spedito in un collegio!
- Lo farei anch’io ma non ho i fonti per farlo!
- Posso pagartelo io! Sai quando ci tenga che tuo figlio diventi uomo giusto e responsabile!- disse Marie.
Quello fu per Nico l’ inizio dell’ inferno. Lo spirito prese per mano Nico e iniziarono a fluttuare nel cielo fino a quando non arrivarono nel vecchio collegio tanto odiato da Nico. Era  scuro e pauroso, un po’ come uno di quei castelli che si usano quando si cerca di raccontare una storia paurosa.
Nico era in un angolo e un suo compagno lo stava picchiando e di brutto.
- Lasciami Luke! Ti ho detto che non ho niente da darti!-  disse un Nico 15enne.
- Sentito Ottaviano? Lui non ha niente!- disse picchiando un pugno nelle pancia di Nico che cadde a terra.
- In questo caso… possiamo continuare a dartele! - disse picchiandogli un calcio nel ventre. Il Nico adulto, si mise una mano alla pancia. Ricordava il dolore di quei pugni e quei calci. Poi si sentì un’ altra botta ma questa, Nico non la sentì sul suo corpo. Sentì però Luke e Ottaviano che si lamentavano.
- Solace, devi imparare a farti i fatti tuoi!- urlarono ad un ragazzo dai cappelli biondi e ricci, gli occhi blu e la carnagione molto scura.
- Vi piace fare a botte con i più piccoli! Prendetevela con me che ho la vostra stessa età!
- Se è questo il tuo desiderio, sarai accontentato!- dissero cercando si dargli qualche botta, ma il ragazzo era veloce e li schivò colpendoli da dietro con un bel calcio. Luke e Ottaviano caddero a terra e quando si rialzarono se ne andarono.
- Tutto bene?- chiese al povero Nico che era afflosciato a terra, porgendogli la mano. Nico la prese e si alzò.
- No che non va tutto bene! sono appena stato picchiato! Come cavolo faccio a stare bene?!!- esclamò Nico. Il ragazzo biondo ebbe la faccia  tosta di mettersi a ridere.
- Scusa non ci ho pensato! Io sono Will Solace e il tuo nome è…
- Nico Di Angelo.

La scena mutò ancora. Questa volta erano nella mensa della scuola, lui e Will.
- Non voglio sembrarti scortese… ma perché stai sempre con me?- chiese Nico a Will.
- Perché sei mio amico!- gli rispose Will.
- E da quando esattamente?
- Da quando mi hai detto di chiamarti Nico Di Angelo.
- Mi sono fregato con le mie stesse mani.
- Perché? Non ti sto simpatico?
- Vuoi che risponda?
- Altrimenti non avrei formulato la domanda.- gli disse Will e Nico non ce la fece a non rispondergli sinceramente.
- Non mi piace ammetterlo, apri le orecchie perché non ho intenzione di ripeterlo. Sei un vero amico!- disse Nico e la scena ricambiò di nuovo.

Erano sull’ uscio della porta del collegio. Il Nico uomo aveva quasi dimenticato quella forte amicizia che c’ era stata fra lui e Will e sorrise nel rivedere tutte quelle scene insieme a lui.
- Mi dispiace ma questo Natale vado a casa. Spero non ti dispiaccia. Sono stato costretto da mia madre altrimenti ti giuro che sarei rimasto volentieri con te…
- Will calmati! Sono abituato a stare da solo in questo collegio con due o tre alunni e quello stupido professore di latino. Non c’è problema, davvero.
- Lo so ma ti avevo promesso che avremmo passato il Natale insieme invece… scusami!- cercò di dire Will davvero dispiaciuto. Anche Nico c’ era rimasto un po’ male ma credeva al suo amico e sapeva che diceva sul serio quando diceva che suo madre l’ aveva obbligato.
- Se mi dici un'altra volta scusa, giuro che non ti parlerò più. E poi quest’ anno anche Luke e Ottaviano vanno via, quindi starò abbastanza bene.
- Ti prometto che quando torno ti porto  un bel regalo!- disse Will cogliendo di sorpresa Nico che ne rimase commosso.
- Non ce n’è bisogno!
- Ho già in menta una cosina o due… ora vado, altrimenti la cocchiere mi manda a quel paese. Arrivederci Nico!
- Ciao Will. E non azzardarti a regalarmi qualcosa!- disse Nico che in realtà voleva un regalo da Will, da Hazel o da chiunque gli mostrasse affetto. Il Nico trentenne, rimase malissimo nel vedere quel Nico giovane così felice.
“Quel regalo non arrivò mai. Così come il mio amico. Morì in una sparatoria. Dei ladri volevano derubarlo.”
“Mi dispiace tanto Nico…”provò a dire lo spirito.
“Se ti dispiacesse andresti avanti invece di continuare a farmi vedere il sorriso di Will!”
“Giusto” disse lo spirito sorridendo. Forse qualcosa stava cambiando.

La sera del Natale dell’ anno successivo, Nico aveva  sedici anni. Stava cenando e vicino a lui c’ era un ragazzo e una ragazza. La ragazza aveva i capelli neri, gli occhi scuri e la pelle chiara. Il ragazzo, era di un anno più grande di Nico e aveva i capelli ricci e neri, gli occhi marroni e la carnagione scura. Stava spiegando qualcosa alla ragazza che non voleva ascoltarlo.
- È inutile che cerchi di spiegarmelo! Non lo capirò mai Leo!!- gli disse.
- Reyna, sei un caso disperato! Come fai a non capire una cosa così semplice! Per la milionesima volta le locomotive a vapore sono azionate grazie al…
- Leo! SMETTILA!! 
- Voglio vedere come farai all’ esame!
- Mi inventerò qualcosa!
- Qualcosa cosa? Anche un ragazzo del quarto anno lo capirebbe.
- Si come no…
- Vuoi vedere? Ehi tu ragazzo? Dico a te con la camicia nera e il colletto bianco!-  Nico alzò lo sguardo.
- Come ti chiami?- gli chiese Leo.
- Nico Di Angelo.
- Perfetto! Tu sai da cosa sono alimentate le macchine a vapore e come funzionano?
- Certo che lo so.
- Visto Reyna?- quando Nico capì di averla messa in difficoltà disse:
- Ma per il semplice fatto di averlo studiato in biblioteca per conto mio su un libro facilitato!- Reyna capì l’ aiuto che il moro cercava di dargli e gli sorrise.
“Mi ricordo che da quel giorno, Leo e Reyna cominciarono a parlarmi e a pranzare o a cenare con me” disse Nico.

La scena cambiò per la milionesima volta.
Erano nella camera di Nico e Leo era venuto a farsi dare un aiuto con la matematica. Si stavano divertendo un casino ma Leo continuava a non capirci niente in quelle stupide cose matematiche.
- Non vorrei intromettermi, ma tu non volevi diventare un ingegnere?
- Si ma nel tempo libero mi piacerebbe continuare a fare quello che faccio ultimamente.
- E cioè?- chiese Nico curioso.
- Il ladro.- Nico era sicuro di aver capito male.
- Cosa?!
- Il ladro. Mi riesce benissimo! Guarda qui!- disse tirando fuori un portafoglio. C’ erano un mucchio di soldi.
- Da dove li hai presi?- chiese Nico ancora stupito.
- Dalle tasche di quello di latino. Non se n’è neanche accorto!
- Quando glieli restituirai?- chiese Nico speranzoso. Leo si mise a ridere.
- Restituirli? Non ci penso neanche! Anzi, questa sera ho intenzione di sgraffignare anche la cassaforte! I soldi non vengono mai utilizzati, sono praticamente nulli! Nessuno li controlla mai.
- E tu come lo sai?
- È sto progettando di rubare un po’ di soldi da un bel po’ e quindi ho studiato i vari movimenti.
- E Reyna?
- Reyna cosa?
- Sa di queste tue genialate?
- Ovvio che no! Altrimenti  sarei in prigione da un bel po’! Che dici? Stasera mi aiuti?
- Ma neanche per sogno!
- Lì dentro ci sono più di 2000 sterline e se mi aiuti la metà è tua.
- Che stiamo aspettando!
“Come mai accettasti così al volo?”
“Rivalutai la situazione. Avrei potuto perdere un altro amico se non avessi accettato, e così lo aiutai. Reyna non lo venne a sapere mai.”
“Di la verità! Ne eri innamorato!”
“E come se ero innamorato! Ma a lei non interessavo. A lei piaceva Leo che si sposò con Calipso che era una ladra come noi e alla fine si trasferì in un’ altra città e non ebbi più sue notizie.”
“Il passato l’ abbiamo ripercorso tutto. Tu e Leo faceste carriera in questo bel mestiere fino a farvi diventare avidi e senza cuore. Ora possiamo ritornare nel presente.” Disse e si trasportarono di nuovo nella casa fredda e buia.
- Sappi che lo spirito del Natale  presente arriverà a breve. Riposa un po’ e medita su quello che hai visto. Forse per te c’ è ancora speranza. – Disse prima di andare via.


Angolo Autrice
Ciao!! Oggi abbiamo fatto la conoscenza dello spirito del Natale passato che, per chi non lo avesse capito, è Rachael.  Abbiamo percorso tutta la vita del giovane Nico fino ad arrivare al presente. Chi sarà lo spirito del Natale presente? Scrivetemi in una recensione chi pensate che sia. Noi ci vediamo
Alla prossima,
unamoresolitario!!

   
 
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