Real Name?
- A DxD Chronicles
Dichiaro
di non avere i diritti aventi a quest' opera di
pura fantasia, quindi siete pregati di non compararlo con High School
DxD,
grazie.
Prologo:
Che
cos'è un Nome? Tutti noi ne abbiamo uno, ma non ci
fermiamo mai a riflettere sul perché sia importante averlo.
Il Nome è
importante non solo perché ci distingue da tutti gli
individui, ma perché
grazie ad esso è possibile ricordare la storia di colui a
cui appartiene.
Life
0:
TAKERU
"Red!
Red vieni qui!"
Uffa
non riesco mai a
trovare quel piccolo monellaccio.
Stavo
perlustrando nei
dintorni di una gigantesca sequoia alta oltre 10.000 m e larga la
metà. Le
radici, 9 per l'esattezza, erano enormi e diramate attraverso il
terreno ed
oltre 9 portali. Le foglie non avevano un solo colore, ma diversi che
si
alternavano in un ritmo continuo. Il cielo sereno non aveva tracce di
nuvole ed
il sole poteva irradiare la sua luce su un immenso pascolo di erba
bianca che
costeggiava intorno all'albero.
"Ehi
Yigg! Non starai aiutando Red a
nascondino vero?"
L'albero
cambiò per un
attimo i colori delle sue foglie. Ora erano di un blu acceso.
UKGTRAW!
Da
uno dei rami sbucò un
piccolo draghetto non lungo più di un paia di braccia con le
scaglie color
rosso cremisi. Il piccoletto, non appena mi vide, spalancò
le ali e planò dalla
mia parte atterrandomi tra le braccia.
Dovevo
fare attenzione,
lungo il suo dorso ha delle punte acuminate che possono fare davvero
male.
Red
strofinò il muso lungo
il mio collo.
GUF!
CUF!
Che
solletico!
"Eccoti
qua piccolo birichino!
Lo sai che non puoi allontanarti così tanto?"
CUAFGH!
Red
mi fece una faccina
triste.
Che
diamine.
"Non
puoi averla vinta
sempre tu."
Strinsi
Red tra le braccia.
Le sue scaglie, che fino a poco tempo fa erano fredde, si stavano pian
piano
riscaldando.
"Non
puoi farci niente.
I cuccioli trovano sempre il modo di farsi perdonare."
Mi
voltai con il draghetto
ancora tra le braccia.
Vicino
a noi erano appena
giunti 4 individui. 3 uomini ed 1 donna.
Non
riuscivo a distinguere i
volti, ma solo le sagome nere: uno sembrava più muscolo e
più robusto rispetto
agli altri, un'altro era leggermente più piccolo mentre il
terzo, della mia
stessa altezza, camminava affianco ad una donna. I 2 sembravano molto
intimi.
"_____
sono colpita.
Non pensavo che da quell'uovo potesse uscire un cucciolo
così carino. Hai fatto
bene a salvargli la vita."
Mi
voltai verso la figura
femminile mentre Red cercava di mangiarmi le mani. Per mia fortuna i
suoi denti
retrattili non mi facevano male. Che strano, mi ha appena chiamato per
nome...ma allora perché non sono riuscito a sentirlo?
"Grazie
_____. Non
potevo abbandonare questo piccolino."
Ancora!
Ma questa volta non
sono riuscito a sentire il nome che ho appena detto.
"Il
problema è...cosa
ne faremo una volta che sarà cresciuto? Conosco la razza a
cui appartiene.
Diventerà un gigante in men che non si dica."
Sbraitò
la figura massiccia.
"Non
abbiamo nessun
problema _____. Lui rimarrà con noi anche perché
____ gli ha già dato un nome.
Chi lo sa forse ci potrebbe aiutare col nostro lavoro."
Parlò
la figura affianco
alla donna.
"Se
lo dite voi."
L'omaccione
mise le braccia
conserte mentre Red volò dalle mie braccia atterrando sulla
testa di
quest'ultimo e facendolo cadere a terra.
AH
AH AH!
"Mi
sa che Red si sia
preso una piccola vendetta!"
In
un attimo la scena
cambiò.
Mi
trovavo sempre di fronte
all'albero, ma l'immensa sequoia era sta sradicata e le sue immense
radici
erano fuoriuscite dal terreno.
Il
cielo si era oscurato
mentre per aria si crearono dei squarci che si allargavano via via. Il
terreno
su cui mi trovavo stava avendo dei dissesta menti. Era arrivata la fine.
Ero
paralizzato dalla paura.
COUGHT!
Tossi
sangue.
Mi
sentii stranamente
pesante. Guardando con attenzione mi accorsi che indossavo un'armatura
nera con
bordature bianche.
Il
mio corpo
s'irrigidì a causa di un'enorme
buco che avevo sul costato sinistro. Cercavo di contenere la
fuoriuscita del
sangue con la mano.
"Sono
ridotto davvero
male se la rigenerazione non sta avendo effetto."
Il
sangue aveva creato un
laghetto rosso.
"Non
posso ancora
morire."
Lentamente
e dolorosamente
riuscii ad avvicinarmi alla sequoia abbattuta.
"Solo
io posso impedire
il collasso dell'umanità."
Raccolsi
tutte le energie
rimanenti convogliandole all'interno delle braccia. Il tempo
sembrò arrestarsi
mentre i vortici si chiusero uno dopo l'altro. Era come se ogni cosa ed
ogni
essenza sottostesse ai miei ordini.
Il
sangue sembrava aver
smesso di fuoriuscire.
"Fratelli
miei, Red e
amore mio. Perdonate il mio primo gesto da egoista."
Si,
ero pronto a
sacrificarmi per le persone che amavo.
"NO!
Non lo farai da
solo!"
Chi
è? NO! NON PUO' ESSERE
LEI!
Quando
mi voltai intravidi i
contorni bianchi di una bellissima figura femminile.
"_____
vattene via da
qui!"
La
donna scosse il capo.
"NO!"
Corse
verso di me
abbracciandomi.
"Come
posso vivere
senza di te?"
Ci
guardammo un'ultima volta
prima di scambiarci un bacio appassionale. Era uno di quei baci che ti
riscaldano il cuore.
La
donna mi toccò il collo.
"Ti
ricordi? Finché
morte non ci separi. E poi...non sono l'unica che ha deciso di venire
qui da
te."
Sullo
sfondo della
distruzione comparvero 9 figure.
"Non
è possibile.
Perché siete qui?"
Urlai
in preda alla collera.
Non dovevano venir qui!
"Non
puoi fare tutto da
solo."
Le
figure parlarono a turno.
"Sappiamo
quello che
vuoi fare ma non potrai farcela da solo."
"Come
potrai reggere
l'umanità senza l'utilizzo di nuove radici?"
Chiusi
gli occhi per un
istante mentre la donna affianco a me continuava a sostenermi. Uno
delle figure
si distaccò dalle altre.
"Siamo
qui di nostra
spontanea volontà. Proprio come te pertanto siamo disposti a
sacrificare le
nostre vite."
Guardai
tutti per un'ultima
volta.
"Allora
facciamolo
fratelli miei."
WHHUUUUUAAAAAAA!!!!!!!!!!!
I
9 intensificarono le loro
auree assieme a quella della donna vicino a me.
"NNNNOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Mi
alzai di scatto dal letto
mentre la mente si schiariva da tutte quelle visioni.
SOB!
SOB! SOB!
Il
cuore continuava a
battere incessantemente mentre mettevo a fuoco i dettagli della mia
stanza. I
segni sul mio corpo brillavano di una luce intensa. Meno male che non
è
successo ancora niente.
Mi
riabbandonai sul letto
toccandomi la fronte esausto. I segni cominciarono a sparire.
"Ma
perché? Perché sto
avendo queste visioni? Non avevo chiuso già da tempo?"
Dovevo
tranquillizzarmi.
La
tapparella filtrò i primi
raggi del sole. Guardando l'orologio mi resi conto che erano le 06:30.
"Forse
è arrivato il
momento di svegliarsi."
Anche
se mezzo sonnambulo
decisi lo stesso di alzarmi dal letto. Preferisco svegliarmi
anziché rivivere
un altro incubo come quello.
Risistemai
il letto prima di
uscire dalla stanza.
Come
di mio consueto
indossavo il pantalone di una tuta pesante con una maglietta di cotone
bianco.
Il rubino del crocifisso della mamma brillava come al suo solito.
Il
sole illuminava i
corridoi.
Ancora
pochi minuti e le
luci elettroniche si sarebbero spente. Persi un bel po' di tempo prima
di
scendere nella cucina al piano terra. Beh è normale visto
che il condominio...no...
il castello ha subito una nuova ristrutturazione.
Prima
i piani a disposizione
erano 6, ma adesso sono diventati 8.
Vista
la nuova carica che
ricopro dovevo per forza aver bisogno di spazi esclusivamente miei.
Vi
spiegherò in un secondo
momento a cosa mi serviranno quei 2 piani.
Ovviamente,
dopo i lavori,
la distanza delle nostre stanze si era enormemente ampliata.
Vi
ricordate? La mia stanza
era vicina a quella di Koneko e di Takeya ed Akeno, ma adesso non
più infatti è
distante 20 m l'una dall'altra. Per precauzione ho fatto rinforzare le
pareti
della camera di Takeya. Prevenire è meglio che curare.
Sono
passati 5 giorni dal
nostro ritorno sulla Terra e piano piano ci stiamo riabituando alla
nostra
vita.
Rias
aveva incitato tutti i
membri a completare i compiti delle vacanze. Mi dispiace per Issei,
forse
pensava di divertirsi invece nada de nada.
Per
la cronaca NOI li
abbiamo conclusi in 30 minuti per poi dare una mano a chi aveva
bisogno...per
esempio Issei, Asia e Zenovia.
Non
fraintendetemi. La mia
dolce sorellina e Zenovia sono brave a studiare, il loro problema e
quello di
non capire i kanji giapponesi. Takeya, come al suo solito, ha usato la
scusa
dello studio per andare a fare altri compiti con Akeno. Pervertiti.
Sembra
che Akeno non sia più
preoccupata per Tsubaki. Le è bastata mostrare la sua
potenza sul treno per far
capire chi comandasse.
Ho
approfittato anch'io di
questo periodo facendomi mandare alcuni contratti da Irlen. Ne avevo
già visti
alcuni, ma è meglio che impari a gestire anche quelli un po'
più importanti.
Pensavo
ai miei amici, non
vedo l'ora di rivedere Bunji ed Asagi domani a scuola.
Chissà cosa avranno
combinato durante tutta l'estate.
Per
quanto riguarda Diodora.
Dopo
la sua dichiarazione,
quel priso se ne andato dicendo che sarebbe ritornato a prendersi Asia.
Io non
lo farei se fossi in lui. Takeya non perdona.
"Buon
giorno
tesoro."
Fugai
ogni mio dubbio non
appena la mamma di Issei entrò in cucina.
"Buon
giorno mamma.
Potevi dormire un'altro poco."
"Sciocchezze,
ormai
sono abituata a svegliarmi a quest'ora."
So
cosa state per dire.
Purtroppo i genitori di Issei hanno insistito affinché io e
Takeya li
chiamassimo così. Ditemi voi cosa potevamo fare?
Comunque
la nuova "MAMMA" iniziò
a preparare la
colazione. Ho perso il conto di tutti i parenti che ho.
"Takeru-kun
ho notato
che Takeya-kun ed Akeno-san sono diventati molto intimi."
"Ohh
si. Sono diventati
così intimi che se continuano di questo passo tra breve
diventerai già
nonna."
"OHH
DAVVERO?"
La
mamma sembrò
elettrizzata.
"Allora
devo avvertire
Otou-san della bella notizia."
La
mamma tornò a preparare
la colazione fischiettando.
Credo
che gli altri
scenderanno a breve.
°°°°°°°°°°°°°°°
Era
solamente un sogno.
Continuavo
a ripetermi questa frase ogni singolo momento.
Ma purtroppo non credevo alle mie stesse parole. Non riuscivo neanche a
mangiare.
"Takeru
stai bene?"
Koneko
sembrò preoccupata del mio stato.
"Si,
sono solamente stanco per i contratti."
Forzai
un sorriso. Lei però si alzò mettendosi sopra
alle
mie ginocchia portando la mia mano destra sul petto.
"Se
c'è qualcosa che posso fare per favore
dimmelo."
La
tranquillizzai.
Nonostante
quello che era successo dopo la cerimonia
d'incoronazione, il nostro rapporto non è decollato
così facilmente rispetto a
Takeya e Akeno.
Abbiamo
bisogno di trovare il nostro tempo a differenza
di quei 2.
Koneko
mi segue in ogni mia faccenda e la cosa non mi
dispiace affatto. Quando i genitori di Issei non ci sono le piace
mostrare il
suo aspetto da nekomata, quando l'ho aiutata a studiare è
rimasta tutto il
tempo sulle mie ginocchia.
La
stessa cosa quando guardiamo un film o quando devo
controllare alcuni contratti. Aveva rimpiazzato il suo pigiama da
gattina con
una vestaglia da cerimonia, la stessa che indossava quando è
venuta da me. Con
tutto l'intimo...sia chiaro.
Secondo
Takeya, Koneko stava mostrando il suo lato
felino. Non so perché ma alcune volte Rias mi guarda male
prima di mettersi
sulle ginocchia di Issei. Ma io dico cresci e lasciami stare!
"Adesso
basta questo lo ammazzo!"
Takeya
si era alzato di scatto dalla sedia dopo aver
preso una delle tante lettere d'amore di Diodora per Asia.
Da
quando siamo tornati a casa, Diodora non ha fatto
altro che inviare lettere contenenti biglietti
per il cinema, inviti a cena e
buoni per la spesa.
Ha
mandato persino dei regali...un mucchio di regali che
Takeya ha prontamente bruciato con l'Hell.
"Quel
bastardo! Come ha potuto fare una proposta ad
Asia il primo giorno che siamo tornati dal viaggio!"
Ohi
Ohi anche Issei si è arrabbiato come Takeya. Rias ed
Akeno cercarono di calmare i ragazzi, ma non c'era verso di fermarli.
"Ragazzi
è la prima volta che vi vedo
coalizzati."
Takeya
ed Issei si guardarono per la prima volta con uno
sguardo fiero.
"Quello
lo ammazziamo!"x2
Non
ci credo, ditemi che sto sognando. Takeya che ha
stretto un'alleanza con Issei...presto datemi un pizzico.
"Ehm
per favore Ise-san e Takeya-nii-san per favore
perdonatemi."
Asia
chiedeva scusa per quello che stava succedendo.
Stava già per piangere.
"Asia,
non è colpa tua! Come può essere colpa tua!"
"La
colpa è di Diodora. Tu non c'entri
niente!"
Takeya
ed Issei erano partiti per consolarla.
"Ragazzi
vi rendete conto che la state mettendo a
disagio?"
No,
non ero l'unico che la pensava così basta vedere
le facce che stanno avendo Rias ed Akeno.
"Takeru
non ci puoi fare niente."
Purtroppo
devo dare ragione a Koneko.
DIN
DON!
"Chi
è? Non è un po' presto per le
consegne?"
"OH!
VADO IO!"
Takeya
lasciò perdere per un attimo il discorso di
Diodora per fiondarsi all'ingresso.
Che
succede? Non l'ho mai visto così. Anche Akeno
sembrava confusa del comportamento del suo fidanzato.
"Okay
vai più dietro. Bravo così dai che c'è
la
fai."
IIIIAAAIIIAAAIIAAIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!
Aspetta
ma questo è il rumore di un camion in
retromarcia.
Io,
Koneko, Rias, Issei, Asia, Akeno e Zenovia ci dirigemmo
fuori vicino al garage.
Takeya
era li assieme alla carcassa di una macchina.
Il conducente del camion se ne andò mentre mio fratello lo
salutava felice.
"Takeya
si può sapere che stai facendo con questa
carcassa?"
"Questa
bello mio è il mio pass per
l'università!"
Me
lo disse con un'aria fiera.
"E
dove lo hai trovato?"
"Qui."
Mi
mostrò uno strano annuncio con la foto della macchina:
Dodge Charge del 1969.
Il
volantino era scritto con dei caratteri inglesi.
"Takeya
ma dove lo hai comprato? E a
quanto?"
Takeya
non mi ascoltava, pensava solamente alla
macchina.
"Ehi!"
"Oh
si scusami. Allora l'ho presa in Texas e l'ho
pagata 750 dollari, ma con i documenti, dogana ed il resto...1000
dollari."
"Che?
1000 dollari per un pezzo di ferraglia del
genere?"
Anche
Zenovia non sembrava molto entusiasta della
macchina.
"Takeya-senpai
per me hai solamente sprecato dei
soldi."
Takeya
non voleva ascoltare Issei. Ma un secondo.
Vidi
qualcosa. Delle strane lettere vicino al muso
della macchina.
Non
è possibile.
"Takeya
ti sei reso conto della macchina che hai
preso?"
"Insomma
Nii-san la vuoi finire di chiamarla ferraglia?"
Non
se ne è ancora reso conto.
"Vieni
qua è guarda questo!"
Grattai
un po' di ruggine facendo emergere le scritte
in rilievo così che tutti le potessero vedere.
Takeya
rimase senza fiato per alcuni secondi.
"Non
ci credo!"
"Credici
fratellino. Hai appena comprato una Dodge
Charge Daytona NASCAR del 1969!"
WUAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Takeya
era letteralmente esploso per la gioia. Ma a
differenza sua il gruppo era rimasto confuso.
"Scusa
senpai perché ti stai agitando
tanto?"
"Come
sarebbe a dire perché?"
Issei
cercava di riportare Takeya con i piedi per
terra. Meglio che intervanga io.
"La
carcassa che ha appena comprato Takeya è una
vecchia macchina NASCAR. Le NASCAR sono delle vetture molto potenti e
molto
costose. Questa, per esempio, ha gareggiato nella famosa pista del
Daytona. Ha
assunto quel nome proprio per festeggiare quell'evento. Lo sappiamo
perché c'eravamo.
Abbiamo visto più di 50 macchine come questa gareggiare
sopra ad un circuito
ovale per più di 500 giri!"
"Vedo
che siete davvero informati su queste
cose."
"Se
teniamo conto che adoriamo i motori allora "SI!"
siamo informati al riguardo sorellina."
Rias,
proprio come Issei e gli altri, cominciarono a
controllare la macchina.
"Ma
senpai come fate a dire che questa macchina
proviene proprio da quella famosa Daytona?"
"Semplice
guarda qua."
Focalizzai
l'attenzione di tutti sulle scritte in
rilievo.
"Le
vedete queste scritte sul cofano? Sono state
stampate con una macchina stampatrice risalente a quella data. Le
aerografie di
quei tempi erano molto diverse rispetto a quelle d'oggi. Si usavano
speciali macchine
pressatrici. Durante quell'operato il calore era così
elevato da far si che il
colore e le forme si impregnassero all'interno della carrozzeria della
macchina. Se fosse un falso allora non troveresti questi segni sul
telaio."
(
Death Crow/Re Nero: Ringraziamo Affari di Famiglie e
Missione restauro per averci istruito molto meglio della scuola. )
WOW!
Fu
l'unica cosa che riuscii a dire Issei.
"Allora
quella che ha preso Takeya è quella
originale. Se è così allora avrà anche
un suo valore giusto?"
Zenovia
si stava comportando da vera professionista.
"Si.
Il coglione da cui l'ho preso non si è reso
conto del tesoro che teneva."
"E
dai Takeya non essere così. Molto
probabilmente il tizio gestiva uno sfascia carrozze."
"Takeya-senpai
se questo è un tesoro allora
quanto vale?"
Takeya
esaminò l'auto prima di dare una risposta ad
Issei.
"Mnnn
per come sta adesso non meno di 30.000
dollari...credo."
"A
bene...CHE COSAAAAAA!!!!!"
Sentendo
la cifra, Issei spalancò la sua bocca oltre
ogni limite. Le altre ragazze, invece, guardarono la macchina con altri
occhi.
Rias, a differenza delle altre, non andò tanto su di giri.
Beh lei proviene da
una famiglia molto ricca perciò sono solamente degli
spiccioli.
"Stiamo
parlando di una macchina molto rara che
farebbe gola a molti collezionisti."
"Ehi
Nii-san dammi una mano a portarla dentro.
Non vedo l'ora di metterci le mani sopra."
"Senpai
se vuoi andare all'università perché non
usi semplicemente il tuo titolo?"
Takeya
si fermò dietro alla macchina giusto in tempo
per squadrare Issei.
"Penso
che alcune volte tu abbia vinto il cervello
ad un gratta e vinci. Non voglio avere nessuna raccomandazione.
Andrò
all'università utilizzando questo gioiellino restaurato. Una
prova delle mie
capacità."
Takeya
concluse la frase dando alcune pacche sulla
carrozzeria.
"Ma
quella macchina restaurata quanto
varrebbe?"
Takeya,
sentendo il dubbio di Zenovia, cominciò a far
ondulare la testa pensieroso.
"Nuovo
quasi mezzo milione di dollari. Restaurata
qualcosa in meno o qualcosa di più. Dipende tutto dal
mercato
automobilistico."
"COOOOOSSSSAAAAAAAA!!!!!!!!!!"
E
si Issei, non bisogna mai giudicare un libro dalla
copertina.
"Dai
Takeya spingiamo dentro la creatura."
"YOKAI!"
Prima
di aiutare Takeya mi voltai verso Koneko.
"Dico
2 cose a mio fratello e poi vengo ad
aiutarti con lo studio."
Feci
un occhiolino a Koneko. Mi sorrise prima di
rientrare con gli altri. Issei non si era ancora ripreso.
°°°°°°°°°°°°°°°
KUNGNAWWW!!!!
La
porta del garage era aperta, non fu difficile
spostare la macchina al suo interno.
"Non
vedo l'ora di battezzarla con Akeno."
Takeya
stava già progettando il futuro.
"Ehi
le macchine non sono ideate per queste
cose...porco!"
"Si,
si, si sono un porco, maiale etc. etc..."
Takeya
continuava a prendermi in giro mentre abbassava
la saracinesca del garage.
"Nii-san
di cosa mi volevi parlare? Aspetta...forse
ho capito!...SEI STITICO!"
Rimasi
fermo per alcuni secondi con la bocca aperta.
"Alla
tua età la stitichezza è una brutta cosa.
Specialmente dover mantenere un segreto del genere."
Persi
la pazienza.
"Io
ti ammazzo. MA COME TI E' VENUTO IN MENTE UNA
COSA DEL GENERE!"
Takeya
si ritirò pensieroso.
"Allora
se non è la stitichezza sarà la
diarrea?"
"E'
logico non è vero? Se non è zuppa è
pampagnato. MA CHE CAZZO DI IDEE TI FAI?"
"Ma
scusa non volevi parlarmi di queste
cose?"
"Di
cosa?"
"Della
tua stitichezza."
"IO
NON SONO STITICO!"
"Beh
in effetti essendo un Nefilim non ne hai di
questi problemi."
Mi
massaggiai la fronte. Dai Takeru rimani calmo.
"Senti
Takeya possiamo accantonare per un secondo
questi discorsi di merda?"
Takeya,
nel frattempo, aveva posizionato la macchina sopra
al sollevatore.
"Per
me puoi parlare di quello che vuoi."
Guardai
per un attimo mio fratello mentre ispezionava
la macchina. Non lo avevo mai visto così.
Sul
tavolo c'erano numerosi volantini di diverse
università. Non solo giapponesi ma americani, italiani...
"Sembra
che tu faccia sul serio."
Takeya
concluse la sua ispezione.
"Certo
che lo sono! Anche se sono un Vice-Re sono
ancora nella fase della crescita. Ho intenzione di sposare Akeno, ma
fino ad
allora intendiamo continuare i nostri studi. Anche se non sembra Akeno
è una
grande studiosa, sono sicuro che non avrà
difficoltà ad avere una borsa di
studio. E' la mia fidanzata e non ho il diritto di tapparle le ali.
Pertanto
prima esaudiremo i nostri sogni e poi ci sposeremo."
"Wow
ed io che pensavo fossi cresciuto solamente
sotto le coperte."
"Ah,
ah, ah molto divertente. Vedrai diventerò un
designer-meccanico-restauratore rinomato non solo sulla Terra ma anche
negl'Inferi!"
"E'
un progetto molto ambizioso lo sai?"
"Si
lo so. Ma il tuo? Che progetti hai?"
Era
davvero incredibile come una semplice frase
innocua fosse capace di mettermi in difficoltà.
"Ecco
io un progettino c'è l'avrei."
"E
quale? Dai spara, spara!"
Era
un po' imbarazzante da dire.
"Ecco...mi
piacerebbe diventare un pilota
professionista."
"Cosa?
Cosa?"
"Voglio
diventare un pilota. La cosa di crea
qualche problema?"
"No,
no, no, no!"
Takeya
scattò come se avesse avuto un idea.
"Che
ne dici diventare il MIO pilota? Anzi cosa
ne pensi se creiamo un Team?"
"Un
Team?"
"Si.
Io costruirò i bolidi che tu piloterai...anzi
no...che noi piloteremo."
Aguzzai
l'occhio sinistro.
"Noi?"
"Ehi
anch'io voglio testare le mie creazioni.
Altrimenti che meccanico sarei?"
"MMMnnn,
d'accordo ci sto!"
Strinsi
la mano a Takeya.
"Avrai
bisogno di un aiuto per restaurare quella
macchina. Possiamo portare il progetto insieme. Un pilota ha bisogno di
conoscere i limiti della propria vettura. M'iscriverò
anch'io a
quell'università."
Takeya
ritirò subito la mano.
"No
l'università è la mia. Sceglitene un'altra!"
"Conoscendoti
avrai scelto l'università più
prestigiosa e poi è necessario se dobbiamo presentare la
macchina
assieme."
Takeya
si ritirò sbraitando in tutte le lingue che
conosceva.
"Dannazione!
Ho capito hai vinto anche questo
round."
Takeya
andò a prendere alcuni attrezzi appesi sulla
parete.
"Ti
volevo parlare di una cosa."
Cercai
di raccogliere il coraggio necessario.
"Da
quando siamo tornati sto facendo degli strani
sogni."
CLICK!
Il
suono di alcune chiavi inglesi che cadevano per
terra rimbombarono per il garage. Takeya non si era ancora girato verso
di me.
"Ho
sognato di trovarmi vicino ad un grande
albero in compagnia di un draghetto e di 4 individui. Poi il sogno
muta, mi
ritrovo nello stesso punto di prima, ma in quel momento sembra che
stesse
incombendo la fine del Mondo. Io stesso sono in fin di vita e prossimo
alla
morte ma anche così cerco lo stesso d'intervenire. In quel
momento compare
vicino a me la figura di una donna che sembrò conoscermi
molto bene. Tant'è
vero che ci scambiamo un bacio passionale. Sulla scena comparvero altre
9
figure che dicono di volermi aiutare, ma io cerco di respingerli
perché voglio
che sopravvivano."
Takeya
non si era ancora voltato.
"Non
riuscivo a vedere le figure e ne ha sentirne
i nomi. Ma...una dei 4 eri tu Takeya. Sapevo benissimo che eri tu...ti
chiamavo
con un'altro nome."
Tornai
a guardare mio fratello, in questo momento aveva
la testa china.
"Per
caso il draghetto si chiama Red ed ha le
scaglie color rosso cremisi con degli spuntoni lungo il dorso e la
coda? Una
figura omacciona lo aveva preso in giro? Per questo il piccolo per
vendicarsi
si era buttato su di lui facendolo cadere col culo per terra?"
I
battiti del cuore iniziarono ad accelerare.
"Si,
ma tu come fai a...non mi dire che tu?"
Takeya
si decise a voltarsi, sul suo volto non vi era
più traccia della gioia di prima ma solo preoccupazione.
Com'è possibile una
cosa del genere?
"Anch'io
faccio lo stesso sogno e riconosco
solamente la tua figura. Ma ciò che succede dopo e
tutt'altra cosa."
Ingoiai
la mia stessa saliva preoccupato.
"Che
cosa ti succede?"
Takeya
sospirò amaro.
"Mi
ritrovo su un immenso campo di battaglia
assieme a quelle 3 figure ed ad altre dietro di me. Si e no eravamo una
ventina. Di fronte a noi, a mezz'aria, compaiono diverse armi rotte, 10
per
l'esattezza, tutte avvolte da auree specifiche. C'è ne erano
diverse: archi, asce,
alabarde, lance e così via. I miei occhi caddero su 2 spade
avvolte da un aura
blu cobalto."
Cominciai
a fremere per la paura.
"Una
di quelle 2 spade era...la Fragarach."
Le
parole di mio fratello mi trafissero il petto.
"Una...delle
spade...era...la Fragarach?"
Anche
Takeya era preoccupato come me.
"Si
era lei. La sua lama era spezzata proprio
come l'altra. Una specie di fusione tra una Katana ed una spada da
battaglia.
Mi ricordo d'esser caduto in ginocchio in preda al sconforto ed alla
disperazione. Cercai di toccarmi il volto ma non ci riuscivo. Era come
se
avessi sul volto una
maschera e quando
guardai le mie mani notai che erano avvolte da strani guanti che li
facevano
assomigliare a delle ossa."
Takeya
tremava di paura mentre s'ispezionava le mani,
ma nonostante questo continuò a parlare.
"Mi
ricordo d'essermi rialzato in preda ad una
furia omicida. Me la dovevano pagare. Quando io e gli altri ci voltammo
dietro
di noi...sul campo di battaglia erano apparsi un numero infinito di
nemici tra
Angeli, Demoni e tante altre creature mai viste prima. Assieme a quello
schieramento vi era anche un colosso che ad ogni passo creava dei
violenti
terremoti, tant'è vero che gli altri cercavano di tenere una
certa distanza da
lui. Sembrava pesantemente armato ma aveva un profondo squarcio
sanguinante sull'addome.
Non avevamo paura della battaglia che stavamo per affrontare. Io e le
altre 3
figure desideravamo uccidere il colosso perché sapevamo che
era lui la causa di
tutto."
"E
poi che successe?"
Takeya
scosse il capo.
"Niente.
Mi risveglio con i segni attivi e con il
fiatone."
"E
la stessa cosa che capita a me."
Takeya
si toccò il petto preoccupato.
"Che
cosa ci succede? Perché abbiamo quelle visioni?
Quelli non sono i nostri ricordi!"
Mio
fratello era visibilmente alterato. Non potevo
biasimarlo.
"Avrei
un ipotesi."
"Quale?"
"E
se avessimo in qualche modo ereditato i
ricordi dei precedenti possessori della Fragarach e della
Dáinsleif?"
Takeya
si zitti per alcuni minuti.
"E
come avremmo fatto?"
"Potrebbe
essere uno dei nostri poteri? Ti
ricordo che nessuno sa cosa è in grado di fare un Nefilim.
Per esempio neanch'io
sapevo di essere in grado di arrestare il tempo e di alterare le
dimensioni.
Anche se so che quei poteri provengono da Catastros, generatosi dalla
mia anima."
"La
cosa mi puzza. E' impossibile ereditare i
ricordi di altre persone che sono per giunta morte."
"Morte...morte.
E se invece avessimo letto i
ricordi della Fragarach e della Dáinsleif?"
"Mi
stai prendendo per il culo?"
"Non
hanno memoria di come si siano ritrovate con
noi. Potremmo aver sviluppato questo potere involontariamente con
l'allenamento."
Takeya
si era messo le mani in testa esasperato.
Purtroppo non sono in grado di dare un'altra spiegazione.
"Per
me tutto questo è un'enorme cazzata."
"Non
so dirti altro. Ora che abbiamo una certa
influenza nel Reame Demoniaco possiamo cercare nuove informazioni sulla
nostra
razza."
Takeya
continuava a massaggiarsi la testa.
"Spero
che queste visioni finiscano al più
presto. Sarà una questione di tempo prima che Akeno e gli
altri si accorgano
delle nostre condizioni. L'ultima cosa che voglio e farli preoccupare
inutilmente."
Takeya
tirò fuori da un ripiano un lungo telone per
coprire la macchina continuando a dire "Io
che posso leggere i ricordi della mia arma e di persone morte che manco
conosco...ma per favore..." finendo la frase imprecando
qualche santo...tanto
non ha problemi di CADUTI. Sapete cosa intendo.
"Prima
che me dimentico. Prendi questo."
Tirai
fuori un foglio di carta.
"Cos'è?"
Takeya
prese il foglio incuriosito.
"E'
la lista delle Legioni che ti spettano."
"Davvero?"
Takeya
lesse il foglio entusiasmato.
"Oh
che bello. Sono in compagnia di: Idor,
Flegià, Lier
e Liy,
Aeris, Goli, Ergos, Aklas e...Oleha?"
Takeya
scattò verso di me innervosito.
"Perché
mi hai dato quella Driade?"
"Si
è offerta volontaria. Non potevo dirle di no."
"Ma
ti rendi conto di quello che hai fatto? Quella sta attentando alla
mia vita!"
Non
capisco perché si sta scaldando tanto.
"Si,
la vita che hai in mezzo alle gambe."
"Fratello
pagherai questo affronto te lo
garantisco."
"Mi
stai minacciando?"
"No,
avvertendo. Troverai una donna molto più
pericolosa di Oleha, delle serve dei Sitri e delle nostre cameriere
messe
insieme."
Dovrei
aver paura di una donna del genere? Ma Takeya
per chi mi ha preso?
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Commenti
degli Autori
Rieccoci
a voi gente con un nuovo volume! Volevamo pubblicarlo
prima, ma il periodo natalizio comincia a farsi sentire. Torniamo a
parlare
della prima Life. Anche se breve abbiamo cominciato con un vero botto
non
trovate? Come mai i nostri fratelli stanno facendo quei strani sogni?
Siamo
sicuri della teoria di Takeru? O c'è qualcos'altro sotto? E
Diodora? Molti di
voi che ci seguono sanno quali sono le sue vere intenzioni, ma non
preoccupatevi avrà ciò che merita ve lo
garantiamo noi. Torniamo a parlare dei
nostri fratelli. Magari avessimo la stessa fortuna di Takeya. Sai
com'è in
questo tempo di crisi un piccolo gruzzoletto può sempre
servire non trovate? Il
rapporto tra Takeru e Koneko non è decollato immediatamente
come molti di voi
si aspettavano. Questo perché Takeru è molto
diverso da suo fratello, ma non è
un coglione come Issei. Il problema sorge solamente a causa della sua
posizione
sociale. Ma vediamo di scoprire come la nuova coppietta
intenderà portare
avanti questo rapporto SEGRETO, anche perché nella prossima
Life si RITORNA A
SCUOLA! Sapete cosa significa questo? CASINO! Diteci la vostra
opinione. Per il
momento ce ne andremo in pausa. Ci stiamo organizzando per il TARANTO COMIX che si
terrà il 13 Dicembre. Non appena
si concluderà l'evento ci ributteremo sulla storia. Cogliamo
questa occasione
per augurare a tutti voi di passare una buona Immacolata. Se per caso
non
dovessimo pubblicare niente fino a Natale vi auguriamo di passare al
meglio le
festività natalizie. Qui sotto abbiamo messoun
video per tutti colore che come noi hanno la passione per il Cosplay.
Un saluto
da Death Crow e da
Re
Nero. A presto MINNA!!!
CLICCAMI
PER VEDERE IL VIDEO! Un augurio a tutti i Coslpayer, si ricomincia un
nuovo anno di FIERE!