Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: SilviaSilvia_LuciaDom    03/03/2009    19 recensioni
Usagi sta per realizzare il sogno più grande della sua vita: diventare maestra d'asilo.
Ha una vita perfetta, una famiglia perfetta, e un amore da fiaba, nulla potrebbe incrinare la sua felicità, nulla fino a quel fatidico incontro che cambierà inesorabilmente tutta la sua vita…
AGGIUNTO NUOVO CAPITOLO!!!
>>> Ti prego tesoro, non morire! Non posso perderti ora che ti ho trovata!
Non puoi morire per un mio maledettissimo errore! Ti prego piccola apri gli occhi, non lasciarmi, non abbandonarmi!!!Tu devi saperlo, io devo dirtelo … Usagi credo davvero di essere lo stupido che si è … AMORE MIO, devi svegliarti, perché io ... io ti A … -
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic I tiepidi raggi del sole che filtrando dalle tendine alla mia finestra, mi accarezzano dolcemente il viso, mi invitano a svegliarmi dolcemente

Ciao a tutte!

Siamo Silviasilvia e Luciadom, e abbiamo deciso di unire le nostre menti diaboliche e la nostra creatività per scrivere una storia insieme, che abbia naturalmente come personaggi, i beniamini protagonisti di questa sezione.

La nostra storia, non conterrà mostri, magia o pazzoidi con manie di possesso sulla Terra, ma semplicemente

ragazzi e ragazze, comuni mortali, alle prese con  la loro vita di tutti i giorni, e con i propri sogni e progetti per il futuro.

 

Speriamo possa piacervi e che non vi deluda.

Auguriamo  a tutte buona lettura e buon divertimento.

 

Un bacione e a presto!

 

Silviasilvia & Luciadom

 

 

 

IMPREVEDIBILE DESTINO

Uploaded with ImageShack.us

 

 

 

 

 

1) Un giorno importante

 

 

Mi sveglio felice, con i raggi del sole che fanno capolino tra le mie finestre, sono elettrizzata, perché oggi è un grande giorno per me, la mia vita piano piano sta seguendo il suo corso, tutto sta per realizzarsi, oggi incomincia una nuova avventura, il mio primo giorno come studentessa universitaria!

Mi sono iscritta alla facoltà di “scienze della formazione,” con lo scopo di diventare un brava, bravissima maestra d’asilo.

Anche se ho solo 20 anni, ho già ben chiaro cosa voglio fare nella vita, come lo hanno chiaro le mie due amiche del cuore: Ami Mizuno e Makoto Kino, che mi seguiranno in questo cammino.

Tutte e tre amiamo i bambini piccoli, e il nostro grande sogno, è quello di aprire un asilo nido insieme, e speriamo con tutto il cuore di riuscirci.

Ci siamo conosciute al liceo e da allora non ci siamo più separate. Siamo inseparabili e il nostro rapporto è solido quanto quello di tre sorelle.

Abbiamo molte cose in comune, a parte i nostri sogni per il futuro:amiamo la stessa musica, lo stesso abbigliamento, lo stesso genere di film, le stesse materie a scuola…

Ami è alta quanto me, ha un fisico perfetto, perché pratica nuoto fin da piccola. E’ bravissima in questo sport, sembra quasi che lei provenga da un luogo dove ci sia solo acqua! Ha due profondi occhi azzurri, come i miei, e corti capelli azzurri, portati a caschetto.

E’ sempre molto dolce e gentile con tutti, pronta ad aiutare chi ne ha bisogno in ogni momento.

E’ minuziosa, anche un pò pignola direi, e precisa in tutto. Sarà per questo che era tra i primi del nostro liceo?

Makoto invece è più alta di noi due.

Hai due grandi occhi verdi e lunghi capelli castani che porta sempre raccolti in una coda alta.

Ha perso i suoi genitori da piccola, ed è cresciuta presso una zia nubile, sorella di suo padre, che le ha voluto bene come una figlia.

Da ragazzina, a causa di questo brutto trauma familiare, Makoto era spesso scontrosa e irascibile, e se ne stava sempre sola e per conto suo, lontano da tutti.

Mi ha sempre raccontato che preferiva trascorrere i pomeriggi in cucina con sua zia a cucinare e preparare dolci, che stare con gente ipocrita che magari non le voleva bene veramente. Ha un carattere molto forte e determinato, quasi surreale per una ragazza, ma in fondo sa essere anche molto dolce e sensibile.

 

Io vivo a Tokyo, assieme ai miei genitori, Kenji e Ikuko Tsukino, mia sorella maggiore Haruka e mio fratello minore Shingo, con cui non faccio altro che litigare, ma che in fondo adoro, e anche lui adora me (almeno spero).

Kenji, mio padre, è davvero un papà speciale!

Anche se è sempre molto geloso delle “sue tre donne”, come lui definisce mia sorella, la mamma e me, gli voglio un gran bene.

Quando gli ho detto che avevo deciso di iscrivermi all’università, per concretizzare il mio sogno, ne è stato entusiasta!

Lavora per un giornale, ed è spesso fuori città per i suoi articoli, e quando è assente ci teniamo sempre in contatto, ci chiama anche più volte al giorno.

Ama la sua famiglia! Ha 53 anni, e il suo fisico “normale”, se così posso definirlo, quei corti capelli neri e quegli occhiali spessi, lo rendono ancora più dolce ed adorabile di quando già non lo sia a guardarlo.

La mia mamma, Ikuko, ha 49 anni, ma sembra dimostrarne molti meno.

Lei e papà si sono sposati giovanissimi, mio padre aveva 24 anni e la mamma 20, cioè, la mia età adesso.

Ho sempre saputo cosa abbia fatto breccia nel cuore di papà: la mamma ha un sorriso quasi angelico.

Ogni volta che ci sorride, le si formano due simpatiche fossette sulle guancie, ai lati della bocca, e i suoi grandi occhioni blu diventano così piccoli, che a volte sembrano chiudersi del tutto. Nonostante l’età, non più proprio giovanissima, è ancora molto bella.

I lunghi capelli ondulati, sono tenuti sempre sciolti lungo la schiena, e solo poche ciocche vengono legate con un pratico fermacapelli.

Nonostante abbia partorito tre figli, ha ancora un fisico niente male… E’ perfetta!

Caratterialmente è molto dolce, comprensiva, sa ascoltare, ma sa essere anche severa quanto basta per dare ai propri figli la giusta buona educazione.

Poi Haruka…

Beh mia sorella è davvero una tipa formidabile!

Ha 28 anni, a vederla si direbbe che non ha molta femminilità, infatti si veste (e molto spesso si comporta) come un vero e proprio maschiaccio!

E’ molto alta e snella, ha davvero un bel fisico, ed è un vero peccato che lo nasconda.  Porta sempre quei suoi bei capelli biondi corti, sbarazzini.

Più volte ho provato a convincerla a farseli crescere ma parlare con lei è come parlare al muro.

I suoi occhi grigioverdi sono così penetranti ma al contempo così fieri da incutere quasi paura.

E’ molto sicura di sé,  è forte, decisa, ed è estremamente protettiva nei confronti della nostra famiglia, in modo particolare con me e nostro fratello.

Ha da poco preso la qualifica in scienze motorie e lavora in una palestra di arti marziali.

Nonostante sia un vero e proprio maschiaccio, anche se siamo molto diverse, le voglio un gran bene, e so che potrò sempre contare su di lei…

La mia sorellona!

Infine Shingo…

Ragazzino pestifero, arrogante, egoista, ma in fondo al cuore incredibilmente dolce!

Ha solo 14’anni, ed è ancora piccolo rispetto a me a nostra sorella, il più delle volte, come tutti all’inizio dell’adolescenza, passa da momenti di serenità, tranquillità, comportamenti corretti, a momenti di pazzia, immaturità, e cocciutaggine (difetto di famiglia!).

Come Haruka ha un paio d’occhioni grigioverdi, ma a differenza di quelli di nostra sorella, sono sempre dolci e meno minacciosi.

Porta i capelli corti, più o meno come Haruka, e sono di un biondo più scuro, quasi vicino al castano chiaro.

Come ho detto prima, io e lui non facciamo che azzannarci, anche per piccolezze, per motivi futili, siamo come cane e gatto, o almeno così dice nostro padre, ma ci vogliamo molto bene, e molto spesso facciamo pace dopo dieci minuti, dimenticando persino il motivo per cui abbiamo litigato!

 

Viviamo in una casa a tre piani, molto grande, spaziosa, e confortevole.

E’ attorniata da un piccolo giardinetto e da un cortile, dove d’estate, sono solita coccolare ore e ore distesa sul dondolo, la mia gattina, Luna.

Al piano inferiore ci sono la cucina, il “Regno della mia mamma”, il salotto e due bagni, ma uno è adibito a piccola lavanderia.

Al piano centrale ci sono le nostre camere da letto e altri due bagni e in fine abbiamo una mansarda, dove siamo soliti fare piccole festicciole, o dove io vado a studiare da sola per non dover litigare con Shingo, che tiene sempre l’audio della sua TV o del suo PC ai messimi livelli.

L’arredamento del piano inferiore è interamente in arte povera, lo stile preferito dalla mamma, specialmente in cucina, l’angolo più vissuto di ogni casa.

In salotto abbiamo anche un caminetto, interamente in marmo.

Lo adoro, non solo perché mi piace vedervi il fuoco scoppiettare allegramente all’interno, o perché a volte, nelle fredde sere invernali sembra farci anche da compagnia, ma mi è sempre piaciuto anche perché completa l’arredamento del salone, a base di due poltrone, un divano, e mobili in legno d’acero finemente decorati, rendendo quest’ambiente semplice e allo stesso tempo romantico e perfetto.

La portafinestra del salotto affaccia sul cortile, ed è nascosta da un ampia tenda in seta color panna, con delicati ricami in bronzo.

Le camere al piano centrale sono tutte diverse tra loro. Quella di Haruka ad esempio è di una semplicità estrema.

A parte il letto e gli armadi in legno, smaltati di bianco, ha una piccola libreria dove raccoglie tutti i libri e i fascicoli sulle scienze motorie e dove colleziona i numeri di una rivista dedicata agli amanti delle arti marziali.

Non ha poster o quadri affissi alle pareti, non le sono mai piaciuti particolarmente, tranne che per un poster di Bruce Lee, attaccato alla porta.

La camera di Shingo è interamente blu e azzurra.

Le pareti sono quasi interamente tappezzate di poster di ogni genere: cantanti, gruppi, squadra del cuore…

Il suo letto, è posizionato al centro dei due grandi armadi, il letto è blu e azzurro, ed è ad una piazza e mezza.

Perché un ragazzino di 14’anni ha il diritto di dormire in un letto quasi matrimoniale tutto suo?

Beh, a detta sua, dorme di traverso, e quindi mamma e papà, gli hanno concesso questo piccolo capriccio.

Alla parete opposta al letto, c’è una grande libreria con la scrivania.

Mi sono sempre chiesta come queste non siano ancora crollate per il troppo peso. Mio fratello vi tiene di tutto!

Sulla scrivania, sono disposti i suoi libri e quaderni di scuola, tutti in pila, e il suo PC portatile, con tanto di stampante.

Su uno scaffale superiore della libreria ci sono la TV con la PSP e vari modellini di auto e robot che collezionava da piccolo e non ha voluto dar via.

Sull’ultimo scaffale, ci sono due scatole, che contengono cianfrusaglie varie e CD-Rom e DVD, tutta roba che per me è intoccabile.

La stanza dei miei genitori invece è semplice e molto bella, naturalmente, essendo stata scelta dalla mamma al momento dell’acquisto, è in stile classico ma non troppo. 

Il letto è in ferro battuto, materiale ripreso dal lampadario decorato con gigli e foglie dal soffitto.

Il comò, l’armadio e i comodini, sono in legno di castagno, molto semplici, senza particolari decorazioni, ma belli a vedersi per la forma che prendono le superfici, leggermente ondulati ai bordi.

Anche qui, la portafinestra del balcone è coperta da una lunga tenda velata, beige, leggermente arricciata alle estremità.

Sui comodini, le bajours, richiamano lo stesso modello del lampadario appeso al soffitto.

Infine la mia stanza.

Beh, se la stanza di Shingo è tutta azzurra, la mia è tutta rosa, poiché questo, è sempre stato il mio colore preferito.

E’ più piccola rispetto alle altre, ma a mio avviso è perfetta così.

Come per Shingo, anche se più piccolo, il mio letto è posizionato al centro dei due armadi.

Il legno del mobilio è acero, e il colore del legno si alterna tra l’acero naturale e il rosa salmone.

Alla parete di fronte gli armadi, è posta la mia scrivania, col mio PC, la stampante, un piccolo portapenne a forma d’orsacchiotto, regalo di Ami e Makoto per il mio compleanno, e una candela profumata alla vaniglia.

Sotto la scrivania c’è una piccola cassettiera, a tre cassetti, sul cui piano poggia il mio Pentium, e il modem, per il collegamento alla rete.

La libreria, posta a destra della scrivania, è piena zeppa di libri, dizionari di lingue, enciclopedia cartacea, libri di narrativa, CD e DVD, e impianto Stereo.

Ogni cosa è tenuta in perfetto ordine, così in ogni scaffale, da capo a piedi.

Io detesto il disordine e quando mio fratello mette mano nelle mie cose per prendere un dizionario o un libro, sono sempre costretta a rimettere tutto a posto.

Beh, questo è uno dei tanti motivi per cui litighiamo o azzanniamo: lui è disordinato e svogliato, io precisa e ordinata. Siamo i due opposti lo so.

La mia TV si trova su una mensola posta al di sopra della scrivania, e accanto, ad altezze diverse ci sono altre due mensole dove ripongo portafoto e peluche.

Il tutto è completato dalla finestra, con le solite tendine, naturalmente rosa anch’esse, con sfumature bianche.

E poi infine c’è la mansarda.

Piccola, con un divanetto, un tavolino, un piccolo bagno, ma confortevole all’occorrenza.

Per me, questa è la casa dei sogni.

E’ semplicemente perfetta, e quando mi sposerò, ne vorrò una simile!

 

La mia splendida vita, non è rallegrata solo dalle mie migliori amiche e dalla mia famiglia perfetta.

Perfetto è anche il mio amore più grande…

Sono felicemente fidanzata da due anni  con Seiya Kou, 23 anni, lui è la mia più grande certezza, il mio amore dorato, quello che tutti sognano ma che pochi hanno, il principe azzurro, l’amore della vita. 

Mi ricordo ancora quando ci siamo conosciuti, io appena diciottenne, e lui ventunenne.

Era una sera di settembre, e io ero seduta in un pub ad aspettare Ami e Makoto che erano fortemente in ritardo, perché Ami era impegnata in una gara di nuoto che si stava protraendo per le lunghe e Makoto, che era passata a prenderla, la stava attendendo.

Era circa mezz’ora che le stavo aspettando, quando d’un tratto vedo avvicinarsi al mio tavolo un tizio che avrà avuto si e no 25 anni.

Mi ricordo di averlo guardato perplessa qualche secondo, il suo abbigliamento era alquanto strano o meglio alquanto teppista.

Aveva i capelli corti neri, in testa portava una bandana rossa, i suoi occhi erano castani e i lobi delle orecchie pieni di orecchini, portava una maglietta arancione con le maniche strappate,con al  centro raffigurato un grosso teschio bianco, la giacca di pelle nera, era legata in vita.

I Jeans erano anch’essi strappati in più punti, praticamente erano più le parti che mancavano che quelle che c’erano, e ai piedi, portava due grossi anfibi neri. Capii subito che non stava tirando una buona aria, anche perché era già ubriaco nonostante fossero solo le 22h00

In quel momento mi pentii amaramente di essere sola dentro quel pub.

 

- Ehi biondina, che ne dici se ce ne andiamo insieme a fare un giro in moto???

 

Risposi a quella domanda con grazia e cortesia, non potei che rifiutare, non mi sarei mai sognata di andare in giro con un tipo così, chissà cosa avrebbe potuto farmi… Peccato che il tipo non prese per niente bene il mio rifiuto e mi afferrò il braccio di scatto, in quel momento incominciai a tremare, avevo paura.  Tutti si fermarono a guardarci, ma nessuno intervenne in mio aiuto.

Non mi so spiegare perché i camerieri e il proprietario de locale non intervenirono subito, forse perché non avevano ancora appreso cosa realmente stesse accadendo, o forse perché semplicemente, furono preceduti da una voce.

 

- EHI TU! Non hai sentito ? Ti ha detto di no, per cui lasciala stare!

 

Fu quella la prima volta in cui lo vidi, alto all’incirca 1 e 80, snello, corporatura perfetta. Rimasi folgorata all’istante dalla bellezza dei suoi occhi blu, così profondi, carismatici,  penetranti come le profondità dell’oceano. I suoi capelli poi… I suoi meravigliosi capelli corvino che teneva e tiene ancora legati dietro la nuca in un codino che gli scende lungo tutta la schiena, con quella frangia sbarazzina sulla fronte che ancora gli dona un aria e un fascino particolare.

Quella sera portava una camicia bianca e un paio di Jeans azzurri con delle scarpe da ginnastica bianche.

Mi ricordo che in quel momento non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, sembrava avessi visto un angelo, ero totalmente rapita dal lui senza neppure conoscerlo, poco mi importava in quel momento del tipo che mi teneva il braccio, l’avevo già dimenticato.

Fu un attimo, uno scatto fulmineo, quel ragazzo diede un pugno al mio malfattore che cadde in terra senza fare una piega tanto era ubriaco, non si preoccupò minimamente degli amici di lui che stavano venendo per piantar grane, ma che fortunatamente furono fermati dal gestore del locale.

Mi appoggio delicatamente la mano sulla spalla e mi disse:

 

- Stai bene Testolina Buffa ?

 

Mi strizzò subito l’occhiolino e così rimasi per la seconda volta folgorata da lui che neanche conoscevo, ma che già era “ entrato nella mia vita” lasciando un segno che non avrei dimenticato, il classico, classicissimo colpo di fulmine.

 

Riuscì ad abbozzare solo un semplice “ Si, certo …”

 

- Ti va uscire a prendere una boccata d’aria fresca ?  - Mi chiese con dolcezza.

 

In quel momento sentì il mio cellulare squillare, era Makoto che mi informava che avrebbero fatto tardi e che era meglio se tornavo a casa.

Sembrava che il destino volesse che accettassi quell’invito e così feci.

Fuori dal locale parlammo un po’ di tutto, e li mi accorsi di quanto avevamo in comune e di quando il suo lato caratteriale fosse dolce e sensibile.

Si, il destino aveva visto giusto, col passare del tempo mi innamorai perdutamente di quel ragazzo, che ancora oggi mi fa battere il cuore come se fosse il primo giorno.

 

Sorrido.

Sono ancora sotto le lenzuola e in pochi minuti ho ripercorso tutti questi ricordi, tutte queste sensazioni, tutte le piccole cose della mia vita che mi rendono felice, si, non potrei desiderare altro, ho già tutto quello che voglio.

Scendo finalmente dal letto e corro in bagno, prima che Shingo se ne appropri.

Una bella doccia è quel che ci vuole per incominciare bene la giornata, e nel mio caso, svegliarmi del tutto.

Dopo dieci minuti, avvolta in un morbido asciugamano, mi dirigo verso l’armadio e lo apro, per scegliere cosa indossare, in questo giorno per me così speciale.

Prendo un Jeans nero, e la giacca abbinata con dei piccoli ricami sulle tasche e dalla cassettiera interna, una camicetta gialla.

Mi fermo e mi guardo allo specchio,  sorrido accarezzandomi i capelli lunghissimi, “dello stesso colore del sole”, come dice il mio amore.

Continuo a sorridere.

“Testolina Buffa”.

E’ così che è solito chiamarmi, scherzosamente e con affetto, per come li porto acconciati, in due lunghi codini che partono da due piccole crocce tondeggianti, e cadono lungo i fianchi, fino ad arricciarsi simpaticamente alle estremità inferiori.

Mi vesto velocemente e mi trucco, ma con moderazione.

Non mi piace il trucco pesante, preferisco avere il viso pulito, naturale.

Passo un leggero velo di lucido sulle labbra,  un po’ di matita intorno agli occhi, e qualche goccia di profumo che completa il tutto.

Indosso un paio di ballerine nere e sono pronta, sto per scendere al piano di sotto, quando una voce mi precede:

 

-Usagi! Scendi la colazione è pronta!!!-

 

-Eccomi mamma, scendo subito!-

 

Ecco che la mia mamma mi chiama.

Scendo svelta le scale, stringendo tra le mani i manici della borsa ed entro in cucina raggiante, dove tutta la mia famiglia è già a tavola, ognuno al proprio posto.

 

-Buongiorno a tutti!!!-

 

Mi siedo al mio posto e inizio a fare colazione, iniziando a chiacchierare allegramente, (non litigando con Shingo per via della marmellata), e felice, per il giorno che mi aspetta.

Sono davvero spensierata, sto ridendo con mio padre per una cosa che gli è successa al lavoro, quando improvvisamente suonano al campanello di casa, sono sicuramente Makoto ed Ami che sono passate a prendermi per andare insieme all’università!

 

- Vado io! Tanto è per me! Ciao a tutti ci vediamo stasera!

 

- Ciao Usagi, voglio sapere tutto quanto torni! – Dice mia sorella strizzandomi l’occhiolino.

 

- Certo Haruka! – Sorrido.

 

- Usagi mi raccomando stai attenta per strada!

 

- Va bene mamma!

 

- Ciao Usagi! - Urlano dalla cucina Shingo e papà.

 

- Ciao!

 

Esco di casa e corro incontro alle mie amiche, insieme ci dirigiamo a piedi elettrizzate, alla facoltà universitaria che dista circa 10 minuti da casa mia.

Siamo tutte agitate, ma felici allo stesso tempo, infondo questo è il nostro grande sogno che si realizza.

Arriviamo davanti al grande edificio, che è enorme: un palazzo fine 800 completamente restaurato.

Ci apprestiamo ad entrare e con qualche difficoltà riusciamo a trovare la nostra sezione, l’edificio è davvero immenso.

Entriamo nella nostra aula e restiamo a bocca aperta nel vedere al centro della stanza un’enorme cattedra, dalla quale si allargano file semicircolari di banchi, posti per tutta l’aula su piani via via più rialzati, sembra di stare in un anfiteatro greco.

Timidamente avanziamo, in quello che per noi è un mondo nuovo, e prendiamo posti centrali, ci sediamo in attesa che il professore arrivi.

Ecco! La nostra nuova avventura è appena iniziata, il nostro sogno non è lontano.

 

 

 

Note delle autrici: bene cari lettori, e così siamo giunti alla fine di questo capitolo! J J J

Ci teniamo a precisare che questo primo capitolo ha lo scopo di presentare unicamente e in modo dettagliato alcuni protagonisti di questa nostra diabolica storia, gli altri verranno presentati strada facendo. Diciamo che le acque cominceranno a muoversi dal secondo capitolo in poi… Se vi è piaciuto questo, o almeno l’idea vi è parsa carina, continuate a seguirci, speriamo di non deludervi mai !!!

Ciao a Tutti

Silviasilvia & Luciadom

 

 

 

 

 

  
Leggi le 19 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: SilviaSilvia_LuciaDom