Londra, 23 ottobre 1890.

La carrozza sembra volare sulle strade acciottolate della città e io provo un brivido lungo la schiena non appena oltrepassiamo Whitechapel. Sono passati due anni...E solo dieci mesi da quando ho ricevuto il vecchio diario del mio lontano prozio..Diario che mi è arrivato per posta anonima insieme al bastone che stringo energicamente tra le mani. All'occhio dell'uomo comune sembrerebbe un banale bastone da passeggio ma se si osserva attentamente la figura d'argento scolpita, il busto di un elegante gufo posto in cima al bastone stesso si noterà una cosa curiosa. Nell'iride azzurro di uno dei due piccoli occhi dell'animale c'è infatti disegnato un ingranaggio dorato. Io sono l'unico erede del conte di Chavermant e sto andando a cambiare il corso della storia.

Nel diario erano presenti molte ed estremamente dettagliate informazioni sulla costruzione di un particolare marchingegno che, tramite la forza vapore e particolari collegamenti di poli magnetici , avrebbe prodotto risultati davvero stupefacenti. Oltre a questo c'erano strani riferimenti runici e massonici che mi hanno portato a conoscere la Setta dei Padroni del Tempo. Chiunque avesse un bastone come quello che vi ho appena descritto sarebbe stato identificato come appartenente a questa setta. Il mio parente evidentemente ne faceva parte e mi aveva lasciato in eredità l'arduo compito di portare a termine la missione che lui stesso aveva cominciato: costruire una vera e propria macchina del tempo. Gli altri membri della setta avevano inutilmente e scioccamente tentato ma nessuno era mai riuscito fino ad ora a portare a termine il compito. Io ci sarei riuscito perché proprio in questo momento avevo in mano il tassello mancante per completare il puzzle che da più di un secolo non si riusciva a risolvere. Determinanti sono state le ricerche del mio caro prozio, che hanno messo in luce il vero cuore della questione. Per essere un Padrone del Tempo e dominarlo bisogna avere in mano il tempo stesso. E che cos'è il tempo in effetti? Solamente un grande orologio che "solo avanti può andare e indietro mai tornare". Quale orologio al mondo avrebbe potuto fare questo? Ho cercato e ricercato, andando indietro nella memoria e attraverso la conoscenza delle epoche passate, fino ai superare i tempi della logica e dell'illuminazione. E così che stanotte sono riuscito a completare la mappa per poterlo ritrovare. Un vecchio orologio, apparentemente fermo, che era passato chissà in quante mani diverse senza che nessuno avesse capito il suo vero valore. Il vecchio orologiaio che lo aveva comprato da un banco di pegni e che inutilmente aveva tentato di aggiustarlo me lo aveva venduto poco meno di un'ora fa per una misera sterlina. Che ironia, pensai appena lo presi..Fino ad allora avevo sempre creduto che non si potesse dare un vero e proprio valore al tempo..E invece per una misera e quantomeno simbolica sterlina avevo in mano la chiave per dominare il tempo. L'idea del mio vecchio e adorato prozio era quello di costruire la macchina del tempo per poter osservare le evoluzioni e i cambiamenti del passato, mentre io adesso cambierò il passato, cambierò la storia...Io sarò la storia... Vado subito nel mio laboratorio dove sistemo l'orologio al centro della macchina e, azionando le rispettive leve, dò la potenza alla macchina a vapore e faccio partire l'elettricità. L'ultima cosa che devo fare è quella di segnare la data e il luogo in cui voglio andare. Non è difficile, ormai è più di un anno che lo progetto: Londra, Whitechapel, 31 agosto 1888. Il giorno in cui venne assassinata la povera Mary Ann Nichols. Una prostituta insignificante e di poco valore. Ripenso a quello che volevo fare inizialmente un volta completata la macchina, mentre mi cambio d'abito e mi taglio barba e capelli. Tornare indietro e scoprire chi fosse il vero Squartatore. Adesso invece mi è perfettamente chiaro che cosa farò. Cambierò la storia. Io combatterò e mi sbarazzerò anticipatamente di quell'assassino. Conosco alla perfezione luoghi e orari degli omicidi, nei minimi particolari. Ho sempre creduto che avere dei contatti alla polizia e con Scotland Yard mi sarebbe tornato utile e così è stato. Adesso sono pronto a partire e a navigare attraverso i mari oscuri del tempo. Ma non mi sono ancora presentato: il mio vero nome è Jack, il cognome non è molto importante. Poiché tutto il mondo mi conoscerà e passerò alla storia perché sarò l'unico e il vero Jack Lo Squartatore.