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Autore: Lory221B    07/12/2015    3 recensioni
Sherlock e John vivono nello stesso appartamento ma non si sono mai incontrati. Il solo mezzo per comunicare è la cassetta delle lettere del 221b di Baker Street. Com'è possibile? Sherlock vive nel 2008 e John nel 2010 e incontrarsi non sarà così facile.
Liberamente ispirato dal film "La casa sul lago del tempo"
Genere: Fantasy, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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...ne ho soltanto uno



John continuava a pensare che era stato sciocco a credere che lui e Sherlock fossero amici. Erano solo due persone, che si scrivevano attraverso una cassetta magica, superando le barriere del tempo. Perché avrebbe dovuto implicare altro? Perché per lui era così, soprattutto dopo che aveva capito che Sherlock era il William incontrato tanto tempo prima.

Ma sapeva che
la sua amicizia era unidirezionale. Se a Sherlock gli fosse importato di lui, sarebbe venuto a cercarlo. Dopotutto il detective sapeva dove abitava John nel 2010. Perché non era mai andato a trovarlo? Era frustrante, Sherlock sapeva che John nel 2008 era in Afghanistan, molto molto lontano da Londra e dalla vita civile. John invece non sapeva dove fosse il detective nel 2010.

Sapeva solo che non abitava più in Baker Street, che per qualche motivo se n'era andato. E il detective non aveva mai provato a cercarlo.

John si era trovato a sospirare guardando fuori dalla finestra, un gomito appoggiato al davanzale e la mano a sorreggergli stancamente la testa, quando qualcosa attirò la sua attenzione.

Strabuzzò più volte gli occhi. Fece anche per chiamare Mary, quando finalmente capì. In giardino era spuntato un albero; ma non era venuto fuori dal nulla, non era un miracolo, era stato il modo di Sherlock per attirare la sua attenzione e farlo tornare alla cassetta delle lettere.

Neanche cinque minuti dopo, John era su un taxi diretto a Baker Street.

Quando arrivò  trovò due lettere ad aspettarlo. La prima diceva "Buon Natale" e la seconda "...e felice anno nuovo".

A John era mancato tantissimo.

Sherlock, intanto, aveva passato gran parte della giornate davanti la cassetta delle lettere.

La signora Hudson aveva anche suggerito di spostare la poltrona direttamente all'ingresso.

Il detective stava davvero cominciando a pensare che avrebbe dovuto arrendersi, che il suo simpatico carattere aveva irrimediabilmente rovinato il rapporto con il dottore, quando improvvisamente vide sparire le sue lettere per essere sostituite da un piccolo foglio bianco. Sherlock non poté trattenere un sorriso.


Per favore dimmi che non soffro di allucinazioni.
Quell'albero non c'era, l'hai piantato tu?

Ciao John, bentornato.

Sherlock non stava più nella pelle. Aveva funzionato, John era tornato. Non era del tutto sicuro che fosse stato perdonato, ma poteva rimediare.

Eri in attesa davanti alla cassetta o è un caso?

Un caso.

E' vero che doveva farsi perdonare, ma nemmeno sotto tortura avrebbe ammesso di tenere così tanto a qualcuno da essersi accampato per quasi un mese nell'ingresso di Baker Street.

Nonostante ciò, John aveva intuito che Sherlock mentiva. Se solo l'avesse avuto davanti, avrebbe potuto dirgli in faccia che era un idiota, che prima faceva una cosa così "sentimentale" come piantare un albero nel suo giardino per dimostrargli quanto gli mancava e poi faceva finta che non gli importasse così tanto.



Quindi l'albero?

Era per dire che hai frainteso il mio discorso.

Ovvero?

Non ho amici, ne ho solo uno John.


E' il tuo modo per chiedere scusa?
Novità sul caso?
Sherlock tirò finalmente un sospiro di sollievo. Era tutto sistemato.

No, sembra che il serial killer si sia preso una pausa.

Questa cosa ti sta facendo impazzire vero?



Vedrò di scoprire qualcos'altro.
Magari è stato investito mentre attraversava la strada e questo ha messo fine alla sua carriera criminale.

Se fosse una chat ti manderei uno smile.

Potevi disegnarlo.

Come va con tua sorella?

Non tanto bene, è in riabilitazione.
Grazie, per averlo chiesto.

Resta un attimo lì, ho una cosa che devo passarti attraverso la cassetta.
Vediamo se vale solo per le lettere.

Qualche minuto di attesa dopo John vide apparire un piccolo aggeggio, che poi riconobbe come un lettore mp3. Se lo rigirò tra le mani un paio di volte, poi riprese carta e penna.

Un lettore mp3?
Mi hai fatto una compilation?

?? No, quando sono sulle scene del crimine, mi trovo a ragionare a voce alta.
Il registratore mi serve per attirare meno l'attenzione.
Potresti usarlo per andare sulle scene degli omicidi del serial killer dei pub.
S.H.

Ok, d'accordo.
Non sarà la cosa più strana che ho fatto.
J.W.



Così, la sera, John aveva preso un taxi e si era fatto lasciare davanti al pub del primo omicidio. Gli sembrava davvero strano aggirarsi per il pub con le cuffiette nelle orecchie, ma ogni dubbio fu dissipato quando la calda voce del detective lo trasportò sulla scena del crimine.

Le sue descrizioni erano talmente vivide che a John sembrava davvero di averlo a fianco. Non faceva nemmeno caso agli altri avventori dei locali che stava "visitando".

Nonostante fosse da solo e isolato dal mondo, in quel momento, non si era mai sentito così in compagnia di qualcuno. Sherlock che lo guidava da un pub all'altro, descriveva la città come un campo di battaglia, suggerendogli anche le strade più brevi per raggiungere il posto successivo. Aveva registrato delle tracce solo per lui, per guidarlo.

Ogni volta che lo sentiva pronunciare il suo nome, anche per un'indicazione stupida "John alla prossima strada, dove c'è l'edicola, gira a destra", sentiva il battito del suo cuore aumentare leggermente.

"Dovrebbero usare la sua voce per il gps delle macchine" pensò dirigendosi verso l'ultimo pub.

Nonostante la precisione e la dovizia di particolari, non aveva avuto alcuna epifania, nessuna trovata geniale che potesse far luce sul caso. Niente a cui Sherlock non avesse già pensato.

Alla fine, a malincuore, John prese un altro taxi e tornò a casa. La voce del detective ancora nella sua testa per tutta la notte.


14 febbraio 2011
Mi dispiace ma non ho notato niente di nuovo.


14 febbraio 2009
Fa niente, era un tentativo in extremis.

Era più per provare una cosa.

Che cosa?

Tu.

Non capisco.

Onestamente John, quanto ti sei divertito?
Il brivido della caccia, la prospettiva di qualcosa di pericoloso.


John fissò quelle righe scuotendo la testa. Lo aveva capito più lui, avendolo incontrato una sola volta, che tutte le persone che conosceva.


Dovremmo incontrarci.



John ebbe un sussulto. Alla fine la richiesta tanto sperata era arrivata. Scrisse velocemente, temendo che se non avesse risposto subito, Sherlock avrebbe cambiato idea.

Dove e quando.

Sta sera, da Angelo. Conosci il posto?

Ci sono stato una volta. Ti aspetto lì.
Ma tu hai già l'agenda del 2011? :)
J.W.

Fidati, me lo ricorderò
(Hai veramente disegnato uno smile?)
S.H.


John era allegro e su di giri. Non aveva nemmeno fatto caso che era San Valentino, che avrebbe dovuto prenotare un ristorante per lui e Mary. Aveva completamente ignorato tutte le chiamate che aveva ricevuto.

Erano appena le 18 e aveva tutto il tempo per dirigersi all'appuntamento.
Almeno così credeva.

Svoltato l'angolo tre uomini lo colsero alla sprovvista; lo fermarono e uno di loro estrasse una siringa e usò un narcotizzante per addormentarlo. L'ultima cosa che riuscì a dire John, fu un debole "Sherlock" e poi il buio.


***** * *****

Angolo autrice

Tatatatam.. suspence.

Grazie a tutti come sempre :-*


State tutti impazzendo come me per la notizia che lo speciale verrà proiettato nei cinema italiani? Immagino di si.


Alla prossima!



   
 
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