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Autore: Castlenelcuore    07/12/2015    1 recensioni
Ora sono qui, con questo abito stile ottocentesco, come dice Lanie, mi guardo e mi viene in mente mia madre.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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~Respirare, respirare davvero~ Eccomi qua, di fronte a questo specchio, mi guardo e non mi riconosco. Ricordo la mia adolescenza ribelle vestita con abiti di pelle a cavallo della mia moto; ora sono qui, con questo abito stile ottocentesco, come dice Lanie, mi guardo e mi viene in mente mia madre e tutte quelle volte in cui ha provato a vestirmi in questo modo da bambina. Ripenso a quell'ultimo natale e a quelli precedenti e a come Castle mi abbia ridato la gioia di festeggiarlo. Al solo pensiero mi affiora sul volto un sorriso malinconico. Ma il suono del mio cellulare mi distrae e subito la malinconia sparisce e subentra la gioia non appena vedo l'immagine di chi mi sta chiamando: mio marito, l'amore della mia vita. "Amore" rispondo, sentendo il mio cuore che inizia a battere più forte al solo pensiero di sentire la sua voce dolce, rassicurante e sensuale al tempo stesso. Da quando siamo tornati insieme è sempre così, i nostri incontri clandestini, i nostri momenti privati, i piccoli istanti rubati sono un'emozione continua. Purtroppo finché non risolvo il caso nessuno deve sapere che io e Rick siamo di nuovo insieme, mentire ai nostri amici, a Martha e ad Alexis è straziante, ma è l'unico modo per proteggerlo. "Ciao dolcezza" ,mi risponde, "che ne dici di fare un salto nel mio nascondiglio per una cena romantica? Non riesco a pensare di non poter passare il natale con te. Insomma potremmo stare un po' insieme, mangiare, fare un pisolino", mi stuzzica con voce sexy e quasi riesco ad immaginare quel sorriso spavaldo stampato sulla sua faccia. "Mi piacerebbe tantissimo" gli rispondo guardando il mio vestito appoggiato sulla sponda del letto, "..ma stasera lavoro. Il caso dell'inglese ricordi e devo infiltrarmi ad una festa natalizia". "Una festa natalizia alternativa? Fantastico, ci diamo appuntamento direttamente lì, insomma che marito sarei se lasciassi andare mia moglie da sola ad una festa?!" "Tesoro, non puoi.." cerco di interomperlo "Non voglio sentire ragioni, kate" controbatte lui prima che io possa finire la frase "sarai ad una festa vestita sexy e tutti avranno gli occhi puntati su di te, non posso restare a casa e lasciarti andare da sola punto." " Hai detto..vestita sexy? Mi immagini così eh?! Non sai quello che ti perdi" gli rispondo con un sorriso beffardo. " Non sei spiritosa kate, sono geloso". Sono al settimo cielo non appena sento quelle due semplici parole e non riesco più a tenerlo sulle spine, così decido di dirgli la verità "Hai presente la bambola di porcellana che tiene tua madre sul letto? Ecco sono vestita così, nulla di sexy, avrò una semplice maschera per non farmi riconoscere, tutto qua, non ti perdi nulla, credimi! Ora, però devo andare, controllo se il sospettato è già là, così posso dare il permesso a Ryan ed Esposito di arrestarlo". Dall'altro capo del telefono non sento che il suo respiro, e capisco la delusione, così lo rassicuro "stai tranquillo, la serata finirà presto, quindi che ne dici se ti raggiungo subito dopo? Dimmi: ti andrebbe di tradire tua moglie con una dama dell'ottocento?". "Dama dell'ottocento, sai, devo ammettere che mi piace l'idea di toglierti tutti quei vestiti una alla volta" disse con voce sensuale. "Vado subito in cucina e verso in due bicchieri il vino che ti piace tanto" e riattacca lasciandomi lì da sola nella mia stanza a fantasticare sulla serata che ci attende. Faccio un respiro profondo per riprendermi da quel sogno ad occhi aperti e ripassare il piano. Prendo il cellulare e avverto Ryan ed Esposito che sto per andare alla festa, senza naturalmente dimenticarmi della mia arma: la maschera dorata. Arrivata mi sento a disagio e un po' impacciata: insomma, come farò a trovare Byron in mezzo e una cinquantina di uomini e donne vestiti in maschera?! Non è per nella facile e girare per la sala senza dare nell'occhio lo è ancora di più. Dall'intercettazione della chiamata che Byron ha fatto al complice la sola cosa che so è che il nostro sospettato sarà vestito da conte Dracula e che la sua voce ha un accento britannico. Quindi prima lo intercetto e lo faccio parlare prima il sogno che stavo facendo ad occhi aperti potrà realizzarsi. Ma l'impresa sembra complicarsi, non riesco ad individuarlo e se continuo a parlare con tutti i quelli vestiti con quello stesso abito non solo sarà una perdita di tempo ma potrei insospettire qualcuno. Sto per arrendermi, cosa che faccio raramente visto la determinatezza che ho sempre usato come arma per difendermi dal dolore per la perdita di mia madre, quando noto che uno degli scagnozzi appostato all'ingresso non mi perde di vista; così mi avvio all'uscita senza far sospettare di più di quanto ormai abbia fatto, quando qualcuno mi afferra per un braccio, mi gira verso di lui e mi bacia appassionatamente. Per una frazione di secondo penso di reagire, di respingerlo, ma appena le sue labbra si appoggiano sulle mie non serve scostarmi e togliergli la maschera per capire chi sia, in fondo so chi è, riconoscerei quelle labbra e quel profumo tra migliaia. Dopo una manciata di secondi devo, a mio malgrado, rinunciare al bacio e mi ritraggo consapevole del compito che devo ancora portare a termine. "Che diavolo ci fai qui" gli dico mentre iniziamo a ballare tra gli altri ospiti della festa per non destare sospetti. "Avevi bisogno di me" mi sussurra sicuro di sé "ero curioso e non potevo aspettarti a casa, così ho chiesto a qualche amico di questa festa in maschera, ed eccomi qua, il tuo principe azzurro che ti salva e ti allontana gli scagnozzi, ah sappi che ora non siamo più pari" "che vuoi dire?" "bhe è la decima volta che ti salvo mentre tu mi hai salvato solo 9 volte". Vorrei continuare quella conversazione, è sempre bello ricordare le nostre avventure, ma una frase che aveva pronunciato mi fa sobbalzare "Castle li hai visti anche tu i gorilla?" "Certo, per questo ho deciso di venirti incontro, per non far saltare la tua copertura, anzi ti dirò di più ho trovato il tuo conte inglese" mi dice facendomi un cenno con i suoi occhi azzurri ai quali non sono mai riuscita a resistere. "Aspetta, aspetta come hai fatto?" lo ammonisco con tono autoritario. "Vieni con me". Lo vedo che afferra un bicchiere di vino dai vassoi di un cameriere e si affretta verso la parte opposta della sala. Non comprendo cosa sta succedendo ma lo seguo e per un attimo credo che mio marito sia impazzito; finché non vedo che con un movimento quasi naturale rovescia l'intero bicchiere di vino su Byron che preso alla sprovvista col suo accento inglese ci urla contro "DAMNATION, BE CAREFUL!". Con non chalance Castle si scusa, ma lui senza proferir parola si allontana verso la toilette per sistemarsi. Resto ammutolita, Rick mi bacia sulla guancia e facendomi l'occhiolino mi dice " Chiama la cavalleria piccola e poi vediamoci a casa". Resto stupefatta, orgogliosa della sua destrezza, di lui, di noi. Afferro il cellulare, chiamo Ryan ed Espo e mi avvio all'uscita. Meglio andare via prima di far saltare la copertura. Mi avvio così per le strade deserte di NY e attraverso le finestre vedo gli alberi di natale illuminati e immagino le famiglie felici attorno ad un camino addobbato, genitori circondati da bambini che aspettano con ansia l'arrivo di babbo natale. D'istinto porto una mano sulla pancia, il pensiero che presto saremo in 3 mi rende felice ma allo stesso tempo ho paura: sono costretta a stare lontano da Rick finché non risolvo il caso di Vikram per non metterlo in pericolo , ma come farò a non mettere in pericolo il mio piccolo castle? Mentre penso a tutto ciò sono ormai sotto al loft e abbassando lo sguardo sussurro: "Ehi angelo mio, mi sa che è ora di dire al tuo papà che stai per arrivare ". Salgo e arrivata noto che la porta è socchiusa, la spingo con delicatezza, curiosa di come tu abbia addobbato la casa e subito vedo il classico tocco sobrio tipico di castle, giusto 3 alberi addobbati, decorazioni e luci dappertutto e una tavola imbandita con le candele accese. Non faccio che qualche passo che tu sei lì dietro di me , mi baci il collo e mi sussiri "Buon natale signora castle". Mi giro e ti bacio, e in quel momento sento in sottofondo la musica di un valzer che inizia a suonare. Mi prende per mano e inizia a farmi volteggiare, mi dice che gli era dispiaciuto fare solo un mezzo ballo e che nonostante fosse una copertura aveva sempre sognato portare la sua dama ad una festa simile, ma visto la situazione aveva ricreato una festa solo per noi. Arrossisco, questo è l'effetto che mi fa sempre. Riesco solo a pronunciare un semplice "Grazie" per l'emozione di ciò che avrei dovuto ancora dirgli e per l'ansia di come avrebbe potuto reagire. La sua risposta è semplice ma è quella risposta che aspettavo di sentire: "Always". Mi accompagna verso il tavolo, ceniamo con il calice di vino promesso ore prima. Mi bagno le labbra ma evito di bere, questa cosa non passa innorservata in particolar modo ad uno come lui e la sua domanda, infatti, non tarda ad arrivare: " Tutto ok Kate? Devi dirmi qualcosa?" Guardo il bicchiere ancora pieno e sorrido come un bambino in attesa di scartare il suo regalo e rispondo cercando di fare l'indifferente "Io.. Mmh no!". Ma l'agitazione è talmente tanta che non riesco a trattenermi, mi incammino verso il grande albero alle nostre spalle e continuo dicendo "In mezzo a tutti questi pacchetti c'è ne uno per me?" Lo vedo alzarsi con la stessa espressione che doveva avere sul volto poche ore prima quando lo avevo stuzzicato con l'abito che avrei indossato. In fondo so che lui ha capito ma che non è del tutto sicuro. Si abbassa sotto l'albero per prendere il mio regalo ma subito lo fermo: "Rick , non vuoi per caso scartare prima il tuo?" Prendendo un pacchetto tra le mani si volta verso di me e mi dice: "Scartiamoli insieme allora" mi porge il pacchetto, lo prendo con le mani quasi tremolanti e lo appoggio sul tavolo. Appoggio le tue mani sulla mia pancia e piena di gioia con le parole che non riesco più a tenere dentro gli dico: "Lo scartarei volentieri con te, perché diciamo che è un regalo improvviso che la vita a fatto a te ma anche a me ed è proprio qui dentro, quindi dovremmo aspettare qualche mese prima di vederlo, ma credi di poter resistere?". Per un attimo lo vedo sconvolto, le mie certezze sembrano precipitare, è inevitabile, ho paura che data la situazione non creda sia il momento adatto, così riesco solo a dirgli:" Amore lo so, non doveva succedere, io stessa non me lo aspettavo ma quando ho fatto il test.. pur sapendo che non era il momento giusto, ho sperato che fosse positivo, per noi, per la nostra storia,.. ma.. se non credi sia il momento giusto o pensi che sia meglio che io...." non riesco a finire la frase che lui è lì in quella posizione in cui tutte le donne sperano di vedere il loro uomo almeno una volta nella loro vita, in ginocchio; mi abbracci e mi sorridi, con lo stesso sorriso con cui ogni giorno mi svegli. Credo proprio che tu non abbia ascoltato nemmeno una parola di quello che ti ho detto e ti stringo forte, vorrei fermare il tempo in questo istante, vorrei fermare per sempre il tempo in ogni momento in cui siamo io e te soli, l'ho sempre voluto. Alzo lo sguardo e vedo una stella che brilla nel cielo e so che sei tu mamma, mi hai restituito la gioia del natale nonostante l'occasione non fosse adatta, nonostante tutto fosse perduto o sospeso tra "andrà meglio domani" e "speriamo migliori". Ora voglio concludere presto il caso e buttarmi tutto alle spalle; iniziare così la mia vita con la mia famiglia, iniziare quella vita che ho sempre sognato: riprendere a respirare, a respirare davvero!
   
 
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