Il dolore era incessante, pensavo che non sarebbe mai finito. In effetti non mi sbagliavo, erano passati due giorni da quando non lo sentivo, da quando non avevo vicino il suo viso, i suoi occhi, lui. La mia vita era ferma, completamente immobile nelle ultime quarantotto ore. Più volte mia madre aveva cercato di farmi uscire dalla stanza, non le interessava veramente sapere come mi sentivo, ma voleva fare la figura della 'brava madre', per apparire bella agli occhi del suo nuovo marito. Il mio padre biologico aveva preso il vizio dell'alcool non appena aveva scoperto mia mamma scofanarsi mezza città, gliene ho sempre fatto una colpa a mia madre, se lei non fosse stata una donna così facile, mio padre sarebbe ancora con noi. Il resto della mia famiglia era sparsa per il mondo, i nonni paterni in America, quelli materni in Svizzera, mio fratello maggiore in Australia, e l'unico zio che avevo in Bolivia. L'unica cosa che di bella mi era rimasta, non era una cosa, ma una persona, Sam.