Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: jessthesohodoll    08/12/2015    9 recensioni
Federico e Michael decidono di adottare un bambino quasi per caso.
Quando Alessio entra nella loro vita , sembra che tutto sia al suo posto.
ci penserà un ragazzo di nome Gennaro, dai folti capelli biondi e occhi blu come il mare a sconvolgere la vita di Alessio.
| Future au | Parents au|
#midez
#urban boyfriends
con il patrocinio del gruppo di Facebook sulle midez shipper e Serena per la cover
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elio, Fedez, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I
You are the origin of love
 
 
“Love is a drug and you are my cigarette
Love is addiction and you are my Nicorette
Love is a drug , like chocolate, like cigarettes
I’m feeling sick, I’ve got to medicate myself”
 
 
La vita è quel viaggio tortuoso in cui nemmeno la strada che stai percorrendo è ben definita. L’importante era sempre ritrovare la strada di casa.
Era questo quello a cui pensava Federico Lucia, a tutti conosciuto con il nome di Fedez, nei suoi momenti di delirio filosofico.
Uno vive la sua intera vita, fermamente convinto di essere etero e di amare solo le donne, per poi trovarsi una valanga sul suo cammino che ti devia tutti i preconcetti con cui vivevi.
La “valanga” di Federico, se così si poteva chiamare , aveva una testa piena di ricci , una risata contagiosa e davvero un pessimo italiano.
L’origine dell’amore.
Conobbe Michael nel modo più surreale di tutti. Aveva sentito parlare del grande Mika, ormai aveva preso residenza nelle stazioni radiofoniche italiane da tempo (e segretamente anche nel suo i-pod)
Quindi, quando ricevette una strana offerta da x-factor, Federico deglutì.
“Cazzo, conoscerò Mika”
Nella sua testa, Mika era una star internazionale. Una di quelle persone che se la tirano un bel po’, e che hanno tutte le ragioni di farlo.
Ma Michael era un persona completamente diversa, talmente diversa che sembrava quasi che lui e l’immagine sbiadita di come era Mika secondo lui sembravano quasi due perfetti estranei.
“Ciao” gli aveva detto “Benvenuto Federrico
Gli aveva sorriso, aveva scosso i folti ricci e la sua risata risuonò per la stanza come musica. E Federico si ritrovò a pensare che avrebbe voluto sentire quella risata per il resto dei suoi giorni.
“Oh” pensò “Sono così fottuto”
E lo era davvero, Federico. Ormai, era fottuto da una ventina di anni. Ma nessuno stava contando, dopo tutto.
Non passava giorno in cui Federico non ringraziasse il cielo per quella perfetta “Maledizione” tutta ricci e nasino all’insù.
Da li, la vita con Michael era partita come un treno ad alta velocità.
Per i primi tempi erano solo amici e entrambi, adesso, se ci ripensano si mettono a ridere. Davvero, era così palese a tutti quello che stava succedendo tra loro due.
Da li a spassarsela nei rispettivi camerini nella loro reciproca compagnia il passo fu davvero breve.
E poi, tutto di nuovo di corsa.
Mika che lascia Andy, il suo fidanzato storico.
“Io non lo amavo più” gli disse “io ho lasciato lui. Io voglio stare con te”
Ma il panico di Federico non era di certo in programma. Semplicemente non era pronto.
Lo aveva fatto soffrire. Lo aveva lasciato solo per mesi, troppo codardo per lasciare Giulia e gridare a tutti che amava un uomo e che ne andava così dannatamente fiero.
Fede non ce la faceva davvero più, quando fu la stessa Giulia a lasciarlo per un altro. Forse aveva capito qualcosa, forse ancora prima di lui.
Ne era quasi contento. Eppure aveva convissuto con lei per due anni.
Chiamò allora il suo amico Alfonso Signorini perché era il momento di uno di quei gesti plateali che gli amanti fanno, quelli veri, quelli con la A maiuscola.
L’intervista che ne seguì gli aveva fatto perdere parecchi fan e anche qualche contratto.
Il titolo era un pomposo “Fedez : “Si, sono gay. E amo un uomo” e finiva con  “ E c’è già una persona speciale nella tua vita? “ “Forse, ma ho rovinato tutto con lui”
Ma non era poi così vero.
Era in corso uno dei più violenti acquazzoni che Milano avesse mai visto, quando qualcuno ricciolone e dannatamente adorabile bussò alla sua porta.
“è tutto vero?” chiese Mika, il fiato corto, un giornale fradicio tra le mani e i riccioli bagnati che gli ricadevano in maniera adorabile sulla fronte.
“In questa casa non c’è traccia di Giulia da mesi ormai. Tu che credi?” gli chiese Federico, un sorriso enorme a illuminargli il volto.
“Sei un stronzo di merdaa” fu l’unica risposta che ricevette.
Da allora non si erano più separati. E la loro vita riprese con lo stesso frenetico ritmo.
Decisero di avere un figlio quasi per caso, ancora prima di minimamente pensare a metter su famiglia e a sposarsi.
“Voglio un bambino” aveva detto Michael con un adorabile broncio, una sera a cena.
Michael aveva ormai fatto della casa di Federico la sua casa base Italiana , mentre Federico si era trovato a Londra molto più spesso di quanto avrebbe voluto, ma non si poteva di certo dire che stessero convivendo.
“I cani non ti bastano più?” chiese Federico, cercando di deglutire.
Sentendosi chiamate in causa, le tre “dive” di casa si alzarono in piedi. Mel e Amira scattarono in pedi, roteando la testa in maniera comica, mentre Chewbecca cercava di mantenersi in equilibrio sul dorso di una delle due.
“Oh, loro sono mia vita” disse Michal, prendendo la pericolante Chewbecca prima che cascasse “Ma sento che manca qualcosa”
“Mik, sei consapevole che non possiamo crescere un bambino un po’ qui e un po’ a Londra” chiese Federico , un po’ scettico.
“Ecco perché mi trasferisco qui” disse Michael.
Davvero, era uno strano modo per dirlo.
Averlo per casa 24 ore su 24 era strano ma bello.
Accantonarono quella idea di paternità per un po’, vedendo prima chi dei due avesse cercato di uccidere l’altro durante quel periodo di convivenza.
Ma poi, Federico si ritrovò a vagare per i reparti per bambini dei negozi dove andava e , davvero, ormai era stanco di cercare regali per nipoti inesistenti.
Così, un sera tornò a casa con un paio di adorabili jeans taglia due anni, dicendo che Chewbecca avrebbe spaccato con quelli, ma Michael non la bevette.
“Io ho capito” disse Michael “Tu d’accordo con me ora?”
Federico si limitò ad annuire.
Incominciarono a riempire moduli per l’adozione, convinti che dare una seconda possibilità a un bambino era la cosa migliore.
Nessuno dei due aveva avuto una grande infanzia. Federico si sentiva sempre un estraneo nella sua stessa comitiva di amici. Finiva da solo più volte di quanto avesse voluto ammettere. A Michael non era di certo andata meglio. La dislessia , quella maestra così scorbutica e rigida, gli aveva fatto odiare la scuola più di ogni altra cosa. Ma c’era stata la musica a salvarlo.
E fu allora che incontrarono Alessio.
Aveva poco più di due anni, e se ne stava seduto tranquillo vicino alla finestra strimpellando una chitarra giocattolo.
“Hey campione” disse Federico, piegandosi al suo livello “Che dici se ti insegno qualche accordo?”
Il bambino lo guardò stranito, battendo poi le mani e lasciando che Federico prendesse lo strumento dalle sue mani.
Fu allora che li trovò Michael. Federico aveva un sorriso enorme e quel bambino sembrava essere così in accordo con lui.
“Io credo di sapere nostra scelta” disse Michal a una solerte educatrice.
Qualche mese dopo si sposarono quasi per inerzia, con Alessio nelle vesti di adorabile paggetto e..
“Federico? Ci sei?” chiese Michael sventolandogli una mano davanti.
Già, erano fermi a quello stop ormai da 10 minuti.
“A cosa stavi pensando?” chiese Michael, alzando un sopraciglio.
“Niente, ero sovrappensiero” disse Federico, scusandosi con gli infuriati automobilisti bloccati dietro di loro.
“Lavoro?” chiese Michael distratto.
“No, stavo pensando a noi”
“Oh, tu improvvisamente romantico. “ disse Michael ridendo.
“Hey, ho i miei giorni anche io” disse Federico, facendo l’occhiolino al marito.
“A me piace quando tu cerchi di essere un essere umano, Fede” disse Michael , accarezzando la mano ferma sulla leva del cambio “Dovresti farlo un po’ più spesso”
“Provvederò” rispose Federico, prendendo la mano che lo stava accarezzando e baciando le nocche.
Come avevamo detto, erano passati 20 anni e sembravano ancora sposini. Molto probabilmente Alessio avrebbe finto di vomitare, vedendoli così.
E già , non aveva trovato il modo di mantenerlo così adorabile. Ora Alessio era un giovane uomo di 18 anni, alle prese con la patente e la maturità.
Vedendolo, potevi dire che assomigliasse vagamente a Federico, con folti capelli portati a spazzola e una vaga propensione per la batteria. Ma lo superava in altezza da quando aveva compiuto 15 anni, e i modi gentili e garbati erano decisamente opera di Michael.
Parcheggiarono l’auto di fronte alla sua scuola, convinti di vederlo uscire di corsa come ogni volta.
Se non lavoravano, infatti, adoravano andare a prendere Alessio da scuola come quando era piccolo , e a nulla importava che Alessio avesse un motorino funzionante e il foglio rosa.
Ma infondo, a lui non dispiaceva. Nonostante frequentasse quella scuola da 5 anni, ormai, i suoi amici rimanevano ancora meravigliati nel vedere uno dei loro idoli, Fedez, parcheggiato davanti alla loro scuola. Le Ragazze, invece, guardavano con occhi sognanti Mika seduto sul sedile del passeggero.
Erano in silenzio da un paio di minuti, quando lo videro arrivare. Era sempre l’ultimo, sempre di corsa , poi arrivava giù per le scale, salutava i suoi amici fermi vicini ai motorini, apriva la portiera, lanciava dentro lo zaino , si sedeva e gli raccontava la sua giornata.
Ma quel giorno qualcosa era cambiato, e aveva le sembianze di un ragazzino che non avevano mai visto prima.
Aveva un berretto rosso calato fino alla fronte, da cui spuntavano folte ciocche di capelli biondi e una maglietta over size che gli copriva quasi tutto il corpo minuto.
Alex lo salutò sorridendo, mentre il suo nuovo amico lo salutava distrattamente, notando i suoi fin troppo famosi genitori, per poi arrossire e scappare nella direzione opposta.
“Ciao ragazzi” disse Alex, sorridendo. Un sorriso che era difficile vedere.
“Ciao campione” disse Fede.
“Ciao cucciolo” disse Michael “Com’e andata oggi?”
“Ha preso 6 in matematica” disse Alessio, sporgendosi in avanti “Ha interrogato a sorpresa ma sono andato bene”
“Oh, a cosa dobbiamo questo miracolo?” chiese Federico, sorridendo.
“Beh, Gennaro mia ha suggerito un po’” disse Alessio, avampando.
“Gennaro?” chiese confuso Federico “Ma nessuno dei tuoi compagni si chiama così”
“Federico” lo rimproverò Michael “è il ragazzo che hai salutato prima tesoro, vero?”
“Si, è lui” disse Alessio “è nuovo. Si è appena trasferito e l’hanno messo vicino a me. È uno forte”
“Oh, ma non c’era Marco vicino a te?” chiese Michael.
“L’hanno sposato papà. È in 5 f ora” gli ricordò Alessio.
“Oh, è vero” disse Michael “E com’è? È simpatico?”
“Si, è uno forte. Quando ha sentito il mio nome si è illuminato. È un tuo grande fan papà, e anche molto bravo a reppare”
“Oh” disse Federico imbarazzato “è bello saperlo”
“Sembra simpatico” disse Michael “Potresti invitarlo a casa per studiare un giorno”
“In realtà mi sono offerto di aiutarlo con i compiti arretrati. Viene domani, sempre se per voi va bene”disse Alessio
“Oh certo” rispose Michael “è stato molto carino da parte tua”
“Dove mi portate a mangiare?” chiese allora Alessio
“Nonna Tati. Ha detto che da quando hai iniziato a fare il ragazzo serio, non ti vede più” disse Federico, ridendo.
“Beh, se fa le lasagne, sono tutto vostro” disse Alessio, mettendosi le cuffie.
“Che cosa hai in mente?” disse Federico dopo un po’, roteando gli occhi
Sapeva bene come il cervello del suo maritino lavorasse.
“Assolutamente niente” disse indignato Michael “Credi si sia preso una cotta per questo Genaro?”
“No,e gradirei che non ti intromettessi” disse Federico
Ma Michael era troppo occupato a scegliere le decorazioni per il matrimonio di suo figlio per starlo ad ascoltare.
 
 
 
 
Midez soho corner:
HEILA
Le ragazze del gruppo delle Midez shipper mi hanno praticamente pregato di scrivere questa fic, quindi eccola. Anzi ringrazio Serena per avermi lasciato usare il suo edit.
Infatti, almeno la copertina, non l’ho fatta io.
Il resto è tutta farina del mio sacco
Andando per ordine :
  • Si, avete letto bene. In questa fic Alessio degli Urban Strangers è il figlio dei midez. Ho scelto lui perché mi sembrava quello che, almeno , somigliasse di più a uno dei due, cioè a Federico
  • Già dal prossimo capitolo esploreremo un po’ di più la parte “urban” di questa fic, visto che Gennaro (ammore bello di zia , amante delle mozzarelle, Gennariello o’gas) è in città e sconvolgerà un po’ la vita nel nostro Alessio Penningam-Lucia (o Lucia-Penningam? Ditemi che ne pensate nei commenti. Si, sono consapevole di aver probabilmente sbagliato il cognome del mio Michael)
  • Il fatto che non ci sia ancora una sezione dedicata agli urban, su Efp, rimane ancora un mistero per me.
 
 
E niente, questa fic sarà la mai rovina
Sto già morendo in preda a spasmi multipli
 
Un abbraccio
Jessica
 
 
 
  
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