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Autore: Ofeliet    08/12/2015    5 recensioni
Nessuno di loro, effettivamente, aveva preso bene l’idea di riportare la storia sul grande schermo. Essere riesumati nuovamente, dopo anni, per un semplice film era scocciante. Lasciarli riposare in pace sembrava proprio un’alternativa orribile.
Sulla carta, l’idea non era sembrata male a nessuno, dopo le iniziali lamentazioni a riguardo. Insomma, ormai gli eventi erano una leggenda: come sempre Aiolos moriva per salvare Atena, Saga comandava il Santuario e i Bronze si sarebbero fatti maciullare dai Gold pur di arrivare fino a lui. Tutto regolare. Sì, insomma, quasi tutto.
C’erano scelte che, insomma, a detta loro erano alquanto discutibili. Quelle stilistiche in primis.

{ spoiler!LegendofSanctuary | FourthWall Broken | GoldPettegole | Guest Stars: Tenma e Sasha }
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pegasus Tenma, Sasha, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Gender Bender
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Quel luogo era strano, parecchio.
Non assomigliava assolutamente al loro amato e greco Santuario, tranne forse per la maestosa statua della divina Atena che sembrava essersi ingigantita oltremisura da qualche strano incantesimo. Per il resto, era un luogo completamente estraneo alla sua lunga conoscenza. Shaka regala un veloce sguardo al paesaggio che si staglia davanti ai suoi occhi, quasi perdendosi nella sua, nonostante tutto maestosa, immensità. Prima di ricordarsi per quale motivo si trovava lì e perché doveva assolutamente raggiungere il proprio obiettivo il più velocemente possibile.
Riprende a camminare, trovando rapidamente l’oggetto della propria indisposizione: Nakazata Hechi. Il regista di quella… qualsiasi cosa fosse e alla quale lui era costretto a sottoporsi, come tutti i suoi compagni del resto. A lui comunque non andava giù un preciso particolare.
« Signor regista. » pronuncia, quando si trova davanti a lui, imponendosi e cercando di sembrare il più autoritario possibile. L’omino in questione era fin troppo singolare, per i suoi parametri. Sembrava uscito da uno di quei film comici di bassa lega e sembrava completamente tutto tranne che un buon regista. La sua camicia a fiori hawaiani e gli occhiali di sole non aiutavano di certo a cambiare l’opinione che aveva di lui.
« Sì, Shaka? »
« Ho delle rimostranze sull’aspetto del personaggio che devo interpretare in questa sede. » e per sottolineare quanto disapprovi la questione, alza il mento con aria di superiorità e sbircia la reazione dell’ometto. Questi piega la testa di lato, muovendo una mano con noncuranza.
« Sì? Beh, mettile per iscritto e appoggiale pure accanto a quelle di Milo per essere diventato donna. »



It’s All In The Reboots



Nessuno di loro, effettivamente, aveva preso bene l’idea di riportare la loro storia sul grande schermo. Essere riesumati nuovamente, dopo anni, per un semplice film era scocciante. Lasciarli riposare in pace sembrava proprio un’alternativa orribile.
Sulla carta, successivamente l’idea non era sembrata male a nessuno, dopo le iniziali lamentazioni a riguardo. Insomma, ormai gli eventi erano una leggenda: come sempre Aiolos moriva per salvare Atena, Saga comandava il Santuario e i Bronze si sarebbero fatti maciullare dai Gold pur di arrivare fino a lui. Tutto regolare. Sì, insomma, quasi tutto.
C’erano scelte che, insomma, a detta loro erano alquanto discutibili. Quelle stilistiche in primis.
« Fratello mio! » urlava infatti Aiolia, inseguendo il suo maggiore, che scappava da lui in preda a quelle che tutti pensavano fossero lacrime. Poco importava quanto fosse comica la scena, perché tra i due fratelli si stava consumando una vera e propria tragedia.
« No, Aiolia! Sei diventato un teppista. » quasi urlava, disperato, Aiolos. « E’ colpa mia, è una mia responsabilità per questo! Non ti ho lasciato abbastanza valori prima di morire! »
« Ma… non è vero! » continuava ad inseguirlo disperato il leone, cercando di acchiapparlo senza riuscirci. E la cosa andava avanti da giorni, da quando i costumisti gli avevano attaccato al labbro quell’innocente pezzo di metallo. Uno spettacolo al quale la maggior parte di loro si era ormai abituata, anche con un certo divertimento.
« Spiegami una cosa, Mu. Aiolos fa tutte queste storie perché suo fratello deve portare un piercing al labbro? » Mu, sistemandosi gli occhiali che doveva portare per contratto, annuisce e riprende a studiare le proprie battute.
« Già. » replica distrattamente, e Aldebaran si sente improvvisamente colpevole di quello che lui portava al naso. Sì, insomma, non piaceva nemmeno a lui l’idea, se doveva proprio essere sincero, e dispiacere a qualcuno non era tra i suoi obiettivi.
Nessuno, effettivamente, aveva preso bene quel cambiamento del loro aspetto, tranne Aphrodite che pareva risplendere di luce propria quando gli acconciavano i capelli, e delle loro armature – inalterate dai tempi del mito, rendiamoci conto! – tranne forse i Bronze che quasi si divertivano, come i bambini quali erano. Gli sembravano quelli più sereni di tutto il cast, probabilmente grazie al fatto che non si faceva nessun cenno al loro addestramento infernale e agli abusi subiti, soprattutto perché in quella versione Tatsumi era stato completamente sostituito con un omino molto più simpatico.
Ma la cosa migliore di quella faccenda era Atena, e nessuno avrebbe osato opporsi a quella affermazione.
Tutti ricordavano quel primo giorno in cui si erano incontrati. Mancavano all’appello proprio i due protagonisti, e tutta la schiera stava già pregando che il loro supplizio terminasse presto e le loro scene insieme alle due dive durassero poco.
Invece, quelli che seguivano tranquillamente il regista sembravano Saori e Seiya, ma non lo erano.
« Io sono Atena. » aveva detto lei, quando si era trovata di fronte a tutti loro. « Del diciottesimo secolo. E' un piacere incontrarvi. » ed aveva sorriso. Il pensiero in quella frazione fu condiviso da tutti. “Che carina!”. E non negavano di volersela tenere per sé anche in futuro. Anche Tenma, colui che precedeva Seiya, piaceva infinitamente di più. Si era infiltrato nel circolo dei suoi compari in tre secondi netti e nessuno aveva capito come fosse finito a ridere e scherzare con tutti nel giro di così poco.
Comunque, la scelta delle incarnazioni precedenti si era rivelata efficace.
« Mi capisce, divina Atena? Il mio maestro mi ha affossato la nave con mia madre e mi ha congelato. » come la presenza di Sasha, che pareva offrisse sedute psicologiche gratuite a tutti i Saint che lo necessitavano. Quel giorno era il turno di Hyoga, a quanto pareva.
« Capisco. E come ti fa sentire? » chiede, non badando che lei fosse in pigiama per via della scena che presto avrebbe dovuto girare e che il suo posto di lavoro fosse un cumulo di macerie e fili elettrici. Saga si trova ad osservarli da lontano, meditando se prenotare o meno una seduta con la passata Atena anche lui.
Una mano gentile sulla scapola lo ritrae dai suoi oscuri pensieri, e riconosce ben presto Aiolos. Questi gli sorride.
« Per oggi Aiolia ha rinunciato? » chiede, osservando le sue ciocche sempre più bionde. Aiolos gli sorride, anche se una lieve ombra non sfugge a Saga. Questi gli accarezza quel curioso pizzetto, così adulto e quasi in contrasto con l’immagine che da sempre ha di lui.
« Tu stai bene? Non deve essere facile… sai. » e lascia la frase in sospeso. Saga si tocca i capelli tinti.
« Sto bene. E poi questa volta farò le cose in grande stile, grazie al cielo. Niente suicidio, morirò con onore. » replica, un sorrisetto ad increspare le labbra. Aiolos non riesce ad evitare di ridere per accompagnarlo.
« Saga, un giretto da Atena fattelo. Seriamente, prima che diventi un Megazord, ti farebbe bene. »
« E fottiti! » i due amici si guardano, prima di prendere ad osservare da lontano il gruppetto degli altri Gold. Aphrodite e Shura sembravano sinceramente spaventati, alla notizia che il terzo componente del loro trio fosse riuscito ad ottenere il consenso per cantare.
« Ma sono impazziti? Vogliono far cantare Death Mask! Ma l’avete mai sentito cantare? Ci ucciderà tutti senza nemmeno usare il suo cosmo! » Aphrodite si sistema meglio il boccolo a destra, che aveva torturato fino a quel momento senza alcuna pietà. Shura annuisce, soprattutto nel vedere l’oggetto della discussione avvicinarsi sorridendo in maniera alquanto sinistra.
« Bisogna censurarlo. O assordare tutti. Chissà se Siren Sorrento è disponibile per prestarsi alla faccenda. »
« Tze. Quel flautista chissà dov’è, adesso. Non arriverà mai in tempo! » Camus inarca un sopracciglio, chiedendosi perché fosse stato coinvolto in quella conversazione della quale non sentiva il minimo bisogno. « E il fatto che io crepi presto non credo aiuti. Accidenti. » Aphrodite riprende a torturarsi una ciocca di capelli, nervoso. « Vorrà sicuramente che veniamo ad ascoltarlo. »
« Scusa tanto, Aphrodite, ma mi preoccupa di più affrontare nuovamente il mio allievo e morire. Di nuovo. »
« Almeno la tua epica battaglia non è stata tagliata. » replica scocciato Shura. « A me è toccato Pegasus! Io non lo volevo! »
« Ma di cosa vi lamentate?! » i presenti si girano verso una gnocca pazzesca, che improvvisamente si era aggiunta al loro circolo di pettegole. Questa si avvicina sempre più scocciata, sbuffando per far scivolare via una ciocca cadutale sul volto. Arrivata di fronte a Camus, gli prende una mano e la porta al proprio petto, scatenando l’imbarazzo delle altre due comari.
« Voi vi lamentate di sciocchezze! Le senti, queste, Camus? » la sua voce è quasi isterica. « Sono tette! Io, per tutto il tempo, devo fare la donna! E voi vi lamentate? » si crea un lungo silenzio, dove gli altri sono stupiti più per l’espressione di Camus che per la sfuriata di Milo. Questi ha in volto un’espressione indecifrabile, con una mano ancora sul seno di Milo, e sembra che ben presto i suoi occhi rotoleranno fuori dalle orbite per lo shock.
« Camus, sembra che tu non abbia mai toccato una donna. » commenta con divertimento Death Mask, aggiungendosi improvvisamente interessato, soprattutto nel vedere la sua mascella slogarsi con incredibile lentezza. L’uomo annaspa, non riuscendo però a staccare una mano dal petto di Milo, quasi fosse incollata lì dall’inizio dei tempi.
« Camus, togli la mano o te la taglio. » minaccia allora la donna, e quello pare risvegliare persino l’ottavo senso di questi, dato che la toglie anche abbastanza in fretta sussurrando “mi sa che le hanno dato in dotazione anche il ciclo, oltre al seno”. Milo sbuffa, sistemandosi una ciocca.
« Me l’hai messa tu, la mano, lì. » le risponde pacatamente Camus, sentendo il palmo letteralmente bollire. Milo sbuffa nuovamente, decidendo di ignorarlo nonostante il lieve rossore per il gesto che si rende conto di aver compiuto.
« Shura. Ci vogliono nella prossima scena. »
« Con chi? » sospira il Capricorn, depresso.
« Ten- Seiya e Shun. Hanno tagliato la mia fighissima battaglia con Hyoga! Rendiamoci conto! » la donna si passa una mano tra i capelli, sbuffando con sempre più stizza e trascinando il portatore di Excalibur con sé.
« Vorrei tanto dirle “calm your tits”, ma credo che mi ucciderebbe a mani nude. » sussurra Death Mask ad Aphrodite che ride insieme a lui.
« Sarebbe la tua… quinta morte? O sesta, visto che poi devi morire anche per mano di Dragon. Di nuovo. »
« Prima. Qui vale come prima. » replica Death Mask, improvvisamente inacidito. L’altro non risponde, infinitamente divertito dalla reazione ricevuta al sarcasmo.
« Sarà un lungo progetto, questo. » dice, più a se stesso. « Dobbiamo solo impedire che tu canti e tutto andrà liscio. » sussurra.
« Eh? Hai detto qualcosa, pesciolino? » Aphrodite sorride, angelico, accarezzando la rosa che teneva tra le dita con un leggero istinto omicida.
« Io? Certo che no, Angelo. » sente lo sguardo inquisitorio e scocciato del Saint di Cancer, ma non se ne sente particolarmente turbato. L’importante era che non aprisse bocca per vocalizzare una canzone, o addio timpani e sanità mentale di tutti loro. Forse avrebbe dovuto chiedere un aiuto ad Atena, che se ne stava beata e tranquilla a parlare con Pegasus poco più lontano.
« Tenma, hai visto quello che dovrò portare nelle prossime scene? Oh, è così carino. Spero che mi permettano di tenerlo. »
« Sasha, se lo fai vedere a Sisyphus gli verrà un colpo al cuore. » commenta Tenma, alzando un sopracciglio. La giovane lo osserva, sorridendo.
« Credo che quando saprà quanto vanno d’accordo lui e Aspros nel futuro, ogni altra cosa diventerà davvero superflua. » e nel frattempo, un novello “si gira! Attori in scena!”.


« Cardia! Lo sai che nella tua prossima vita sarai una donna? »
« Cosa? Che cosa? Asmita! Lo so che c’entri tu, stronzo! »
« Eh? »
« Stai sempre a parlare di queste robe! Stai a vedere che ci hai messo le tue cavolo di mani! »





A chi mancavano i Gold che facevano le pettegole?
A me parecchio. X"
Ok, torniamo seri. Questa è una cavolata/opinione/preudorecensione/abbattimentoFouthWall/chiamatelacomevolete.
Non saprei, si vede proprio quanto io voglia bene alla casta dorata, neh? Finisce sempre che rendo loro i protagonisti di un lavoro "affollato". Più Tenma e Sasha. Perché, sì, guardate LoS. Non sono Seiya e Saori, andiamo. Perciò, eccoli qui a fare il loro dovuto cameo. Sperialo solo che i Gold non se li vogliano tenere gli darei anche ragione oh!
Vorrei anche non essere fraintesa: a me Legend of Sanctuary è piaciuto. E' trashoso (Megazord!Saga è una menzione d'onore XD), ma è anche molto carino se non si è troppo attaccati alla saga storica. E sono carini, i personaggi. E le ambientazioni, insieme all'animazione, sono fighe. E soprattutto, se crea certi buchi in relazione col canon, copre altri buchi che il canon ha lasciato scoperti.
Insomma, spero che questa immensa accozzaglia di frasi vi diverta come ha divertito me scriverla.



   
 
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