7.
Switching
Bodies
Il
cupo ticchettio dell’orologio posato sulla mensola del camino
scandiva i
secondi con straziante lentezza, appesantendo l’atmosfera
già gravida di
tensione che circondava le due creature.
La
vampira, braccia incrociate e un’espressione severa sul viso
eternamente
ghiacciato in una gioventù in sboccio, non pareva avere
alcuna intenzione di
perdere qualsiasi gioco stessero giocando; l’ibrido, da parte
sua, la fissava
dal lato opposto del salotto con un’aria infastidita che
sfiorava i limiti
dell’esasperazione.
Si
strofinò gli occhi, senza riuscire a trattenere un gemito di
stanchezza.
«Andiamo,
Caroline…»
«No,
Klaus. Quante volte te lo devo dire? No.
L’intera faccenda è inconfortabile.»
«Ma
sono sempre io, tesoro. Hai persino assistito
all’incantesimo. E sono passati
cinque giorni, e non mi hai nemmeno sfiorato per sbaglio, e la cosa mi
irrita.»
«E
non pensi che io sia irritata? La risposta rimane comunque no. Non mi
sento a
mio agio.»
«Insomma,
hai intenzione di starmi alla larga per sempre?»
«No,
solo fin quando non ci liberiamo di questo incantesimo.»
«La
qual cosa potrebbe volere un po’ più del solito,
Caroline. Neanche un bacio?»
«In
quante lingue te lo devo dire? No! Non mi va l’idea di stare
con te mentre tu
non sei nel tuo corpo! Prima di tutto, a costo di sembrare
superficiale, non mi
piace questo tizio che hai preso in prestito: ha una faccia antipatica.
E
seconda cosa, mi sembrerebbe di… di tradirti! È
disturbante!»
Caroline
aveva trascorso gli ultimi giorni a studiare da una distanza di
sicurezza il
corpo che in quel momento conteneva l’ibrido di cui aveva
avuto la sfortuna di
innamorarsi, scrutandone i lineamenti e i gesti e i modi di fare alla
ricerca
di quelli che sapeva essere caratteristici del suo compagno. E qualcosa
l’aveva
anche trovata: un certo modo di gesticolare, il modo in cui le labbra
si
atteggiavano a un sorriso seducente e/o minaccioso, persino qualche
sguardo o
il modo in cui piegava le braccia dietro la schiena; ma
l’intera pantomima la
faceva rabbrividire, perché non erano davvero suoi, non in
quel corpo così
diverso, e tutto ciò che riusciva a vedere era un impostore
che si sforzava di
passare per Klaus.
Non
era mai stata una persona di fede, Caroline, ma quella situazione la
stava
portando a riflettere su argomenti che prima d’allora non
aveva mai
considerato: come funzionava quell’incantesimo? Aveva
trasferito completamente
l’anima di Klaus in un altro corpo e viceversa, o si trattava
solo di un’illusione,
di una questione di sinapsi, di un controllo a distanza del nuovo corpo
mentre
l’ibrido continuava a rimanere al sicuro nel proprio, a
mo’ di torre di
controllo? Insomma, la strega che aveva fatto questo incantesimo non si
era mai
posta il problema che questa cosa potesse essere, oh, non so,
poco etica?
D’istinto
Klaus allungò una mano per sfiorarle i capelli, ma seguendo
quello stesso
istinto Caroline si ritrasse, strappandogli un sibilo ferito e irritato
che
apparteneva al suo ibrido ma che allo
stesso tempo era carente di qualche cosa. La vampira sbuffò,
cercando di
mascherare quanto l’intera situazione la stesse facendo
impazzire, e spalancò
le braccia nell’universale gesto di impotenza.
«Mi
dispiace, Nik! Non so che cosa fare, non ci riesco!»
Una
breve e niente affatto soffocata risatina li interruppe, e subito dopo
Rebekah
fece il suo ingresso nel salotto sorseggiando un qualche alcolico. Per
un
attimo Caroline occhieggiò il bicchiere con invidia, prima
di riportare lo
sguardo sulla cognata e sul suo sorriso fastidiosamente sornione.
«Per
favore, Bekah, non ti ci mettere pure tu», la
ammonì subito. Non aveva bisogno
di avere Klaus ancora più arrabbiato di quanto
già non fosse.
«Io?
Non ho detto niente», replicò l’altra
vampira con una scrollata di spalle. «Vi
si sente litigare dal giardino, ed Elijah ha mandato me in
avanscoperta. Tutto
bene?»
Caroline
la fissò incredula – che domanda era? È
ovvio che non andava tutto bene, Klaus si trovava nel corpo
di uno
sconosciuto!
«No
che non va tutto bene», intervenne infatti Klaus, con un tono
minaccioso e che
aveva fatto tremare creature più potenti di lei. Per un
attimo la giovane credette
che fosse rinsavito e fosse pronto a darle ragione, ma le sue parole
seguenti
le fecero temere per un doloroso istante che la sua intelligenza fosse
rimasta
nel vecchio corpo. «Mia moglie si rifiuta di toccarmi o anche
solo di
guardarmi! Non va per niente bene! Sei una donna anche tu, sei mia
sorella,
dille qualcosa!»
«Beh»,
esordì Rebekah con aria critica, studiandolo dalla testa ai
piedi.
«Obiettivamente hai avuto corpi migliori, Nik.»
«Rebekah»,
fu il suo ringhio di avvertimento.
«Che
c’è? Hai chiesto!» Ribatté
l’altra, esasperata. «E poi, se non ricordo male,
quello non era il tizio che ha cercato di ucciderti? Quel mago del
voodoo o
roba simile? Anzi, ora che ci penso», aggiunse, stringendo
gli occhi come se si
stesse sforzando di ricordare. «Non è lo stesso
che ha rapito Caroline?»
La
suddetta vampira si lasciò sfuggire un gemito strozzato che
mal celò la sua
indignazione. «Ecco perché mi
sembrava familiare!» Quando si voltò verso Klaus
– o chi ne stava facendo le
veci in quel momento – la sua espressione era talmente
furiosa che d’istinto l’ibrido
indietreggiò di un passo. «E tu vorresti che io
venga a letto con qualcuno che
mi ha quasi ucciso? Klaus, dovrò andare in terapia alla fine
di questa storia!»
«Ma
non è lui! Sono io!»
«Nik,
razionalmente lo so che sei tu, ma
non ci riesco lo stesso! Non è il tuo odore, non sono le tue
mani, non è la tua
faccia per l’amor di Dio», insisté,
cercando di fargli capire il suo più che
giustificabile punto di vista. «E poi quello stregone
è vecchio! Mi vengono i
brividi!»
A
quell’ultima accusa Klaus ebbe il coraggio di sbuffare e
roteare gli occhi.
«Per favore, non avrà nemmeno
quarant’anni.»
«E
ti sembra poco? Io ne ho poco più di diciassette!»
«Sì,
e ce li hai da trent’anni! Caroline, vienimi
incontro!»
«Klaus,
puoi pregarmi in italiano, in greco o in aramaico, la mia risposta non
cambia.
Non verrò a letto con te fin quando non tornerai nel tuo
corpo, per cui ti
consiglio di non perdere tempo a discutere con me e a fare qualsiasi
cosa
avessi in piano di fare con quello stregone il prima
possibile.»
Nel
frattempo Rebekah aveva silenziosamente preso posto sul bracciolo del
divano,
osservando con aria attenta e divertita la discussione che procedeva
infuocata
davanti ai suoi occhi – cosa non avrebbe dato pur di avere
qualcosa per
registrare l’intera scena e rivederla di tanto in tanto nei
secoli a venire.
«Oh
Dio, è valsa la pena tornare in anticipo per
Natale», decretò non tanto
sottovoce la vampira originale, guadagnandosi ringhi e occhiatacce da
parte
della coppia e limitandosi a liquidarli con un’incontenibile
risata.
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Guardate un
po' chi è risorta dalle ceneri? :D Ultimamente mi sono
tornati un sacco di feelings riguardo la mia OTP preferita e, anche se
ho momentaneamente sospeso la visione della serie tv (sia TVD che TO,
mi irritano i pochi spoiler che ho letto qua e là e non ho
molta voglia di riprendere a guardare qualcosa che mi fa strappare i
capelli dal nervoso), ecco, dicevo, malgrado tutto i miei Klaroline
continuano a far battere il mio cuoricino e non posso fare a meno di
leggere et scrivere di loro.
E dunque eccomi tornata con un po' di caro, vecchio crack misto a fluff e - boh, forse il genere appropriato per questa specie di drabble non l'hanno ancora inventato, LOL - e niente, spero abbiate apprezzato questi due minuti di Future!AU!
Sfortunatamente non posso promettere rapidi e frequenti aggiornamenti perché l'ispirazione va e viene - e, non guardando i nuovi episodi, non ho nuovo materiale su cui basarmi - ma, insomma, qualcosina l'ho già abbozzata quindi non si sa mai. Abbiate fede! :)
Ringrazio nuovamente tutti coloro che leggono questa piccola e modesta raccolta e fanghirlano su Klaus e Caroline come se non ci fosse un domani: grazie per le vostre recensioni e il vostro silenzioso supporto, sono lieta che le mie follie vengano ancora lette :D Spero di potervene presentare altre in futuro, ma per adesso - ciao ciao e buon Natale!
Un bacio dalla vostra
Niglia.
E dunque eccomi tornata con un po' di caro, vecchio crack misto a fluff e - boh, forse il genere appropriato per questa specie di drabble non l'hanno ancora inventato, LOL - e niente, spero abbiate apprezzato questi due minuti di Future!AU!
Sfortunatamente non posso promettere rapidi e frequenti aggiornamenti perché l'ispirazione va e viene - e, non guardando i nuovi episodi, non ho nuovo materiale su cui basarmi - ma, insomma, qualcosina l'ho già abbozzata quindi non si sa mai. Abbiate fede! :)
Ringrazio nuovamente tutti coloro che leggono questa piccola e modesta raccolta e fanghirlano su Klaus e Caroline come se non ci fosse un domani: grazie per le vostre recensioni e il vostro silenzioso supporto, sono lieta che le mie follie vengano ancora lette :D Spero di potervene presentare altre in futuro, ma per adesso - ciao ciao e buon Natale!
Un bacio dalla vostra
Niglia.