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Autore: httpjohnlock    08/12/2015    0 recensioni
“Sfiorai quella libertà con il tocco di una piuma, temendo di poterla far sfumare via, di distruggerla.
La sfiorai e la baciai.
Mi sentii intrappolato e libero nello stesso istante.
Dimmi, in quanti sono in grado di farti sentire così?”
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Di valigie vuote e cuori pieni.



 
 Questa è per te.
Ci sei tu e saprai riconoscerti.

Camminavo per le strade della città avvolto nel mio giubbotto e con le mani infilate nelle tasche, strofinandole contro il tessuto e cercando disperatamente un po' di sollievo.
L'aria era gelida e graffiava il volto come pungiglioni.

 

La strinsi forte al mio petto, come mai avevo fatto.
La strinsi forte e mi sentii chiuso in una casa dal camino acceso per tutto il periodo invernale.
La strinsi forte e mi sentii libero come non lo ero mai stato.
Sfiorai quella libertà con il tocco di una piuma, temendo di poterla far sfumare via, di distruggerla.
La sfiorai e la baciai.
Mi sentii intrappolato e libero nello stesso istante.
Dimmi, in quanti sono in grado di farti sentire così?
Manda tutto a farsi fottere e parti con me.



Un uomo sedeva su un bidone di un viola opaco.
Portava dei pantaloni troppo grandi per lui e in testa un cappello di lana verde bottiglia troppo grande per lui.
Mi dava la schiena così, incuriosito, avevo deciso di avvicinarmi.
Con passo delicato, cauto, per non interrompere quella magia.
Teneva sul ventre un foglio spiegazzato e nella mano sinistra una grafite lunga quanto una falange.
Guardava dinanzi a sé e poi faceva sfiorare la punta della grafite sul foglio anche se, in realtà, non lasciava segni.
Guardava dinanzi a sé con lo sguardo malinconico e angosciato di un vecchio a cui sono rimaste solo poche briciole di vita.
Le mani violacee.
Guardava dinanzi a sé con l'aria di un'anima vuota, rovesciata, spezzata, buia, strappata e poi ricucita tante volte come il suo cappotto.
Le mani violacee, piene di ferite ormai seccate. Le mani di un uomo che aveva faticato durante tutta la sua esistenza.
«Cosa sta disegnando, signore?»
«Mia moglie.»
Guardava dinanzi a sé, ma lì c'era il nulla.



Poggiai le mie labbra sulle sue.
Fu solo uno sfiorarsi, un gesto innocente, il riassunto di un amore.
Il riassunto di noi.
Le presi una mano intrecciando le dita alle sue.
Stese le labbra ed io le baciai il sorriso, mentre nel mio stomaco si stava scatenando un terremoto, una tempesta.
Sentii tutto il mio corpo sussultare come per una scossa elettrica.
Rabbrividii.
Noi, buttati in due luoghi diversi da chissà chi ma destinati ad incontrarsi.
Noi, dalle valigie vuote ma dal cuore pieno.
Sai, sento che mi stai salvando.



Una persona infilata in un costume da Babbo Natale andava in giro per le strade lasciando che i passanti più giovani lo abbracciassero e coccolassero.
Feci un mezzo sorriso e mi avvicinai per poi dargli un buffetto sul capo.
Quel Babbo Natale mi abbracciò forte.
Mi parve come se per tutto quel tempo stesse aspettando me, come se gli avessi fatto un favore.



Spostai le labbra umide su un punto imprecisato del suo collo.
Sentii pulsare sotto la pelle sottile.
Allora premetti le labbra un po' di più.
E mi sentii vivo.
Ma vivo davvero.
Vivo di quella vita che ti sembra infinita.
Perché tu lo sai che in questo mondo sei solo a farci visita, ma c'è quel momento nella vita in cui ti sembra tutto girare, tutto luminoso come le luci di Natale.
No, non è la droga.
Quando ti senti appena nato, vergine dalla cattiveria di questo mondo bastardo.
Le baciai la vita.
Sai, forse ti amo.


         
Un suono squillante mi fece balzare dal letto e ancora un po' frastornato afferai il cellulare alla mia destra, vedendo il display illuminarsi.
Trascinai verso il basso la barra delle notifiche.

Un messaggio in una conversazione” cliccai su quel soprannome buffo che le avevo dato.
Ti amo.”
Sorrisi.
Sorrisi e buttai in malamente il capo sul cuscino soffice.

Ti amo anch'io.”
Noi, dalle valigie vuote ma dal cuore pieno.
E va bene così.


 
Grazie per essere stata la mia musa ispiratrice.
Sorridi, amore.
Ti amo e vaffanculo lo urlerei al mondo.

 
  
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