La
Nuova Commedia
Canto I
Quando in albergo stavo felicemente,
che a Gerusalemme ero in vacanza,
il pavimento si aprì improvvisamente.
Ad un tratto non mi trovai più nella mia stanza
Ma in bosco buio ed oscuro
Dove si vedeva una piccola luce in lontananza.
Allora scappai e presi in pieno un muro
Esclamai: “Pozzete! Che male alla testa
Sto coso e veramente duro…
Non riuscì a finire la protesta
Che ecco sbucare un animale
Era una vera e propria lonza lesta.
Forse la capa mi faceva ancora male
Ma io non sapevo cos’era
E ho chiesto : “ come stai cinghiale?”
Quella ormai austera
Disse: “ ma che dici beota?”
Sono una lonza … questa è la verità vera.
La mia mente era ancora vuota.
“ Una lonza? … Ah! Un filetto!”
Vieni che ti mangio brutta idiota.
E quella: “ Ma a te manca l’intelletto,
senti, tardi ormai se fatto,
ed io son stanca, vado a letto!”
Dopo alcuni passi rimasi stupefatto
Quando vidi davanti a me un enorme bestione
Corsi dando di matto.
Avevano appena visto un leone
Scappai ma trovai una lupa …
Mi uscì dalla bocca : “che fine da minchione!”
Scappai verso una via più cupa
Ma urlai nuovamente
Quando vidi una bella pupa.
Dissi: “ Wow… sei bella veramente!”
E lui: “sono un uomo, non donna”
anche se femminella mi chiamavano assiduamente …
Ed io: Mi perdoni per la bona …
Dunque tu sei Virgilio …
Mi ha confuso quella gonna!
“Ma che Virgilo! Stupidillo!
Sono un altro in verità
Ma a dirlo poi mi umilio!”
Ed io : “ Ti prego, per carità!
Dillo a me” ! E lui: “Va ben,
te lo dirò, ma dopo la pubblicità!”