How
I Met Your Mother, Harry
Prologo
– Domande scomode
James
Potter era, per certi minuscoli versi, una persona perfettamente
ordinaria,
soprattutto di mattina.
Era
solito svegliarsi intorno alle nove – quando non doveva
presentarsi al
Ministero – , andare in cucina e bere tanto
caffè, mentre sfogliava pigramente le pagine della
Gazzetta. Ogni tanto
alzava lo sguardo, solo per bearsi della bellezza della moglie e
sorridere come
un bambino incredibilmente fortunato.
Proprio
uno di quei giorni, nella suddetta cucina, apparve nel camino alle sue
spalle
un volto molto simile al suo (all’infuori di alcune
eccezioni), con un’espressione
che non prometteva nulla di buono.
«Papà!»
Scandì forte Harry Potter, cercando di nascondere
– inutilmente – la rabbia.
Quello,
al sentire la voce del figlio quindicenne, sobbalzò, girando
la testa a destra
e a sinistra, mentre la moglie guardava scioccata il camino.
«Harry,
ma che ci fai qui?» Chiese lei, con una punta di rimprovero.
«Devo
parlarvi.» Rispose lui, piuttosto nervoso, scoccando
un’occhiataccia al padre.
«Ho solo venti minuti. Sono nell’ufficio della
Umbridge.»
«COSA?»
Urlò la madre.
«HARRY!
Quella userà le torture di Gazza su di te se ti fai
scoprire.» Si decise a
parlare il padre, tentando di farlo ridere.
Normalmente
ci sarebbe riuscito, ma aveva capito che era fuori di sé per
colpa di qualcosa
che aveva fatto.
«Devo
parlarvi, ho detto. Soprattutto con te, papà, e voglio che
siate sinceri.»
I
due annuirono, un po’ basiti.
«Ero
con Piton per l’Occlumanzia – per una volta la
madre non tentò di correggerlo,
ripetendo il nome di Severus – ed è uscito. Mi
sono avvicinato al Pensatoio… un
po’ troppo, e sono finito dentro un suo ricordo.»
Harry ignorò le sopracciglia
pericolosamente inarcate di sua madre, e raccontò per filo e
per segno cosa
aveva visto, notando l’espressione imbarazzata del padre.
«Ora
voglio una spiegazione. Com’è possibile che voi
due vi siate sposati? E com’è
possibile, papà, che tu fossi così
arrogante?» Sputò poi, nervoso.
James,
che si era sentito sprofondare sempre di più, aveva
scambiato uno sguardo con
la moglie, prima di parlare. «Senti, Harry, avevo solo
quindici anni…»
«Io
ho quindici anni! E non ho mai appeso la gente a testa in
giù!»
«No,
ma io ero un arrogante viziato. Non vado fiero di quello che ho
fatto.»
«E
come mai – si voltò verso la madre –
dopo averlo odiato, vi siete sposati?»
«Perché
tuo padre ha messo la testa a posto e mi sono innamorata di lui. Ti
basta?»
Harry
parve riflettere per quasi cinque minuti, poi alzò il capo
per dire un secco
«no».
James
sospirò. «è una storia lunga. Molto
più dei dieci minuti che ti sono concessi. Prometto
che quando tornerai a casa per le vacanze ti dirò tutto. Ti
racconterò di come
ci siamo conosciuti, odiati e poi amati. Va bene?»
Lo
sguardo del figlio parve addolcirsi un poco a quelle parole.
«Va bene» disse
«ci sentiamo», e il suo viso scomparve in una
vampata verde.
Poco
tempo dopo, sceso dall’Espresso e avvicinatosi ai genitori,
li guardò
pericolosamente con una luce malandrina.
Ciao popolo di EFP!
Sono Eles818, e ho deciso di intraprendere questa nuova storia. Non so quando aggiornerò di nuovo (non ho date fisse), ma ho tanta voglia di scrivere...
perciò presumo presto!
Non so nemmeno quanto durerà, ma è una long ispirata ad How I Met Your Mother (non è necessario che conosciate il telefilm per comprendere la storia.)
Come penso abbiate notato, Harry studia Occlumanzia con Piton al suo quinto anno e c'è la Umbridge... e ci sono anche i suoi genitori!
Questo perchè dopo questa storia ce ne sarà un'altra, dove Harry non ha perso i suoi genitori (la vicenda si è svolta diversamente) e dove passa i suoi sette anni lottando contro Voldemort ugualmente. Ci saranno nuovi personaggi e un Harry diverso e uguale al canon.
Spero di avervi incuriositi. Questa sarà la storia di Lily e James, per come la vedo io... per ora concentriamoci su questo.
Vi chiedo comunque di lasciare un piccolo commentino, anche un mp, per dirmi se l'idea è intrigante o fa schifo e cosa ne pensate esattamente.
Adesso vi lascio... domani ho un esonero!
Bonne nuit,
Eles