Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: sailor star lights    09/12/2015    1 recensioni
A volte, quando i ricordi tornano alla carica, gli incubi ci vengono a trovare, o addirittura non dormiamo affatto. Se poi anche il freddo ci mette lo zampino, è proprio necessario avere, al proprio fianco, una persona che ci prenda tra le proprie calde braccia e ci dia un po' di calore.
pairing KuroFay
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevano da poco lasciato un caldo sole primaverile per piombare in una dimensione in pieno inverno. Davanti le loro labbra si formavano delle nuvolette mentre discutevano su cosa fosse meglio fare, piccoli fiocchi di neve cadevano, fitti, dal cielo. Era tutto bianco, era tutto freddo.
Trovarono alloggio in una piccola casetta dalle poche stanze: un soggiorno con un caminetto e il ripiano cucina, un bagno e una camera da letto provvista di due letti. Fay aveva preparato la cena con quel poco che c'era e ora stavano mangiando tutti assieme, Kurogane era intento a fissare Fay quando, con la coda dell'occhio, vide una forchetta furtiva farsi largo nel suo piatto
« Polpettina, ti consiglio di non mangiare dal mio piatto… A MENO CHE TU NON VOGLIA MORIRE »
«waaah! Fay-mammina, Kuro-papi vuole farmi a pezzetti! »
Fay, che era perso nei suoi pensieri, venne richiamato alla realtà all’improvviso scoppio di grida « suvvia Kuro-sama, so che quello che cucino con le mie manine è prezioso per te, però ce n’è ancora, non te la prendere con Moko-chan, i bambini prima di tutto, poi i genitori »
« ehi voi due » disse il ninja con sguardo sinistro mentre prendeva la sua katana « il mio nome è KUROGANE! » e iniziò a correre loro dietro che si erano già messi in fuga al primo movimento del suo braccio. Furono riportati all’ordine da Shaoran che chiese  « come ci sistemiamo per la notte? »
L’unica luogo caldo di quella casa era la sala in cui erano in quel momento, per cui Kurogane l’avrebbe tranquillamente lasciata al ragazzo. Evidentemente Fay non doveva aver fatto un ragionamento diverso dal suo in quanto rispose « Tu e Moko-chan dormirete qui, mentre io e Kuro-pio dormiremo nell’altra stanza »
« ma… »
« niente ma » lo interruppe « alla nostra età abbiamo bisogno di dormire comodi, e poi io e Kuro-papino dobbiamo ritrovare la nostra intimità perduta. Vero Kuro-tan? »
Normalmente lo avrebbe mandato al diavolo, lo avrebbe rincorso nella speranza di afferrarlo e poterlo, finalmente, soffocare, ma non questa volta. Era preoccupato per lui, non gli era sfuggito il suo smarrimento a tavola: il mago era migliorato dal loro primo incontro, sorrideva più spesso, mostrava i suoi veri sentimenti, tuttavia ora erano in un luogo che gli ricordava il suo paese natio e quello in cui aveva trascorso la sua adolescenza, per quanto potesse essere riuscito a riconciliarsi col suo passato, era impossibile non ci pensasse. Per cui si limitò ad un « uhm» di assenso.
La sua reazione, o meglio, la sua mancanza di reazione, lasciò tutti a bocca aperta e ben presto la situazione degenerò:
« Kuro-papi ama Fay-mammina, Kuro-papi ama Fay-mamminaaaaa »
« Kuro-rin, finalmente contraccambi i miei sentimenti e hai deciso di dichiararti apertamente. Io che ti ho sempre amato di nascosto, non ho mai pensato, nemmeno sognato, che un tale giorno potesse giungere. Il mio cuore scoppia di felicità! » diceva il mago dopo essersi gettato a terra, lacrime di coccodrillo che gli riempivano gli occhi mentre con un fazzoletto si soffiava il naso.
Okay, la situazione gli stava sfuggendo di mano. Gli era preso un tic all’occhio sinistro e le vene del collo pulsavano impazzite, le mani gli prudevano dalla voglia di sguainare la sua katana per massacrarli. Doveva uscire, prima di dare il via ad una carneficina. Ora. Assolutamente. Sputò dalle labbra strette “ maledetti, un giorno vi ucciderò” e si fiondò fuori di casa sbattendo la porta.
« oh, Kuro-papino si è molto arrabbiato »
« uh uh » si limitò a rispondere Fay sparecchiando, il sorriso che spariva dalle sue labbra. Forse abbiamo esagerato…
 
Kurogane stava praticamente correndo, era infuriato e cercava di placarsi scaricando tutta la rabbia nei suoi passi, sul suolo. Aveva bisogno di bere del sakè e, qualora non ne avesse trovato, qualsiasi tipo di alcool sarebbe andato bene, bastava si trattasse di qualcosa di forte, tanto da bruciargli la gola e fu con questo spirito che varcò la soglia di una taverna e, nel modo più sgarbato possibile, ordinò da bere. Ne uscì solo un paio di ore più tardi, ancora sobrio, ma almeno si era calmato, un po’.
A casa le luci erano spente. Deve essere più tardi di quel che pensavo. Entrò silenziosamente in modo da non svegliare Shaoran e la polpetta e arrivò in camera, dove trovò Fay a letto che dormiva. Cominciò a spogliarsi, e quando fu pronto per infilarsi nel letto, sentì dei versi provenire da dove il mago dormiva. Alla fine veramente non sta bene come voleva far credere. Si avvicinò all’altro e vide che aveva i pugni serrati sulla coperta, il viso contratto in un’espressione di sofferenza e i brividi che lo scuotevano tutto. Gli si stringeva il cuore ogni volta che lo vedeva così, evidentemente i suoi incubi erano tornati a fargli visita. Si sedette sul bordo del letto, portò la mano destra al suo volto per spostargli una ciocca di capelli in modo da poterlo osservare meglio. Era bello. Kurogane era abbastanza onesto da ammettere che il mago era bello, e questo lo rendeva incapace di non guardarlo. E in quel momento vedeva che stava soffrendo e non poteva fare nulla per aiutarlo. Frustrato mise la propria mano sopra una delle sue e la sentì fredda, gelida; le dita ancora stringevano con forza la coperta. Si chinò su di lui
« Yui… » sussurrò. Fay istantaneamente allentò la presa della mano sulla quale era poggiata quella del ninja, e anche la faccia si distese un poco, restavano solo i brividi.
Maledizione! Non ci sono altre coperte in questa catapecchia! Pensò nervoso. Cosa poteva fare? L’unica soluzione era… No! Nononono! NO! Sì invece… fallo…  No! Non poteva realmente entrare nel suo letto, con lui! Sì che puoi. Puoi e vuoi farlo… avanti, fallo per lui. La vocina nella sua testa insisteva, non voleva saperne di stare zitta. Beh finì col capitolare, in effetti fa molto freddo. Così stacco delicatamente le mani di Fay dalla coperta e altrettanto delicatamente la sollevò, in modo da potercisi infilare sotto anche lui. Quando entrò in contatto col corpo del compagno lo sentì ghiacciato, allora, senza esitazioni, ormai le aveva tutte messe in un angolo remoto della sua testa, fu attento ad avvicinarlo al proprio corpo col braccio destro, quello buono, e se lo mise aderente contro di sé, la schiena fredda contro il suo petto caldo. Il mago si rilassò immediatamente, smettendo di tremare e, con sua grande sorpresa, anche lui si sentì più tranquillo. Sperava solo che, il giorno dopo, non se la prendesse con lui considerandola un’invasione dei propri spazi; ricordava ancora quella in cui, per salvargli la vita, lo aveva costretto a diventare un mostro e a dipendere da lui per la sopravvivenza, era stata l’unica volta che lui lo aveva chiamato “Kurogane”, per ferirlo, per fargli capire che tra loro, da quel momento, ci sarebbe stata della distanza, che nulla sarebbe stato come prima. E lo aveva ferito come neanche avrebbe potuto mai immaginare o sospettare. E aveva paura adesso, paura che lo rifiutasse nuovamente, che di nuovo erigesse una parete tra loro due, un muro che non sarebbe riuscito a buttare giù. Non voleva essere trattato freddamente ancora, alla sola idea fu percorso da un brivido che lo spinse istintivamente a stringere più forte Fay e quest’ultimo diede segno di svegliarsi, disturbato dai troppi movimenti. Mentre si girava e stiracchiava, Kurogane chiuse gli occhi facendo finta di dormire, il cuore che gli batteva all’impazzata nel petto, il terrore che gli attanagliava la gola: non voleva vedere la sua reazione e sperava sarebbe stata almeno attenuata, se il mago avesse creduto lui stesse dormendo. Avvertì che l’altro tratteneva il respiro per qualche secondo scoprendo di essere tra le sue braccia e attese la sprangata tra i denti, che però tardava ad arrivare. Alla fine Fay rilasciò tutta l’aria che stava trattenendo inconsciamente e si sistemò meglio: si rannicchiò tutto contro di lui, poggiò le mani sui suoi caldi pettorali e, dopo avergli dato un bacio sulla spalla sinistra, vi poggiò anche la testa.
« Grazie, You-ou » bisbigliò dolcemente mentre il sonno prendeva il sopravvento
« sogni d’oro idiota » rispose, posandogli un bacio tra i capelli dorati.

 


Ed eccomi qua, con una nuova fanfiction sulla mia coppia preferita. A quelli che seguono, anzi seguivano, ancora meglio SEGUIRONO la fic precedente, voglio dire che il mio computer ha deciso di fare lo sciopero della fame e tutti i miei documenti sono spariti con lui, per cui momentaneamente è abbandonata, con la speranza di riprenderla.
Spero apprezzerete questa fic, un bacione.
ps: ovviamente i personaggi non mi appartengono, ma sono delle CLAMP. Peccato, perché saprei come conciarli.... eheh
   
 
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