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Autore: Hyperviolet Pixie    04/03/2009    9 recensioni
Londra è il centro del movimento punk in quegli anni e lì s'incontreranno e scontreranno la giovane Sakura e Sasuke, un giovane punk che si sente morire giorno dopo giorno. Le vite dei loro amici si troveranno a gravare attorno alle loro scelte. [Sasuke/Sakura] [Shikamaru/Ino] [Naruto/Hinata] [Neji/Tenten]
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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I
London



London calling to the underworld
Come out of the cupboard, all you boys and girls
London calling, now don't look at us
All that phoney Beatlemania has bitten the dust
London calling, see we ain't got no swing
'Cept for the ring of that truncheon thing

London Calling – The Clash



In quel salottino di stampo ottocentesco si sentiva decisamente a disagio, soprattutto vestito in quella maniera. La governante l'aveva accompagnato e fatto accomodare lì meno di dieci minuti prima e lui sentiva già la voglia di andarsene. Si alzò dal divano bianco e passeggiò avanti e indietro vicino alla parete in cui un camino decorato da stucchi veneziani riscaldava l'intera stanza.
« Scusa se ti ho fatto attendere a lungo, ma ero ancora in camicia da notte.» Disse una giovane ragazza dai lunghi capelli neri, entrando nel salotto e accomodandosi sul divano, perfettamente a suo agio.
« Figurati, non devi giustificarti.» Il ragazzo ringraziò mentalmente la ragazza per essere finalmente arrivata. Si sedette affianco a lei, appoggiando i gomiti sulle proprie ginocchia.
Giocherellò con uno dei polsini borchiati cercando un modo (o forse solo un pretesto) per cominciare a parlare.
« Neji come sta?» Le chiese diretto, facendo attenzione a non lasciar trasparire preoccupazione o altro. Il sorriso s'incrinò leggermente sul viso della ragazza che si passò una mano sugli occhi stanchi.
« E' ancora in clinica. Mio padre non vuole vederlo fuori prima di giugno. - A metà frase aveva trattenuto il respiro, ma lo sguardo del ragazzo era riuscita a farla proseguire. - Sai bene quanto mio padre possa essere persuasivo.»
« Lo so.» Fu la laconica risposta.
« Vuoi che quando mi sarà concesso il permesso di andarlo a trovare gli dica qualcosa da parte tua? Da parte vostra?» Gli chiese titubante.
« No, Hinata. È meglio se non torna più da noi o è la volta buona che tuo padre lo disereda.»
« A lui non importa granché dei soldi. Vuole solo essere riconosciuto come parte della famiglia, ma mio padre non è ancora del tutto convinto che io sia davvero sua figlia, figuriamoci se accetta un nipote cadetto.
« E' per questo che me ne sono andato a vivere da solo. I miei hanno giurato fedeltà alla Corona, ma io no.» Non era mai stato un tipo di tante parole, eppure con Hinata si sentiva bene e parlare con lei gli risultava decisamente troppo facile. Sarebbe stato meglio prendere le distanze, si appuntò mentalmente.
« Già, Sasuke. Siamo tutti nella stessa situazione, ma a me non importa. Mi conosco abbastanza da sapere che non mi comporterò mai come voi.» Si lasciò sfuggire un sospiro pesante.
Sentì distintamente il campanello suonare, poco lontano da lì. Altri ospiti in arrivo.
« Sei una brava ragazza, Hinata. Non rovinarti per un sogno che prima o poi svanirà.»
La porta della stanza si aprì e la governante entrò nuovamente per annunciare l'arrivo di un'altra ospite.
« C'è la signorina Haruno, posso farla entrare?»
« Stavo giusto andando.» Sasuke si alzò in piedi e recuperò il chiodo di pelle abbandonato sul bracciolo di una poltrona. Dopo averlo indossato rivolse un ultima occhiata ad Hinata che stava accogliendo una ragazza che non guardò nemmeno.
« Ciao, Hinata. Non fare parola con nessuno della mia visita.» Le diede un leggero bacio sulla guancia facendola diventare, come di consueto, rossa.
« Hinata- chan! Domani sera c'è una festa a casa Yamanaka, vieniii?» Sentì la nuova arrivata scongiurarla.
Uscì dalla casa e finalmente si sentì libero di respirare di nuovo. Le case grandi ed eleganti gli avevano sempre dato un accentuato senso di claustrofobia. Le considerava troppo asettiche e non vissute.
Il suo appartamento, quello sì che era una vera casa.


Il momento della giornata che Sasuke -un tempo Uchiha, ora solo Sasuke- preferiva era il crepuscolo. Osservare il sole smarrirsi dietro l'orizzonte e i raggi dissolversi nell'aria sempre più grave della sera, lo riempiva di una sorta di estasi. Era infatti quella l'ora in cui era solito uscire di casa con i suoi amici a spaccare il culo alla vecchia Madrepatria.
Quando era piccolo e ancora non era animato da nessun sentimento di ribellione, sua madre gli raccontava spesso che al momento della sua nascita il cielo inglese era colorato di rosso per via del crepuscolo. Non che lei ci avesse fatto molto caso tra i dolori del parto e un bambino che non voleva sapere niente di nascere, era stato suo marito a raccontarglielo estasiato. Cosa fosse cambiato da quel giorno nel rapporto con suo padre se l'era domandato spesso, senza, tuttavia, arrivare a una conclusione.
Forse la morte della madre? Forse suo fratello Itachi che spesso e volentieri litigava con il padre accusandolo di aver ucciso la giovane Mikoto? Forse si era veramente convinto che la madre non fosse morta per un brutto male?
Non sapeva cosa rispondersi, né aveva voglia di lambiccarsi su quei pensieri ancora una volta.
Sentiva l'assoluto bisogno di distrarsi.
Uscì dal suo appartamento affacciato su una stradina laterale tra Regent Street e Carnaby Street. In quella parte di Londra si sentiva decisamente più a suo agio che nella sua vecchia casa nel zona di Chelsea, laddove viveva ancora suo padre con la nuova moglie. Era stato invitato al loro matrimonio, ma aveva dato forfait la sera prima, troppo sbronzo per poterci andare. Tuttavia erano un paio di mesi che andava e tornava da quella vecchia dimora ottocentesca appartenuta a chissà quale famoso Uchiha prima di arrivare a loro come eredità. Stava cercando di ricucire il labile rapporto con suo padre dato che quello con il fratello si era già completamente distrutto. Il vecchio, d'altro canto, lo stava aiutando pagando tutte le bollette di casa sua e mettendogli una carta di credito da parte solo per lui.
Nonostante non ne avesse motivo, Sasuke si sentiva uno sporco opportunista.
Cacciò quella marea di pensieri dalla testa e si diresse verso un pub, poco lontano da casa sua.
Allo Shakespeare's Head l'atmosfera si era fatta piuttosto grave, notò non appena mise piede all'interno del locale. Individuò una testa bionda poco lontano da lì. Quel pazzo di Naruto stava prendendo a botte di nuovo il Jukebox, ci mancava solo che lo rompesse nuovamente e il gestore li avrebbe cacciati via una volta per tutte.
Non appena il moro si avvicinò, il ragazzo biondo si lasciò andare in una serie di epiteti poco carini rivolti all'infernale congegno buono solo a rubare i soldi.
« Fa' fare a me.» Gli ordinò. Naruto si spostò, soffocando un paio di insulti e lasciando da parte per un attimo la sua opera di mattanza. Schiacciò un paio di pulsanti e subito il suono di una chitarra invase il pub. Naruto sorrise riconoscendo quel suono familiare.
« Pretty Vacant! Ma quanto non ti voglio bene, bastardo?» Chiese retorico tirando un pugno scherzoso sul braccio dell'amico.

« Oh were so pretty oh so pretty vacant But now and we dont care! » Cantò seguendo la voce di Johnny Rotten dei Sex Pistols. Aveva afferrato un boccale di birra e, senza fare caso alla gente che lo fissava scandalizzata, lo stava usando come un microfono. Gli colò un po' di liquido sulla maglia strappata di una band underground che ultimamente adorava e soffocò un'imprecazione.
« Non è nemmeno ora di cena e tu sei già ubriaco?» Gli chiese Sasuke, strappandogli di malagrazia il boccale di mano e trangugiando quello che ne rimaneva.
«
Bastardo
! Era la mia birra, quella!».
« Sempre a litigare voi due?» Una giovane cameriera li aveva raggiunti, sorridendo. Era molto carina con i capelli raccolti e gli occhi vispi.
« No! Tenten, sai quanto ci amiamo?» Chiese Naruto passando un braccio attorno al collo di Sasuke e passandogli un pugno chiuso sui capelli, scompigliandoglieli.

« Ma la smetti, eh? Sai quanto mi dà fastidio che mi si tocchino i capelli?! Testa quadra.»
La ragazza, chiamata Tenten, rise dell'espressione del ragazzo per poi, d'un colpo, farsi seria.
« Notizie di Neji?» Chiese guardandosi attorno, forse per vedere se il suo capo era appostato ad ascoltare.
« Sono stato a casa sua ieri. - rispose Sasuke assumendo l'aria seria e composta che lo contraddistingueva sempre – non potrà uscire dalla clinica prima di giugno. O almeno così dice la cugina.»
« Hinata non mente mai.» Sospirò Tenten rabbuiandosi ancora di più.
« E' tanto tenera e dolce! Bastardo, potevi dirmelo che venivo anche io a trovarla!» Esclamò il biondino tirandogli un pugno sul braccio e prendendo per sbaglio una delle borchie del chiodo.
« Sai che Hinata è molto chiusa. Solo con me riesce a parlare senza assumere tonalità assurde.» Rispose scocciato.
« Ehhh, secondo me le piaci!» Esclamò con l'aria di chi la sapeva lunga tenendosi il boccale freddo sulla mano dolorante.
« Naruto? Sei un cretino.» Commentò Tenten sconsolata. Si allontanò dal loro tavolo e andò a prendere altre ordinazioni.
« Tenten mi odia. Mi tratta sempre male!» Si lamentò il biondino.
« Ha ragione. Ora pago e andiamo dagli altri, okay?»
Salutarono la ragazza e s'incamminarono verso l'uscita. Fuori dal locale ormai faceva buio e l'aria si era rinfrescata parecchio. Mancava poco al mese di marzo e sperò che la primavera arrivasse presto. Si chiuse il chiodo di pelle fin sotto al bavero e Naruto lo imitò subito. Rabbrividendo Naruto si accese una sigaretta e la passò all'amico.
Si vedeva lontano un miglio che Naruto aveva voglia di fare casino, ma senza il suo fedele compagno di cazzate, Kiba Inuzuka, non combinava mai niente.
Sasuke sospirò e tirò un calcio ad un idrante lì vicino. Naruto lo prese come pretesto e saltò sopra il cofano di una Rolls parcheggiata lì vicino.
« Sono Naruto, il Dio del nuovo mondo! Un mondo dove il punk regna sovrano!» Urlò con la faccia rivolta al cielo e le braccia allargate.
« Sei una testa quadra.» Sasuke lo raggiunse sul cofano e lo spinse via facendolo cadere sul marciapiede. Saltò giù dal cofano e sentì l'allarme cominciare a suonare. Sbuffò seccato.
« Il tuo mondo punk ne ha combinata un'altra delle sue. Tu e la tua mania di imitare Vicious.» Prese Naruto per la collottola e lo trascinò lontano da lì.
Naruto scoppiò a ridere. « Siouxsie! Che me ne frega di Vicious? È morto, grazie tante.» Commentò finendo per incastrarsi in uno dei suoi discorsi senza senso sul voler diventare il dio della musica.
« Se tutti fossero punk, si perderebbe il significato della protesta.» Rispose Sasuke, stanco di quel discorso.
« Che ce ne frega?! L'importante è fare casino!» Esclamò Naruto saltando sul cofano di un'altra auto.
Sasuke sospirò. Le automobili erano il palcoscenico preferito dal biondo, ormai non protestava nemmeno vedendolo saltare da un'auto all'altra gridando il suo amore per la musica.
« Andiamo in quel posto sulla Oxford Street. Non mi ricordo mai come si chiama.»
« Il 100 Club?»
« Esatto.»
« La band di tuo fratello stasera si esibisce lì. Kiba e gli altri sono già là. Sei sicuro di voler andare?».
« No.- Fu la laconica risposta di Sasuke. - Andiamo a bere da qualche parte?»
« Sì! E poi andiamo a rompere le palle ai figli di papà boriosi e rompiballe come te!» Esclamò riempiendosi di nuovo vigore.
« Ora che mi ricordo... c'è una festa a casa Yamanaka.» Lo tentò Sasuke ricordandosi quello che aveva sentito dire dalla ragazza a casa Hyuuga.
« Se sai dov'è casa Yamanaka, allora portami!»
Sapeva benissimo dove si trovava la residenza degli Yamanaka visto che da bambino era più il tempo che passava lì con i gemelli, Ino e Deidara, che a casa sua.
« Il figlio degli Yamanaka lo conosci anche tu. E' Deidara, la specie di mezz'uomo che va a vedere tutti i live della band di Itachi.»
« La femminuccia!» Esclamò Naruto capendo di chi stesse parlando l'amico.


Ino Yamanaka era sempre perfetta, considerò Sakura guardando il suo portamento con una sorta di invidia latente. Era amiche da tempi lontani, si erano conosciute una soleggiata mattina di settembre e avevano scoperto di trovarsi bene tra di loro. Ma Ino aveva sempre quel qualcosa in più. Non aveva mai commesso errori degni di nota fino a quel momento. Anche se Sakura non era ancora convinta dell'innocenza di Ino, doveva ammettere che aveva fatto un lavoro egregio anche se le aveva sbagliato – più o meno apposta – il colore della tinta. Sakura voleva far sparire quei capelli biondi insignificanti dalla sua testa che la rendevano quasi una sosia dell'amica e Ino si era proposta di tingerglieli di castano, ma qualcosa era andato storto e ora si trovava con i capelli rosa. Erano chiuse in quel bagno da almeno un'ora. Sakura imprecava e cercava di trattenere le lacrime che minacciavano di scenderle copiose dagli occhi, mentre Ino sfrecciava con la sua innaturale eleganza per il bagno cercando di mettere in ordine gli asciugamani ormai letteralmente rovinati dagli schizzi di tintura per capelli. La bionda si fermò di colpo, come se un'idea le fosse balenata in mente in men che non si dica. Sakura trattenne la voglia di urlarle dietro quanto fosse un'amica incapace e inutile, ma sapeva bene che quello era il punto debole di Ino e, nonostante tutto, non le andava di ferirla.
« Con i capelli così stai benissimo! Sembra il tuo colore naturale, per quanto assurdo sia.- Esclamò cercando di contenere l'eccitazione – Un giorno di questi mi faccio procurare dei biglietti per un live degli Akatsuki da mio fratello e ci andiamo, okay?».
Sakura si lasciò andare ad un gesto di stizza e subito aggiunse: « Non mi piace la musica punk! E non penso proprio di poter uscire con questi capelli
rosa confetto!»
« Al massimo sono color maiale. Non ho mai visto in vita mia un confetto rosa.» Affermò sicura assumendo un'espressione buffa, mentre, probabilmente, scavava a fondo nella memoria per scoprire se era vero o no che non aveva mai visto simili confetti.
« Un maiale sarai tu, Ino-pig. Sai che ti dico? Non me ne frega niente! Quando la festa inizierà sarò con te, costi quel che costi. Non me ne frega niente di prese in giro gratuite.» Cercò di contenere un gesto di rabbia, ma, invece, non riuscì a trattenere un verso strozzato. Era ancora furente, ma il colore le piaceva sul serio. I suoi genitori non avrebbero approvato, ma gliel'avrebbero data vinta come al solito.
« Tzè. Che amica impertinente che sei.»
« Ma se nemmeno sai cosa significa!»
Un battere insistente alla porta interruppe il loro principio di litigata.
« Ma volete uscire dal bagno, nh?» Urlò una voce dall'altra parte. Ino, sbuffando, aprì l'uscio e fece entrare il gemello che, non appena fu dentro, osservò scandalizzato i capelli di Sakura.
« Deidara, zitto.»

All'entrata della London Underground, la metropolitana di Londra, avevano incontrato un annoiato Shikamaru, un loro amico con una cresta molto alta e i lati rasati, che fumava una sigaretta in compagnia di una bionda, una sorta di groupie che spesso si erano trovati a dover accudire visto il suo vizio di bere troppo. Si chiamava Temari ed era risaputo che fosse la tipa con cui Shikamaru si frequentava da almeno un paio di mesi. Sasuke gli aveva proposto di infiltrarsi ad una festa borghese e lui aveva accettato, mentre la ragazza, soffiando una boccata di fumo in faccia al ragazzo moro aveva rifiutato e se n'era andata senza salutare nessuno di loro.
« Non la sopporto.» Affermò Naruto con decisione.
« Nemmeno io. È una seccatura.»
Sasuke non espresse il suo parere in merito. Li spinse all'interno della metro.
Naruto non si sapeva orientare in metro e nemmeno Sasuke, quindi lasciarono che fosse Shikamaru a informarsi sulla linea da prendere. Con uno sbuffo stanco e annoiato, trascinò i pesanti anfibi con la punta rinforzata in metallo, fino alla cartina e prima di darsi allo studio della London Underground bevve un goccio di vodka dalla fiaschetta che teneva nella tasca interna del giubbotto di jeans senza maniche e pieno di spille di ogni tipo.
Naruto gli strappò il contenitore dalle mani e con un sorriso furbo vuotò il contenuto in un paio di sorsi. Il ragazzo con la cresta sbuffò spazientito e strappò la fiaschetta dalle mani dell'amico e, mentre la rimetteva in tasca, li condusse verso la giusta direzione e lì aspettarono che il treno passasse.
Meno di dieci minuti dopo, un po' scombussolati uscirono dalla metro e sbucarono su una strada. Come al solito, Sasuke sentì improvvisamente un senso di claustrofobia avvolgerlo, una leggera stretta al bassoventre e il respiro affannoso. Era tornato a casa, lì dove aveva passato la sua infanzia.
Li scortò verso una casa che pareva simile alle altre. Lo stile era lo stesso ed esprimeva anche la stessa ricchezza delle altre case. Una serie di colonnine binate ai lati della finestra gli ricordarono quella volta che, per provare ad uscire da camera sua di notte, si era appeso lì e suo fratello Itachi l'aveva preso per il bavero e fatto rientrare. I ricordi gli tornarono alla mente, ma lui cercò di scacciarli anche se era perfettamente conscio del fatto che più tentava di lasciarli andare via e più loro si avvicinavano e incombevano minacciosi su di lui.
Dietro di lui, Shikamaru e Naruto avevano smesso di cantare London Calling dei The Clash per fissare a bocca spalancata la villa verso cui Sasuke li aveva condotti.
« Wow!» Esclamò Naruto.
« Sento che sarà un'enorme seccatura.» Commentò Shikamaru fissando la cresta e guardando se reggeva ancora attraverso lo specchietto di un'auto parcheggiata lì.
Senza starli ad ascoltare, Sasuke si era incamminato verso la porta d'ingresso e aveva suonato. Shikamaru e Naruto gli si appostarono alle spalle. Un terzetto bestiale e grottesco, dovevano apparire, ma la ragazzina bionda che aveva spalancato la porta non la pensava così.
« Sasuke!» aveva urlato saltando al collo del ragazzo.
« Ciao Ino. E' qua la festa?»

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Allora? Che ne pensate? xD Vi piace questa nuova storia che ho in mente?
Allora, per chi fosse interessato, ho cominciato a mettere giù un paio di idee per questa fanfiction mentre guardavo il film di Sid & Nancy con Gary Oldman °O° Vi consiglio di guardarlo perché è bellissimo anche se fin troppo romanzato u.u
Praticamente, la coppia principale è Sasuke/Sakura e le altre sono Naruto/Hinata, Shikamaru/Ino e Neji/Tenten. All'inizio troverete anche un po' di Shikamaru/Temari. u.ù
Per dedicarmi a questa storia, che mi piace più dei miei precedenti progetti, ho deciso di rimandare a data da destirnarsi "My Charming Prince" ma voglio davvero ringraziare chiunque la segua!
Per quando riguarda Seize the day: è ambientata a Londra come avete già capito in un tempo  non definito. Inizialmente volevo ambientarla nel 1977, ma non avevo la più pallida idea di come fosse il mondo all'epoca xD Cioè dai u.u Sono nata solo nel 1991, non potrò mai dare un ritratto completo dell'Inghilterra degli anni '70, quindi ho pensato fosse meglio non specificare un anno.
Il 100 Club esiste/è esistito davvero eh. Era uno dei 4 locali più in voga in quegli anni e non ho la più pallida idea se sia ancora aperto o no xD Se non capite qualcosa, non fatevi scupoli e fatemi tutte le domande che volete!
Comuuuunque, mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate di questa storia. Se vedo che ha successo potrei anche darmi una sbrigata a pubblicare xD
Allora fatemi sapere ;)

Bacioniiii,
Faith <3


   
 
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