Salve a tutti mi chiamo Chiara e si voglio tenere un tutorial su "come sopravvivere alla furia di un dio!" 
Si nella mitologia troviamo Ulisse, Agamennone, Psiche, Prometeo e svariate altre figure che più o meno sono riuscite a cavarsela. 
Ma come possiamo noi resistere alle malefatte di Loki conosciuto come il perfido dio delle malefatte? Qui vi spiegherò tutto!
Come? Volete sapere come è cominciato tutto? Beh non ho ucciso nessuno...o meglio l'ho fatto, ma...non era proprio una morte...
AH INSOMMA! 
Nell'ultima one-shot "Non c'è bisogno di dirsi addio" ho fatto un piccolo torto al nostro dio degli Inganni e lui ora vuole vendicarsi insieme a svariate fan temo...ho paura di cosa farà la prossima volta! HELP!

FOLLIA O REALTÀ?


"Dunque...-apro il libro di pedagogia con tutta l'intenzione di studiare- lo studio delle culture." Leggo cominciando ad analizzare il testo.
Dopo pochi minuti un lampo mi costringe a fermarmi, era un pensiero o una visione, non ci faccio caso e riprendo lo studio.
Ancora una volta sono costretta a fermarmi, poiché balenano nella mia mente immagini che NON dovrebbero esserci. Respiro profondamente e m'impongo di continuare.
Questa volta non è una fugace visione o una sensazione è un vero e proprio momento di panico seguito da una voce glaciale.
"Stai provando a ignorarmi?"mi si ferma il cuore sento delle dita affusolate stringermi le spalle.
Repentinamente vengo sbattuta e bloccata contro l'armadio col peso del suo corpo, non mi sorprendo nell'incrociare due occhi verdi.
"Ho un esame a breve devo ignorarti!" rispondo pacata divincolandomi.
"Non hai il permesso di farlo." insiste.
"Sei una mia visione posso eccome!" faccio per allontanarmi, ma ancora una volta mi blocca tirandomi per un polso e facendomi impattare contro il suo corpo scultorio.
"Non ho tempo di giocare, Loki. Cosa vuoi?" replico tra l'imbarazzo, che cerco invano di nascondere, e la stizza che prepotente m'invade.
"Il tuo ultimo scritto..." comprendo al volo a cosa si riferisce e sorrido soddisfatta.
"Non ci credo ho davvero urtato la sensibilità del dio degli Inganni?" chiedo compiaciuta.
"Non gioirei se fossi in te, sappi che non apprezzo lo svolgimento dei fatti che ha poi portato alla mia morte. Ora dovrai pagare..." sussurra guardandomi negli occhi, il verde intenso dei suoi sembra leggere la mia anima, tanto da farmi sentire nuda sotto il suo sguardo indagatore.
"È imbarazzo quello che vedo?" chiede infatti compiaciuto.
"Affatto! Piuttosto direi che ti stai montando un bel po' la testa!" replico con veemenza scostando lo sguardo.
"Il rossore sulle gote ti tradisce." vorrei cancellare quel ghigno beffardo, ma per gli dei quanto è bello.
Certo che la mia capacità di autosuggestione è davvero formidabile dovrei lasciarmi andare più spesso...no no aspetta! Volevo dire che da brava diciannovenne mi darò un pizzicotto e scuotendo la testa lascerò andare queste follie assieme alle mie malsane visioni.
Ma anche dopo aver seguito alla perfezione il copione per uscire dai sogni la visione non sparisce, anzi.
Lo vedo farsi sempre più vicino, il cuore sembra uscire dal petto e sembra accorgersene perché poggia una mano sulle scapole studiando il petto che furioso intraprende una danza alzandosi e abbassandosi a ritmo del cuore.
"La vostra fragilità...è questo che forse ci ammalia tanto." sussurra più a lui che a me. 
In altri casi avrei dato un bel ceffone a chiunque avesse osato tanto, ma lui sembra leggere i miei pensieri e prendendo dolcemente la mia mano la poggia sul suo petto all'altezza del cuore, che sento battere più veloce del solito.
"Non siamo poi così diversi." sussurra.
Il suo braccio destro mi avvolge la vita saldo stringendomi a lui, mentre la mano sinistra, ora, mi carezza la nuca.
Rabbrividisco al tocco non per freddo, ma per la piacevole sensazione che danno le sue carezze.
Ancora una volta sorride, ma questa volta non è scherno che si dipinge sul suo volto ma...quasi oserei dire dolcezza.
Il suo volto si fa più vicino, il suo respiro mi sfiora le labbra, ma non è la bocca che lui desidera, così si appropria del mio collo lasciando una scia di baci languidi fino al mento dove ancora indugia osservando le labbra schiuse, queste lasciano che il respiro affannoso come una melodia riempia le sue orecchie.
"Sei ancora convinta che sia un sogno?" chiede continuando la sua tortura mentre la mano, scende carezzando il collo e poi i fianchi. 
Ora scatta il campanello d'allarme e la ragione torna a far visita alla mia mente malata.
"Ok adesso basta!" esplodo allontanandolo da me, sorride divertito...lo sapevo che stava giocando.
"La nostra fragilità un cavolo! A te piace vedermi soggiogata dal tuo potere ebbene non avrai questa soddisfazione e ora puoi anche andare!" dico incrociando le braccia al petto.
"Tornerò." sussurra mellifluo.
"Non credo proprio!" rispondo secca.
"Sarai tu a chiamarmi." continua sogghignando.
"Non ci sperare." concludo perentoria e quando mi volto lui non c'è più.

Nota dell'autrice

Ciao a tutti! 
Prima di tutto grazie per la lettura! Avete tanta pazienza! Eh XD
Lo so ultimamente amo pubblicare flashfic, one-shot e drabble ma che ci posso fare in attesa di completare i capitoli delle ff vi "allieto" con queste mini follie.
Ok sappiate che ho deciso di portare avanti questa raccolta di mini capitoli su come sarebbe la vita di una scrittrice se potesse interagire con il protagonista delle sue storie.
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va, con un commentino. ;)
A presto
Angel27