PROLOGO
- Mamma, cosa dobbiamo
comprare oggi?-
Faceva freddo, non avevo voglia di andarmene in giro per la
città.
Non in inverno, con meno trenta gradi sotto lo zero.
Mia madre
notò il fastidio nella mia voce. Mi regalò un
sorriso stanco prima
di accarezzarmi la testa.
- Lo scoprirai presto, amore. Sii
paziente. Hai preparato la valigia come ti ho detto?-. Era tornata
seria, come poche volte l'avevo vista. Annuii, incerto.
Non feci
in tempo a farle altre domande, che entrammo nell'unica agenzia di
viaggi del paese. La ragazza al banco la conoscevo. Si chiamava
Svetlana, e veniva spesso a bere qualcosa di caldo a casa nostra. Era
mia amica, per quanto gli adulti possano essere amici di bambini di
cinque anni.
Ci accolse con il suo solito sorriso, anche se le sue
occhiaie e i capelli spettinavi dimostravano la sua immensa
preoccupazione.
- Tieni Katja, li ho preparati stanotte. È tutto
organizzato, la partenza è per domani mattina.- Svetlana
porse dei
fogli di carta a mia madre.
- Domani mattina? Non c'era posto
prima? Sai che non abbiamo più tempo...-. La ragazza scosse
la
testa. - Mi dispiace, Kat.-.
Un boato interruppe la loro
conversazione. Spari. Guardai mia madre, spaventato. Senza dire nulla
mi prese in braccio e uscì dall'edificio. La scena che ci si
presentò davanti era orrenda. Un mucchio di corpi erano
distesi
sulla strada, in enormi pozze di sangue. Uomini a bordo di jeep
sparavano all'impazzata, urlando. Sull'auto in testa al convoglio un
uomo con i capelli lunghi e biondi continuava a sbraitare ordini agli
altri.
Io e mia madre ci nascondemmo in un vicolo, in attesta.
Cercai di sbirciare che cosa succedeva.
Il biondo era sceso dalla
macchina, teneva in mano un megafono. Tutto, all'improvviso, taque.
-
Prova! Prova... Mi sentite tutti?- Pausa. Non c'era quasi
più
nessuno che poteva ascoltarlo, ma continuò ugualmente. Un
sorriso
crudele era apparso sulla sua bocca.
Venni strattonato
all'indietro.
- Mischa, tesoro.-. C'era urgenza nella sua voce. -
Prendi questo biglietto e corri verso la periferia della
città. Lì
ci sarà il nostro amico Vassili. Sali in macchina con lui e
fai
tutto quello che ti dice. Hai capito?-.
Annuii, incerto. Non
volevo lasciarla.
Mi diede un bacio veloce prima di spingermi
verso la strada.
- Non voltarti mai. Ti voglio bene.-
Con le
lacrime agli occhi iniziai a correre.
Quella fu l'ultima volta che vidi mia madre.
Salve
a tutti! Spero che questo prologo abbia stuzzicato almeno un po' la
vostra curiosità!
Mi raccomando, recensite! Positivo, negativo...
Qualsiasi commento è ben accetto!
Bacioni
VolkIrina