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Autore: Cloudlight95    10/12/2015    3 recensioni
«Non importa se perdi o vinci...per me tu...rimani la miglior insegnante di karate del mondo!>.Dopo quelle parole,prima Astrid non seppe cosa rispondere per poi riuscire a sfoggiare uno dei suoi splendidi sorrisi.
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Eret, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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How To Train Your Karate 9
La camminata durò circa venti minuti quando Hiccup col suo karategi in spalla,insieme al suo maestro Eret giunse in un verde prato erboso appena fuori Berk.
E come da lui promesso eccola:da sola,in karategi e coi piedi nudi che fendevano l'aria quando sferrava i calci al vento,i capelli lunghi sciolti in una selvaggia cascata d'oro:Astrid.
«Adesso vai con lei>.Sussurrò Eret.
Hiccup trattenne ancora per un attimo la voglia di correre verso di lei.
«Maestro...tu non vieni?>.
«Lei ha bisogno solo di te adesso...soffre a causa del suo onore:non è riuscita a guardarti in faccia dopo essere stata sconfitta,ma credimi ragazzo...sta morendo dentro per averti lasciato da solo e se c'è qualcuno che può ridarle la vita...si trova qui davanti ai miei occhi>.
Hiccup non aveva bisogno di sentire altre parole.«Allora non mi allontanerò da lei!>.Disse determinato.
Eret sorrise.«Sei davvero un bravo ragazzo...Hiccup...adesso vai!>.
Prima di scattare Hic rivolse un ultimo e doveroso ringraziamento a Eret.
«Oss maestro>.Si inchinò a lui,come nel karate.
«Grazie di tutto>.
«Oss Hiccup>.

Si lanciò a perdifiato verso quella ragazza meravigliosa,nel verde prato luminoso,in quel freddo mattino.
«AAAASTRIIIIID!>.
La vide voltarsi,la sua epsressione incredula,sorpresa,confusa però rimaneva comunque la cosa più bella che Hic avesse mai visto.
«Hiccup...>.Mormorò.
Quando i due furono vicino Hiccup non volle trattenersi dal fare quello che desiderava da tempo:la abbracciò,come fosse parte di lui;e in effetti quando le sue braccia erano cinte intorno alla luminosa cascata bionda,i due sembravano un unico corpo.
Non c'era bisogno di parlare,quell'abbraccio valse più di qualsiasi parola.Astrid lo ricambiò,stringendo tra le mani il viso del suo dolce allievo.
Tutto sembrò durare all'infinito e in quella piccola eternità,Hiccup si sentì vivo come non lo era mai stato,come se il dolce contatto con Astrid fosse la fonte della sua energia vitale.
«Mi dispiace Hiccup...di non aver mantenuto la promessa>.Mormorò lei.
«Non importa Astrid...>.Sentì che non doveva tenersi niente dentro e diede ragione al suo istinto.
«Importa solo...che sono felice di averti trovato>.Disse coraggiosamente.
"Forse...potrei...baciarla?!".
Pensò tremante.
All'improvviso fu Astrid che portò il viso davanti al suo,vicino come non lo era mai stato prima,poteva contemplare i suoi occhi azzurri che ondeggiavano come il mare.
"Vuole...baciarmi?".
Hiccup fece per avvicinarsi,ma senza mai staccare gli occhi dai suoi.
"Devo...baciarl...".
«Grazie Hiccup...>.Astrid gli sorrise dolcemente.
«Grazie di essere venuto qui...e scusami per tutto...so di non essermi comportata come ti meriteresti>.
Sentirlo dire da lei fece inumidire gli occhi del ragazzo.
"Lei...non è più la stessa Astrid di quando l'ho conosciuta..."
.«No...so tutto Astrid>.
Lei assunse un espressione interrogativa.
«So della gara,so che hai combattuto contro Merida per fare una simulazione della gara e so che hai perso...>.
A quelle parole l'espressione di Astrid virò leggermente verso l'aggressività.
«E io...ti ho cercato per chiederti...anche se sono ancora una cintura bianca...se potevamo...allenarci insieme...io e te>.
Astrid sorrise con aria malinconica.
«Mi sono comportata come una vera stupida...sai...io...non volevo che vedessi la tua insegnante di karate perdere un combattimento>.
«Non m'importa niente!>.Esclamò improvvisamente Hic.
«Non importa se perdi o vinci...per me tu...rimani la miglior insegnante di karate del mondo!>.
Dopo quelle parole,prima Astrid non seppe cosa rispondere per poi riuscire a sfoggiare uno dei suoi splendidi sorrisi.
«Sono proprio una stupida...ma ho avuto la fortuna di conoscere un allievo meraviglioso,a cui insegnare karate è un sogno>.
Hiccup arrossì,di nuovo.«Grazie Astrid...>.Concluse sorridendo.
Un placido sole riscaldò la freddolosa mattinata,facendo capolino tra le nuvole.
«Allora Hiccup...vedo che hai il karategi!>.Disse la fanciulla assumendo un sorriso furbetto.
«Si Astrid!>.Confermò Hic con decisione.
Indossò la parte superiore,poi si tolse le scarpe e ad accoglierlo fu una sensazione incredibile:tastare quell'erba fresca a piedi nudi distese i suoi nervi e lo fece sentire parte di quel meraviglioso prato,anche se era più freddo del tiepido pavimento di legno della stanza degli allenamenti.
Ma stava per iniziare ad allenarsi all'aperto con Astrid,questo era l'essenziale.

Quello che non sapevano era che Eret aveva detto anche a qualcun'altro di quel "posto segreto".Merida e Jack.
Quando la fanciulla dai capelli rossi si presentò col suo allievo,Astrid non riuscì davvero a crederci.
«Possiamo unirci a voi?>.Esordì con tono furbetto.
Astrid capì subito che era stato Eret a dirgli di quel posto,era ovvio.
"Lui...vuole che continui ad allenarmi anche con Merida ma con Hiccup accanto a me...per questo ha chiamato anche Jack".
Il ragazzo albino e Hic furono invece felici di iniziare un allenamento extra affiancati dalle loro maestre.
«Vedo che hai seguito il mio consiglio Hiccup...non ti sei arreso>.Gli fece l'occhiolino.

E così iniziarono quelli che loro chiamavano "gli allenamenti all'aria aperta",avevano luogo il lunedì e il venerdì mattina,mentre il martedì e il giovedì sera continuavano a frequentare la Samurai Karate Berk.
Allenarsi all'aria fresca divenne da subito una vera passione:il contatto diretto con la natura favoriva la concentrazione di tutti loro;mentre Hiccup e Jack simulavano continuamente il kumitè del loro livello,Astrid e Merida sostenevano dei veri e propri combattimenti,in cui a volte a vincere era Astrid e altre la sua avversaria,ma le due karateka non si arrendevano mai e finchè una di loro non veniva sconfitta il combattimento continuava.
In quei tredici giorni prima della gara i loro rapporti migliorarono,certo non sarebbero mai state migliore amiche ma impararono almeno a rispettarsi senza portarsi rancore,la loro rivalità come karateka invece aumentò,nel loro kumitè nessuna delle due risparmiava un colpo,ogni secondo era teso e fino all'ultimo momento era impossibile capire chi avrebbe vinto un combattimento.
Hiccup e Jack sperimentarono la stessa esperienza:sia dentro che fuori la scuola di karate iniziarono a parlarsi più spesso e ridere insieme,ma i due ragazzi,essendo entrambi principianti divennero incredibilmente competitivi,una cosa che non si direbbe assolutamente per Hiccup.
Impararono ad attaccare con Mae Geri,il primo calcio,a calcolare la distanza nel kumitè e anche una tecnica di roteazione dell'anca per gettare a terra l'avversario.
I loro attacchi e le loro parate si rafforzarono,proprio come il loro legame e la loro voglia di dimostrare la propria forza,cosa che gli spingeva ad impegnarsi sempre di più.
La cosa che però Hiccup adorò di più in quei splendidi giorni,fu la stessa che aveva dato inizio a quella grande avventura:la stessa per cui in quella prima sera,nella sua prima lezione di karate aveva deciso di continuare.
Astrid.
Lei adesso gli sorrideva sempre,scherzava con lui nei momenti di pausa,lo aiutava quando si faceva male nel kumitè e voleva sempre stargli vicino.
Hic non sapeva quando e come...ma il momento per dichiarare il proprio amore era sicuramente vicino.

Ma come ogni cosa bella,quei meravigliosi giorni volarono via e tra un allenamento e l'altro,il tempo giunse alla mattina prima del grande giorno:il giorno della gara.

«KIAH!>
Hiccup parò il Mae Geri di Jack e controattaccò in Jaku Tsuki,poi si scagliò su di lui e mise la gamba destra dietro alla sinistra avversaria ruotando l'anca con decisione.
Jack finì scaraventato nell'erba mentre Hic sferrò un simbolico colpo di grazia ovviamente senza colpirlo.
«KIAH!>.
Il ragazzo impacciato e timido delle prime lezioni sembrava solo un lontano ricordo,adesso Hiccup era stato temprato dal karate.
Jack si rialzò velocemente,senza mai staccare lo sguardo dall'avversario come un bravo karateka,si mise in piedi e insieme si inchinarono.
«Oss!>.
Dall'altra parte del campo si udì improvvisamente un leggero tonfo.
«KIAHI!>.
Astrid si ergeva trionfante,sorretta in un equilibrio leggero ma possente mentre Merida era letteralmente al tappeto che cercava di rialzarsi dolorante.
La guerriera bionda l'aveva stesa con un Mae Geri.
"Domani sarà davvero una bella gara".Pensò Hic.

Quando tutti furono rivestiti fu il tempo dei saluti.
«Allora a domani Merida...>.Disse Astrid.
«Già...a domani...e...buona fortuna>.Rispose Merida con un tono di sfida.
«Anche a te Merida>.Concluse Astrid salutandola con un cenno della mano.
«Ciao Jack!Ci vediamo domani per a gara allora!>.
Hic salutò quello che ormai era diventato un suo caro amico.
«Puoi contarci Hic! Ah ed è stato bello allenarsi qui tutti insieme!>.
«Be possiamo continuare a venirci no?>.
hiese Hic.
«Sicuro!E poi la prossima volta ti assicuro che non mi manderai al tappeto facilmente>.Rispose scanzonatamente Jack.
«Be...forse sarà ancora più facile>.Sorrise Hic.
«Come no!Comunque a domani Hiccup!>.
 
Era tempo di andare,ormai Hiccup e Astrid facevano un pezzo di strada insieme per tornare a casa.
«Ah...Astrid non ti sei messa le scarpe>.Notò Hic.
La ragazza in effetti stava camminando lungo quel prato coi piedi nudi.
«Vedi...mi sono allenata tante volte con Eret in questo prato...sono stati i pochi momenti della mia infanzia che voglio per sempre ricordare...e camminare scalza in quest'erba mi fa rivivere quel meraviglioso ricordo...>.
Il sole si trovava in alto nel cielo a tal punto di riscaldare il freddo venticello mattutino.
Non erano lontani dalla scogliera e se facevano silenzio,potevano sentire il dolce rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli.
Il momento ideale per evocare un ricordo.
O per crearne uno.
Hiccup per la prima volta percepì la sensazione di trovarsi in un varco temporale che lo aveva trasportato nei ricordi di Astrid.
Si tolse anche lui le scarpe,avvicinandosi leggiadro alla fanciulla.
Stavolta era tranquillo,il suo cuore non stava scoppiando come ogni volta che si avvicinava a lei...stavolta era...diverso.
Lei percepì il suo calore che la faceva sentire viva,lui si avvicinava verso la luce dei suoi capelli.
Non si dissero nessuna parola,i suoni della natura continuarono a regnare sovrani e il vento continuava a soffiare i sottili ciuffi d'erba.
Era accaduto qualcosa che però aveva separato i due ragazzi dal tempo e dalla realtà,spezzandone le catene.
Un bacio
.
ANGOLO AUTORE:Eh...e siamo arrivati alla fine del nono e penultimo capitolo...cosa posso dire? Non avevo idea che la mia storia potesse piacere a tante persone e all'inizio,quando scrissi il primo capitolo quest'estate non avevo idea che ne avrei scritti 10!! E' una sensazione bellissima.Comunque vi è piaciuto questo capitolo?Siete contenti del bacio?E soprattutto...pronti al finale?Spero solo di scrivere qualcosa che possa farvi piacere.Ciao ragazzi...ci vediamo presto per l'ultimo capitolo! -Cloudlight95-
  
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