Quella
calda giornata di primavera era
davvero l’ideale, nessuna nuvola in cielo, il vento caldo
accarezzava il
paesaggio e gli alberi erano pieni di boccioli pronti ad aprirsi per
abbracciare una nuova stagione.
Tutto era perfetto, e mentre un raggio di sole illuminava la sua
stanza, Hanna
Marin sorrideva alla specchio ripendo le promesse che avrebbe
pronunciato di li
a poco per il suo sposo. – Amo quando riesci a farmi
ridere… e il modo in cui
mi copri di notte quando la coperta scivola via… Amo
quando… - ma ancora una
volta non riuscì a continuare, perché ancora una
volta la visione che la
tormentava da tutta la mattina si fece spazio nella sua mente; un
bosco… un fuoco… i gufi… un
tenda… i suoi occhi… - No!
– gridò Hanna,
senza sapere a cosa si stava riferendo davvero.
–Hanna?– chiamò Aria facendo
capolino da dietro la porta, Hanna si voltò verso
l’amica cercando di sfoggiare
il sorriso più spensierato del mondo, - Ehi!
- le disse mentre Aria
entrava chiudendosi la porta alle spalle, - Va tutto bene?... ti ho
sentita
gridare -, - Tutto bene… - rispose pronta Hanna mentre si
accomodava su una
della poltrone, - Solo … volevo un po’ di musica
ma ho lasciato a casa l’Ipod
-. Aria prese posto accanto all’amica e le prese la mano, -
Sicura che è tutto
ok?... qualche ripensamento? -, Hanna le sorrise – Ma no
figurati -, Aria
incrociò lo sguardo dell’amica con Aria
preoccupata, - E’ per l’altra sera
vero? – a quelle parole un brivido freddo
attraversò la schiena di Hanna, “l’altra
sera” pensò lei, ci aveva ripensato in
continuazione, “se l’addio al
nubilato fosse continuato per altri dieci minuti forse
l’altra sera non sarebbe
nemmeno esistita”. – Davvero
Aria… va tutto bene – Aria le strinse la mano
più forte, - Non c’è davvero motivo per
sentirsi in colpa per qualcosa Hanna
davvero – le disse con tutta la dolcezza che riusciva ad
usare, Hanna
sorrise all’amica e l’abbracciò forte
– Sto benissimo davvero… ma grazie -,
Aria le sorrise ed in qualche modo questo riuscì a calmarla,
- Allora come va
di la? – chiese Hanna infine, - Tutto perfetto… -
cominciò Aria, - Siamo quasi
pronti per iniziare, e le altre sono in giro come falchi ad assicurarsi
che
tutto sia al suo posto -, a quelle parole Hanna scoppiò a
ridere, iniziò ad
immaginare Spencer che metteva in riga i testimoni, Emily che si
assicurava che
ogni petalo fosse al suo posto, ed Alison che ancora una volta istruiva
il coro
sui tempi musicali. – E Jordan? – chiese infine con
una chiara nota d’ansia
nella voce, - Ti aspetta all’altare – rispose Aria
sognante, Ma Hanna non
riuscì a dire nulla.
-Senti… - riprese Aria – che dici se vado a
chiamare le altre, rubo una
bottiglia di Champagne e facciamo un ultimo brindisi? – Hanna
sorrise grata che
l’amica non chiedesse ancora cosa le passava per la testa
– Mi sembra perfetto
- - Ok … - riprese Aria – Faccio in un lampo
– baciò Hanna sulla fronte e si
avviò fuori dalla stanza. Hanna si alzò per
guardarsi ancora allo specchio, “Andrà
tutto bene” si disse e fu allora che la
porta della stanza si aprì, -
Hai davvero fatto in un lampo – disse Hanna allegra mentre si
voltava, ma ad
attendere il suo sguardo non c’erano le sue amiche, ma gli
occhi che era stati
onnipresenti nei suoi pensieri negli ultimi giorni. Caleb
s’immobilizzò di
fronte a lei, i capelli spettinati e la solita aria malinconica che
Hanna aveva
amato sin dalla prima volta che lo aveva visto; nessuno dei due
emetteva un
fiato, semplicemente si persero l’una negli occhi
dell’altro per quelle che
sembrarono ore. – Cosa cavolo ci fai qui? –
riuscì a dire Hanna quando rinvenne
dallo shock, Caleb non rispose ma la guardava con le lacrime agli occhi
nel suo
vestito da sposa, - Dio sei… sei bellissima -.
Ad Hanna mancò il respiro, mentre con tutte le sue forze
respingeva il
desiderio di gettare le braccia al collo di Caleb e lasciarsi stringere
da lui.
– Devi andare via – gli disse, cercando
disperatamente di non piangere. Caleb
le sorrise debolmente e si avvicinò a lei cercando di
prenderle la mano, ma
Hanna si scostò lentamente, - Hanna… -
provò a dire Caleb ma lei lo interruppe
- Caleb… ti prego… devi andare – gli
disse in tono quasi di supplica. Caleb non
disse nulla, sollevò la mano e lentamente la
portò verso il suo viso; Hanna
avrebbe voluto scansarsi ancora ma non riuscì a farlo, e
infine chiuse gli
occhi perdendosi in quella carezza così dolce e familiare al
tempo stesso. – So
che non dovrei essere qui – Hanna riaprì gli occhi
e si specchiò in quelli di
Caleb, - Ma non sarei più riuscito a guardarmi allo specchio
se non fossi
venuto per dirti… - - Caleb… per
favore… non… - cercò
d’interromperlo lei
mentre le lacrime iniziavano a scendere senza controllo, - Ti amo Hanna
Marin –
disse, e la baciò. Hanna avrebbe voluto lottare, avrebbe
voluto fermarlo, ma
non lo fece, si perse in quel bacio e mentre Caleb la stringeva a se
gli portò
le braccia al collo e affondò le mani nei suoi capelli.
Qualunque cosa sarebbe
potuta accadere in quel momento; un terremoto… un
asteroide… un’invasione
aliena, ma loro non se ne sarebbero accorti, ormai il mondo che li
circondava
era privo di significato.
Si separarono lentamente, Hanna lo fissava a bocca aperta ed infine lo
spinse
via improvvisamente furiosa, - Perché lo hai fatto
maledizione! -, prese a
camminare nervosamente per la stanza, mentre Caleb la guardava senza
dire
nulla, - Devo sposarmi Caleb – ricominciò lei
– Oggi io mi sposo… abito bianco…
damigelle… hai presente? -, - Hanna ascoltami… -
provò a dire Caleb ma lei lo
zittì con un gesto della mano, - Come hai potuto si
può sapere? – gli chiese
con la voce rotta dalle lacrime. Caleb respirò a fondo e
provò a cercare le
parole giuste, - Non sposarlo – disse secco infine, e Hanna
lo guardò
esterrefatta, - Non sposarlo Hanna… vieni via con me
ora… non sposarlo -. Il
tono sicuro di Caleb fece rimanere Hanna senza fiato, “non
sta succedendo
davvero” continuava a ripetersi nella mente, ma
Caleb era di fronte a lei
più reale che mai. – Ti rendi conto di quello che
dici? – riuscì a dire infine;
Caleb la guardò e sorrise – Certo…
certo che mi rendo conto… e mi rendo anche
conto che è una follia ma… - lentamente si
avvicinò ancora a lei – Ma non sono
mai stato più sicuro di una follia in tutta la mia vita
Hanna -, Hanna lo
guardava ad occhi sgranati, senza riuscire a credere a quello che Caleb
le
stava chiedendo.
- Non posso – disse lei lentamente mentre si allontanava da
lui dandogli le
spalle, - Certo che puoi – rispose lui deciso – E
soprattutto so che è quello
che vuoi -. Hanna si voltò di scatto e incrociò
il suo sguardo, - Come lo sai?
– gli chiese con voce strozzata, - Lo so…
perché ti conosco Hanna – le disse
sicuro, e Hanna non poté ribattere su quell’ultima
affermazione. – Puoi farlo…
- continuò Caleb, - Lo so che non ho il diritto di chiederti
questo… lo so che
ti ho delusa e non ho lottato per te quando dovevo… e so che
dovrei solo farmi
da parte e lasciarti vivere la tua vita felice – ogni parola
che pronunciava
sembrava uno spillo che trafiggeva il cuore di Hanna. – Ma
dopo l’altra sera
io… - - L’altra sera… - lo
bloccò lei – Abbiamo solo preso un
caffè Caleb – a
quelle parole lui sorrise – E parlato tutta la notte
– continuò – E sono certo,
che come me, anche tu hai desiderato che quella notte durasse in eterno
-. Come
in un flash Hanna rivide tutta quella notte; il momento in cui aveva
incontrato
Caleb dopo aver passato la serata con le sue amiche, la sua idea di
prendere un
caffè con lei e come le sue amiche non avessero avuto
obiezioni al riguardo, le
loro risate mentre ricordavano il passato, e il loro lungo abbraccio
quando,
ormai all’alba, si erano salutati. Hanna si
aggrappò per un secondo alle
sensazioni che quel contatto gli aveva risvegliato, ma sapeva di
doverle
lasciare definitivamente, non voleva ferire Caleb, ma Jordan
l’aspettava fuori
da quella stanza per iniziare una vita insieme a lei, e di certo non
avrebbe
ferito nemmeno lui.
Le braccia di Caleb l’avvolsero facendola tornare alla
realtà, Hanna sentì il
suo respiro sul collo e le lacrime che cercava in ogni modo di
trattenere
iniziarono a scendere ancora. – Caleb devi andare –
disse in un sussurro
disperato mentre lui la stringeva, - Vuoi davvero che lo faccia?
– gli chiese
lui lentamente; Hanna non rispose, cercava in ogni modo di trovare le
parole
giuste da dire ma sembrava un’impresa disperata. Caleb
allentò la presa, la
prese per le spalle e la voltò verso di lui, erano
così vicini che Hanna poteva
sentire il battito accelerato del suo cuore. – Vuoi davvero
che vada via senza
di te? – le chiese ancora e Hanna respirò a fondo
il suo profumo chiudendo gli
occhi, - Io… - provò a dire lei, ma Caleb le mise
delicatamente la mano sulle
labbra, - Ti aspetterò fuori dalla chiesa – disse
lui infine, Hanna riaprì gli
occhi e si perse in quelli di Caleb senza dire nulla, - Se ti
vedrò uscire con
lui… - continuò Caleb con la voce spezzata per
quel pensiero che gli corrodeva
il cuore, - Allora andrò via senza voltarmi -. Si
allontanò dolcemente da lei
dopo averle fatto un ultima carezza, - Ma… -
continuò – Se deciderai di varcare
quella porta da sola… per quanto folle possa
essere… ti porterò via… e
inizieremo la nostra vita insieme – pronunciò la
parola “nostra” con assoluta
sicurezza e ad Hanna mancò del tutto il respiro. –
Ti Amo Hanna – disse ancora
Caleb, e la porta si spalancò alle loro spalle proprio nel
momento esatto in
cui stava per baciarla ancora.
-Scusa se ci abbiamo messo tanto ma tua madre… - disse Aria
bloccandosi sulla
porta insieme alle altre, - Caleb? - riuscì a dire Spencer
– Che ci fai qui? -.
Caleb si allontanò da Hanna e voltò verso le
altre sorridendo, - Siete davvero
molto carine – disse loro e si avviò verso
l’uscita guardando Hanna un’ultima
volta prima di chiudersi quella porta alle spalle.
Hanna si sedette, improvvisamente stremata, non riusciva a dire o a
pensare
nulla, era come se gli ultimi istanti fossero stati un lungo ed
incredibile
sogno. – Hanna… - la chiamò Emily
sedendosi al suo fianco e prendendole la
mano, - Cosa è successo?- chiese Alison, ma Hanna non
rispose, avrebbe tanto
voluto farlo, ma non riusciva a parlare; guardò le amiche
preoccupate e alla
fine scoppiò in lacrime tra l’abbraccio di Emily.
– Mi ha chiesto di andare via
con lui – riuscì a dire infine, le ragazze si
guardarono tra di loro, ma
nessuna osava rispondere. – Hanna…-
iniziò Emily mentre le asciugava le lacrime
– Cerca di calmarti e spiegaci cosa è successo -.
Hanna raccontò della visita
di Caleb, della sua richiesta e alla fine ammise che le ci era voluta
tutta la
sua forza per dirgli di no. – Se davvero ti aspetta
fuori… forse potresti
anche… - - No! – scattò in piedi Hanna
bloccando Spencer, - Insomma voi
dovreste essere quelle che mi dicono di non fare cavolate…
quindi fatelo… ho
bisogno che lo facciate - supplicò le amiche, che si
guardarono tra di loro
senza dire nulla. – Ok…- disse Emily –
Non fare cavolate -, - E corri da Caleb
– finì Alison spiazzando tutte le altre. Hanna la
guardava esterrefatta – Sei
fuori di testa? – le chiese Hanna, ma fu Aria a rispondere, -
Ha ragione Hanna
– disse e ancora una volta Hanna crollò sulla
poltrona. – Ascolta… - le disse
Spencer avvicinandosi a lei, - Noi vogliamo vederti felice…
sappiamo che tieni
a Jordan… ma… Caleb - - Con Caleb è
finita – la interruppe lei con le lacrime
agli occhi, - No… non è vero – riprese
Emily, - Tu lo ami ancora Hanna… ed è
per questo che l’altra sera ti abbiamo lasciata andare con
lui… dovevi parlare
con lui perché tu arrivassi a questo giorno decisa e
sicura… ma è chiaro che il
tuo cuore è da un’altra parte -. Hanna le
guardò ad una ad una mentre le
sorridevano, non poteva dare torto a nessuna di loro. –
Hanna… - riprese Aria –
Se vuoi andare… non ti fermeremo – Hanna
guardò l’amica, avrebbe voluto dire
tante cose, ma alla fine non disse nulla. Si alzò in piedi,
andò allo specchio
per sistemare il trucco ed i capelli e prese il bouquet, - Sono pronta
– disse
sorridendo alle amiche, che non dissero nulla;
l’abbracciarono e si avviarono
con lei verso la sala del ricevimento.
-Tesoro sei splendida – le disse sua madre con le lacrime
agli occhi, - Grazie
mamma - - Tuo padre è seduto d’avanti…
c’è ancora tempo per cambiare idea se
vuoi che… - - Mamma – la bloccò Hanna
– Ne abbiamo parlato mille volte… voglio
che sia tu ad accompagnarmi all’altare ok? -, la signora
Marin le sorrise e le
porse il braccio per attraversare la navata. La musica
dell’organo riempì la
sala mentre le damigelle facevano il loro ingresso insieme ai
testimoni; mentre
Hanna attraversava la navata insieme a sua madre la sua mente fu invasa
da
tutti i ricordi felici che aveva di Caleb, e alla fine si
concentrò su Jordan
che l’aspettava sorridente sull’altare. Lo smoking
che aveva scelto per l’occasione
era magnifico, e lo rendeva ancora più bello, facendo
risaltare i suoi occhi
verdi. La signora Marin porse la mano di sua figlia a Jordan come da
tradizione
quando furono ai piedi dell’altare, diede a sua figlia un
bacio e prese posto
tra gli invitati mentre suo marito Ted iniziava la funzione.
Il cuore di Hanna batteva così forte che non riusciva a
sentire una parola di
quello che il suo patrigno diceva, cercò di concentrarsi sul
visto di Jordan
per non crollare, ma non servì a nulla e tornò
alla realtà solo quando il
pastore pronunciò le parole – Ed ora gli sposi
reciteranno le loro promesse…
Hanna?- lo sguardo di Hanna vagava veloce da Ted a Jordan, -
Jordan… io… -
iniziò lei – Io… amo… -
pronunciò a stento e con sofferenza quell’ultima
parola, e alla fine capì cosa le stava urlando il suo cuore.
Lasciò le mani di Jordan lentamente, e si voltò a
cercare le amiche che erano
in piedi accanto a lei, non ci fu bisogno di dir loro nulla,
semplicemente le
sorrisero e le fecero un cenno di assenso, Emily le si
avvicino
sorridente – Vai… - le sussurrò
– Ci pensiamo noi qui – Hanna la
abbracciò e
guardò grata le sue amiche che le sorridevano
felici; si voltò ancora
verso Jordan con le lacrime agli occhi, - Mi dispiace…
perdonami se puoi –
riuscì a dire infine, e prese a correre verso
l’uscita della chiesa senza
voltarsi.
Il sole l’accecò non appena mise piede
all’esterno, ma la vista di Caleb seduto
sul cofano della sua auto fece scomparire tutto il resto. Non appena la
vide
Caleb le regalò il sorriso più grande che avesse
mai visto, saltò giù dall’auto
e le corse incontro, anche lei fece lo stesso e si tuffò tra
le sue braccia
felice prima di premere le sue labbra contro quelle dell’uomo
che amava. – Ti
amo anch’io Caleb–, lui sorrise ancora e il cuore
di Hanna saltò un battito
quando la baciò ancora, questa volta più forte e
più intensamente. -Facciamo
questa follia – gli disse felice mentre si separava da lui -,
Caleb la sollevò
da terra, con il cuore pieno di gioia e la portò in braccio
verso la sua auto.
Partirono a tutta velocità senza guardarsi indietro, - Dove
vuoi andare? –
chiese lui felice dopo un po’, Hanna lo guardò
dolcemente e gli prese la mano,
- Ovunque… basta che siamo insieme – lui la
baciò, un bacio breve, ma tanto
dolce, - Per sempre – le disse e presero
l’autostrada verso nuove avventure.
Hanna prese il cellulare di Caleb e scrisse un messaggio alle ragazze,
“Grazie
per oggi… siete le damigelle
migliori del mondo… vi voglio bene. -H”
E
sorrise spensierata quando arrivarono le
risposte:
“Se
vi sposate a Las
Vegas senza dircelo vi uccidiamo. –A”
“Meglio che Caleb ti tratti bene o gli scateno
contro tutta Washington a
dargli la caccia . -Spence”
“Mandateci una cartolina al più presto.
–Ali”
“Siate felici e non combinate guai… vi
vogliamo bene. –Em”
Hanna
non si chiese mai come sarebbe
andata se avesse detto di “si”, con le amiche che
la sostenevano e l’amore di
Caleb, niente poteva andare storto.