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Autore: sognatrice errante 92    10/12/2015    1 recensioni
- Caleb… ti prego… devi andare – gli disse in tono quasi di supplica. Caleb non disse nulla, sollevò la mano e lentamente la portò verso il suo viso; Hanna avrebbe voluto scansarsi ancora ma non riuscì a farlo, e infine chiuse gli occhi perdendosi in quella carezza così dolce e familiare al tempo stesso. – So che non dovrei essere qui – Hanna riaprì gli occhi e si specchiò in quelli di Caleb, - Ma non sarei più riuscito a guardarmi allo specchio se non fossi venuto per dirti… - - Caleb… per favore… non… - cercò d’interromperlo lei mentre le lacrime iniziavano a scendere senza controllo, - Ti amo Hanna Marin – disse, e la baciò.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Rivers, Hanna Marin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella calda giornata di primavera era davvero l’ideale, nessuna nuvola in cielo, il vento caldo accarezzava il paesaggio e gli alberi erano pieni di boccioli pronti ad aprirsi per abbracciare una nuova stagione.
Tutto era perfetto, e mentre un raggio di sole illuminava la sua stanza, Hanna Marin sorrideva alla specchio ripendo le promesse che avrebbe pronunciato di li a poco per il suo sposo. – Amo quando riesci a farmi ridere… e il modo in cui mi copri di notte quando la coperta scivola via… Amo quando… - ma ancora una volta non riuscì a continuare, perché ancora una volta la visione che la tormentava da tutta la mattina si fece spazio nella sua mente; un bosco… un fuoco… i gufi… un tenda… i suoi occhi… - No! – gridò Hanna, senza sapere a cosa si stava riferendo davvero. –Hanna?– chiamò Aria facendo capolino da dietro la porta, Hanna si voltò verso l’amica cercando di sfoggiare il sorriso più spensierato del mondo, - Ehi! - le disse mentre Aria entrava chiudendosi la porta alle spalle, - Va tutto bene?... ti ho sentita gridare -, - Tutto bene… - rispose pronta Hanna mentre si accomodava su una della poltrone, - Solo … volevo un po’ di musica ma ho lasciato a casa l’Ipod -. Aria prese posto accanto all’amica e le prese la mano, - Sicura che è tutto ok?... qualche ripensamento? -, Hanna le sorrise – Ma no figurati -, Aria incrociò lo sguardo dell’amica con Aria preoccupata, - E’ per l’altra sera vero? – a quelle parole un brivido freddo attraversò la schiena di Hanna, “l’altra sera” pensò lei, ci aveva ripensato in continuazione, “se l’addio al nubilato fosse continuato per altri dieci minuti forse l’altra sera non sarebbe nemmeno esistita”. – Davvero Aria… va tutto bene – Aria le strinse la mano più forte, - Non c’è davvero motivo per sentirsi in colpa per qualcosa Hanna davvero – le disse con tutta la dolcezza che riusciva ad usare, Hanna  sorrise all’amica e l’abbracciò forte – Sto benissimo davvero… ma grazie -, Aria le sorrise ed in qualche modo questo riuscì a calmarla, - Allora come va di la? – chiese Hanna infine, - Tutto perfetto… - cominciò Aria, - Siamo quasi pronti per iniziare, e le altre sono in giro come falchi ad assicurarsi che tutto sia al suo posto -, a quelle parole Hanna scoppiò a ridere, iniziò ad immaginare Spencer che metteva in riga i testimoni, Emily che si assicurava che ogni petalo fosse al suo posto, ed Alison che ancora una volta istruiva il coro sui tempi musicali. – E Jordan? – chiese infine con una chiara nota d’ansia nella voce, - Ti aspetta all’altare – rispose Aria sognante, Ma Hanna non riuscì a dire nulla.
-Senti… - riprese Aria – che dici se vado a chiamare le altre, rubo una bottiglia di Champagne e facciamo un ultimo brindisi? – Hanna sorrise grata che l’amica non chiedesse ancora cosa le passava per la testa – Mi sembra perfetto - - Ok … - riprese Aria – Faccio in un lampo – baciò Hanna sulla fronte e si avviò fuori dalla stanza. Hanna si alzò per guardarsi ancora allo specchio, “Andrà tutto bene”  si disse e fu allora che la porta della stanza si aprì, - Hai davvero fatto in un lampo – disse Hanna allegra mentre si voltava, ma ad attendere il suo sguardo non c’erano le sue amiche, ma gli occhi che era stati onnipresenti nei suoi pensieri negli ultimi giorni. Caleb s’immobilizzò di fronte a lei, i capelli spettinati e la solita aria malinconica che Hanna aveva amato sin dalla prima volta che lo aveva visto; nessuno dei due emetteva un fiato, semplicemente si persero l’una negli occhi dell’altro per quelle che sembrarono ore. – Cosa cavolo ci fai qui? – riuscì a dire Hanna quando rinvenne dallo shock, Caleb non rispose ma la guardava con le lacrime agli occhi nel suo vestito da sposa, - Dio sei… sei bellissima -.
Ad Hanna mancò il respiro, mentre con tutte le sue forze respingeva il desiderio di gettare le braccia al collo di Caleb e lasciarsi stringere da lui. – Devi andare via – gli disse, cercando disperatamente di non piangere. Caleb le sorrise debolmente e si avvicinò a lei cercando di prenderle la mano, ma Hanna si scostò lentamente, - Hanna… - provò a dire Caleb ma lei lo interruppe - Caleb… ti prego… devi andare – gli disse in tono quasi di supplica. Caleb non disse nulla, sollevò la mano e lentamente la portò verso il suo viso; Hanna avrebbe voluto scansarsi ancora ma non riuscì a farlo, e infine chiuse gli occhi perdendosi in quella carezza così dolce e familiare al tempo stesso. – So che non dovrei essere qui – Hanna riaprì gli occhi e si specchiò in quelli di Caleb, - Ma non sarei più riuscito a guardarmi allo specchio se non fossi venuto per dirti… - - Caleb… per favore… non… - cercò d’interromperlo lei mentre le lacrime iniziavano a scendere senza controllo, - Ti amo Hanna Marin – disse, e la baciò. Hanna avrebbe voluto lottare, avrebbe voluto fermarlo, ma non lo fece, si perse in quel bacio e mentre Caleb la stringeva a se gli portò le braccia al collo e affondò le mani nei suoi capelli. Qualunque cosa sarebbe potuta accadere in quel momento; un terremoto… un asteroide… un’invasione aliena, ma loro non se ne sarebbero accorti, ormai il mondo che li circondava era privo di significato.
Si separarono lentamente, Hanna lo fissava a bocca aperta ed infine lo spinse via improvvisamente furiosa, - Perché lo hai fatto maledizione! -, prese a camminare nervosamente per la stanza, mentre Caleb la guardava senza dire nulla, - Devo sposarmi Caleb – ricominciò lei – Oggi io mi sposo… abito bianco… damigelle… hai presente? -, - Hanna ascoltami… - provò a dire Caleb ma lei lo zittì con un gesto della mano, - Come hai potuto si può sapere? – gli chiese con la voce rotta dalle lacrime. Caleb respirò a fondo e provò a cercare le parole giuste, - Non sposarlo – disse secco infine, e Hanna lo guardò esterrefatta, - Non sposarlo Hanna… vieni via con me ora… non sposarlo -. Il tono sicuro di Caleb fece rimanere Hanna senza fiato, “non sta succedendo davvero” continuava a ripetersi nella mente, ma Caleb era di fronte a lei più reale che mai. – Ti rendi conto di quello che dici? – riuscì a dire infine; Caleb la guardò e sorrise – Certo… certo che mi rendo conto… e mi rendo anche conto che è una follia ma… - lentamente si avvicinò ancora a lei – Ma non sono mai stato più sicuro di una follia in tutta la mia vita Hanna -, Hanna lo guardava ad occhi sgranati, senza riuscire a credere a quello che Caleb le stava chiedendo.
- Non posso – disse lei lentamente mentre si allontanava da lui dandogli le spalle, - Certo che puoi – rispose lui deciso – E soprattutto so che è quello che vuoi -. Hanna si voltò di scatto e incrociò il suo sguardo, - Come lo sai? – gli chiese con voce strozzata, - Lo so… perché ti conosco Hanna – le disse sicuro, e Hanna non poté ribattere su quell’ultima affermazione. – Puoi farlo… - continuò Caleb, - Lo so che non ho il diritto di chiederti questo… lo so che ti ho delusa e non ho lottato per te quando dovevo… e so che dovrei solo farmi da parte e lasciarti vivere la tua vita felice – ogni parola che pronunciava sembrava uno spillo che trafiggeva il cuore di Hanna. – Ma dopo l’altra sera io… - - L’altra sera… - lo bloccò lei – Abbiamo solo preso un caffè Caleb – a quelle parole lui sorrise – E parlato tutta la notte – continuò – E sono certo, che come me, anche tu hai desiderato che quella notte durasse in eterno -. Come in un flash Hanna rivide tutta quella notte; il momento in cui aveva incontrato Caleb dopo aver passato la serata con le sue amiche, la sua idea di prendere un caffè con lei e come le sue amiche non avessero avuto obiezioni al riguardo, le loro risate mentre ricordavano il passato, e il loro lungo abbraccio quando, ormai all’alba, si erano salutati. Hanna si aggrappò per un secondo alle sensazioni che quel contatto gli aveva risvegliato, ma sapeva di doverle lasciare definitivamente, non voleva ferire Caleb, ma Jordan l’aspettava fuori da quella stanza per iniziare una vita insieme a lei, e di certo non avrebbe ferito nemmeno lui.
Le braccia di Caleb l’avvolsero facendola tornare alla realtà, Hanna sentì il suo respiro sul collo e le lacrime che cercava in ogni modo di trattenere iniziarono a scendere ancora. – Caleb devi andare – disse in un sussurro disperato mentre lui la stringeva, - Vuoi davvero che lo faccia? – gli chiese lui lentamente; Hanna non rispose, cercava in ogni modo di trovare le parole giuste da dire ma sembrava un’impresa disperata. Caleb allentò la presa, la prese per le spalle e la voltò verso di lui, erano così vicini che Hanna poteva sentire il battito accelerato del suo cuore. – Vuoi davvero che vada via senza di te? – le chiese ancora e Hanna respirò a fondo il suo profumo chiudendo gli occhi, - Io… - provò a dire lei, ma Caleb le mise delicatamente la mano sulle labbra, - Ti aspetterò fuori dalla chiesa – disse lui infine, Hanna riaprì gli occhi e si perse in quelli di Caleb senza dire nulla, - Se ti vedrò uscire con lui… - continuò Caleb con la voce spezzata per quel pensiero che gli corrodeva il cuore, - Allora andrò via senza voltarmi -. Si allontanò dolcemente da lei dopo averle fatto un ultima carezza, - Ma… - continuò – Se deciderai di varcare quella porta da sola… per quanto folle possa essere… ti porterò via… e inizieremo la nostra vita insieme – pronunciò la parola “nostra” con assoluta sicurezza e ad Hanna mancò del tutto il respiro. – Ti Amo Hanna – disse ancora Caleb, e la porta si spalancò alle loro spalle proprio nel momento esatto in cui stava per baciarla ancora.
-Scusa se ci abbiamo messo tanto ma tua madre… - disse Aria bloccandosi sulla porta insieme alle altre, - Caleb? - riuscì a dire Spencer – Che ci fai qui? -. Caleb si allontanò da Hanna e voltò verso le altre sorridendo, - Siete davvero molto carine – disse loro e si avviò verso l’uscita guardando Hanna un’ultima volta prima di chiudersi quella porta alle spalle.
Hanna si sedette, improvvisamente stremata, non riusciva a dire o a pensare nulla, era come se gli ultimi istanti fossero stati un lungo ed incredibile sogno. – Hanna… - la chiamò Emily sedendosi al suo fianco e prendendole la mano, - Cosa è successo?- chiese Alison, ma Hanna non rispose, avrebbe tanto voluto farlo, ma non riusciva a parlare; guardò le amiche preoccupate e alla fine scoppiò in lacrime tra l’abbraccio di Emily. – Mi ha chiesto di andare via con lui – riuscì a dire infine, le ragazze si guardarono tra di loro, ma nessuna osava rispondere. – Hanna…- iniziò Emily mentre le asciugava le lacrime – Cerca di calmarti e spiegaci cosa è successo -. Hanna raccontò della visita di Caleb, della sua richiesta e alla fine ammise che le ci era voluta tutta la sua forza per dirgli di no. – Se davvero ti aspetta fuori… forse potresti anche… - - No! – scattò in piedi Hanna bloccando Spencer, - Insomma voi dovreste essere quelle che mi dicono di non fare cavolate… quindi fatelo… ho bisogno che lo facciate - supplicò le amiche, che si guardarono tra di loro senza dire nulla. – Ok…- disse Emily – Non fare cavolate -, - E corri da Caleb – finì Alison spiazzando tutte le altre. Hanna la guardava esterrefatta – Sei fuori di testa? – le chiese Hanna, ma fu Aria a rispondere, - Ha ragione Hanna – disse e ancora una volta Hanna crollò sulla poltrona. – Ascolta… - le disse Spencer avvicinandosi a lei, - Noi vogliamo vederti felice… sappiamo che tieni a Jordan… ma… Caleb - - Con Caleb è finita – la interruppe lei con le lacrime agli occhi, - No… non è vero – riprese Emily, - Tu lo ami ancora Hanna… ed è per questo che l’altra sera ti abbiamo lasciata andare con lui… dovevi parlare con lui perché tu arrivassi a questo giorno decisa e sicura… ma è chiaro che il tuo cuore è da un’altra parte -. Hanna le guardò ad una ad una mentre le sorridevano, non poteva dare torto a nessuna di loro. – Hanna… - riprese Aria – Se vuoi andare… non ti fermeremo – Hanna guardò l’amica, avrebbe voluto dire tante cose, ma alla fine non disse nulla. Si alzò in piedi, andò allo specchio per sistemare il trucco ed i capelli e prese il bouquet, - Sono pronta – disse sorridendo alle amiche, che non dissero nulla; l’abbracciarono e si avviarono con lei verso la sala del ricevimento.
-Tesoro sei splendida – le disse sua madre con le lacrime agli occhi, - Grazie mamma - - Tuo padre è seduto d’avanti… c’è ancora tempo per cambiare idea se vuoi che… - - Mamma – la bloccò Hanna – Ne abbiamo parlato mille volte… voglio che sia tu ad accompagnarmi all’altare ok? -, la signora Marin le sorrise e le porse il braccio per attraversare la navata. La musica dell’organo riempì la sala mentre le damigelle facevano il loro ingresso insieme ai testimoni; mentre Hanna attraversava la navata insieme a sua madre la sua mente fu invasa da tutti i ricordi felici che aveva di Caleb, e alla fine si concentrò su Jordan che l’aspettava sorridente sull’altare. Lo smoking che aveva scelto per l’occasione era magnifico, e lo rendeva ancora più bello, facendo risaltare i suoi occhi verdi. La signora Marin porse la mano di sua figlia a Jordan come da tradizione quando furono ai piedi dell’altare, diede a sua figlia un bacio e prese posto tra gli invitati mentre suo marito Ted iniziava la funzione.
Il cuore di Hanna batteva così forte che non riusciva a sentire una parola di quello che il suo patrigno diceva, cercò di concentrarsi sul visto di Jordan per non crollare, ma non servì a nulla e tornò alla realtà solo quando il pastore pronunciò le parole – Ed ora gli sposi reciteranno le loro promesse… Hanna?- lo sguardo di Hanna vagava veloce da Ted a Jordan, - Jordan… io… - iniziò lei – Io… amo… - pronunciò a stento e con sofferenza quell’ultima parola, e alla fine capì cosa le stava urlando il suo cuore.
Lasciò le mani di Jordan lentamente, e si voltò a cercare le amiche che erano in piedi accanto a lei, non ci fu bisogno di dir loro nulla, semplicemente le sorrisero e  le fecero un cenno di assenso, Emily le si avvicino sorridente – Vai… - le sussurrò – Ci pensiamo noi qui – Hanna la abbracciò e guardò grata le sue  amiche che le sorridevano felici; si voltò ancora verso Jordan con le lacrime agli occhi, - Mi dispiace… perdonami se puoi – riuscì a dire infine, e prese a correre verso l’uscita della chiesa senza voltarsi.
Il sole l’accecò non appena mise piede all’esterno, ma la vista di Caleb seduto sul cofano della sua auto fece scomparire tutto il resto. Non appena la vide Caleb le regalò il sorriso più grande che avesse mai visto, saltò giù dall’auto e le corse incontro, anche lei fece lo stesso e si tuffò tra le sue braccia felice prima di premere le sue labbra contro quelle dell’uomo che amava. – Ti amo anch’io Caleb–, lui sorrise ancora e il cuore di Hanna saltò un battito quando la baciò ancora, questa volta più forte e più intensamente. -Facciamo questa follia – gli disse felice mentre si separava da lui -, Caleb la sollevò da terra, con il cuore pieno di gioia e la portò in braccio verso la sua auto. Partirono a tutta velocità senza guardarsi indietro, - Dove vuoi andare? – chiese lui felice dopo un po’, Hanna lo guardò dolcemente e gli prese la mano, - Ovunque… basta che siamo insieme – lui la baciò, un bacio breve, ma tanto dolce, - Per sempre – le disse e presero l’autostrada verso nuove avventure. Hanna prese il cellulare di Caleb e scrisse un messaggio alle ragazze,

Grazie per oggi… siete le damigelle migliori del mondo… vi voglio bene. -H

E sorrise spensierata quando arrivarono le risposte:

“Se vi sposate a Las Vegas senza dircelo vi uccidiamo. –A”
“Meglio che Caleb ti tratti bene o gli scateno contro tutta Washington a dargli la caccia . -Spence”
“Mandateci una cartolina al più presto. –Ali”
“Siate felici e non combinate guai… vi vogliamo bene. –Em”

Hanna non si chiese mai come sarebbe andata se avesse detto di “si”, con le amiche che la sostenevano e l’amore di Caleb, niente poteva andare storto.


   
 
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