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Autore: Cherry Blues    10/12/2015    3 recensioni
Ci troviamo nel bel mezzo della battaglia del Britpop, l'agguerrito scontro musicale tra gli Oasis di Noel e Liam Gallagher e i Blur di Damon Albarn.
Siete pronti a viverla con gli occhi di Sunshine, la groupie tutto pepe di Damon?
Pronti a decidere se Noel -o, come dolcemente lo chiama lei, il "northerner sbruffone dittatore del mondo"- abbia fatto bene a impuntarsi proprio sulla groupie dell'acerrimo rivale?
Preparatevi a sfide, sbeffeggiamenti, attrazioni, passioni, equivoci e situazioni comiche o imbarazzanti, il tutto condito dalla magica atmosfera che si respirava negli anni 90.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noel Gallagher, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20. Liam, cazzo, non ti ci mettere anche tu



7.23 pm
Ma come accidenti è possibile?!
Giuro di aver controllato l'orologio almeno mezz'ora fa ed erano le 7.20!!!
Questo turno sembra non finire mai, cavoli.
No, cara vocina mentale, non sono impaziente solo perchè Noel verrà a prendermi alle 7.30! E' tutta stanchezza.
Ok, dunque, devo solo apparecchiare il tavolo 4 per sei e poi posso andare, credo.
Controllo l'orologio per l'ennesima volta, ma il mio sguardo viene intercettato da quello inquisitore di Justine -Andrews, non Frischmann per fortuna- che, seduta al tavolo all'angolo con Alex e Graham, ridacchia maliziosa lanciandomi un'occhiatina.
E io rispondo rovesciando gli occhi all'insù perchè, insomma, che altro puoi rispondere ad una sottospecie di folletto cupido?
Forse non avrei dovuto dirle che Noel mi sarebbe passato a prendere.
"E' un appuntamento ufficiale!!!" aveva squittito sbattendo le mani come una bambina dell'asilo a cui hanno appena regalato una caramella.
Peccato che a me, a differenza sua, lo zucchero faccia venire il diabete.
"No, non lo è" avevo precisato. "Siamo due persone che vanno a vedere una band suonare in un localino in centro Londra. E nemmeno da soli"
Infatti ci saranno anche quel troglodito di Liam e Richard Ashcroft, come avevo voluto ben accertarmi prima di accettare l'offerta di Noel, dato che gli appuntamenti ufficiali mi mettono a disagio.
"Però prima a cena ci siete solo voi due," aveva subito ribadito lei, incrociando le braccia e sorridendo a trentadue denti.
Avete presente una pubblicità ambulante di dentifrici?
Ecco.
Peggio.
"Sì, ma solo perchè Liam e Richard hanno da fare, prima, e non riescono a liberarsi prima delle 9.30"
"Certo" aveva ribattuto scettica "Continua a ripetertelo. Magari alla fine ci credi davvero"
E così, eccomi qua, alle 7.28, già con il grembiule slacciato.
Noto Alex corrugare la fronte sottintendendo un interrogativo, prima guardando la sua ragazza - che sprizzando malizia da tutti i pori deve aver dato più nell'occhio di un vaporizzatore d'acqua- e poi me, ma entrambe scrolliamo le spalle.
Cavoli, in effetti se Alex e Graham mi vedessero andare via con Noel sarebbe un bel casino...
Forse dovrei sbrigarmi e aspettarlo fuori?
Se Damon venisse a sapere che-
BANG. Sono le 7.30 e il sopracitato northerner, puntuale come un orologio mancuniano, fa tintinnare il campanellino della porta del Queen's.
Ok, ma magari loro non lo vedono.
Colpo di tosse di Graham, occhiataccia e gomitatina di Alex.
Ecco, come non detto.
Alex si gira e guarda Noel con disprezzo -come biasimarlo? D'altronde meno di X mesi fa gli aveva pure augurato di prendersi l'AIDS, Noel ricambia lo sguardo infuocato, poi lo sposta su Graham, aggiungendo un minimo cenno di saluto carico di sarcasmo.
Poi eccolo, i suoi occhi azzurri si spostano a cercare i miei e subito mi sento addosso quelli dei due membri dei Blur.
Automaticamente mi giro appena nella loro direzione, labbra sigillate: io guardo Alex, Alex guarda me, il sopracciglio alzato, io guardo Graham, Graham stava già guardando me, con disprezzo.
Potrei ignorare Noel, far finta di niente, chiedergli se vuole da bere e provare a farlo stare al gioco fingendosi un cliente -che poi lo è stato spesso, specialmente dopo il concerto a Earl's Court, e il dopo concerto specialmente- ma in fondo... perchè cazzo dovrei mentire, ormai? Mi ripeto la domanda e mi sento infinitamente più leggera.
Prendo un bel respiro e mi rigiro verso di lui. "Ciao Noel. Ho finito ora. Un minuto e sono pronta"
E che gli altri si fottano tutti.


Usciti dal ristorantino, pancia piena -entrambi- e tacchi a spillo -solo io, ma va?-, ci imboschiamo nei labirinti della metro.
"Come sei lenta," mi stuzzica Noel scendendo gli scalini a passo spedito.
"Molto divertente," commento infastidita premendomi le mani sulle cosce per evitare un'ulteriore alzata di gonna.
Di solito adoro le folate d'aria alzate dalle metro in partenza fino a dentro i corridoi -non ho ancora capito come sia possibile!-, ma in questi casi le definirei leggermente superflue.
"Ecco, l'abbiamo persa."
"Oddio, è adesso?" domando con finta disperazione portandomi una mano sulla fronte, "Ah, se solo fossimo nella metro di Londra, dove non passano più di cinque minuti tra un treno e l'altro."
Lui alza le spalle, scegliendo uno degli scomodissimi seggiolini di plastica e portandomi sulle sue ginocchia.“Io mi annoio in cinque minuti,” inizia provocante avvicinandosi alle mie labbra. “Pensi di riuscire a tenermi impegnato?”
Sorrido ammiccante, pronta ad accontentarlo, ma mi ritrovo automaticamente a guardarmi intorno. Voglio dire… stiamo parlando di Noel Gallagher! Ufficialmente sta con Meg Matthews: non ho ancora avuto il coraggio di affrontare l’argomento per capire cosa ci sia davvero tra quei due, ma per la stampa e nell’ambiente è così. E’ sicuro di volermi baciare qui, sulla piattaforma della metropolitana? Non è neanche affollatissima, ma una buona manciata di persone c’è e almeno due ci stanno guardando da un po’.
Noel si accorge subito della mia indecisione e, credo, a meno che non abbia i geni trogloditi del fratello, intuisce il motivo.
“Fanculo,” prorompe sottovoce tirandomi a lui e facendo incontrare –finalmente- le nostre labbra.
I miei capelli si mettono presto di mezzo nonoappena la nuova metro sfreccia dietro di noi fermandosi poco più avanti.
“E’ la nostra. Visto? Meno di cinque minuti,” sussurro, facendo per alzarmi.
“Mmm,” fa spallucce dandomi un altro bacio. “Che fretta c’è? Prendiamo la prossima?”
Scoppio a ridere, scattando in piedi e dandogli uno strattone. “Forza, Gallagher!”
Saltiamo tra le porte proprio durante il din din din di allerta e sprofondiamo sui sedili riprendendo subito a baciarci, come dei teenager. Beh, io lo sono ancora a dire il vero. Noel, la cui età ho scoperto solo un paio di settimane fa, non lo è più da nove anni… ma in momenti come questi, non si sente neanche un po’.
Quando scendiamo per gli stretti scalini del localino a Soho, mi trovo subito immersa nella mia atmosfera ideale: buio, faretti, musica rock live a palla. I famigerati Liam e Richard Ashcroft, tra l’altro, sono già al tavolo.
“Oh vi fate desiderare,” commenta Liam facendomi una radiografia su due piedi e inspirando lentamente la sigaretta. “Siamo qui da un’ora.”
Io fulmino Noel. “E così Liam e Richard non potevano raggiungerci a cena perché erano impegnati” ripeto la sua scusa a mo’ di cantilena, mentre lui ridacchia sotto i baffi. “Stronzo,” aggiungo, sferrandogli un innocente pugnetto che gli da l’occasione di tirarmi verso di sé per un bacio.
“Shine,” mi saluta un Richard completamente vestito di pelle nera, dietro degli occhiali da sole.
“Come cazzo fai a vederci?” Ma poi quando noto Liam strofinarsi il naso mi rendo conto che devono avere le pupille piuttosto dilatate dopo essersi probabilmente chiusi in bagno con una carta di credito. Ashcroft non sente neanche la mia domanda, ma lo vedo girarsi piano prima verso di me e poi verso di Noel, lasciandosi scappare un sorrisetto compiaciuto. In effetti quando l’ho incontrato io e Noel non eravamo in buonissimi rapporti, mentre ora…
Finchè il mio northerner va a prendere da bere –e la mia vocina mentale mi rimprovera di aver usato un possessivo per riferirmi a Noel-, ne approfitto per concentrarmi sulla band che schiamazza sul minuscolo palchetto in fondo al locale. Liam sembra ben più rapito di me.
Non riesco a frenare la curiosità. “Ti piacciono così tanto?”
Lui alza le spalle. “Nah, sono ok. Stavo solo pensando a quando c’ero io su palchetti nascosti in locali che nessuno si filava, e poi…”
“E poi…” sorrido, “Come ci si sente a guardare la folla in venue come Earl’s Court?”
Signori e signori, io e Liam Gallagher stiamo avendo una conversazione seria! Mi spavento da sola.
“Fottutamente bene,” sillaba soddisfatto ammiccando e aspirando ancora dalla cicca. “Ti senti fottutamente potente. Ma ho sempre saputo che sarei salito così in alto”
Alzo un sopracciglio annuendo. “La modestia è una dote di famiglia, vedo.”
"Non è per presunzione," spiega subito, chinandosi verso di me. "E' un fatto: io ottengo sempre quello che voglio", aggiunge famelico perquisendomi con lo sguardo fino alle gambe scoperte dalla minigonna e tornando lentamente su fino agli occhi, "sempre. Non subito magari," rettifica, aspirando l'ultimo briciolo di sigaretta, "ma sempre" conclude sputandomi in faccia il suo fottuto fumo.
Indietreggio immediatamente, inviperita. "Ma chi cazzo ti credi di essere?"
Che nervi.
Torno subito a concentrarmi sulla band, sforzandomi di ignorare le sghignazzate di Liam in sottofondo.
Per fortuna torna Noel con i drink: una guinness per lui -ma va?- e un Bloody Mary per me. Quanto amo questo cocktail! Che poi quasi nessuno riesce a farlo con le dosi che piacciono a me, precisamente-
"Dieci gocce di tabasco," mi precede subito lui, sorridendo. "Gliel'ho chiesto due volte".
"Complimenti per la memoria," sorrido, assaggiandolo. Perfetto. Ok, la serata può ancora migliorare, dopo lo schifo di uscita di Liam.
E mi accorgo che è così... tra le risate con Richard, il cocktail, le imprecazioni dei Gallagher, Noel che tenta di ballare... devo ammettere che mi sto davvero divertendo!
E il dopo serata non è male. Per la prima volta Noel viene a stare da me.
Non sono abituata ad avere gente a casa: ho dormito ovunque, ma avere qualcuno dentro casa mia è un privilegio -se così lo si può definire- di pochi. Infatti quando Noel me l'ha proposto ho tentennato.
La soglia del mio miniappartamento è stata varcata solo da mia zia -beh, d'altronde è la padrona-, Damon, Justine... E credo nessun'altro, a parte ovviamente quelli della manutenzione quando avevo allagato tutto.
Quindi avevo iniziato a trovare scuse, proporre di andare da lui così saluto Benson, ma non so come, tra un bacio e l'altro, mi ha convinta. Io incolpo la vodka del Bloody Mary.
E in fondo non è stata una cattiva idea, me ne rendo conto ora che, sudati, ci accoccoliamo per addormentarci insieme. E io sono ancora ad occhi chiusi, ma non riesco a dormire. E ho la sensazione che Noel mi stia fissando. Ma sono paranoica no? Starà già dormendo ormai.
E tengo ancora gli occhi chiusi, fingendo di dormire anch’io.
E sento Noel posare un delicato bacio sulla mia fronte e accarezzarmi lentamente il profilo.

Dicembre è strano. Freddo.
Ok, anche novembre era freddo. Ma dicembre di più.
Sarà che, da nove anni, strappare la pagina di novembre non fa altro che ricordarmi che l'anniversario della morte di mio fratello si avvicina.
Già. Su quella nave dall'altra parte del mondo faceva caldo, ma qui ovviamente ci sono le folate di vento gelido a scandire i giorni.
Devo ammettere che, dopo la notte in cui ho sputato fuori tutta la storia di Andrew con Noel, ho iniziato pian piano a sentirmi meglio: il peso si è fatto leggermente meno ingombrante, in generale, e riuscire a piangere e sciogliere quel nodo in gola ha aiutato.
Tuttavia, con l'avvicinarsi dell'anniversario, sto tornando a stare male. Cerco di distrarmi, specialmente al lavoro, ma poi a casa trovo il vuoto ed è difficile non pensare.
Così cerco ogni occasione per uscire: cena con Justine e Alex, colazione con Noel, pub con Noel, serata coi colleghi, pub coi Blur... che poi ormai non li vedo quasi più.
Damon ovviamente ne ha approfittato per girare il coltello nella piaga, incastrando Meg Matthews in ogni cazzo di conversazione.
"Non ci pensi, Sunshine?" aveva iniziato, con un sorrisetto. "Noel sta con Meg. Cosa cazzo pensi che ti possa offrire?"
Ricordo distintamente il mio respiro sincopato sul quale si era riversata tutta la mia rabbia. "E tu stavi già con Justine quando abbiamo iniziato a frequentarci. Se lo schiaffo che mi hai dato è parte dell'offerta, spero che Noel mi offra meno di te."
E me ne ero andata, giusto per ritrovarmi maledettamente a riflettere su ciò che avevo tentato di ignorare e che Damon invece era riuscito a centrare bene. Come sale in una ferita.
Noel sta con Meg.
Io non so... non so se è una cosa a cui voglio credere io, ma ho sempre avuto l'impressione che la loro fosse un'unione finta, costruita. Qualcosa per far parlare i giornali, insomma. Perchè li ho visti, li ho visti come si ignoravano per poi appiccicarsi quando era passato un fotografo, negli studi. E poi freddi di nuovo.
Fatto sta che Noel -oddio, sto davvero per pensarlo?- mi fa stare bene. Odio ammetterlo, ma è così. Sembra che mi capisca nonostante io sia tutt'altro che un libro aperto, anche se a volte è tremendamente irritante. Venerdì è il fottuto anniversario della morte di Andrew e probabilmente andrò al cimitero, però la sera non voglio assolutamente restare da sola. Avrei voluto lavorare, ma per qualche stupido motivo ho la serata libera.
Di venerdì.
In un pub.
Fanculo.
Per fortuna io e Noel andiamo a cena fuori, ne ho davvero bisogno. Non gli ho neanche detto che è per il fatto di Andrew, perché non mi va davvero di parlarne. Voglio solo distrarmi dopo il cimitero.
E’ giovedì sera e già faccio fatica ad addormentarmi per il groppo alla gola.

“Ah, Shine, stasera non posso.”
BAM.
“Come?”
E’ venerdì pomeriggio, dopo il turno di pranzo,la mia visita al cimitero e un veloce salto in studio con Noel. Per qualche cazzo di motivo siamo a casa di Liam, dato che il meeting era lì vicino, e io neanche ci volevo andare a casa di Liam: è chiedere tanto voler stare con Noel e distrarmi in questo cazzo di giorno? Ok, Noel non sa che l’anniversario è oggi per cui non ho obiettato a seguirlo da Liam, però ora salta fuori così, cancellando l’impegno?
“Scusa,” spiega subito, accendendosi una sigaretta. “C’è una cena e incontro con la stampa. Una palla, ma roba grossa e buona pubblicità.”
Noel, però, cazzo. Non stasera, ti prego… “Ma… avevi detto che saremmo usciti…”
“Sì, perché non sapevo che la cena serabbe stata oggi. Usciamo domani, ok?”
Non me ne frega di domani! E’ stasera che avrei avuto bisogno di lui. “Domani lavoro”
“Domenica allora.”
“Lavoro.”
Lo sento spazientirsi, aspirando nervosamente un altro tiro. “Ok. Allora mi dici tu quando hai un giorno libero.”
“L’avevo fatto,” ringhio infastidita, “E poi hai mandato tutto a puttane.”
Liam, fino a questo momento seduto sul divano, straordinariamente capisce di essere di troppo e si incammina verso la cucina con la sua birra in mano.
“Sei proprio una bambina a volte, cazzo,” sputa fuori monotono.
Le mani mi si stringono a pugno.
“Se avevi preso impegni con lei,” commenta angelico Liam, tornando indietro, “ha ragione. Non dovresti andare alla cena.”
“Fatti i cazzi tuoi, Liam. E’ una cosa importante, ci sarà un sacco di stampa e devo andare, che tu capisca o no.”
“Ci sarà anche Meg?” chiede il fratello con finta indifferenza.
La tensione era già alle stelle, ma con lo sguardo di ghiaccio che si scambiano i due in questo momento mi domando come sia possibile che non saltiamo tutti in aria.
“Ripeto. Fatti. I cazzi. Tuoi.”
“Rispondigli,” prorompo finalmente io, a braccia incrociate.
Noel mi fissa in silenzio, sputando fuori il fumo. Poi si arrende. “Ho detto che è un incontro con la stampa. Ovvio che ci sarà anche lei.”
"Fanculo, Noel."
"Shine, cazzo, vuoi capire o no che ho degli impegni che riguardano il lavoro?"
"E tu vuoi capire che fanculo?" ringhio allontanandomi verso la finestra, sempre a braccia incrociate, senza più degnarlo di uno sguardo.
Una cosa ti avevo chiesto, Noel, cazzo. UNA COSA, in questo giorno di merda.
Dopo qualche secondo di silenzio, lo sento sbattere la porta.
Lo seguo con lo sguardo mentre si allontana imprecando lungo il vialetto.
Inspiro forte e rilascio.
Inspiro e rilascio.
Almeno cinque volte, sperando di calmarmi.
Non cambia un cazzo.
Sta riaffiorando tutto.
Tutto.
Chiudo gli occhi, cercando di regolarizzare i respiri.
"E' uno stronzo," commenta piano Liam, avvicinandosi dietro di me.
Mi ero persino dimenticata di lui.
Non riesco neanche a rispondere, con questo groppo in gola.
Mi limito ad annuire appena, guardando fuori.
Silenzio di nuovo.
E poi mi pietrifico: sento il fiato di Liam sul mio orecchio e la sua mano sul mio fianco.
"Fagliela pagare," sussurra.
"Liam," scuoto la testa appena senza guardarlo, spostandomi di scatto.
Non cambia nulla. La sua mano si infila appena sotto il mio maglione.
"E' uno stronzo," ripete sulla mia pelle, accarezzandomi i capelli con l'altra mano. "Vendicati," seguendo il mio profilo con le labbra.
Mi sforzo di tenere lo sguardo fisso fuori dalla finestra. "Liam, n-no," boccheggio.
Sta girando tutto. Andrew, il cimitero, la lapide, la lite con Noel, la rabbia, l'immagine di lui e Meg stasera, il ricordo del loro schifo di bacio.
La mano di Liam scorre ancora sotto il mio maglione e le sue labbra tornano sul mio orecchio. "Sfogati!"

 
Ma salve <3
Ormai mancano pochissimissimi capitoli alla fine...

Mi rendo conto *si nasconde in un angolino* di avere dei tempi di pubblicazione imbarazzanti, e non per niente ho perso tantissimi lettori e recensori.
Di questo mi spiace molto.
Purtroppo tra università e lavoro (ah by the way, dopo qualche mese in Italia sono tornata in England e ho iniziato l'uni qui) è davvero difficile trovare tempo e testa per dedicarmici.... però non mi sento di abbandonare questa storia, significa molto per me... Quindi ringrazio davvero chi è rimasto fino a questo punto dopo (oh mio dio) TRE ANNI :') e soprattutto chi mi perdonerà lasciandomi un piccolo parere su questo capitolo un po' complicato.

Un abbraccio
Cherry <3

 
  
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