n/t: Questa piccola storia è stata scritta dall'autrice ispirata dalla citazione di Martin Luther King. I paragrafi che non sono in corsivo riguardano ognuno un particolare arco narrativo della storia fino a Enies Lobby.


What Will Be Remembered
(Ciò che sarà ricordato)


- Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.

Martin Luther King Jr. -

L'idiota dalla testa a fungo urla mentre punta la pistola. La punta dell'arma sta tremando come la mano che la tiene. Testa di fungo fa un respiro profondo, fin troppo consapevole del sudore sulle sue mani, prima di urlare con presunzione le sue minacce. E Coby urla di rimando, non con presunzione ma coraggio, che non vuole più essere un peso...

...Ma Rufy non ricorda questo. Ricorda solo di aver lasciato scoperta la sua schiena perché Zoro si era spostato. Zoro non aveva detto una parola, non aveva afferrato le sue katana, ma Zoro era lì e Rufy ricorda che per la prima volta nella sua vita il silenzio non era un'assenza di conversazione, solo l'assenza del bisogno di esprimersi...

Il cane abbaia, abbaia e abbaia. La casa sta bruciando e non può più essere salvata, ma Chouchou non smette di abbaiare. Le fiamme possono buttare a terra le pareti e ogni cosa al loro interno, ma le memorie rimangono, e lui rimane, così sicuramente questo deve significare qualcosa?

Più tardi, l'uomo con la pelliccia bianca si vanta della bellezza del suo leone da compagnia e il pagliaccio che è in grado di riattaccarsi si vanta dei suoi poteri e della sua superbia...

...Ma Rufy non ricorda questo. Ricorda solo il sollievo che si riversò su di lui quando Zoro si rialzò da sotto i detriti della casa. Ricorda solo il comune patto silenzioso fatto quando il sindaco della città Boodle si precipitò a combattere e la loro altrettanto reciproca fiamma di divertimento per i combattimenti e lo spasso...

L'uomo sostiene di possedere la più grande ciurma nel Mare Orientale e non desiste dal menzionarlo ogni volta che può. Il suo equipaggio si vanta del proprio numero e dei vari attacchi del loro capitano, ognuno più incredibile (più subdolo) del successivo...

...Ma Rufy non ricorda questo. Ricorda solo il trionfo della battaglia vinta e la caduta nel mare e poi alla fine il risveglio con un insolito profumo di sigari nell'aria e di bende fresche. Ricorda gli altri cuochi del Baratie che chiedono burberi delle sue ferite tranne il suo cuoco, Sanji, sempre in silenzio e che mai chieda, mai che si preoccupi di farlo perché, dopotutto, le bende non si sono avvolte da sé...

L'uomo pesce col naso affilato ride mentre spiega la superiorità della sua razza in confronto agli uomini gracili. La gente della città strilla e piange nei momenti giusti e i suoni di mura molto spesse che si rompono sono assordanti...

...Ma Rufy non ricorda questo. Ricorda solo il denso dolore nei singhiozzi che la sua compagna cerca disperatamente di sopprimere e la determinazione calma e la semplice promessa che lui e i tre suoi compagni non avevano bisogno di pronunciare mentre camminavano lungo il sentiero che li avrebbe portati lì dove gli incubi della loro navigatrice iniziavano – e dove sarebbero finiti...

Il vento invernale frusta contro la pelle nuda lasciando dietro di sé naso e orecchie tinte di rosso. Il precedente sovrano esclama i suoi diritti e minaccia di morte chiunque osi sfidarlo. Calpesta i sogni e si fa gioco delle proteste, tutto nel tentativo di riconquistare un regno che è stato ingiustamente suo...

...Ma Rufy non ricorda questo. Ricorda solo dopo la battaglia, quando gli zoccoli freddi erano sulla sua fronte febbricitante, in quel tocco c'era esitazione nel silenzio mentre la renna sulle due zampe iniziava ad osare di sperare, ad osare di sognare...

L'uomo che ha il potere dei fulmini pretende che tutti lo rispettino, che lo acclamino. Colpisce i pietosi che cercano di schierarglisi contro, uno per uno, godendo di ogni minuto. Un solo ragazzo che arriva dai Mari Blu sottostanti viene a sfidarlo e lui ride, con beffarda arroganza in ogni sillaba...

...Ma Rufy non ricorda questo. Ricorda solo l'accordo privo di parole fatto con Zoro a Mock Town, che non valeva la pena lottare. Ricorda solo la fiducia tranquilla che il suo primo ufficiale gli aveva offerto e ricorda di aver guardato l'uomo che si faceva chiamare dio e di aver confidato nella fiducia – la fiducia che il suo primo ufficiale aveva avuto nella sua decisione – e di aver deciso che questa lotta valeva la pena...

L'uomo spiega di essere potente. Spiega che la bandiera che aleggia nell'aria è ciò che sta per distruggere Nico Robin. Si vanta con una spavalderia che nessuno può fermare perché loro sono il mondo e il mondo non può essere vinto – poi urla incredulo e si terrorizza quando la sfida al mondo viene annunciata forte e chiara e la bandiera brucia abbagliante contro il cielo...

E a Rufy non importa. Perché davanti a loro, i nemici possono urlare ma accanto a lui, i suoi amici sono in silenzio.

E Rufy sa che in quel silenzio c'è molto di più.


FINE__✍