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Autore: marwari_    10/12/2015    1 recensioni
Cap.1: Tutti, in quel mondo, cercavano solo l’Amore. Lo avrebbero inseguito, trovato e custodito, infischiandosene di tutto il resto, del potere, delle opportunità.. avrebbero tutti pensato solo e soltanto al proprio lieto fine.
Trovò tutto quello estremamente patetico.

#3 storia della serie "𝓖olden𝓗eart ғairyτale"
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cora, Signor Gold/Tremotino, Zelena
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '𝓖olden𝓗eart ғairyτale '
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// NdR: la storia è ambientata alla fine della prima stagione: la maledizione è appena stata spezzata e un personaggio - non previsto in questo momento nella storyline del telefilm - fa la sua comparsa. Questa storia è strettamente legata alla prima della serie, "Mistress" [clicca per essere reindirizzato] e alla seconda, "Last Summer" [clicca per essere reindirizzato], poichè parlerà della relazione, da me raccontata, tra Rumpel e Cora.
Pertanto le ambientazioni saranno le stesse del telefilm, le situazioni simili - anche se per periodi differenti - e la storia decisamente insolita. Se volete leggere un racconto alternativo, siete nel posto giusto.
Grazie per aver letto, a chi prosegue nel racconto e anche a chi mi segue silenziosamente.
syriana94 //

Mistress {riassunto}: Cora è una modesta cittadina di Storybrooke, dedita al suo lavoro di panettiera della città e alla sua indipendenza faticosamente guadagnata. Non si considera più speciale di chiunque in quel grigio ed anonimo sobborgo del Maine, nonostante in passato fosse stata una delle streghe più potenti mai conosciute, al fianco di Rumpelstilskin. Quest'ultimo è conosciuto ora con il nome di Mr. Gold, temuto da tutti, rispettato per paura, l'unico uomo a conservare i ricordi della sua vita passata. Dopo anni trascorsi a seguire diligentemente le regole della maledizione, decide di prendere coraggio e scoprire cosa potrebbe accadere se lui provasse a corteggiare, come se fosse la prima volta, la sua perpetua fiamma d'amore.

Last Summer {riassunto}: Rumpelstilskin sta aspettando Cora sotto l'albero dei giardini reali del re. La donna lo raggiunge e, insieme, fuggono al castello dell'Oscuro Signore. Insieme accrescono le loro conoscenze magiche, con l'obiettivo, un giorno, di vendicarsi ed umiliare il tirannico re Xavier, padre del principe Henry e futuro suocero della principessina Eva. I due finiscono a Wonderland, alla ricerca dello speciale ingrediente che permetterà a loro di portare a termine il loro intento. Trascorrono anni felici di accordi, conflitti, divertimento e supremazia, finchè non si vedono costretti a guidare le corde del fato affinchè l'antica maledizione venga scagliata, trasportando tutto il loro regno in un mondo privo di magia e di felicità.

═♡══════

 

«This is how you take away a happy ending.»

- A Curious Thing (Once Upon a Time S03E19)

 

Il paesaggio che le si presentò davanti non suscitò in lei nè paura, nè eccitazione.
La foresta non era diversa da tutte le altre foreste che aveva visto o attraversato, gli alberi non erano più alti o più bassi di quelli che conosceva, il cielo scuro sopra la sua testa era molto simile, se non uguale, a quello che conosceva, la luna le sembrava sempre la stessa e il vento notturno freddo come sempre.        
Per un istante venne assalita dalla paura di aver fallito nel lanciare l’incantesimo, temette che il tornado – portatore di magia – non l’avesse trasportata in un altro mondo, attraverso quel pozzo, ma solamente spostata di pochi reami. Sbuffò frustrata, camminando a fatica nella terra bagnata mentre i suoi tacchi sprofondavano nel muschio umido del sottobosco.

Respirò a pieni polmoni quando raggiunse, dopo pochi minuti, la cima della collina più vicina e, sotto di lei, vide una macchia di case basse che formavano quella che avrebbe dovuto essere la famigerata cittadina di Storybrooke. Come poteva non riconoscerla? Glinda aveva passato la vita a raccontarle della profezia, stordendola ogni sera, prima della buonanotte, con storie di incantesimi, maledizioni, baci del vero amore e fastidiose magie buone da debellare. L’aveva fatta sognare ad occhi aperti, fin da bambina, facendola passeggiare tra quelle strade curiose e le invenzioni di quel regno senza muoversi dal suo letto, ad Oz; conosceva il suo piano di vendetta e potere fin da quando era piccola e proprio lì, in quel momento, la profezia e i suo destino si stavano compiendo.. ciò che aveva atteso tutta la vita era davanti ai suoi occhi.
Sì, aveva aspettato quel momento da tutta la vita, ed ora non poteva permettersi alcun errore.

Poteva percepire l’aria ancora impregnata dei residui di un oscuro sortilegio, o meglio dall’incantesimo che l’aveva spezzato, proveniente dallo stesso pozzo che l’aveva portata in quello strambo mondo e a cui era stata appena donata la magia. Era un mondo che non conosceva nulla di incantamenti, era una terra ancora vergine, ricca di opportunità da cogliere e sfruttare.. era quello che diceva la profezia e lei avrebbe approfittato della sua conoscenza.

Era notte fonda. Solamente pochi erano svegli: la Salvatrice, la regina e il vero credente.

La maledizione era da poco stata spezzata e, ad uno ad uno, gli abitanti di Storybrooke si sarebbero risvegliati dal loro oblio, cercando le persone che avevano amato nell’altro mondo, bramando le loro vite perdute e la felicità che avevano strenuamente agognato.

La profezia che le raccontava Glinda l’avrebbe aiutata in quella missione solitaria, alla ricerca del coraggio, dell’acume, della gentilezza e dell’ingrediente segreto che avrebbe dovuto scoprire da sola.. e per farlo, aveva bisogno di non essere assolutamente intralciata.    
Conosceva bene tutte le motivazioni dell’incantesimo che aveva trasportato parte della foresta incantata in quella landa triste e priva di magia, conosceva i motivi che avevano spinto Regina, conosceva la storia della fragile e determinata Snow White.. e conosceva anche chi reggeva i fili delle ubbidienti marionette. Ed erano proprio loro che non voleva tra i piedi.

Le fu sufficiente pensare a Cora per comparire al suo fianco, nella casa che cadeva a pezzi, piccola e buia; trovò ironico il fatto che la strega più potente dell’altro regno fosse al servizio di tutti in quello, rise del fatto che fosse tornata a sguazzare nella farina e scosse la testa quando immaginò le prime luci dell’alba che la svegliavano, la consapevolezza ed i ricordi che la colpivano duramente in viso, come un pugno e la sua voglia irrefrenabile di correre da lui, come una qualunque abitante di quella città maledetta. Non ci sarebbero più stati buoni e cattivi, non ci sarebbero stati più potenti e sottomessi, come nella foresta incantata.. Tutti, in quel mondo, cercavano solo l’Amore. Lo avrebbero inseguito, trovato e custodito, infischiandosene di tutto il resto, del potere, delle opportunità.. avrebbero tutti pensato solo e soltanto al proprio lieto fine. Trovò tutto quello estremamente patetico.    
Non era mai stata così sicura del proprio piano.

Si portò accanto al letto dove Cora dormiva profondamente, rigirata su un fianco ed avvolta tra le coperte.           
Aprì la mano, avvicinandola alle labbra e puntando le dita contro di il viso di lei. Soffiò. Guardò compiaciuta la sottile polvere colorata che si avvicinava al viso di Cora, si posava sulla sua fronte e, dopo pochi istanti, si trasformava in una sottile bolla di sapone dalle sfumature dell’arcobaleno. Soddisfatta, fece comparire un barattolo di vetro che, all’apparenza, non aveva nulla di speciale, attirò la bolla di sapone, e la intrappolò al suo interno.            
«Ecco come si priva qualcuno del suo lieto fine.. per il momento.»

Salutò la donna addormentata con un beffardo bacio, strinse il barattolo al petto e, con un sorriso folle che le piegava le labbra, scomparve in una nuvola di fumo verde, solo per ricomparire ai piedi del letto di Rumpelstilskin – di cui ignorava il nuovo nome – ed operare nella medesima maniera.

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Posò il barattolo sul tavolo della villa. Era una casa grande e anche se abbandonata da molti anni, in disuso e molto lontana dal resto della cittadina, era adatta per il suo intento, anzi, era perfetta. Si lasciò cadere sulla sedia sgangherata di quello che, un tempo, doveva essere il soggiorno e piegò la schiena in avanti, appoggiando il mento al dorso delle sue mani, sistemata una sopra l’altra, mentre i gomiti sfioravano gli angoli opposti del lato corto del tavolo. Guardava fisso le bolle di sapone, ridendo delle immagini sfocate che, a tratti, comparivano davanti ai suoi occhi; rideva dei ricordi rubati, rideva di quando Rumpelstilskin e Cora, risvegliati dal loro lungo oblio, una volta ritrovati, cercavano invano il motivo per cui avevano macchinato tutto quello e che lei, ora, custodiva gelosamente nel suo barattolo trasparente.

Rideva anche di Glinda, la quale attendeva in trepidante attesa che lei tornasse ad Oz con tutti gli ingredienti per spezzare la prima regola fondamentale magica, e che invece avrebbe ricevuto un duro colpo quando avrebbe utilizzato quegli ingredienti per il suo scopo: tornare indietro nel tempo ed impedire che tutto quello, da principio, fosse mai accaduto.

La attendevano dure battaglie, spiacevoli confronti e divertenti litigi che avrebbe causato con un semplice schiocco di dita. Avrebbe osservato e sognato di quel destino alternativo che, di lì a poco, avrebbe creato.

Avrebbe scoperto se la profezia che la declamava come la strega più potente stava dicendo il vero e forse, nel mentre, avrebbe scoperto se loro fossero stati già a conoscenza del suo destino, quando le diedero il nome di Zelena.

   
 
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