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Autore: Rejected    10/12/2015    0 recensioni
Quasi dimenticavo, tra poche ore avremmo dovuto lasciare casa, a San Diego: ci saremmo definitivmente trasferite a casa del nuovo fidanzato di mia madre, ad Huntington Beach.
Lei non era di qui, di San Diego. Era nata ad Huntington Beach, appunto, e si era trasferita una volta sposata con mio padre, per motivi di lavoro. [...] Lì aveva incontrato un suo vecchio compagno, con il quale andava molto d'accordo quando stava al liceo, e che aveva divorziato qualche anno prima. Ricominciarono a parlare e a frequentarsi, finché lui non si dichiarò, un anno fa, e chiese a mia madre di sposarlo. [...] Aveva anche un figlio della mia età, ma non sapevo nulla di più, mamma disse che sarebbe stata una sorpresa.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo undici


Ci avviammo mano nella mano verso casa, continuando a scherzare tranquillamente tra di noi. Ad un paio di isolati dall'appartamento ci nascondemmo dietro un angolo e iniziammo a baciarci, facendo attenzione a non essere visti da nessuno.
Arrivati a casa, scoprimmo con grande sorpresa che i nostri genitori non erano ancora arrivati.
Ci mettemmo quindi a sedere sul divano, accendendo la tv e cercando qualcosa di interessante da vedere.
Mentre eravamo accoccolati sentimmo il telefono squillare, così mi alzai di corsa per andare a rispondere.
"Pronto?"
"Ciao Phoebe, sono David. Senti, volevo chiederti una cosa..."
"Si certo, dimmi tutto"
"Ti andrebbe di venire al ballo di primavera con me, la prossima settimana?"

Cazzo, il ballo! Me n'ero completamente dimenticata.

"Non lo so David, sono successe delle cose e non credo di essere libera per il ballo"
"Ah, certo, non c'è problema. Al falò almeno ci sarai?"
"Credo di sì"
"Perfetto, ci vediamo lì al limite"
Interruppi la chiamata e fissai il telefono qualche secondo: la realtà era che pensavo che Jim mi avrebbe chiesto di andare con lui al ballo, ma forse non gli interessa poi così tanto.
Inoltre, farci vedere insieme ad un evento della scuola così importante come il ballo di primavera forse non era una grande idea, più che altro perché sapevo che non saremmo riusciti a comportarci da amici, tanto meno saremmo riusciti ad evitarci.
Tornai sul divano e mi sedetti, ma rimasi imbambolata a fissare il tappeto.
"È tutto a posto, piccola?" Jimmy si alzò dallo schienale e si avvicinò a me.
"Si, tranquillo" sorrisi per tranquillizzarlo.
"Chi era al telefono?"
"Era David"
"Chi?!" chiese stupito.
"David...?" possibile che non si ricordi di lui?
"E chi diavolo è David?!"
"Il ragazzo dello skate" spiegai.
"AH! Ora ricordo, il tipo che ti stava mettendo la lingua in bocca il giorno del tuo compleanno" ecco, ora si è ricordato.
"Esatto, proprio lui" risi.
"E cosa voleva?" alzò gli occhi.
"Mi ha invitata al ballo della scuola" lo fissai, lui mugugnò.
"E ci andrai con lui?"
Mi bloccai e lo fissai. Era ovvio che non ci sarei andata con David, ma come facevo a chiedere a Jim di andare? Se lui non avesse voluto accompagnarmi, o se comunque l'avesse fatto controvoglia, ci sarei sicuramente rimasta male.
"No. Però sarebbe carino andare almeno al falò, al lago" deviai il discorso.
"Mh" mugugnò freddo, un pochino mi ferì questa sua reazione.
Appoggiò la mano sulla mia spalla e mi portò a sé, facendomi appoggiare sul petto e stringendomi in un caldo abbraccio.
"Fortuna che ora hai di meglio" sputò acido.
"A che ti riferisci?" lo guardai interrogativa.
"A David. Voglio dire, ora stai con me ed sono DECISAMENTE meglio" fece per vantarsi.
"Mh, però bacia davvero da dio" smorzai il suo entusiasmo e mi misi a ridere.
"Ah, è così?!" per tutta risposta mi trovai ribaltata sul divano, con Jim sopra di me.
Dio, quegli occhi. Erano la cosa più bella che avessi mai visto, sarei rimasta a guardarli per ore.
Velocemente James si abbassò e mi diede un bacio sulla bocca. Appena le nostre labbra si toccarono, però, sentimmo il rumore delle chiavi entrare nella serratura della porta. Ci staccammo velocemente, io mi sedetti e il mio ragazzo balzò su dal divano, dirigendosi velocemente in cucina.
Erano i nostri genitori, finalmente tornati dal viaggio.
"Mamma! Joe! Finalmente siete tornati" corsi da mia madre e la abbracciai, mi era mancata tanto.
"Ciao tesoro, come stai? Com'è stata la convivenza con James mentre non c'eravamo?" mi chiese, accarezzandomi i capelli.
"Normale, abbiamo dovuto studiare, sono venuti i ragazzi a cena...solite cose" sorrisi. In realtà è stati i giorni più belli da quando ho lasciato San Diego, sono stata felice come non lo ero da tempo, ed era tutto merito dei ragazzi, di Effie e, soprattutto, di Jimmy. Iniziavo a sentire davvero che fosse la persona giusta per me, fu quello il momento in cui capii che stava nascendo qualcosa di importante.
"Dov'è Jim? Vorrei salutarlo" chiese Joe, gli indicai la cucina.
Dopo qualche minuto vedemmo Jim correre verso l'ingresso e dirigersi sul pianerottolo, senza dire nulla.
"Dove stai andando? Siamo appena arrivati e già scappi?" chiese suo padre.
"Devo- devo fare una commissione, rientrerò per cena!" e si dileguò fuori dalla porta.
Nel frattempo io parlai con mia mamma e Joe del loro viaggio, delle escursioni, della loro "gita" da Aberdeen a Las Vegas e del tempo di qualità che finalmente erano riusciti a passare per conto loro. Mi mostrarono l'anello e la collana che Joe regalò a mamma proprio mentre erano nella città del Nevada. Era tanto che non vedevo mia mamma così felice, Joe era proprio un uomo fantastico, la faceva sentire protetta e nello stesso tempo la faceva divertire, doveva proprio essere una qualità di famiglia.
Dopo qualche minuto, andai in camera per trascrivere gli appunti di James per il progetto scolastico, dato che lui sicuramente non l'avrebbe fatto. Ci tenevo che fosse preparato, perché si stava impegnando e volevo aiutarlo a migliorare e a fargli passare l'anno con una buona media.
Mentre ero immersa a scrivere al computer, sentii bussare alla porta della mia camera, così invitai la persona ad entrare, ma la porta non si aprì. Mi alzai e uscii dalla stanza, ma l'unica cosa che vidi era una scatola rettangolar3 con un fiocco appoggiato sopra, un regalo, appoggiato a terra.
Lo presi e lasciai chiudere la porta dietro di me, mi avvicinai al letto e, dopo essermi seduta, iniziai a scartare il pacco: con mia sorpresa, mi ritrovai davanti agli occhi un vestito bellissimo, con una sfumatura di colori che andava dal verde petrolio al verde acqua, con una fascia nera stretta appena sotto il seno e con una gonna in tessuto e tulle abbastanza corta.
Lo provai immediatamente, infilai il vestito e un paio di décolleté nere lucide con un tacco vertiginoso, mi stava benissimo. Rimasi a fissarmi allo specchio per parecchi minuti, poi mi voltai verso il letto per togliermi le scarpe e notai che a terra c'era anche un biglietto, evidentemente era caduto quando tirai fuori il vestito.

       «Spero lo indosserai al ballo.»

Iniziai a saltellare come una scema in giro per la stanza, avevo quasi perso le speranze di andare al ballo con Jim, invece mi aveva addirittura regalato il vestito.
Tutta emozionata, iniziai a prepararmi per la serata: optai per in trucco sfumato, nelle tonalità del marrone, un rossetto rosa tenue, i capelli raccolti in una treccia laterale, con due ciuffetti che cadevano davanti alla faccia.
Mentre stavo per mettermi il vestito, notai un bigliettino comparire sotto la porta, ovviamente era Jim.
“Mh, mi eccita l’idea di essere scoperti.” lo punzecchiai, lo sentii ridere aldilà della stanza.

«Passano Brian e Effie a prenderti alle otto, vi raggiungo dopo.»

Sul serio, tutto questo segreto, questa “trasgressione”, la paura di essere scoperti, mi piaceva parecchio.
Finii di vestirmi, indossai il vestito regalatomi da James, con un paio di décolleté nere, una pochette e uno scialle in velluto abbinati al tutto.
Scesi le scale e, puntuali come un orologio, trovai la mia migliore amica e il suo ragazzo ad aspettarmi davanti alla porta.
“Tesoro, sei bellissima!” si complimentò mia mamma, che nel frattempo aveva intrattenuto i due ospiti con qualche chiacchiera. La ringraziai e le diedi un bacio.
Mentre stavamo per uscire di casa, mi voltai istintivamente verso il salotto e vidi Jimmy, intento a fissarmi con due occhi emozionatissimi; gli sorrisi e abbassai lo sguardo, onestamente ero parecchio imbarazzata ed era la prima volta che mi succedeva. Cosa mi stava facendo quel ragazzo?
Ci avviammo verso il ballo, incontrammo Matt e gli altri, Jimmy ci raggiuse dopo una mezz’oretta.
Passammo una serata bellissima, finalmente co ritrovavamo tutti insieme e non potevo essere più contenta. Finito il ballo ci trasferimmo al Central Park, dove avremmo assistito al falò in riva al lago.
Nonostante ci fossimo ripromessi di non scambiarci effusioni troppo esplicite, io e Jim non riuscivamo a staccarci l’uno dall’altra, infatti ci appartammo nel ‘posto segreto’ e restammo un pochino da soli, accoccolati, sentendo gli altri ragazzi della scuola divertirsi poco distanti da noi.
Non parlammo, io ero appoggiata al suo petto, mentre lui mi accarezzava i capelli.
Sentivo battere il suo cuore.
In quel momento pensai a noi, se un giorno avremmo potuto vivere la nostra storia alla luce del sole.
Io lo volevo.
Sapevo che i miei sentimenti per lui stavano diventando importanti, quando stavo con lui mi sentivo forte, come se avessi il mondo in mano, ma allo stesso tempo mi sentivo debole, avevo paura di perdere tutto.
Volevo dirgli quello che provavo per lui. Volevo gridarlo al mondo intero.
“Jim?”
“Dimmi, piccola”
Mi bloccai. Quello che pochi secondi prima mi era così chiaro, ora era attanagliato da un sacco di dubbi. Ero veramente pronta a fare quel passo? E se rovinassi tutto?
“Niente, nulla di importante. Torniamo alla festa, dai” lo baciai appassionatamente, poi raggiungemmo i ragazzi.
“Ahh, ecco i piccioncini!” Johnny ci offrì delle birre, che ovviamente non rifiutammo.
Mentre stavo sorseggiando la birra insieme ad Effie, si avvicinò a noi David.
“Ciao ragazze! Phoebe, puoi venire con me un secondo?” mi chiese, allungando la mano verso di me.
“Certo!” presi la sua mano e lo seguii.
“Senti Phoebe, devo parlarti.”
“Certo Dave, dimmi pure!”
“Stavo ripensando a quello che è successo tra di noi e-”
“Ah, sì.” fermai il suo discorso “ascolta, David, mi dispiace per esserti praticamente saltata addosso, ma ero ubriaca e non capivo niente. Non voglio che tu ti faccia strane idee sul mio conto, sto con una persona e quel comportamento non è decisamente da me.”
“Sì...certo...nessun problema” balbettò.
“Scusami ancora” lo liquidai velocemente, non volevo che Jimmy ci vedesse insieme.
Quando tornai, sentii qualcuno toccarmi la spalla. Quando mi voltai, vidi Leana, che mi stava fissando con un sorrisino beffardo in volto.
“Ti serve qualcosa?” chiesi inacidita.
“Fai già le corna a James?” mi accusò la bionda.
“Ma di che stai parlando?”
“Oh, avanti Phoebe, ti ho vista sbucare da lì dietro con David. Dillo, stavi tradendo Jimmy.”
“Tu sei fuori di testa” dissi, allontanandomi diq ualche passo, ma lei mi raggiunse e mi afferrò il braccio.
“Non ti azzardare a toccarmi” sputai con tono minaccioso.
“Altrimenti?” mi sfidò.
In quel momento si avvicinarono James e Brian, che stavano assistendo alla scena da lontano.
“Che sta succedendo?” chiese Brian di getto.
“Fatti i cazzi tuoi Brian, sono affari miei e di questa puttana!” affermò Leana.
“Te l’ho già detto una volta, Leana, non ti azzardare a rivolgerti a lei con questo tono. Non mi ripeterò ancora” intervenne subito James, mettendosi tra me e la sua ex.
“Difendila pure, intanto ti stava tradendo con quel David.”
“Ma davvero?”
“Sì. Erano appartati proprio lì dietro. Non lamentarti poi se la chiamo puttana.”
“Bla bla bla. Non sai inventarti altro?”
“Fai come vuoi James, non sono io la cornuta qui.”
“Sicura? Ricordo diversamente!” Brian non riuscì a trattenersi dal commentare.
“Vaffanculo Brian, andate a fanculo tutti e tre” Leana si allontanò con la coda tra le gambe.
“Vieni Phoebe, andiamo a casa.” James mi prese per mano, e insieme ci dirigemmo verso casa.
Una volta arrivati davanti alle nostre camere ci salutammo con un bacio sulle labbra.
“Buonanotte Phoebe, a domani”
“Buonanotte. Ah, James?” lo richiamai prima che entrasse in camera sua.
“Dimmi”
“Io e David stavamo solo parlando…”
“Tranquilla, tesoro, non credo neanche ad una parola che esca dalla bocca di quella vipera, mi fido di te!” mi sorrise e mi fece l’occhiolino, prima di entrare definitivamente in camera sua.



~  GUESS WHO'S BACK! Scusatemi davvero tanto per essere tipo sparita dalla circolazione. Devo essere sincera, mi mancavano totalmente le idee per mandare avanti la storia. Ora che ho finalmente il resto della storia in mente, cercherò di aggiornare un po' più spesso, promesso!
Concludo ringraziando chi ancora segue la mia storia e chi la recensisce, grazie mille davvero! ~ 
  
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